Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: VanillaMilk95    28/11/2015    3 recensioni
Cosa succederebbe se i personaggi di Frozen vivessero ai nostri giorni?
Se Anna da sola dovesse prendersi cura di Elsa in quei anni bui della sua infanzia?
Se la storia che conoscevate alla fine fosse stravolta?
Anna continuerebbe nel nostro mondo reale a trovare il modo di salvare sua sorella?
Mi chiamo Anna e come ogni storia tutto iniziò quando nacqui. I miei genitori furono meravigliosi fino a quando scomparirono dalla mia vita, senza un come né un perché. Dovetti arrangiarmi con le mie proprie forze, e la mia vita stava andando come avevo programmato, fino a quando una parte importante della mia vita non ricomparve, stravolgendo ogni cosa. Ma quel qualcosa, alla fine, mi accorsi di rivolerlo ad ogni costo, insieme a mia sorella.
Ma prima di riaverla dovetti spalancare l'ultima porta; Con la frase di mio padre " Anche un fiore dopo una tempesta può tornare a sbocciare"
PS: spero vi piaccia, un saluto da "Luna the night_light"
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando uscimmo dall’orfanotrofio una fredda brezza ci avvolse insieme alla candida neve che era iniziata a cadere.
Mi chinai verso Elsa assicurandomi che gli indumenti la tenessero al caldo.
Durante il cammino di ritorno tentai di parlarle della casa in cui sarebbe abitata, del lavoro che facevo, gli splendidi parchi in cui saremmo potute andare e di come fosse magica la sera mentre la città riposava e le sue luci risplendevano come stelle. 
Ma Elsa non emise parola, né tanto meno sembrava interessata a ciò che le dicevo . 

Image and video hosting by TinyPic( ecco un'altra immagine fatta da me, non una delle più belle che ho potuto fare, però spero vi possa piacere ) 


Per tutto il viaggio in treno, rimanemmo entrambe in silenzio poiché mi ero arresa alla sua gelida indifferenza ci scambiammo solo dei rapidi sguardi, come nel volerci dire qualcosa che non riuscivamo a dire.
Ma una volta arrivate a Tyholmen, scesi dal treno, qualcosa cambiò...  gli occhi di Elsa si aprirono quasi sbalordita da ciò che vedeva, 
Continuava a voltarsi come affascinata dai rumori e da tutto ciò che la circondava.
- Ti piace Tyholmen? - chiesi cercando almeno risposta dai suoi occhi.
Elsa annui è continuò come sospinta dalla curiosità a camminare avanti a me. 
Questo segno mi diede un tale sollievo nel vedere che nei suoi occhi non ci fosse più quella tristezza, ero quasi convinta che la sua nuova vita  a Tyholmen la potesse guarire dal passato e dalla paura accumulata in tutto questo tempo. 
Ma fu un’illusione di pochi minuti.
Elsa si fermò proprio davanti all’uscita della stazione. 
Non riuscì a capire che cosa la stesse bloccando e mi avvicinai per capire sorridendole - qualcosa non va, Elsa?-
Notai che continuava a guardare da una parte all’altra della città, questa volta non aveva lo stesso sguardo meravigliato, si era trasformato in uno terrorizzato e incupito.
Rifeci la domanda, questa volta preoccupata, ma la risposta non tardò poiché appena ci passarono davanti delle persone che entravano nella stazione, Elsa corse dietro di me terrorizzata.
Capii in un secondo istante che non erano le stesse paure parlatosi nell’orfanotrofio, era una vera propria paura verso a chi la circondava. 
- va tutto bene … non succederà nulla, prenderemo un’altra strada per arrivare a casa, ci sono io qui con te, ok?- risposi cercando di calmarla, Ma gli occhi di Elsa non si staccavano dalle persone che continuavano ad andare e venire. - non c’è la faccio - disse impaurita e con gli occhi lucidi. - voglio tornare a casa! -.
Era completamente immobilizzata dalla paura, e dovevo cercare di trovare una soluzione in fretta, quando mi venne un’idea.  
- Elsa fatti coraggio, se no non potremmo aiutare gli animaletti che devono tornare a casa.
- animaletti? di che cosa parli? - mi chiese quasi singhiozzando.
- Vedi, mamma e papà mi raccontavano che degli animaletti facevano delle gite in città ma che a delle volte si perdevano, sai sono piccoli e le strade sono molte. Così li aiutavamo lasciando delle tracce ogni dieci metri, in modo che trovassero la strada giusta per tornare a casa.
E da sola non ce la facevo mai, perché vedi io sono grande, invece tu sei piccola, e nessuno ti potrà notare.
- è una missione … segreta? - mi chiese quasi sussurrando
- si ... perché le persone potrebbero prendere i fiocchi che lasceremo lungo la strada, te la senti di aiutarmi?
Elsa si guardò attorno quasi alla ricerca di quegli animaletti quando all’improvviso qualcosa catturò la sua attenzione - eccone uno! - indicò un topolino che stava per correre via.
- svelta prima che si perda!-
Così incomincio il nostro primo gioco, ci nascondemmo da una parte all’ altra della strada lasciando i nastri legati a pali della luce o ad altre cose a cui si potessero legare, fino a quando non ci ritrovammo avanti a casa nostra, era stata la nostra prima e indimenticabile avventura, che, come tutte le cose più importanti è impossibile dimenticare. Mi voltai verso la bambina dagli occhi color cobalto - missione compiuta - dissi soddisfatta e fiera.
Elsa si voltò, sotto quella grossa sciarpa non riuscii a scorgere il suo sorriso ma finalmente vidi una scintilla di felicità nei suoi occhi.
Entrammo dentro nell’ ascensore, restammo in silenzio ma non perché volessimo, ma perché stavamo riflettendo su tutto ciò che ci era accaduto e su ciò che il futuro ci avrebbe riservato.
Una volta arrivate mi inchinai verso di lei, mentre cercava di allargare la sciarpa e il giubbotto,come stesse cercando di prendere aria.
- hai così caldo? - chiesi aiutando a togliere la sciarpa. Ma Elsa osservò con leggero sorriso quasi soddisfatto - credi che gli animaletti troveranno la strada di casa, ora?-
 Io credo proprio, di si! - ridacchiai amorevolmente - e credo che alcuni abbiano deciso di trovare una casa da queste parti. 
La piccola Elsa mi guardò confusa, ma senza dire altro aprì la porta e molto lentamente entrammo.
Elsa si guardò attorno notando i festoni appesi  i palloncini attaccati ai mobili e un grande striscione con scritto "Ben arrivata mia piccola sorellina".
- ta dhaaa! - dissi entusiasta mentre gli occhi di Elsa guardavano intimiditi da una parte all'altra.
- ho fatto anche delle buonissime torte al limone, fragola, panna, cioccolato ... 
- cioccolato! - quasi gli scoppiò il cuore dalla gioia.
- ti piace il cioccolato !  io lo adoro, mangerei qualsiasi cosa fatta con il cioccolato! bhe ... forse non tutto - ridacchiai, al ricordo di qualche combinazione di cibo venuta male.
Tornò di nuovo il silenzio, quindi decisi di fare il giro turistico della  casa, fermandomi infine innanzi ad una porta.
- mi sa che ho dimenticato una stanza - dissi falsamente - secondo te che stanza manca?
- la mia stanza - disse quasi sussurrando
- giusto! Mia giovane agente 007!
Aprì lentamente la porta, Elsa appena la vide sorrise e si guadò tutt’intorno, quando il suo sguardo si poso una palletta di pelo bianca.
- ma … è un gattino vero? - disse avvicinandosi -
La conferma arrivò quando si mosse verso di noi con i suoi occhietti neri - ti piace, - dissi dolcemente - lui ha deciso di abitare qui con noi - . 
 Elsa si voltò con sguardo fulmineo -davvero? Da dove viene? -
- E’ un gatto norvegese, viene dalle foreste -. ridacchiai mentre Elsa continuava a guardarlo amorevolmente.
-  e come si chiama? -
- Perché non gli dai tu il nome, sono sicura che gli piacerà.
- davvero? - mi richiese dolcemente, ed io le annui, ero felice che il nuovo membro della famiglia le fosse piaciuto.
- non saprei ... mi puoi dare qualche consiglio?-
- bhe ... ce ne sono tanti di nomi , emm … Fiocco, nevino, Olaf , Fluffy ... -
- assomiglia a quei cosi morbidosi - disse inchinandosi - posso chiamarlo Marshmallow? -
- che nome carino direi perfetto per lui - dissi cercando di  accarezzarlo mentre cercava di giocare a mordermi le dita. - perché non provi ha prenderlo in braccio? - 
Elsa stava per sfiorarlo quando si fermò e il suo viso divenne di nuovo cupo.
- qualcosa non va? - disse ingenuamente sorridendole.
- non posso - disse con voce sommessa, dimenticai quella strana fobia e ingenuamente continuai ad insistere - perché non puoi? insomma 
- non posso e basta! - si voltò irritata.
- va bene ... - tentai lo stesso di sorriderle - non c'è problema. Io vado a tagliare la torta al cioccolato, intanto tu puoi cambiarti.  Vuoi che ti sistemi la roba? Hai bisogno di aiuto?
- ce la faccio da sola, ti ringrazio - Era ancora voltata e le parole che le uscirono furono molto fredde, non volevo essere invadente o scortese, ma nonostante tutto sapevo che un giorno saremmo diventate buone amiche e in effetti avevamo già fatto enormi passi in avanti, ma non avrei mai potuto anche se solo immaginare cosa sarebbe accaduto la sera stessa, una cosa che mi fece comprendere il perché di quello che era successo, o almeno solo una parte … 

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Salve a tutte mi scuso ancora per il ritardo, ma pultroppo a dire il vero non sto molto bene di salute. 
E in questo periodo e stato un po' brutto.
Ma questo non mi ferma per nessuno al mondo XD XD.
Spero di riprendermi un  po' per essere più frequente ad aggiornare.
Cmq torniamo a noi.
Il primo giorno a Tyholmen con la piccola Elsa, sembrebbe molto affascinata da ciò che la circonda 
ma le persone che vi stanno sembrano terrorizarla.
Anna però sembrebbe averla aiutata con un vecchio gioco usato dai genitori. Ma riuscirà anche nella prossima volta?
Cosa succederà la sera che viene? Quali misteri si celano dietro a tutto questo?
Riuscirà Anna a recuperare i rapporti con sua sorella? ed essere una famiglia normale?
ma forse una domanda vi sta più tartassando nella testa ... Il gattino battufolino che forse credevate il piccolo Olaf ...  
vi confermo che è proprio Marshmallow XD XD non che il gigante di ghiaccio nella storia di Frozen.
ridotto ad un battufoloso gattino.
ma crescendo sarà sempre quel battufoloso e tenero gattino ??
Ma altre domande e misteri faranno capolino nei prossimo capitoli.
Ringrazio la mia amica per avermi dato consigli su questo capitolo e il mio fratello per la correzione.

un salutone e un rigraziamento a tutti per quelli che continuano a seguire la mia storia e quelli che la seguiranno in futuro.



                                       Luna the Night_Light
 
ps: ho diminuito le dimensioni dell'immagini perchè mi sembrano troppo enormi per efp ,ed andandomi ad informare il massimo e di 500 pxl.
Quindi per sicurezza della storia e del sito, sia l'immagini che ho fatto negli scorsi capitoli e nei prossimi, saranno tutte della grandezza fissata.

 



 
  
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