Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: TheSlavicShadow    27/11/2015    1 recensioni
This is Halloween, everybody make a scene
Trick or treat till the neighbors gonna die of fright
It's our town, everybody scream
In this town of Halloween
Genere: Sentimentale, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Jean Kirshtein, Marco Bodt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sfida: La Settimana di Halloween

Prompt: • Licantropia • Cuore • Vecchia abbazia

Fandom: Shingeki no Kyojin

Personaggi: Marco Bodt, Jean Kirschtein, Levi Ackerman, Erwin Smith, Eren Jaeger, un po’ tutti

Pair: Marco/Jean, Erwin/Levi, Ymir/Christa

Numero capitoli: 7/7

Generi: slice of life, soprannaturale, shonen ai, shojo ai

Rating: giallo

Numero parole: 1445

 

Jean aveva osservato il paletto di frassino che una ragazza gli aveva messo in mano senza una parola. Aveva una borsa a tracolla e una balestra attaccata ad essa. Jean la osservava mentre distribuiva le armi senza dire una sola parola a nessuno. Si era presentata come Sasha Braus la sera prima, quando assieme ad altre tre persone era entrata nella casa dei Bodt.

Aveva appoggiato la schiena contro una grande croce. Una croce enorme che fungeva da lapide. Era entrato in quel mondo da pochissimo e già ne voleva uscire. Soprattutto ne aveva abbastanza di luoghi circondati da cimiteri.

“Jean, restami sempre vicino, va bene?”

Quando aveva aperto gli occhi, Marco era di fronte a lui e lo guardava seriamente.

“Va bene, si.” Aveva sospirato, stringendo il paletto con forza. “Andrà tutto bene, vero? Ne usciremo solo con qualche livido, no?”

“Si, o almeno lo spero.” Marco si era appoggiato all’altro lato della croce. “Quando tutto sarà finito, ti va di uscire con me? Possiamo andare a cena… O al cinema. O dove preferisci.”

“Basta che non mi porti a vedere un film horror, il cinema andrà benissimo.” Si, voleva pensare al momento in cui sarebbe tornato a casa, al momento in cui avrebbe potuto baciare nuovamente Marco e stringersi tra le sue braccia. Voleva pensare solo alle cose belle che lo attendevano in futuro.

Aveva spostato lo sguardo sugli altri componenti della squadra.

Erwin e Levi stavano parlando con Armin, suo amico d’infanzia e dentro all’occulto fino al collo. E nessuno lo sapeva, neppure Eren.

Uno stregone. Armin Arlert era uno stregone, discendente di una stirpe antichissima. Armin era la persona più intelligente che conosceva, ma non avrebbe mai creduto che le sue conoscenze andassero così tanto oltre alle materie scolastiche. E ora lo vedeva parlare con i due vampiri, e non era minimamente intimorito dalla loro presenza.

Poco lontano poteva scorgere Eren discutere con Mikasa e anche se parlavano a bassa voce poteva sentire ogni tanto la voce infuriata del ragazzo. La ragazza era umana, ma dotata di una forza mostruosa. Aveva sempre pensato che fosse soltanto per la quantità di ore che passava in palestra, non perché avesse un compito da svolgere, come Levi gli aveva spiegato la sera prima.

Gli Ackerman avevano da secoli il compito di proteggere gli stregoni della famiglia Reiss.

Il suo sguardo si era posato su uno dei nuovi arrivati. Una cosina adorabile con due enormi occhi azzurri e i capelli biondissimi. E ultima discendente dei Reiss. La vedeva parlare con gli altri due arrivati ieri sera, Connie Springer e Ymir.

Aveva sospirato. Erano un gruppo formatosi a caso. Di cui due erano semplici umani capitati lì per sbaglio. Se solo Eren non lo avesse sfidato ad entrare nella casa stregata.

Guardava la fatiscente abbazia dove avevano scoperto essere il covo dei della strega e dei suoi alleati. Iniziava di nuovo a sentire sussurri e mormorii, come quella sera in cui era quasi morto di paura alla vista di una lanterna.

Solo che nessun altro sembrava essersi accorto che qualcuno stava sussurrando. Erano tutti impegnati nei loro discorsi, nelle ultime raccomandazioni. Erano tutti concentrati sulla missione e nessuno poteva sentire quella voce fredda e tagliente che accarezzava le sue orecchie.

“Morirete tutti. Questo diventerà il vostro cimitero.”

Aveva sentito i brividi lungo tutto il corpo e aveva guardato il ragazzo che non si era spostato dalla croce. Lui non aveva sentito e forse era meglio così. Marco cercava di tranquillizzarlo con le sue parole, con il tocco delle sue mani. Era meglio che non sentisse i mormorii di quella donna.

“Ehi, la vostra strega sa che siamo qui.”

Tutti si erano di scatto voltati verso di lui. Levi era di fronte a lui in un battito di ciglio.

“Cosa ti ha detto?”

“Vuole ucciderci tutti.”

“Le daremo il ben servito a quella puttana.” Il vampiro si era voltato verso tutti gli altri. “Allora gentaglia. Ora entreremo come tutti insieme, come ci siamo messi d’accordo. E poi ci dividiamo. Se le informazioni di Christa sono corrette, Annie e i vampiri si trovano in chiesa. Erwin, Christa, Ymir, Marco, Jean e Connie, voi entrerete dalla porta principale. Io, Armin, Mikasa, Sasha e Eren entreremo dalla cripta, cercando di coglierli alle spalle.”

“Stai attento, Levi.” Erwin aveva guardato Levi con una tale intensità che Jean era sicuro di essere arrossito. Con uno solo sguardo, il biondo aveva cercato di trasmettere tutti i sentimenti che provava per il vampiro più basso.

“Pensa per te.” Levi aveva ghignato, voltandosi ad urlare altri ordini.

“Wow, intenso.” Jean aveva guardato la giovane donna che gli si era appena avvicinata. Ymir aveva il viso cosparso di lentiggini, come Marco, solo che aveva la pelle molto più scura. Ymir era un licantropo e Jean aveva trovato fin troppo strano che fosse alleata dei vampiri. I vampiri potevamo morire per il morso di un licantropo. Questa donna invece sembrava avere un ottimo rapporto con Marco, non che fosse possibile avere un cattivo rapporto con il vampiro. “Bodt, allora è questo il ragazzino per cui ti vengono i duroni?” La donna era stata colpita da Christa, ma questo sembrava non fermarla.

“Ma se Jean ha la stessa età di Christa.” Marco aveva sospirato.

“In confronto a te siamo tutti dei ragazzini.” Questa volta si era fatto sentire il giovane cacciatore, Connie Springer.

Jean li osservava incuriosito. Erano un gruppo troppo variegato. Molti di loro avrebbero dovuto essere nemici tra di loro, ed invece sembravano andare d’accordo.

“Jean, amico.” Il cacciatore si era voltato verso di lui. “Sei sicuro di non avere qualche

anche tu? Non è possibile che solo tu abbia sentito la strega, e per ben due volte.”

“Jean potrebbe essere un necromante.” A parlare stavolta era stata Christa e Jean aveva subito guardato la ragazza.

“Non credo sia possibile. Sono nato da genitori normalissimi e ho sempre avuto una vita normale.”

“Hai mai visto ombre e cose che solo tu potevi vedere?”

“Sono solo allucinazioni perché ho una mente molto sensibile sull’argomento.”

“Sensibile è la parola giusta, perché non tutti vedono ciò che è invisibile agli occhi. E se senza alcun addestramento riesci a vedere e sentire, pensa come potresti essere se solo qualcuno ti indicasse la via giusta. Potresti diventare un necromante molto potente. Per questo credo che la strega stia comunicando solo con te.”

“Non credo… che faccia per me.”

“Ehi, se Christa ti dice che è così, fidati di lei.” Ymir lo aveva guardato seria. “La ragazza sa il fatto suo.”

“Ymir, lascialo stare. E’ un suo diritto voler restare fuori da tutto questo. Se ben ricordo alla tua prima trasformazione hai giurato di ucciderti perché ti faceva schifo diventare un lupo.”

“Mi fa schifo ancora, ma se così posso proteggerti lo farò fino alla fine dei miei giorni.”

Christa aveva sorriso dolcemente alla donna per poi guardare nuovamente Jean. “Ti chiedo solo una cosa. Se vedi qualche spirito e non ti sembra troppo ostile, avvertimi. Perché temo che avremo bisogno di tutto l’aiuto possibile, dei vivi e dei morti.”

Jean aveva annuito. Lo avrebbe fatto. Avrebbe avvertito quella giovane strega di qualsiasi cosa strana avesse visto durante quella missione. Se questo fosse servito a salvarli tutti, avrebbe parlato con qualsiasi ombra gli passasse davanti.

Aveva guardato Marco. Il vampiro gli sorrideva con dolcezza, come per cercare di rassicurarlo. Non gli importava se fosse un vampiro, se il loro tempo insieme era limitato. Sapeva solo che il suo cuore ormai apparteneva al vampiro e voleva passare con lui il resto della sua vita.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa per riuscirci. Anche combattere contro la strega più potente che si era mai vista sulla faccia della terra.

“Marco, appena usciamo da questo posto dovrò dirti una cosa molto importante.”

Aveva sorriso ancora portando la sua mano alle labbra e baciandone piano il dorso. “Va benissimo, Jean. Anche perché anch’io avrò qualcosa da dirti.”

“Vi prego, finitela. Mi sembra di stare in una di quelle merdate tipo Twilight.” Connie aveva fatto una faccia schifata, facendo finta di infilarsi due dita in gola.

Jean stava per ridere, voleva farlo sul serio. Connie aveva in qualche modo dissipato la sua tensione con una frase stupidissima. Avrebbe voluto ridere e entrare in quella abbazia con sicurezza, convinto di tornare a casa tutto intero.

Il suono delle campane del vecchio campanile abbandonato lo aveva fatto tornare alla realtà. L’insicurezza di quella missione non era facile da superare, anche se voleva essere più rilassato. E sentire la voce della strega di nuovo nelle orecchie non lo faceva stare meglio.

“Bene, la puttana ci sta aspettando. Muoviamoci.” Levi si era incamminato, incurante se gli altri lo stessero seguendo o meno.

 
   
 
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