Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Fujiko_Matsui97    29/11/2015    6 recensioni
"Quando dimentichiamo qualcosa di fondamentale, è necessario ritornare al principio."
La vita di Ciel Phantomhive, riflessivo e nel pieno dell'adolescenza, cambierà radicalmente quando spariranno gli unici suoi punti di riferimento: i suoi genitori.
Per fargli ricordare com'è essere felice, le sue emozioni scaveranno nei suoi ricordi e si precipiteranno nel mondo reale in cerca dell'unica persona che potrebbe salvarlo e che, tanto tempo prima, gli aveva fatto provare sentimenti inspiegabili...
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[Versione COMPLETAMENTE rivisitata dell'omonimo film, quindi non vi fate riferimento più di tanto! :P]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Alois trattenne il fiato, cercando di non guardare troppo in basso.

La Torre dei Sogni era l'unico luogo proibito a molte delle creature della mente e, per questo motivo, per raggiungere il sentiero dove si trovava bisognava attraversare alcune difficoltà... come, ad esempio, una sottilissima asta di liquirizia, che aveva il compito di collegare le due piccole montagne sospese, altrimenti troppo separate l'una dall'altra.

-Tu e le tue idee assurde..!- Claude, pochi centimetri dietro di lui, era impegnato nello stesso sforzo di concentrazione del biondo: a differenza di aste in materiali solidi, per fortuna, quella stecca era gommosa e non vi era pericolo di farsi male... ma cadere di sotto e finire chissà dove, quello sì che sarebbe stato un bel problema!

-Adesso sicuramente cadremo, e allora sì che potremo dire addio al nostro piano!- si lamentò, negativo come sempre.

-Non distrarmi, Claude!- rispose l'altro con uno sbuffo, gli occhi fissi davanti a sé e le braccia allargate verso l'esterno per potersi dare più equilibrio: quello che stavano facendo era una vera e propria follia, ripensandoci... ma per la felicità di Ciel, il suo ragazzo da accudire, questo e altro!

-Non cadremo, ne sono sicuro... e poi guarda che la colpa è tua, se non mi avessi ostacolato e seguito fin qui saresti stato ancora alla base e senza preoccupazioni!- protestò con un sospiro, accorgendosi di come fossero quasi alla meta.

-Sempre meglio che lasciarti da solo...- sussurrò flebilmente l'altro, arrossendo appena per quella preoccupazione che non gli era abituale. Sentendo quelle parole, Alois strinse le labbra fra loro, e le sue guance si tinsero di un adorabile rosso: distratto dal suo cuore che prendeva a battere più forte del normale, tuttavia, mise il piede un po' troppo a sinistra, perdendo l'equilibrio.

Scivolò giù in un urlo strozzato ma, prima che cadesse, Claude lo afferrò per un braccio, aggrappandosi con l'altra mano al terreno della collina dove ormai erano arrivati: il terreno era estremamente irregolare, e il biondo fissò preoccupato l'altro e la sua espressione concentrata.

Se solo avesse mollato la presa Alois sarebbe finito chissà dove, e non poteva permettersi di perderlo.

Piantando per bene i piedi a terra gli tese anche l'altro braccio, tirandolo su con forza: dopo alcuni tentativi a vuoto, finalmente riuscì in uno scatto a sollevarlo, perdendo lui stesso l'equilibrio e finendo a testa in giù, l'uno addosso all'altro. Il più grande si sollevò appena, mugolando dal dolore, ed entrambi divennero color paonazzo quando si accorsero di come erano finiti:

-Ehm... ti sto schiacciando?- domandò premurosamente Claude, avvertendo il calore di quel corpicino sotto al suo, che lo fece stare bene per la prima volta.

Ironico come la Tristezza potesse sentirsi così felice in un solo attimo.

-Si... è stupendo...- mormorò in risposta Alois, completamente in estasi mentre lo fissava negli occhi dorati e così particolari: non appena realizzò quello che aveva appena detto divenne violaceo in volto, sgranando la vista all'inverosimile.

-C-cioè... volevo dire..!- balbettò in fiamme ma, prima che potesse continuare, una vocina flebile e furba dietro di loro li distrasse.

-State bene?!-

Claude alzò lo sguardo e Alois la testa, vedendo tutto sottosopra: un coniglietto di peluche bianco e candido, ben vestito e con una benda sull'occhio, li fissava preoccupato, allungando una zampetta per aiutarli a rialzarsi.

I due si affrettarono a tornare in piedi, rifiutando cordialmente l'aiuto di quel carinissimo animaletto: -Si, ma...tu chi saresti?- domandò Claude, un po' sospettoso.

-Sono Bitter Rabbit, il coniglietto della Funtom Company!-

Gli occhi del biondo si illuminarono mentre un sorrisone compariva sul suo volto: -Oh, ma certo, adesso ricordo!- gli afferrò le zampine morbide, estremamente allegro:

-Sei il compagno di giochi di Ciel di quando era piccolo! Cavoli, che avventure che vivevate assieme... e sono stato a tutti i vostri spettacolini!- precisò, strizzandogli l'occhio.

Quando Ciel era un bambino aveva desiderato per tanto tempo quel coniglietto, ogni volta che passava per le vetrine dei negozi di giochi e, finalmente, a Natale l'aveva ottenuto in regalo dai suoi genitori: la sua gioia era stata immensa e i due erano praticamente inseparabili... grazie alla mente da bimbo di Ciel, nella sua mente il peluche prendeva vita e giocava assieme a lui, vivendo esperienze spettacolari... poi, un giorno, il cane del vicino l'aveva rubato, riducendolo a brandelli.

Il piccolo aveva pianto tanto e sommessamente ma, purtroppo, quello era un pezzo unico dell'azienda e i genitori non l'avevano più ritrovato in nessun negozio.

E adesso era lì, nei suoi ricordi.

-Oh, si, io e Ciel ci siamo divertiti tantissimo!- sorrise di rimando il peluche, felice di aver trovato dei nuovi amici: -Anche quando quel cane mi ha portato via da lui, grazie alla sua fantasia cercava sempre rifugio in me, il suo amico immaginario... peccato che le cose siano cambiate.-

Notando la malinconia nei suoi occhietti neri e vispi, gli altri due si scambiarono uno sguardo preoccupato: -Che intendi dire?-

-Beh, da quando Ciel è grande non ha più tempo per la sua fantasia...- alzò le spalle il pupazzo: -Anche se abbiamo passato tanti bei momenti assieme, oramai per lui sono solo un ricordo destinato a scomparire.-

-Non dire così!- intervenne il biondo, stringendolo forte a sé in un abbraccio carico di enfasi: -Da quando Ciel ha smesso di sognare si comporta così nei confronti di tutti, ma vedrai che riusciremo a salvarlo!-

-Che intendete fare?- domandò curioso il coniglietto, e Claude si aggiustò gli occhiali sul naso: -Siamo diretti alla Torre dei Sogni per scavare nel suo passato e trovare qualche elemento importante che possa riuscire a farlo tornare come un tempo... sempre se ne usciamo vivi.- borbottò seccato, e Alois alzò gli occhi al cielo:

-Togli pure l'ultima frase, Claude...- sorrise fiducioso: -... perchè ce la faremo sicuramente!-

-E io voglio accompagnarvi!- propose il peluche, estremamente sollevato: -La mente non ha segreti per me, e sono sicuro che vi risulterò utile!-

-Allora che stiamo aspettando?- Alois abbracciò entrambi, ridendo alle proteste di un Claude completamente rosso in volto: -Che la avventura abbia inizio!-

 

Si incamminarono a passo spedito, osservando quasi estasiati lo spettacolo sempre diverso che si presentava davanti ai loro occhi, sempre abituati allo schermo della base operativa delle emozioni: il sentiero era pulito e bianco latte, e man mano che proseguivano verso la Torre si lasciavano alle spalle insetti variopinti e decisamente strani, fiumi di caramelle e strani soldatini che proteggevano il percorso da stranieri... guardie da cui, ovviamente, furono costretti più volte a nascondersi.

Non appena furono davanti alla Torre, il coniglietto spalancò le porte senza rimorsi, costretto poi a socchiudere gli occhi per la luce troppo forte.

-Ma cosa..?- biascicò Claude, rapito da quello che gli si presentò davanti: ampie scalinate si ergevano dal pavimento verso l'alto come in una spirale, ognuna con un panorama differente: fra le altre, spiccava una ricoperta di zucchero filato, che volteggiava tutt'attorno come gruppi di nuvole rosa.

-Bella, vero?- domandò soddisfatto il pupazzo, incamminandosi per primo proprio verso quel paesaggio: -Quella è la Casa dei Sogni Irripetibili. In poche parole, gli eventi che Ciel ha vissuto una volta nella vita, e che non ha mai dimenticato... è bellissima si, ma è anche la casa più rischiosa, perchè più soggetta all'Oblio. Di fatto, io provengo da lì.-

Salirono gli scalini necessari per entrare in quel nuovo e luminoso mondo in cui il cielo era ben visibile: un ampio corridoio di nuvole, alle cui pareti vi erano spezzoni di sogni come film, li accolse, facendoli sospirare di meraviglia.

Alois si focalizzò su quei ricordi e fantasie prima che, incamminandosi, non vedesse seminascosto fra le nuvole del pavimento una luce flebile che lo attirò: sollevando curioso un sopracciglio, si accovacciò in quel punto; scostando le nuvole che si dissolsero in uno sbuffo rosa, riuscì a prendere quel ricordo fra le mani.

Un Ciel piccolino stava costruendo un castello di sabbia per una gara al parco e, quando vide apparire un altro bimbo davanti a lui, Alois sgranò gli occhi nel vedere quelle scene così particolari: era passato tanto tempo e, se Ciel ancora ricordava quel momento, doveva essere qualcosa di molto importante... non appena le labbra del corvino si erano posate sulle sue, il biondo comprese anche perchè.

Un colpo al cuore lo colpì, facendolo piegare senza fiato e portare le mani a stringersi il petto, gli occhi sgranati: era quello... quella sensazione di gioia immensa che Ciel non poteva più provare gli stava scuotendo l'anima, portando la luce della Gioia ad uscirgli dal petto, finalmente scoperta da ogni barriera.

-Ma che succede?!- domandò Claude allarmato, abbassandosi per capire se stesse bene.

-E così l'avete trovato, uh?- una voce femminile fece alzare loro lo sguardo, ed entrambi notarono una ragazzina ricoperta di bianco, nei capelli numerosi fiori candidi e l'unico occhio visibile azzurro come il cielo: -L'unico ricordo che Ciel si rifiuta di portare alla luce... era per questo che era sotterrato da nuvole. Credo che fra poco finirà nell'Oblio, purtroppo.-

Nel vedere gli sguardi spiazzati delle due emozioni, l'altra sorrise:

-Io sono Doll, la Custode di questo posto. Mi occupo di controllare e selezionare i sogni e i ricordi che vanno gettati via, ma di certo non mi aspettavo di trovare delle emozioni qui!-

-È per una buona causa!- rispose Alois, gli occhi lucidi: -Ci siamo intrufolati senza permesso, è vero, ma non cacciarci via ora che finalmente abbiamo trovato quello che cerchiamo!-

-Mi sono perso qualcosa?- domandò Claude stupito, dato che non aveva visto nulla di ciò a cui il biondo aveva assistito; l'altro annuì vigorosamente, mostrandogli quel ricordo.

-Sapevo che c'era qualcosa che poteva aiutarci... Ciel non si è mai dimenticato di questo ragazzino nemmeno crescendo: questo vuol dire che c'è ancora speranza per lui di tornare felice!-

Ci pensò Doll a farli ragionare, posando una mano su quel ricordo per catturare l'attenzione su di sé ed interrompere la visione: -Capisco il vostro entusiasmo, ma Ciel e questo bambino di cui parlate, Sebastian, non si sono più rivisti, nonostante quest'ultimo avesse promesso di ritornare a trovarlo. Come potrebbe mai essere colui che lo salverà?-

-Ma se solo riuscissimo a trovarlo noi..!- sbottò Alois, speranzoso, prima di abbassare mesto il capo: -Se solo ci fosse un modo per interagire con Ciel ed aiutarlo...-

Trascorsero alcuni minuti di silenzio prima che Doll, un'espressione perplessa sul viso, sospirasse arrendevole:

-In realtà...- sorrise furbamente quando li vide curiosi, sollevando di poco le spalle:

-... forse un modo c'è.-

 

 

 

////

 

 

Ciel si godeva il silenzio della casa, finalmente solo, mentre preparava la colazione: oramai, date le preoccupazioni di Angelina nei confronti del suo adorato nipotino, era sempre più raro per lui rimanere solo in casa e, quando questo succedeva, non poteva che apprezzare quell'insolita tranquillità.

Prese un piatto, staccando delicatamente con la spatola la frittella dalla padella, uno sfrigolìo dall'odore delizioso gli inebriò le narici: proprio mentre stava per prendere il piatto e portarlo a tavola, tuttavia, una potentissima luce, seguita da un tonfo a pochi metri dietro di lui, lo fece sobbalzare dallo spavento.

-Si può sapere perchè ti devi sempre aggrappare alla mia manica?! Guarda che i vestiti Armani costano!- Hannah, urlando poco femminilmente verso Grell, atterrò con un tonfo a terra, seguita dalle altre emozioni, l'una dopo l'altra:

-Senti carina, non so chi ti abbia insegnato l'educazione, ma ti assicuro che l'ultima cosa che voglio è toccarti! Casomai mi aggrappo al mio Wiru-chan!-

-Chi è che hai chiamato Wiru-chan?! Non accetto più questa violenza psicologica nei miei confronti!-

-Ma che..?!- sussurrò ad occhi sbarrati Ciel, completamente pietrificato mentre osservava lo spettacolo che aveva davanti di quei corpi caduti scompostamente. Nel vederlo davanti a sé in tutto il suo shock, le emozioni si zittirono improvvisamente, trasalendo nello scorgere la rabbia e il terrore nei suoi occhi blu.

-Chi diavolo siete voi...- si portò le braccia all'altezza delle spalle, brandendo minacciosamente la padella a mo' di arma: -... e cosa diamine ci fate in casa mia?!-

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'Autrice

 

Ciel Rapunzel e vamooos :') Ragazzi, visto che bello il primo bacetto? Fangirla

Certo che poveraccio a trovarsi certi matti in casa (a me Will fa morire), io già zompo per ogni minimo rumore anche da parte dei vicini, quindi me lo coccolo tutto dalla comprensione! ^^'' E Alois che dice 'si, è stupendo'... io spero vi abbia fatto ridere perchè io stavo morendo X'3

Ok, come avrete notato se non metto le immagini ad inizio capitolo non sono io XD motivo per cui le metterò praticamente sempre se riesco! Inoltre, nel prossimo capitolo vedremo anche un flashback di come Doll ha risolto la situazione incresciosa, non temete u.u
secondo voi come ritroveranno il nostro 'demone' azzurro?

 

 

 

-FM.

   
 
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