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Autore: angioletta2901    22/11/2015    2 recensioni
Cecily, una ragazza di sedici anni, sembra una normale adolescente. In realtà, la sua famiglia caccia vampiri da generazioni. Suo padre era uno dei più forti cacciatori mai esistiti, ma è stato ucciso quando lei aveva quattordici anni. Da allora, lei vive per un solo scopo: la vendetta.
-Ma quello era il mio destino, e l'avrei seguito fino in fondo, perchè è così che fanno i cacciatori: camminiamo saldi sulle gambe e affrontiamo la morte guardandola in faccia, con coraggio e fierezza. E quando cadiamo, lo facciamo con le armi in mano.-
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cacciatrice

 

Mi accovacciai al riparo di una roccia, e scrutai la radura. Eccola, la mia ossessione, la creatura che avevo cercato per anni. Era lì, in quello spiazzo, come se non le importasse di avere appenna ucciso un essere umano per placare la sua disgustosa sete. Chiusi gli occhi, e strinsi forte la mia arma.

Anche quella mattina mi alzai e andai a scuola. Come al solito, quei ridicoli bulletti mi spintonarono e mi presero in giro, per il semplice fatto di essere molto riservata.

Mi imposi di controllarmi. Avrei potuto farli pentire amaramente, ma a quel punto avrei dovuto dare parecchie spiegazioni. Perchè non è normale che una ragazza minuta di sedici anni metta al tappetto tre ragazzi corpulenti di diciotto come se nulla fosse.

Ma io non ero normale. Ero più forte e più veloce degli umani. Potevo vedere al buio.

Ero una cacciatrice di vampiri.

Tutti, nella mia famiglia, erano sempre stati cacciatori, sia i maschi che le femmine. Il nostro dovere era proteggere gli umani da creature che erano state relegate nel mito, ma che erano molto reali, e molto pericolose: i vampiri.

I vampiri erano parassiti, disgustosi succhiasangue assassini che uccidevano per il piacere di farlo. Eliminarli era un mandato sacro, per la mia stirpe.

Quel giorno, in particolare, non valeva la pena di mettere al loro posto quei ragazzi. Se tutto fosse andato bene, il giorno successivo sarei stata in un'altra città.

Solo per quella notte, infatti, la regina dei vampiri sarebbe stata nei paraggi. Avrei potuto attaccarla di sorpresa, e e lei si sarebbe accorta di me solo quando ormai fosse stato troppo tardi.

Mentre elaboravo la mia strategia, le ore scolastiche passarono in fretta, senza che me ne accorgessi.

Una volta tornata a casa, mi preparai per la battaglia: controllai che le armi fossero pulite e affilate, e di avere paletti e acqua santa in abbondanza.

La leggenda contiene bugie e mezze verità sui vampiri: l'acqua santa li ustiona, e sono vulnerabili sia ai paletti che all'argento, mentre l'aglio, le croci, la luce del sole e gli specchi non creano loro alcun problema.

Al calar del sole uscii di casa. Col mio passo, ci misi poco a raggiungere la radura appena fuori città dove sapevo che la regina dei succhiasangue sarebbe passatta. Mi nascosi, e attesi.

La mia preda arrivò verso mezzanotte, col viso sporco di sangue fresco.

Mi accovacciai al riparo di una roccia, e scrutai la radura. Eccola, la mia ossessione, la creatura che avevo cercato per anni. Era lì, in quello spiazzo, come se non le importasse di avere appenna ucciso un essere umano per placare la sua disgustosa sete. Chiusi gli occhi, e strinsi forte la mia arma. E ricordai.

Una notte di due anni prima, la mia prima caccia. Il mio io quattordicenne che si faceva spiegare i dettagli da mio padre.

- Stanotte- disse lui- abbiamo la possibilità di uccidere la loro regina. Senza di lei, sarà molto più facile farli fuori. Ma devi promettermi che, se le cose dovessero andare male, correrai via subito.-

- Te lo prometto- risposi fiduciosa. Mio padre era uno dei cacciatori più forti mai esistiti. Sarebbe andato tutto bene.

Poi, mio padre che combatteva contro la vampira. Lei che lo sconfiggeva e lu che mi urlava- Scappa, Cecily!- appena prima che lei cominciasse a giocare con lui. E io corsi, inseguita dalle urla agonizzanti della persona che amavo di più al mondo.

Riaprii gli occhi. Finalmente, potevo vendicarmi.

Strisciai nella radura e, senza farmi sentire, arrivai alle spalle della vampira. Alzai il paletto...

Ma a velocità soprannaturale lei si girò e mi saltò addosso, facendo cadere entrambe a terra. Rotolammo, cercando ognuna di immobilizzare l'altra. Poi, all'improvviso, il mio paletto trovò il suo cuore, e di lei non rimase che cenere.

Iniziai a piangere. Per la paura e l'adrenlina, certo, ma anche perchè la vendetta non mi aveva portato sollievo. E per quanti vampiri avessi ucciso, mio padre non sarebbe tornato.

Ma quello era il mio destino, e l'avrei seguito fino in fondo, perchè è così che fanno i cacciatori: camminiamo saldi sulle gambe e affrontiamo la morte guardandola in faccia, con coraggio e fierezza. E quando cadiamo, lo facciamo con le armi in mano.




Angolino dell'autrice:
Ciao! Ho pensato di pubblicare questa storiella che avevo scritto per la scuola, spero vi sia piaciuta. Se potete, lasciate una recensione. mi farebbe molto piacere conoscere le vostre opinioni, e naturalmente le critiche sono ben accette. A presto!

   
 
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