Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Addy6702    19/11/2015    1 recensioni
Jack Frost ha perso il suo amore, ma non tutto è perduto.
Qualcuno lo sta aspettando.
Qualcuno con grandi occhi di ghiaccio...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Jack volò per ore e ore senza una meta precisa, piangendo così forte che gli uccelli si spaventarono.

Di nuovo. Aveva sofferto di nuovo, aveva fatto soffrire di nuovo e aveva fatto ancora una volta la scelta sbagliata.

Non sapeva cosa fare, perché non riusciva mai a essere felice?

Perché non riusciva a fare la cosa giusta, perché non riusciva a sentire il cuore battere per qualcuno che lo ricambiasse da vero?

La temperatura continuava ad abbassarsi, e Jack se ne accorse.

Decise di riprendere il controllo delle sue azioni calmandosi.

Si accoccolò su un tetto chiedendosi dove mai fosse capitato.

Vide quattro ragazzini giocare a palle di neve e decise di distrarsi un po’.

Venne sera e i ragazzini salutarono lo spiritello tornando dalle loro famiglie.

Jack si mise seduto su un ramo d’albero e ripensò alla giornata vissuta.

Ma in quel momento decise di non analizzare quello che aveva provato rincontrando Rapunzel, ma cosa non aveva provato.

Jack pensò che sì, si era sentito uno schifo, aveva pianto per buona parte della giornata solo per il fatto di aver incontrato di nuovo quegli smeraldi che erano gli occhi di lei, ma allo stesso tempo non si era sentito come se gli mancasse un pezzo di anima, come d’abitudine. Si era sentito semplicemente in colpa per aver causato tutto il dolore a una persona che amava così tanto.

Ma come era possibile che i suoi sentimenti fossero cambiati? Come era possibile che lui non provasse più le stesse sensazioni di una volta?

E così la vocina che avrebbe davvero voluto non si presentasse si fece presente e disse:“Ma dai Jack è palese! A te ora piace Elsa e questo ti allontana da Rapunzel!”

E se la voce avesse avuto ragione? Se Jack avesse da vero provato dei sentimenti per Elsa nonostante il poco tempo passato insieme? Jack sulle prime pensò che fosse impossibile, ma in fine si decise che non era poi tanto assurdo no? Del resto non gli ci era voluto molto per innamorarsi di Rapunzel, e questo voleva dire che quando due persone si vogliono bene davvero non c’era bisogno di tempo per rendere i loro sentimenti reali.

Jack si alzò dal ramo ancora un po’ confuso, ma con una sola idea in testa: andare a trovare Elsa.

E se si fosse già addormentata? Avrebbe aspettato il suo risveglio.

E se fosse stata in compagnia di quel suo amico? Avrebbe aspettato finché la conversazione tra i due non fosse finita.

E se… Oh insomma, lui le voleva parlare, punto e basta!

Non sapeva esattamente che dirle ma doveva parlare.

Arrivò a Berck e la trovò abbastanza squallida, con poche casette in legno e draghi che saltellavano… Un secondo!

Draghi?!?!

Allora non erano leggende quelle che aveva sentito sulla Norvegia, c’erano seriamente i draghi là.

Che cosa bizzarra!

Si avviò verso la casa più grande infilandosi dentro una finestra.

La scena che si parò di fronte a gli occhi di Jack lo fece sobbalzare: c’erano Elsa e Hiccup accoccolati d’avanti al caminetto con la testa di lei appoggiata sulla spalla di lui.

Non sapeva cosa pensare, tranne che quello non era il modo in cui due amici si comportano.

Cercò di mantenere la calma e stava per attirare l’attenzione della giovane quando una frase lo fece quasi urlare.

“Allora a quando le nozze?” chiese Elsa guardando negli occhi il vichingo che le sorrise.

COSA?!?!? Elsa si stava per sposare? E con quello che aveva sempre detto essere un amico?

Il cuore di Jack si era spezzato di nuovo. In quel momento pensò che era nel suo destino soffrire per amore e che fosse stato solo un orribile scherzo del destino che sia Elsa sia Rapunzel riuscissero a vederlo.

“In verità non lo so, ma comunque presto, sai con anche il bimbo in arrivo…”

COME?!?!?! No, Jack non poteva più sopportare quel dolore. Non poteva più sopportare di vedere una persona cara a lui sposarsi e avere un figlio per giunta!

Non voleva ma si lasciò sfuggire un singhiozzo che evidentemente Elsa sentì perché si voltò  guardare il ragazzo.

Senza dire una parola, per la seconda volta in una giornata Jack volò via per versare lacrime amare.


Perché non poteva essere normale? Perché non poteva essere un ragazzo visto da tutti con un inizio e una fine, senza la paura di provare dei sentimenti per paura di vederli morire con gli anni.

E in lacrime si addormentò.


Elsa non riusciva a dormire, si girava e rigirava nel letto, non tanto per la scomodità, ma per quello che aveva visto quella sera.

Jack si era presentato e l’aveva vista in quella situazione, e non voleva che Jack si facesse idee sbagliate.

Ma ora mai il danno l’aveva fatto e il motivo per il quale non poteva dormire era anche che si chiedeva come esattamente trovare Jack e parlargli.

Alla fine pensa e ripensa si addormentò.


Il giorno seguente Elsa si alzò di buon’ora e benché si fosse addormentata a un’ora tarda non era affatto stanca; si vestì e andò a fare colazione.

Quando ebbe finito disse a tutti che andava a fare una passeggiata sulle montagne vicine rifiutando ogni compagnia.

Camminò e camminò finché non arrivò alla cima di una delle montagne più piccole, e lì sussurò all’aria:“Portamelo”. Allora si alzò un forte vento e dopo una mezzora la sagoma di un ragazzo apparse tra la neve trasportato dal vento che cercava di tenere a freno.


Jack si era svegliato con le prime luci dell’alba come era solito fare, e per distrarsi un po’ aveva deciso di cercare dei bambini che giocavano con la neve e così chiamò il vento perché lo trasportasse nel villaggio più vicino.

Era quasi arrivato quando il vento cambiò improvvisamente direzione, trasportandolo violentemente sempre più a Nord. Benché cercasse di fermare il vento, questo non demordeva e continuava a portarlo verso la destinazione che ormai Jack aveva capito essere Berck.

Finalmente quel volo infernale era finito e Jack atterrò, poco elegantemente, ai piedi di Elsa che non si scompose nemmeno un po’.

Il ragazzo si rialzò per guardarla negli occhi.

“Che cosa vuoi?” chiese sgarbatamente.

“Beh, prima di tutto si saluta”

“Ciao, che vuoi?” ripeté lo spirito.

“Niente, voglio solo sapere perché ieri sei venuto a trovarmi per poi andartene senza salutare” rispose tagliando corto lei.

“Beh… Ecco… Io…” lo spirito era entrato in crisi, non sapendo più cosa fare.

“Perché volevo sapere come stavi, dato che non avevo più notizie di te da un po’, ma poi ho visto che eri col tuo futuro marito e ho lasciato perdere.” sputò tutto d’un fiato.

Elsa assunse un’aria stupita e confusa, per poi scoppiare a ridere in faccia a Jack che rimase senza parole a quella reazione.

“Futuro marito? Chi? Hiccup?!? Ma non diciamo sciocchezze via!” riuscì a farfugliare Elsa tra le risate.

“Ma… I' ho sentito…” provò a dire Jack.

“Quello che intendevo quando ho detto -A quando le nozze- intendevo le nozze con la principessa Merida di Dumbroch della quale è innamorato e dalla quale avrà un figlio, tutto qua!” lo precedette Elsa riuscendo a smettere di ridere.

“Ah…” riuscì solo a dire Jack.

Che sciocco era stato, non si era fidato della parola di Elsa, che Hiccup fosse soltanto un buon amico e adesso lei l’avrebbe preso per un paranoico. Fantastico, quella giornata non avrebbe potuto in assoluto andare peggio!

“Ma scusa, perché ti interessa così tanto se mi sposo con qualcuno?” chiese ad un tratto Elsa rompendo il silenzio.

No, si era sbagliato. C’era un modo in cui quella giornata sarebbe potuta andare peggio!

“Non mi interessa” mentì lui.

“Non mentire, ti ho visto ieri. Eri su l’orlo di una crisi di nervi si vedeva benissimo. Perché non mi dici una buona volta che cosa succede?"

Jack non sapeva più che dire o fare così agì d'istinto e con una mossa decisa afferrò il volto di Elsa tra le mani e appoggiò le sue labbra su quelle di lei.


   
 
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