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Autore: Juliet Leben22    28/11/2015    10 recensioni
Dopo l’ennesimo giorno trascorso a al cimitero, mi sollevo dall’erba, dopo una chiamata urgente di mio padre che mi dice che sta seguendo un caso e perciò non cenerà a casa.
Come se avessi appetito, poi.
Quindi mi trascino fuori dal luogo in cui avverto più sollievo e mi dirigo verso casa, con passi lenti, titubanti. Perché so che quando entrerò in casa il vuoto vorrà inglobarmi, vorrà soffocarmi e io rimarrò inerme alla situazione.
Mi blocco, poco fuori dall’entrata del cimitero e riconosco Lydia che sta parlando con qualcuno che ben conosco.
Il mio stomaco si stringe in una morsa e il mio respiro si frantuma a metà, con il cuore che corre come se fosse inseguito da un alfa.
Mi avvicino con passi lenti e misurati e tossisco.
Lui si volta: indossa un giubbotto di pelle che gli fascia il costato, ha i capelli poco più corti del solito e gli occhi tristi.
-Stiles-
La sua voce è perfettamente come me la ricordavo: grave e calda.
Genere: Fluff, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Allison Argent, Derek Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Lemon, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Declaimer: Ciao a tutti! Questa è la prima volta che scrivo in questo fandom, quindi se trovate delle incongruenze nella trama, sappiate che non ho seguito la narrazione precisa della serie tv: è tutta farina del mio sacco, nel bene e nel male, direi. Spero vi piaccia e non ci siano errori!
 



"Promises are stronger than Pain."



Ci sono colpe che non puoi scontare o omettere. Ti pesano sull’animo per tutta la vita e non puoi farci nulla.
Andare avanti è difficile, soprattutto quando non puoi chiedere perdono o dimenticare qualcuno.
Sogno ancora il viso di Allison che spira, tra le braccia di Scott e mi sento responsabile.
Ricordo bene quegli attimi, così tanto che potrei dipingerli se solo lo sapessi fare.
È colpa mia se lei è morta. Colpa mia: dello stupido e fragile Stiles.
Ogni giorno, da quando è successo, mi trovo qui, sulla sua tomba, a domandare un perdono che non può giungere e nemmeno voglio che giunga.
Non mi porto solo questa torto sulle spalle. Allison lo sapeva e mi ha sempre coperto. Nonostante Lydia sia la sua migliore amica, nonostante ami Scott, il mio migliore amico… nonostante tutto.
Le lacrime non riesco proprio a fermarle per quanto io ci provi.
Rimembro perfettamente quando scoprì ogni cosa.
 
Ero seduto sul tappeto di Lydia, in camera sua, assieme al resto del gruppo. Stavamo chiacchierando, cercando di non pensare a tutti quei problemi che non dovrebbero affliggere degli adolescenti, quando comparve in stanza Derek.
Avevo abbassato lo sguardo, posandolo su Lydia che si stava truccando, provando a non far trasparire nulla, ma Allison mi aveva osservato e, come solo un’amica sa fare, aveva sorriso, facendomi un occhiolino.
Subito avevo pensato che stesse pensando a me e la ragazza dai capelli rossi assieme, ma mi sbagliavo.
A fine giornata, quando tutti se ne stavano andando, lei mi ha prese da parte.
-È da tanto che…-
Io avevo fatto il finto tonto, mi riusciva anche bene, a mio parere. –Cosa?-
-Andiamo Stiles, non sono affatto stupida. Vedo come cambi quando entra nella stanza…-
-Chi, Lydia? Sì, ma lo sai dai. Lo sa anche lei!-
Scosse la testa, ridacchiando. –Mi riferivo a Derek. –
Mi ero sentito subito in trappola, come se mi sentissi sbagliato, ancora una volta.
-Non so di cosa parli…-
-Non c’è nulla di male, Stiles.-
-Invece sì.- avevo sussurrato.
-Perché?-
-Perché è un ragazzo e io sono un ragazzo e… tutta questa situazione è sbagliata!-
Scosse la testa, prendendomi per un braccio. –Stiles, no. Non pensarlo, per favore. Non c’è nulla di male, nulla di sbagliato. Succede a tantissimi ragazzi di innamorarsi di qualcuno dello stesso sesso e non trovo nulla di immorale. Se è amore, perché fermarlo?-
Avevo sospirato, ancora e ancora, e lei mi aveva posato una mano sulla spalla.
-Dovresti dirglielo-
Risi. –Per sentirmi dire cosa? Allison, non so se ti rendi conto della mia situazione…-
-Me ne rendo conto, ma credo che lui… insomma, hai visto come ti guarda?-
-Come se volesse uccidermi, sì. In effetti, hai ragione-
Ridacchiò. –Non sono d’accordo. Ma la vita è tua, giusto?- sorrise e si incamminò verso le scale.
-Allison?-
Lei si voltò. –Non lo dirò a nessuno, Stiles. Su questo stanne certo. Ma promettimi che glielo dirai, un giorno-
Avevo annuì, inconsciamente.
 
E aveva mantenuto la promessa, portandosi il segreto con sé.
Non potevo dimenticare la sua risata, la sua comprensione, la sua amicizia. Come non potevo affatto dimenticare quello che provavano lei e Scott l’uno per l’altra, nonostante non potessero più stare assieme.
Cosa avevo fatto?
Perché le avevo permesso di proteggermi, di essere così… leale?
Perché le avevano permesso di andare nel covo e cercare di… sistemare e pareggiare i conti?
Erano troppe le domande che mi ponevo. Di cui nemmeno avrei avuto mai risposta.
Scott si era allontanato da me. La nostra amicizia si era frantumata.
E come dargli torto? Non mi perdonerò mai per ciò che ho fatto.
Come se non bastasse, l’unica persona che desidererei al mio fianco, non mi vuole nemmeno vedere.
Non parlo di Scott: quella è una ferita che mai si sanerà.
Mi riferisco a quel lupo dagli occhi neri che ormai ha il mio cuore tra le mani.
 
 
Sto piangendo ancora sulla tua tomba, Allison. Ancora. Come tutti i giorni, con una mano appoggiata alla lapide e il cuore diviso a metà.
Non posso nemmeno chiederti come si dicono parole del genere. Come si parla d’amore?
Ma soprattutto, come si parla d’amore ad un Lupo? A Derek?
Non ne sono capace e per questo non posso mantenere la promessa. Non ce la faccio. Non ne ho la forza.
Perché sono così egoista che spero che tu potrai perdonami, un giorno. Solo allora, forse, potrei farcela.
Una mano delicata mi tocca la spalla e riconosco Lydia, con gli occhi rossastri, sorridermi.
-Ti stavo cercando, ma sapevo di trovarti qui-
Le sorrido. –Come stai?-
Una lacrima le scivola sul viso e non sono nemmeno degno di fermarla.
-È colpa mia-
Scuote la testa. –Non eri in te, Stiles. Non darti colpe che non ti meriti!-
-Ma tu avevi detto…-
-Non importa cosa ho detto. Stiles ho bisogno di te. Non allontanarti. Parlami, dimmi cosa provi-
E allora piango, senza riuscire a fermarmi, tra quelle braccia che ben conosco e so di avere il coraggio di dirle tutta la verità.
-Sono innamorato e Allison lo sapeva. Lo sapeva prima che io parlassi… ma ora se ne è andata per colpa mia e questa colpa … me la porto nel cuore senza che lei possa avermi detto cosa fare-
La sento irrigidirsi, ma non mi allontana, mi stringe a sé.
-Di chi sei innamorato, Stiles?-
Deglutisco. –Non voglio perderti, Lydia. Non ora che siamo così vicini-
-Non mi perderai-
-Promettilo-
-Prometto.-
-Derek…- sussurro e temo che lei mi scacci, mi tacci per l’immoralità che mi ha macchiato.
Mi solleva  il viso e mi guarda negli occhi, sorridendomi.
È così bella quando sorride. Mi ricordo ancora quando sognavo di baciarla, di prenderla per mano. Ora posso starle vicino in altri modi. Più belli, più intimi, più importanti.
-Credo che sia meraviglioso che tu abbia avuto il coraggio di confidarti e se Allison è stata la custode di questo segreto, è stata brava.-
Annuisco. –Senza di lei, non so se ora potrei ammetterlo così.-
-Non c’è nulla di immorale. Lei voleva saperci felici.-
Non rispondo nulla, continuo a piangere sul suo petto, e lei mi culla, sfiorando la lastra ghiacciata di tanto in tanto, come se potesse riportarla da noi.
Era come una sorella per lei, per questo si sente così… spezzata.
So che nessuno potrà mai guardarmi allo stesso modo, ma io ho ancora una promessa da mantenere. Non so esattamente come e quando, ma io la realizzerò. E non mi importa di quanti insulti riceverò, di quanti pugni prenderò.
Non mi importa.
Allison, ce la farò.
 
 
Dopo l’ennesimo giorno trascorso a al cimitero, mi sollevo dall’erba, dopo una chiamata urgente di mio padre che mi dice che sta seguendo un caso e perciò non cenerà a casa.
Come se avessi appetito, poi.
Quindi mi trascino fuori dal luogo in cui avverto più sollievo e mi dirigo verso casa, con passi lenti, titubanti. Perché so che quando entrerò in casa il vuoto vorrà inglobarmi, vorrà soffocarmi e io rimarrò inerme alla situazione.
Mi blocco, poco fuori dall’entrata del cimitero e riconosco Lydia che sta parlando con qualcuno che ben conosco.
Il mio stomaco si stringe in una morsa e il mio respiro si frantuma a metà, con il cuore che corre come se fosse inseguito da un alfa.
Mi avvicino con passi lenti e misurati e tossisco.
Lui si volta: indossa un giubbotto di pelle che gli fascia il costato, ha i capelli poco più corti del solito e gli occhi tristi.
-Stiles-
La sua voce è perfettamente come me la ricordavo: grave e calda.
Un miscuglio di brividi mi riempie il corpo, senza che io riesca a controllarlo.
-Derek vorrebbe vedere Allison e salutarla…- sussurra Lydia e la vedo combattere contro quel dolore che avverto anche io. Anche se, posso ben notare che lei lo gestisce in maniera diversa.
Perché non ha colpe.
Annuisco, deglutendo e mandando giù quelle lacrime che non voglio mi colgano ora.
-Potresti accompagnarlo, tu?- domanda lei e io comprendo perfettamente cosa vorrebbe fare.
-Va bene- mormoro, tra i denti,  e Derek mi segue, mentre gli faccio strada nel posto che ormai conosco meglio di casa mia.
Non mi perde d’occhio, non perde il sentiero, nemmeno quando mi infilo tra le lapidi di cui ormai non leggo neanche più il nome.
Mi fermo e mi inginocchio, con le mani appoggiate sulle gambe. Sfregano sui jeans, cercando di cancellare il nervosismo, la tristezza.
Allison, so che ci stai osservando e stai ridendo di me ora.
-Rimani spesso qui?- domanda. Riconosco essere una domanda di circostanza, di dovere, ma poi tocca la lapide e vedo anche il suo dolore. Lo stesso che vorrei non vedere mai su quel bel volto.
Preferivo che mi insultasse, piuttosto che vedere il viso contratto dal dolore.
-È colpa mia ed è giusto che il vegli su di lei-
Mi osserva, nonostante io provi a non incontrare il suo sguardo.
Derek non dice nulla, se non farmi voltare verso di lui.
Quegli occhi quasi neri mi stanno attirando a loro come una calamita e io non posso far altro che lasciarmi  attrarre.
-Non è colpa tua. Allison ha deciso di intervenire e tu non hai potuto fermarla. Nemmeno se avessi voluto.-
Inspiro profondamente, lasciarmi convincere da quelle parole.
Il lupo non sta mentendo: le pensa davvero le parole che ha pronunciato.
So che posso farcela. So che posso mantenere la promessa.
Mentre ci incamminiamo, penso a come iniziare il discorso, ma nessuna idea si schiara nella mia mente.
Giunti alla sua macchina, si offre di darmi un passaggio. lui
Saltiamo su e credo di non averlo mai visto così concentrato alla guida.
Il silenzio fa da padrone e temo il vuoto che rincontrerò in quella casa. Ma non posso parlargliene.
In dieci minuti arriviamo e scendiamo dal mezzo.
-Stiles- mi saluta, riaprendo la portiera per salire, ma io lo blocco.
Lui mi osserva sorpreso, cercando di capire cosa mi passi per la testa.
-Ti ricordi quel pomeriggio che ci siamo trovati a casa di Lydia? Era poco prima della missione in cui Allison morì e tu… eri venuto a darci delle direttive, dei suggerimenti. –
Chiude la portiera, pronto ad ascoltarmi, con la mascella contratta in quella solita durezza.
Deglutisco, prendendo la forza per proseguire. –Quel pomeriggio indossavi una maglia marrone che ti stringeva i bicipiti e te li faceva risaltare ancora di più. Io ero seduto a terra e ti lanciavo occhiate di sbieco. Prima di andare via, Allison mi ha preso da parte e abbiamo parlato- inspiro, il nervosismo che comincia a farsi strada dentro di me- Ho ammesso di essere innamorato e le ho fatto una promessa… le ho promesso che avrei detto quello che provavo senza vergognarmi alla persona.-
Lui solleva l’angolo della bocca, simulando un sorriso. –Lydia lo sa?-
Scuoto la testa. –Non è Lydia-
Sembra farsi pensieroso. –È Malia?-
-No…-
-Se è Allison, mi…-
-No, Derek. No. Mi piacciono le ragazze ma… La persona di cui sono innamorato mi sta facendo uscire di testa  ed è proprio di fronte a me, adesso-
Sgrana gli occhi, ma non dice nulla.
Rimane allibito, fissandomi interdetto.
-Dimmi qualcosa, per favore… puoi anche insultarmi. Lo accetto-
-Stai dicendo sul serio…?-
Annuisco. –Sapevo che non ricambiavi, ma dovevo mantenere la promessa fatta a Allison e…- non finisco la frase che avverto le sue labbra sulle mie, fameliche.
Sono morbide e non ruvide come le mie.
Sono esperte e la sua lingua incontra immediatamente la mia. Sembra stiano danzando.
Allora prendo ancora più coraggio e appoggio una mano sul suo petto e lui mi  mette la sua tra i capelli, come ad avvicinarmi ancora di più.
Mi stacco, solo per un attimo. –Entra-
Mi solleva di peso, come se fossi un fuscello, un ramo fragile. Eppure, tra le sue braccia mi sento protetto, senza colpa, forte. Richiude la porta di casa, non lasciandomi nemmeno per un istante.
Mi stringe a sé e sale le scale, continuando a baciarmi il collo, di tanto in tanto.
Arriviamo in camera mia, cosparsa di oggetti e vestiti, ma lui non ci fa caso.
Mi lancia sul letto e si stende sopra di me che, inconsciamente, apro le gambe per farlo sistemare sopra di me.
I suoi occhi sono rossi, ma non vuole farmi del male.  Mi desidera e so, lo so che dovremmo parlare, ma riesco solo a cercare le sue labbra e baciarlo e lasciare che mi morda il collo, che mi lecchi i lobi delle orecchie.
Rimaniamo un tempo infinito a far scontrare i nostri desideri prima di prendere il coraggio di fare un passo in più.
Gli tolgo la maglia, permettendomi di ammirare il suo fisico scolpito e perfetto e lui fa lo stesso con me.
Ma non sono alla sua altezza. Sarà stato con milioni di ragazze bellissime e devo saperlo.
-Derek…- la mia voce è roca dalla voglia che sto cercando di controllare.
Lui sorride malizioso e mi guarda negli occhi.
-Sono… il primo?-
Annuisce e mi bacia di nuovo, senza dire altro.
E io mi sento l’uomo più fortunato del mondo perché sono il primo e l’unico.
La mia mano scende a toccare il suo membro, ma lui mi blocca, senza smettere di sorridere in quel modo che mi fa impazzire.
-Andiamo per gradi, Stiles. Non avere fretta. Lascia fare a me-
Mi getto sulle sue labbra e lui non si ritrae, lascia che mi bei del suo sapore con i miei tempi.
Scopro di amarlo sempre di più, in ogni scambio che mi consente e so che entrambi non vediamo l’ora di scoprire cosa ci sia dopo i baci, le carezze fugaci e i morsi.
Ma se Derek dice che abbiamo tempo, io mi fido, perciò continua a godermi queste sensazioni inaspettate.
 
Grazie Allison, ti voglio bene.
   
 
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