Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    17/11/2015    1 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sam si staccò bruscamente dall’abbraccio di suo padre.
-Smettila!- gli urlò contro furiosa –Lo sai benissimo che detesto gli abbracci!-.
Continuava a guardarlo con disgusto, squadrandolo dall’alto al basso.
Suo padre, invece, aveva lo sguardo tipico di un padre che non vede il proprio figlio da tantissimo tempo.
I suoi occhi smisero di far sgorgare lacrime e se li asciugò in fretta, per guardare meglio sua figlia.
Non poteva credere che ora si trovava di fronte a lei, alla sua bambina… sempre se lei la pensava ugualmente. Ma l’atteggiamento e l’espressione che vedeva nella figlia gli confermarono il contrario.
Pensava fosse un sogno: erano passati quasi dieci anni dall’ultima volta che l’aveva vista.
Dieci anni.
Dieci anni di dolore, ansia e angoscia.
Ormai vedeva lontano, se non irranggiungibile, questo giorno.
Adesso che ce l’aveva davanti ai suoi occhi ha potuto vedere come era cambiata sua figlia in quei dieci anni di lontananza.
Era diventata la fotocopia della madre …
Con una fitta al cuore, cercò di non pensarci e fece di tutto per attaccare bottone con sua figlia…
-Samantha…-
-Cosa vuoi?!- lo interruppe bruscamente la pinguina, che continuava a squadrarlo con disprezzo.
Suo padre si affrettò a completare la sua frase, consapevole che la figlia lo avrebbe liquidato subito con qualsiasi scusa.
Così tornò serio.
-Dove sei stata per tutto questo tempo?- le chiese, anche se aveva paura di sapere la risposta, ma non lo diede a vedere. La sua voce, però, era venata da un lievissimo cenno di emozione; forse non si era ripreso del tutto dal fatto di aver ritrovato la sua bambina.
Sam lo guardò truce.
-Dovresti saperlo … - incominciò a dire con tono sarcastico –Non credi anche tu?- a questo punto lo guardava in attesa di una risposta.
-Io pensavo fossi scappata con un ragazzo, costruita una tua vita, ho pensato addirittura…- iniziò a spiegare il padre.
-Tks, certo…- ripeteva sarcastica fra sé e sé la pinguina, interrompendolo per un secondo.
-…ho addirittura pensato che ti fosse successo qualcosa!- finì controvoglia il pinguino.
Ogni giorno… ogni maledetto giorno aveva sempre lo stesso pensiero: che alla sua bambina fosse successo qualcosa di brutto.
Dava la colpa a sé stesso che non era riuscito a capire fin dall’inizio le intenzioni della figlia.
Avrebbe dovuto essere più duro e severo nei suoi confronti; farle capire che la sua casa e la sua vita erano in Antartide, con lui …
Non aveva mantenuto la promessa fatta alla sua adorata compagna, che per far nascere Samantha era morta …
Le aveva promesso che si sarebbe preso cura di sua figlia fino a quando non sarebbe stato possibile; l’avrebbe vista crescere …
Ma questo l’ha fatto fino a un certo punto … fino a quando lei se ne è andata senza lasciare tracce, senza dirgli nulla.
Quel momento fu terribile per lui.
Lo ricordava come se fosse ieri. Non lo avrebbe mai dimenticato. Non avrebbe mai dimenticato l’angoscia che lo invase in quel momento. Fu devastante.
Non avrebbe mai dimenticato nemmeno tutti quegli anni di ricerche … ricerche disperate.
Cercava e cercava la sua bambina ma non la trovava.
Ma non perdeva mai la speranza.
E ora, dopo una dura ricerca per tutto il mondo, l’aveva davanti a sé, ritrovata e abbracciata, di nuovo…
Ora che l’aveva ritrovata non l’avrebbe più lasciata andar via, era una promessa che aveva fatto a sé stesso.
Sam lo guardava con un sorrisetto sarcastico dipinto in faccia.
Lo fece apposta, dato che sapeva benissimo che il padre odiava quell’atteggiamento.
Infatti, suo padre, nonostante l’emozione di aver finalmente ritrovato la figlia, aveva una gran voglia di darle uno schiaffo.
Ma non le aveva mai messo le pinne addosso; diceva sempre che non ne valeva la pena.
-Qualcosa dici? E sentiamo, cosa avrebbe dovuto accadermi?! Tu non mi conosci … Non so nemmeno perché sono qui a parlare con te!- disse all’improvviso la pinguina, infuriata, contro suo padre.
Nella sua voce c’era l’odio, suo padre poteva sentirlo.
Sapeva che lo odiava, ma non immaginava che provasse così tanto rancore nei suoi confronti.
In qualche modo sperava che lo avesse perdonato, ma sapeva che la figlia era più testarda di un mulo e che non avrebbe mai fatto una cosa del genere, nemmeno a suo padre.
Aveva detto solo una frase. Una frase.
Gli sfuggì un pensiero che non credeva neanche lui di aver concepito…
Ma la cosa peggiore era che lo pensò ad alta voce…
Eppure, quell’unica frase gli aveva sottratto il “rispetto” della sua unica figlia.
-Samantha …-
-HO DETTO CHE DEVI CHIAMARMI SAM!!- si arrabbiò ancora di più la pinguina.
Il suo nome intero non lo sopportava proprio …
-Io ti chiamo come decido io! Tu non sai quanto è stato difficile per me sapere che eri andata via!- la rimproverò, cercando di restare calmo, ma in realtà era arrabbiato con lei.
Voleva soltanto farle sapere che era il suo tesoro, che la amava e che al mondo non aveva altri che lei … ma non voleva farlo.
-C-cosa?! Ma fammi il piacere! Tu hai sofferto per la mia fuga?? Con me non attacca. Posso immaginarlo benissimo quello che hai pensato quando sono andata via!- sbottò Sam.
Dopodiché, gli voltò le spalle per andarsene da lì, più in fretta che poteva per non guardarlo più né parlargli, ma purtroppo lui le afferrò la pinna per fermarla.
-Samantha, aspetta!-
-Che altro vuoi?!- gli chiese bruscamente –Lasciami immediatamente!- gli urlò, cercando di liberarsi dalla sua stretta.
Suo padre non volle arrendersi e, con uno scatto fulmineo, le prese il fiso tra le pinne.
La guardò un’ultima volta e poi l’abbracciò di nuovo, con le lacrime agli occhi.
Sam si irrigidiva sempre di più e sperava con tutto il cuore che quel momento così imbarazzante potesse finire al più presto.
Passò un minuto dannatamente lungo; i due erano ancora stretti e il pinguino non accennava a voler sciogliere quell’abbraccio.
Sam non ne poté più e con uno spintone lo allontanò sa sé.
-Ti ho detto che non devi abbracciarmi per nessun motivo al mondo! Io devo andare adesso, e non azzardarti a seguirmi!- gli rivolse uno sguardo di ghiaccio, che però non scompose minimamente suo padre.
Quest’ultimo, prima che la figlia girasse i tacchi per andarsene, la fermò ancora.
-Samantha…-
-ODDIO…- incominciò a infuriarsi, girandosi ancora verso di lui –CHE COS’ALTRO VUOI DA ME?!-
-Vieni con me- disse semplicemente.
-NO!- rispose altrettanto semplicemente la pinguina –SCORDATELO!-
-Samantha, qui non hai niente da fare, non ci sono pinguini. Torniamo insieme in Antartide, ti prego- la supplicò il pinguino.
Sam fece per ribattere, ma si fermò.
L’ultima frase la colpì più di quanto all’inizio non fosse sembrato.
“Qui non hai niente da fare…”
In effetti era vero. Viveva nello zoo ora, si era fatta degli amici e aveva guadagnato il loro rispetto…
Ma in un attimo tutto quello era sparito nel nulla e ora ognuno di loro si considerava un perfetto estraneo.
A cosa sarebbe servito, in effetti, restare ancora lì?
Allo zoo, ormai, più nessuno la voleva …
Ma non cambiò idea subito …
Suo padre la vide per la prima volta incerta su qualcosa, a giudicare dello sguardo pensieroso della sua Samantha.
Sperava di averla colpita nel profondo e averle fatto cambiare idea.
-Io … non lo so- gli rispose incerta, guardando il terreno –ma con questo non voglio dire che accetto!- si affrettò a precisare Sam, avendo capito fin da subito le intenzioni del padre.
Questi non disse nulla. Si limitò a fissarla.
Sam, stanca e seccata dalla sua presenza davanti ai suoi occhi, gli girò finalmente le spalle e se ne andò via, lasciando suo padre da solo, con i suoi pensieri e la sua gioia per averla finalmente ritrovata.
 
ANGOLO AUTRICE: MA SALVE! ECCO A VOI UN ALTRO CAPITOLO:) SPERO VADA BENE E CHE VI PIACCIA.
PER QUALE FRASE LA PICCOLA SAM DECISE DI SCAPPARE DI CASA? MA, SOPRATTUTTO, ACCETTERA’ LA PROPOSTA FATTALE DAL PADRE?
TUTTO QUESTO LO SCOPRIREMO PRESTO;)
BACI, NATYSTAR
   
 
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