Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    15/11/2015    2 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passò un’altra settimana e nulla cambiò tra i nostri amici.
Skipper era arrabbiatissimo con Kowalski; Marlene lo era con Sam; Kowalski con sé stesso e Sam con Marlene e Skipper.
Ormai, non si parlavano più. Si comportavano tutti come se fossero dei perfetti estranei.
Dentro ognuno dispiaceva parecchio questa cosa, ma non vollero proprio sapere di fare la prima mossa.
Rico e Soldato parvero arrendersi: le preghiere e le suppliche che rivolgevano a tutti quanti non servirono proprio a niente. Così, anche loro, a poco a poco si distaccarono dagli amici, vista l’atmosfera che c’era tra tutti in quel periodo.
Soldato, però, era disperato. Per lui quella situazione era insostenibile, voleva assolutamente che tutti tornassero amici e dimenticassero quella disavventura.
Ma gli atteggiamenti del capo e degli altri, gli confermarono che non c’era proprio nulla da fare.
 
Era domenica mattina. Il sole era alto in cielo, ma si sentiva un piacevole venticello che preannunciava l’inizio della stagione autunnale.
Non valeva la pena restare nella caverna con una giornata così splendida, era quello che pensava Sam.
Decise di alzarsi dal suo lettino e uscire.
Lo fece in fretta, visto che non voleva vedere Marlene, ma sfortunatamente per lei, appena alzatasi dal letto, incrociò il suo sguardo.
La lontra le diede le spalle quasi immediatamente. Non aveva intenzione di guardare la persona che le aveva rovinato la vita.
Raggiunse la sua chitarra spagnola e iniziò a suonarla, non badando allo sguardo furioso della pinguina.
Quest’ultima decise di ignorarla e finalmente si ritrovò fuori.
Non c’era nessun umano, visto che era domenica, quindi giorno libero.
Si avviò verso il boschetto dietro lo zoo e si mise a sedere ai piedi di un albero.
Ci rimase per un’oretta, con la mente immersa nei suoi pensieri.
Pensò a quando era piccola, ai suoi tanti amici, che non vedeva più da quando si era trasferita a New York; quando finiva nei “riformatori” per animali…
Pensò a tutti i ragazzi che la consideravano “cool” per il suo carattere vispo e maschile…
Pensò a tante cose… ma pensò soprattutto a quando era stata trasferita nello zoo di Central Park.
Già … lo zoo che ormai considerava la sua casa, la sua vita…
Eppure, in quella che credeva essere casa sua, aveva perso in un attimo le persone a cui “teneva” di più, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Aveva perso la sua amicizia con Marlene, in un attimo si era frantumata.
Ma era comunque arrabbiatissima con la lontra, per essersela presa per una cosa da niente.
Aveva rotto definitivamente i rapporti con i suoi amici pinguini.
Neanche con loro si guardava in faccia, né parlava, ormai da quasi due settimane.
Cosa doveva fare? Stare in un posto dove ormai nessuno si calcolava più? No. Non era questa la vita che Sam desiderava. Avrebbe fatto qualcosa per dare una spolverata ai suoi programmi e ricominciare da capo.
Ma la pinguina sentiva qualcosa di strano…
Sam era come se sentisse di “appartenere” a quello zoo. Strano ma vero.
E sì, doveva ammetterlo. Nello zoo aveva incontrato persone che in qualche modo avevano cambiato la sua normale routine: per prima aveva conosciuto Marlene, del tutto diversa da lei nei gusti e nel carattere, ma stranamente, avevano legato sin dal primo momento ed erano diventate subito migliori amiche.
Marlene era la sua prima amica femmina, dopo quasi dieci anni…
Ma non solo. Per Sam era stato importantissimo confrontarsi, sfidarsi e divertirsi con il leader dei pinguini.
Anche se ora era arrabbiatissima con lui, Sam dovette riconoscere, anche se a malincuore, che Skipper era stato in assoluto il primo pinguino a saperle tenere testa in maniera straordinaria…
Tutti gli altri suoi amici che non vedeva da un po’, avevano come paura di lei. Per questo non osavano mai mancarle di rispetto, nel timore di essere presi a calci da lei, il che non doveva essere affatto considerata una cosa ridicola o divertente…
Skipper invece l’aveva affrontata e sfidata senza paura o timore, e l’ammirava per questo.
Non aveva mai conosciuto uno come lui, con un forte spirito di squadra e orgoglio.
Per l’orgoglio, però, Sam non gli avrebbe dato possibilità di far tornare tutto come prima, era fuori discussione!!
Non voleva più pensarci, non voleva più pensare a niente.
Voleva solo stare un altro po’ da sola.
Stava per alzarsi per farsi un altro giro nel boschetto, quando sentì una voce che le sembrava familiare…
-Ehi, ma sei tu, Samantha?-
Sam rimase immobile, di spalle alla persona che l’aveva chiamata per nome.
Non poteva crederci. Dopo tutto quel tempo, dopo tutta la distanza…
La pinguina, nonostante fosse passato moltissimo tempo dall’ultima volta che l’aveva sentita, riconobbe la voce di suo padre.
Si sentiva chiaramente il tremolio nel suo tono, come se avesse paura che si fosse sbagliato.
Ma, quando Sam girò lentamente la testa verso di lui e quando lui la guardò intensamente negli occhi, capì che invece aveva avuto ragione.
La pinguina, dopo essersi messa perfettamente di fronte al padre, s’irrigidì non poco quando sentì che quest’ultimo l’aveva stretta a sé in un abbraccio.
Fantastico, pensò con una fitta di vergogna e distacco. Adesso avrebbe dovuto risolvere anche questo problema.
Perché suo padre era lì? Ma, soprattutto, perché la stava abbracciando?
Aveva un brutto presentimento e sperava con tutto il cuore che si sbagliasse.
 
ANGOLO AUTRICE: SALVE A TUTTI^^ OKAY, MI DISPIACE TANTISSIMO DI AVER AGGIORNATO COSì TARDI. SONO CONSAPEVOLE DEL FATTO CHE SONO PASSATI Più DI DUE MESI DA QUANDO HO AGGIORNATO L’ULTIMA VOLTA. SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA. FATEMELO SAPERE CON UNA RECENSIONE:) BACI, NATYSTAR
   
 
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