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Autore: Jeo 95    27/11/2015    2 recensioni
-Cosa ci fai qui fuori?- le chiese, mentre con una delicatezza non sua le poggiava sulle spalle una coperta, rinunciando al proprio benessere per lei.
Nico Robin sorrise, stringendosi ancor di più la coperta attorno alle spalle. Non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi l'aveva aiutata.-Nulla d'importante.-
***
Di Robin e di Zoro, perché anche loro hanno bisogno di qualche momento solo per loro.
Scritta in ritardo per lo ZoRobin day, spero possa piacervi.
Un bacio e a presto!
Jeo 95 =3
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico Robin, Roronoa Zoro
Note: Missing Moments, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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N.D.A.- Piccola shot nata per il ZoRobin day, per cui sono in ritardo perchè era ieri, perdonatemi ma l'ho scoperto all'ultimo e ho dovuto inventarmi qualcosa di corsa xD non potevo non scrivere su una delle mie OTP u.u
Spero che vi piaccia, lasciate un commentino please, un bacio e alla prossima!
Jeo 95 =3




~ *~*~ *~ *~
 

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Winter

[How Robin and Snow Made
Zoro an Incorrigible Stupid]

 

Robin si strinse nelle spalle in cerca di un po' di calore, mentre ammirava i candidi fiocchi di neve posarsi con delicatezza sul ponte erboso della Sunny, nascondendo il verde dell'erba sotto un tappeto candido e freddo.

Sentiva le grida dei sui nakama, chiusi al caldo in cucina a gustarsi una delle squisite prelibatezze di Sanji, e non poté evitare che un sorriso si distendesse sulle labbra sottili e rosee.

Lei aveva preferito restare fuori, ad ammirare lo spettacolo dell'inverno che scendeva lentamente su di loro, avvolgendo nelle sue spire gelide e ghiacciate chiunque e qualunque cosa incontrasse sul suo cammino.

A Robin non dispiaceva l'inverno, il freddo non sembrava disturbarla più di tanto, ma forse avrebbe dovuto coprirsi meglio e non limitarsi ad un paio di lunghi jeans ed un maglione. Per un po' si era mantenuta calda anche grazie all'aiuto del buon tè caldo preparatole dal cuoco di bordo, ma ormai era terminato, e il rigido abbraccio del freddo l'aveva colta impreparata.

<< Cosa ci fai qui fuori?>> le chiese, mentre con una delicatezza non sua le poggiava sulle spalle una coperta, rinunciando al proprio benessere per lei.

Nico Robin sorrise, stringendosi ancor di più la coperta attorno alle spalle. Non aveva bisogno di voltarsi per sapere chi l'aveva aiutata.<< Nulla d'importante.>>

Zoro la guardò con un cipiglio perplesso, mentre l'ennesimo brivido di freddo lo investì in pieno, facendolo tremare come una foglia. Al contrario dell'archeologa, lo spadaccino non amava particolarmente l'inverno, e ancora si chiedeva cosa l'avesse spinto ad uscire con quel gelo, sotto la neve, per raggiungere Nico Robin e cederle stupidamente la coperta, unica sua fonte di calore in quel momento.

Un ennesimo brivido ed uno starnuto, maledisse se stesso e quella donna, perché quando c'entrava lei la sua mente smetteva di ragionare, e allora diventava stupido ed agiva senza pensare, ed era tutta colpa di quella donna.

Inaspettatamente, alcune braccia nate da un turbine di petali lo trascinarono con forza al fianco di Robin, che sorridendo passò la coperta anche attorno a Zoro, facendo si che coprisse entrambi, infine gli cinse un braccio e poggiò la testa sulla spalla di lui, che inevitabilmente arrossì nervoso, distogliendo lo sguardo da lei.

<< Resti con me per un po'?>> chiese lei, e Zoro rispose con uno sbuffo, che però nulla aveva di seccato.

Per i gusti dello spadaccino, ora faceva fin troppo caldo, e d'improvviso l'inverno non gli sembrò più poi così brutto.

<< Tze.>> un altro braccio nacque dal nulla, e senza rendersene conto Zoro si ritrovò con le labbra unite a quelle di Robin, in un tenero bacio che sapeva di quel tè caldo che la donna tanto amava, e di sakè, la sua passione.

Quando si staccarono, Zoro l'abbracciò teneramente ma senza mai guardarla, sapeva che stava sorridendo, con le guance sempre accese di un vivido rossore.

Accidenti al freddo e a quella donna, che riusciva ad inebetirlo senza far nulla di speciale, e che l'aveva fatto innamorare di lei fino a renderlo un inguaribile stupido.

                                                              
   
 
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