Era nella camera di Rin, lei lo guardava intensamente. E Lui, bhe lui osservava ogni movimento del suo corpo umano. Le sue labbra dischiuse che avide aspiravano ossigeno, le sue gote arrossate per la calura dell’estate, il suo petto prorompente che si alzava e abbassava al ritmo del respiro eccitato della donna. L’avrebbe ammirata per ore, quel corpo morbido e armonioso avvolto da un tessuto troppo pesante per i suoi gusti.
“Rin, fa caldo togliti l‘obi o soffocherai. Non ho voglia di badare ad una mocciosa svenevole!”
“Eh??? C-cosa…Sesshomaru io…”
“Rin, sono un demone maggiore, non certo una mezza checca come questi insulsi umani. Ti assicuro che non hai nessun ascendente su di me, lo dico solo perché non ho nessuna voglia di prenderti di nuovo in braccio prima che tu cada al suolo!”
Diamine, forse sono stato un po’ troppo duro, e poi non e vero che non ha nessun ascendente su di me. La trovo allettante, pericolosamente allettante. E ho un bisogno disperato e viscerale di vedere ciò che cela quel dannato Obi.
MIA!
La voglio ammirare in tutto il suo splendore che appartiene a me, e me soltanto. Mi fai quasi pena Rin. Ti sei guadagnata il mio interesse e adesso guai a te se osi manifestarlo nei confronti di chiunque non sia io…sarebbe come firmare la tua morte. NON OSARE, NON OSARE perché non indugerei un’istate a ucciderti se dovessi trovarti in confidenze con chiunque all’infuori di me.
Ti ucciderei insulsa umana, Ti ucciderei senza un pensiero in più!!!
“Togliti l’Obi ho detto!”
“S-si, pero’ voltatevi per favore Sesshomaru”
“NO! Te l’ho già detto, non hai nessun ascendente su di me!”
Rin lo guardava dritto negli occhi, lo guardava mentre con mani titubanti slacciava maldestramente l’obi.
La vedeva, la vedeva esitare mentre slacciava l’indumento. Ma che diamine aveva da esitare poi! Lui era un demone maggiore, “Autocontrollo” era il suo secondo nome, e poi che ne sapeva lei di ciò che lui provava nei suoi confronti?
Rin era titubante perché avvertiva la sete malsana che lui nutriva nei suoi confronti o perché lei ne nutriva una altrettanto malsana per lui?
Finalmente il dannato indumento arrivo’ al suolo, e lui poté finalmente nutrirsi della tanto agognata vista di lei in un indumento tanto succinto. La sottoveste era in seta, di un pesca chiaro e perfettamente aderente alle sue morbide curve.
Kami e’ uno spettacolo! Demone maggiore un accidenti, fremo dalla voglia di toccarti…di assaggiarti!
Il demonio deve averti forgiata donna, il demonio! Colui che mi aspetta alla fine dei miei giorni ha pensato bene di creare una tortura mentre sono ancora in vita. Una donna, una insulsa umana, creata appositamente per farmi morire di desiderio….
Con questi pensieri Sesshomaru si avvicino piano a Rin, senza mai lasciare i suoi occhi.
Quanto diamine sei allettante donna! Giuro che se mi impedissi di saggiare le consistenze del tuo corpo con le mie mani ne morirei! E lo so che nemmeno Naraku fu capace di tanto, ma sono convinto che le tue forme arriverebbero a uccidermi se mi impedissi di toccarti!
Assetato si avvicino’ alla donna, sguardo fermo nel suo. Quando fu’ a pochi centimetri da lei lo sguardo del demone lascio’ i suoi occhi per saziarsi di ogni altro particolare di lei. Del suo collo cosi femminile e delicato, un solo dito e l’avrebbe disintegrato. Le sue spalle, una leggera pressione di una mano e avrebbe potuto spezzarle. Il suo petto, cosi’ morbido e assuefacente, una sola mano e…una sola mano e…e avrebbe sentito la consistenza dei suoi seni morbidi…dei suoi capezzoli duri…Kami stava diventando duro lui ora.
Ringhio’, un ringhio infastidito e sessualmente frustrato riecheggio’ nella stanza.
“Adesso basta! vediamo se le mie fantasie sono accurate o se come penso, mi deluderai donna!”
La prese per i capelli per tenere saldo il viso e si avvento sulle sue labbra. Non si premuro’ di essere delicato nemmeno per un minuto. La voleva, voleva quel dannato contatto. Voleva finalmente sentire quel maledetto sapore nella propria bocca. Voleva assuefarsi di quel maledetto profumo di rose bianche. Con le zanne le feri’ le labbra ma non se ne curo’, fece pressione sulla bocca di lei fino a costringerla ad aprirla e infine inserire la propria avida lingua nella bocca di lei.
Kami! Esiste un paradiso pari a questo? La sua bocca, la sua lingua, il suo corpo stretto tra le sue braccia, il suo seno contro il mio petto.
Mentre continuava a tenere i capelli e la testa di lei prigionieri fece scivolare l’altra mano sulla schiena della donna. Ad assaporare la consistenza di ogni centimetro di pelle, di ogni colonna vertebrale, fino alle rotondità dei suoi glutei. E in un impeto di eccitazione ne strizzò uno e spinse il bacino di lei contro il proprio. Doveva sentirlo ciò che gli stava facendo. Doveva sentire l’eccitazione che gli stava causando la dannata umana!
Kami non ha scampo! La voglio, la voglio e l’avrò. A costo di stuprarla questa dannata donna dove essere mia seduta stante!
Le strappò la vestaglia di dosso e finalmente rivelò quel seno perfetto e candido ai suoi occhi…mentre era in procinto di avventarsi sul seno di lei assaggiarlo avvertì una secchiata di acqua gelata addosso.
“Allora hai finito cucciolone in calore? Ma guarda te che mi tocca fare, svegliare mio fratello da sogni porno, ma dico non ti vergogni!!!”
“Inuyasha, sparisci o giuro che ti ammazzo in questo momento. E non me ne frega un cazzo della cornacchia che chiami moglie, ti ammazzo hai capito? SPARISCI ORA!!”
Nota dell'autrice: perfavore perdonate errori nella descrizione dei kimono. Non ne so assolutamente nulla. Se ho commesso errori perfavore fatemelo notare che sarò felice di fare le dovute correzioni. Abbracci e a presto.