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Autore: Juliet Leben22    20/01/2016    3 recensioni
Dopo l’ennesimo giorno trascorso a al cimitero, mi sollevo dall’erba, dopo una chiamata urgente di mio padre che mi dice che sta seguendo un caso e perciò non cenerà a casa.
Come se avessi appetito, poi.
Quindi mi trascino fuori dal luogo in cui avverto più sollievo e mi dirigo verso casa, con passi lenti, titubanti. Perché so che quando entrerò in casa il vuoto vorrà inglobarmi, vorrà soffocarmi e io rimarrò inerme alla situazione.
Mi blocco, poco fuori dall’entrata del cimitero e riconosco Lydia che sta parlando con qualcuno che ben conosco.
Il mio stomaco si stringe in una morsa e il mio respiro si frantuma a metà, con il cuore che corre come se fosse inseguito da un alfa.
Mi avvicino con passi lenti e misurati e tossisco.
Lui si volta: indossa un giubbotto di pelle che gli fascia il costato, ha i capelli poco più corti del solito e gli occhi tristi.
-Stiles-
La sua voce è perfettamente come me la ricordavo: grave e calda.
Genere: Fluff, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Allison Argent, Derek Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Lemon, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Avvertimenti: Questa storia è frutto della mia testolina, ma i personaggi nascono dalla serie tv Teen Wolf. Nel bene e nel male, però, ho cercato di essere IC il più possibile. Spero si noti!



I Stay Here.
 
Spalanco gli occhi, come se avvertissi troppo dolore… un bruciore per esattezza alle mani. Metto a fuoco e mi basta un attimo per riconoscere l’odore, il calore del fuoco accerchiarmi.
Affianco a me, vedo un ragazzo che ben riconosco. Ha i capelli neri e i continua a blaterare cose senza senso, come se stesse parlando da solo.
Cerco di usare le mani per chiamarlo, ma mi accorgo che sono legate con manette d’argento che stanno bruciando letteralmente la pelle dei miei polsi.
-Stiles!- esclamo, allo stremo delle forze ormai.
Lui si volta e mi sorride. –Ah, ti sei svegliato! Sto cercando di liberarmi dalle manette, visto che tu non puoi perché sono d’argento.-
Non può spezzarle, lo sappiamo entrambi, ma è sempre il solito Stiles… non si arrende neanche davanti all’evidenza.
Sbuffò, senza ricambiare il sorriso. –Devi liberare me. Se liberi me, posso salvarci entrambi-
Scuote la testa. –Si da il caso che il abbia corde e non manette, amico!-
Sgrano gli occhi e gli faccio segno di avvicinarsi a me. Striscia, lentamente e cerca di avvicinarsi, quando all’improvviso un asse del pavimento crolla e rimane incastrato. Troppo lontano perché possa afferrarlo.
-Stiles!- urlo, spaventato all’idea di non poter essere utile.
Il ragazzo azzarda ad allungare le braccia verso di me. Non può resistere a lungo in questa posizione, perciò mi chino e affondo i canini dentro la corda, rompendola. Il dolore che sto provando ai polsi mi sfianca.
Si libera e si avvicina a me. Tossisce, Stiles, tossisce faticando a rimanere vicino al fumo del fuoco, al calore troppo intenso.
Non resisterà a lungo e nemmeno io.
Almeno, potrò raggiungere la mia famiglia.
Cerca in tutti i modi di spezzarle, di romperle, le avvicina persino al fuoco, ma è tutto inutile e lo sappiamo entrambi.
-Stiles, vattene! Adesso!- grido, perentorio.
Le voci del nostro branco, del padre di Stiles, di Lydia, si innalzano fino a giungere a noi. Ci stanno cercando.
-Cosa?- domanda, basito.
-Vattene! Qui crolla tutto!- affermo, dopo che l’ennesima trave di questa abitazione –la mia- cade.
-Non ti lascerò qui da solo!- esclama.
-Non fare lo stupido. Se rimani, morirai!-
Scuote la testa, tornando a guardarmi negli occhi. È davanti a me.
-Se ti lascio qui, ora… non potrei mai più tornare a vivere, capisci?-
-Cosa stai dicendo? Stiles corri! ADESSO!-
Si siede affianco a me. –Non posso, Derek. Non posso…-
-Te lo sto ordinando, Stiles. Non farmi arrabbiare-
-Non posso vivere sapendo che tu non ci sei.-
Questa frase, seppur mormorata appena, mi colpisce dritto al cuore, lasciandomi con gli occhi spalancati.
-Non dire stupidate- devo salvarlo, o non me lo perdonerò mai.
-Quando stavi con quella stupida bionda- so benissimo a chi si riferisce- stavo davvero male. Perché capivo quanto fosse bella ai tuoi occhi, quanto fosse… potente.-
-Cosa…-
-Ti prego, lasciami finire. Cerco di dirti che ho sempre pensato che questo momento non sarebbe mai avvenuto. Cioè non che fossimo in pericolo di vita, ma che fossimo soli e… in pericolo di vita-
Stiles ha la capacità di confondere la persona con cui sta parlando.
Voleva rimanere da solo con me? Okay, può farlo ma poi deve scappare fuori senza fare storie.
Sospira. –Quello che cerco di dirti è che… volevo essere io al posto della ragazza-
-Nel senso che volevi essere un lupo?-
Scuote la testa. – Tu e lei… andavate a letto assieme?-
Sgrano gli occhi. –Spero tu stia scherzando, Stiles… non mi abbasso a quel livello.-
Devo aver dato la risposta sbagliata perché ammutolisce, senza andare oltre nel suo discorso.
L’unico rumore che avvertiamo solo i pezzi di soffitto crollare, l’odore del fumo innalzarsi e togliere quel poco di respiro a Stiles e a me.
-Cosa… volevi dirmi, Stiles? Non c’è più tempo. Devi andare adesso-
Appoggia la testa sulle mie gambe e mi fissa negli occhi. Ha degli occhi bellissimi, anche se non gliel’ho mai detto.
-Non me ne andrò. Voglio morire accanto a te.- sussurra, come fosse una frase da nulla.
Eppure smetto per un secondo di respirare, tornando a tossire.
Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere, tanto meno mi aspettavo che fosse lui a dirmela.
-Sono innamorato di te, Derek. Ecco, l’ho detto, ora possiamo morire-
Avverto un dolore al petto perché no, non possiamo morire ora che ha detto una cosa del genere. Dobbiamo parlare, devo ucciderlo con le mie stesse mani e… voglio baciarlo.
Tiro su le ginocchia, avvicinando il suo viso al mio e lo guardo negli occhi.
-Aspetta Derek, non uccidermi. Ci penserà il fuoco…-
Appoggio le labbra sulle sue, in un bacio casto ma poco dolce. Ha un sapore di cioccolato buonissimo.
Lui ricambia, nonostante la sorpresa e mi bacia, cercando subito la mia lingua.
Non ho mai avuto attrazione per un maschio, ma Stiles è… Stiles. Stiles sa di buono, sa di cioccolato. Stiles sa di… vita.
-Se questo è un sogno, non voglio che finisca- mormora, a ridosso delle mie labbra  e io sorrido spontaneamente.
-Hai sorriso? Oddio ma allora sto davvero sognando!- esclama, agitandosi.
-Ehi stai fermo- lo ammonisco, ma senza alcun successo.
-Derek… posso morire a ridosso delle tue labbra?-
Sgrano gli occhi. –Come… vuoi…- sussurro, incerto per la richiesta che mi ha appena mosso.
E allora si erge e mi prende il viso tra le mani, baciandomi, aspettando la morte che può solo avere un buon sapore a questo punto.
Sono talmente perso in questo bacio che non mi accorgo che la porta è stata sfondata e Scott e Lydia sono di fronte a noi. Tossiscono e allora ci accorgiamo della loro presenza.
Scott scoppia a ridere, lasciando Lydia basita. –Ma allora lo ammetti!- esclama, sorridendo al suo migliore amico.
Stiles arrossisce in un modo buffo e annuisce.
-Sta entrando tuo padre- mormora la ragazza dai capelli rossi e lui si alza, con l’aiuto di Scott e subito chiama suo padre per liberarmi.
Le fiamme ardono ancora senza sosta, ma riusciamo ad uscire. Io con l’aiuto di Scott e Stiles con l’aiuto di Lydia. Non lo perdo mai d’occhio e lui continua a guardarmi con la coda dell’occhio, lo avverto.
Così, quando tutti se ne vanno, anche il padre di Stiles si congeda, dovendo andare alla centrale.
Mi avvicino a lui, vedendo che ha solamente piccola scottature sulle braccia, che guariranno.
-Derek, io…-
Si sta pentendo, lo vedo dal suo sguardo e mi posso solo sentir morire dentro.
-Stiles-
Mi blocca e si avvicina. –Posso rimanere qui stanotte? Nel senso, dopo che sono andato in ospedale a farmi dare qualcosa per il dolore delle scottature, certo…-
Il mio cuore smettere di battere come se avesse paura e sorrido sghembo.
Appoggio irruentemente le labbra sulle sue senza rispondere verbalmente e lui mi stringe la vita con le braccia.
Ci saranno tante cose di cui parlare, tante cose che dovrò dire, perciò mi saluta e va in ospedale con Scott e Lydia che non fa altro che sorridere assieme all’altro lupo.
Non vedo l’ora di sentirlo ancora chiedere i miei baci, di sentirlo pregare. Stavolta, qualcuno è rimasto con me. Stavolta, lui è rimasto.
 

NdA: Ebbene sì, sono tornata con un'altra One-shot a tema Sterek. Così l'ho trasformata in raccolta... spero che continui a piacere!
Fatemi sapere :) 
   
 
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