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Autore: vale_9826    03/12/2015    2 recensioni
E se il sortilegio di Regina non fosse mai stato scagliato? E se Emma fosse cresciuta come la principessa che sarebbe dovuta essere? Beh in questa storia la nostra eroina è stanca di tutte le sue responsabilità, fragile e distrutta per la morte dell'uomo che ama, e desiderosa di scappare lontano dalla sua migliore amica Elsa, ad Arendelle. E sarà proprio quest'ultimo desiderio che la porterà ad incontrare un pirata in grado di darle il passaggio che cerca, e di farle ritrovare finalmente la gioia di vivere.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'appuntamento (parte 1)

Emma si avvicinò piano al porto, furtivamente, e dopo aver individuato la Jolly Roger, cominciò ad ispezionarla con lo sguardo per vedere se c’era Killian. In un primo momento non lo vide da nessuna parte, poi all’improvviso l’uomo uscì dalla parte inferiore della nave e salì sul ponte; Il cuore di Emma fece un salto mortale all’indietro, e presa da un attacco di panico momentaneo la bionda si nascose dietro un muro per non farsi vedere. Diamine, era così nervosa! Le mani le sudavano, tremava tutta e il cuore le batteva talmente forte da non riuscire a respirare normalmente; e il fatto che fosse acconciata in modo così femminile non l’aiutava di certo a tranquillizzarsi. Elsa ed Anna l’avevano aiutata personalmente a prepararsi: le avevano reso i capelli lisci e le avevano appuntato una bellissima rosa bianca al lato, e infine le avevano anche messo una semplice collana con ciondolo. Quando si era guardata allo specchio Emma non era riuscita a non sgranare gli occhi dalla sorpresa; era bella, trasmetteva una purezza unica, e non si era mai sentita così femminile.
Fece un respiro profondo portandosi una mano sul cuore, poi tirando fuori tutto il coraggio che aveva si avviò verso la Jolly Roger e salì sul ponte. Killian stava parlando con Felix, ma quest’ultimo una volta aver voltato lo sguardo verso Emma finì per non dargli più retta, così Killian non poté non fare altrettanto.
Rimase a dir poco sconvolto dalla bellezza della ragazza che aveva già avuto sulla sua nave per giorni, e capì che non avrebbe mai smesso di stupirlo. Era bella, anzi bellissima, no stupenda, neanche, era meravigliosa. Semplice, ma decisamente abbagliante con i suoi occhi verdi che splendevano e il suo sorriso luminoso, quell’azzurro poi le stava d’incanto.
< Ciao ragazzi… > mormorò appena Emma una volta raggiunti i due uomini.
< Ciao… > le sussurrò Killian una volta che lei lo raggiunse, non riusciva a parlare tanto era bella.
< Ti trovo bene. > aggiunse poi incerto e impacciato.
< Grazie… > rispose lei imbarazzata dal suo sguardo.
< Come mai sei qui? Credevo volessi passare del tempo con la tua amica. > chiese lui cambiando argomento.
Emma lo guardò a disagio, era così bello. Voleva passare del tempo con lui, lo voleva davvero, e così parlò senza pensarci ancora su, altrimenti avrebbe perso la poca determinazione che si ritrovava.
< Ecco vedi… oggi ad Arendelle è festa nazionale, si festeggia la fine dell’inverno. La mia amica aveva promesso al fidanzato di stare insieme a lui, così volevo chiederti se ti andava di passare la giornata con me. Mi hanno anche detto che più tardi verrà creata una pista di pattinaggio nel cortile del castello e ci saranno balli, spettacoli, mercati. Insomma potrebbe essere divertente… >
Killian rimase parecchio sbalordito. Insomma, Emma in un primo momento aveva palesemente cercato di evitarlo, mentre ora gli stava addirittura chiedendo di passare un intera giornata insieme.
Forse voleva parlargli di quello che era successo, chiarirsi con lui e magari dirgli che era stato tutto uno sbaglio. Al solo pensiero i suoi occhi si incupirono, sperava davvero che non si fosse pentita di quello che c’era stato tra loro, perché lui non lo aveva fatto.
Comunque fosse non avrebbe rinunciato a passare del tempo insieme a lei, anche perché, anche se poteva sembrare impossibile, le era mancata nonostante fosse passato solo un giorno da quando erano arrivati.
< Si, va bene! > affermò deciso.
< Davvero? > chiese Emma incredula.
< Certo, andiamo! >
Emma non riusciva quasi a trattenersi dal sorridere come una stupida, era così felice di passare una giornata con lui non sulla nave, dove c’erano tutti gli altri pirati a guardarli. Certo era tesa, ma cavolo, quanto desiderava prenderlo per mano e camminare con lui nel mezzo del mercato della piazza centrale.
Erano appunto arrivati lì, avevano cominciato a camminare l’uno di fianco all’altra in silenzio, alternando sguardi furtivi all’osservazione del posto. C’era davvero tantissima gente, un aria allegra caratterizzava quella giornata, e tutti sorridevano mentre guardavano spettacoli di clown e giocolieri. Nonostante l’aria di festa però un silenzio carico di imbarazzo si era instaurato tra Emma e Killian che sembrava una sorta di parete gelida che metteva entrambi a disagio e non permetteva loro di scherzare come sempre.
A un certo punto però Emma cominciò a rimanere indietro a causa della confusione e non riuscì più a vedere bene Killian. Avanzò il passo e quando ritrovò la sua sagoma scura fece un gesto del tutto naturale e spontaneo: afferrò saldamente la sua unica mano, un po’ preoccupata di perderlo nella folla. Killian a quel contatto improvviso e inaspettato si voltò sorpreso, e solo allora Emma si rese veramente conto di quello che aveva fatto.
< Scusa… > mormorò lei imbarazzata e con le guance imporporate.
La bionda sciolse velocemente quell’intreccio di dita e avanzò leggermente pur di non guardarlo in faccia. Forse dopotutto non era stata una buona idea invitarlo, stava solo rendendo le cose più complicate, e poi quando il ricordo di quel bacio tornava ad invadere prepotente la sua mente non sapeva proprio come comportarsi.
Killian la vide avanzare a disagio e imbarazzata, capì che non potevano passare la giornata in quel modo; doveva abbattere quel muro che si era instaurato tra loro, e doveva farlo subito. Accelerò il passo e appena si trovò abbastanza vicino ad Emma le afferrò il polso con la sua unica mano per fermarla. La bionda allora si voltò di scatto con uno sguardo interrogativo.
< Dobbiamo parlarne, lo sai vero? > le disse lui più serio che mai.
Si, lo sapeva fin troppo bene. Ciononostante Emma abbassò lo sguardo, mentre il cuore cominciava di nuovo a batterle furioso nel petto. Perché doveva essere tutto così complicato? Voleva solo passare del tempo insieme a lui senza preoccupazioni.
< Si lo so, ma potremmo parlarne alla fine di questa giornata? So che penserai che magari non voglio affrontare la situazione ma ti giuro che non è così. Voglio solo stare un po’ con te ed essere quelli che siamo stati fin da quando ci siamo conosciuti, ti chiedo solo questo… > chiese lei supplichevole guardandolo negli occhi.
Killian guardando quei due smeraldi non poté proprio evitare di sorridere, perché in fondo voleva la stessa cosa.
< Va bene, ma ho bisogno di sapere una cosa, e ho bisogno di saperla ora. Ti sei pentita? >
Emma rimase interdetta per qualche istante, presa alla sprovvista da quella domanda la quale risposta poteva nascondere molto altro; tuffandosi nel mare dei suoi occhi però, in quel mare tranquillo, meraviglioso e rassicurante, non riuscì a non essere sincera, perché fu il suo cuore a parlare.
< No, neanche per un’istante… > gli disse senza distogliere lo sguardo, sicura.
Un sorriso naturale e raggiante fece capolinea sulle labbra di Killian, che prendendola per mano cominciò ad elencare tutte le possibili attività che avrebbero potuto fare quella giornata, mentre il cuore di Emma davanti a quel sorriso avrebbe potuto scoppiare per la gioia.
Insieme visitarono tutto il mercato, poi andarono a mangiare qualcosa per pranzo, durante il quale Killian prese continuamente in giro Emma, la quale essendo abituata ad usare le posate invece delle mani si sporcò tutta la faccia. Ma alla principessa quasi mancò il fiato quando lui le si avvicinò, forse troppo, per pulirle delicatamente il viso con un tovagliolo sorridendole.
< Grazie… > sussurrò appena, per colpa del fatto che quasi le mancava il fiato e il cuore le pulsava nel petto come impazzito.
Quasi non si riconosceva più, di fronte a Killian le sembrava di essere una ragazzina alle prese con la sua prima cotta, che ancora non sa tenere bene a bada le emozioni. E questo la sorprendeva, visto che il suo amore con Neal lo aveva vissuto in tutto e per tutto.
< Bene, ora che si fa? > chiese Killian dopo che ebbero finito di mangiare.
< Beh… > cominciò Emma, poi tutto a un tratto le ritornarono in mente le parole di Elsa.
“Alle 15:00 uscirò su una balconata del castello che affaccia sul cortile, poi da lì con la magia creerò una pista di pattinaggio, voi due quindi mettetevi vicino al chiosco dove distribuiranno i pattini così riuscirò ad individuarvi facilmente e potrò guardarlo.” Le aveva detto la sera prima la regina maliziosamente, la quale non vedeva l’ora di vedere che tipo di uomo era questo Killian Jones. “Mia sorella sarà sicuramente nei paraggi, non ti resta altro che trovarla e fare le presentazioni così lui non avrà nessun tipo di dubbio.”
Controllò l’ora, erano le 13:50, tra 10 minuti dovevano essere lì. La principessa sospirò un po’ nervosa, aveva paura dell’esuberanza di Anna, ma alla fine parlò.
< La mia amica mi ha detto che ci sarà una pista di pattinaggio nel cortile del castello, la creerà la regina stessa. A quanto pare sarà un bello spettacolo, che ne dici di andare a dare un occhiata? >
< Si, perché no. Basta che non mi obbligherai a pattinare. > disse lui scherzosamente.
< Questo non te lo garantisco! > le rispose lei ridendo mentre si avviavano verso il castello.
< In che senso la regina creerà la pista? > chiese poi ad un certo punto Killian, dopo aver meditato sulle parole di Emma.
Lei sorrise, constatando che lui non poteva sapere di certo dei poteri della sua migliore amica. Cominciò così a raccontargli tutto quello che era successo nei minimi dettagli, e lui rimase a dir poco meravigliato, la regina doveva essere davvero molto potente.
< Come fai a sapere così bene quello che è successo? > chiese lui curioso alla fine del racconto.
< Beh, sai com’è, qui ad Arendelle tutti conoscono la storia e la mia amica non è da meno. È stata lei a raccontarmi tutto nei minimi dettagli. A proposito, molto probabilmente la incontreremo adesso. >
Concluse lei mettendo fine a quel discorso. Si era sentita un po’ a disagio a mentirgli per l’ennesima volta, nonostante avesse comunque detto una parziale verità: era stata Anna a raccontarle tutto visto che lei ed Elsa si erano conosciute tempo dopo tutto l’accaduto.
Arrivarono finalmente al castello ed entrarono quindi nel cortile; la gente era venuta da ogni parte del regno per vedere la regina mostrare il suo incredibile potere, e gli sguardi erano tutti puntati in alto, verso la finestra dove si sapeva sarebbe apparsa Elsa. C’era talmente tanta gente che quasi non si riusciva a camminare, ma Emma seppe farsi strada fra la folla, forse aiutata anche un po’ dal fatto che Killian, con la sua aria da pirata, metteva in soggezione molte persone che si allontanavano per lasciarlo passare, e finalmente entrambi raggiunsero il punto che Elsa aveva indicato alla principessa. Furono fortunati, da lì godevano di una buona visuale.
Neanche 5 minuti dopo dalla folla cominciarono a sollevarsi migliaia di applausi, e Killian ed Emma, che stavano tranquillamente e piacevolmente chiacchierando, immediatamente alzarono il capo per poi incontrare la figura di Elsa, meravigliosa nel suo vestito azzurro lungo e scintillante, salutare e sorridere amabilmente al suo popolo.
La regina fece un memorabile discorso, dove ringraziò con sincerità tutto il regno per essersi adoperato talmente tanto in quel giorno di festa per renderlo così memorabile, per la gioia con cui l’accoglievano sempre e per tutto il supporto che le avevano dato, nonostante all’inizio avesse rischiato di congelare tutto e tutti e nonostante la sua mancanza di esperienza nel regnare essendo ancora molto giovane.  
Dopo innumerevoli applausi la regina si concentrò per richiamare a sé tutto il suo potere, ormai non aveva più paura di far del male a nessuno, e questo le permetteva di padroneggiarlo ancora meglio. Creò un piccolo fiocco di neve sulla sua mano, poi piano piano cominciò ad ingrandirlo ed ad innalzarlo verso il cielo fino a quando non coprì tutto lo spazio di cielo che sovrastava il cortile; dopo di che questo cominciò a ritornare alla sua forma originale, e dirigendosi verso il basso trasformò il pavimento da mattonelle a ghiaccio, mentre altri fiocchi di neve scendevano dal cielo creando un’atmosfera a dir poco incantevole.
Emma e Killian rimasero a guardare meravigliati quel magico spettacolo, poi quando lo sguardo di lei cadde sulla figura di Elsa, vide che quest’ultima stava guardando proprio nella sua direzione e le sorrideva maliziosa. Emma sbuffò celando però un sorriso felice, poi portò il suo sguardo in quello del ragazzo accanto a lei che stava ancora guardando la neve che cadeva, ed era così bello con quel viso così solare, rilassato e sorridente; quando poi le rivolse quel sorriso tanto meraviglioso Emma credeva che il suo cuore si sarebbe fermato.
< È stata una cosa fantastica… > le disse lui riferendosi allo spettacolo di Elsa.
< Già, anche a me è piaciuto tanto. > gli rispose lei sorridente.
Improvvisamente la mano di Killian prese quella di Emma e la strinse forte, e solo in quel momento lei si rese conto di quanto la folla li avesse fatti avvicinare tanto. Poi come se quello non fosse bastato, una donna piuttosto panciuta non volendo urtò Emma, facendola avvicinare ancora di più al pirata di fronte a lei.
< Ti sei fatta male? > le chiese Killian appoggiandole d’impulso una mano sulla schiena, proprio dove quella donna aveva urtato Emma.
Quest’ultima sentì le guance imporporarsi e le gambe tremare, ora erano davvero vicinissimi!
< Si, non preoccuparti… > rispose lei appena mentre si perdeva nel mare dei suoi occhi e lui faceva lo stesso.
< Emma io… >
Cominciò lui mentre con la mano le carezzò una guancia, per poi portarla dietro il collo e avvicinarsi sempre di più al suo viso. Emma più felice che mai chiuse gli occhi e aspettò impaziente il contatto con le labbra di Killian. Bastava ancora un piccolo, breve, impercettibile movimento…
< Emma! >
La sottoscritta riaprì gli occhi di scatto al suono di quella voce allegra di cui conosceva già la proprietaria. Si allontanò quindi da Killian e dopo un sospiro rassegnata si voltò, per poi incontrare il viso dolce e solare di Anna che la stava raggiungendo.

Ciao a tutti! Lo so, chiedo scusa per l'enorme ritardo. sono stata davvero impegnata e mi dispiace di aver tardato così tanto, ma tra la scuola e la situazione attuale dei captainswan, che mi trasmette più tristezza che ispirazione (sono davvero a pezzi giuro, e so che anche voi lo siete, ammettetelo!) non ho davvero avuto tempo di scrivere. Ad ogni modo, il capitolo doveva essere più lungo ma alla fine ho deciso di spezzarlo in due per postarne finalmente una parte, e si anche per farvi soffrire un po' eh eh! Allora, che ne pensate? Sono davvero curiosa di leggere le vostre opinioni, e spero che vi sia piaciuto.
Non ho idea di quando riuscirò ad aggiornare di nuovo, ma voi abbiate pazienza e tenete sempre d'occhio questa storia ;) Beh, ringrazio in anticipo tutti quelli che leggeranno e che continuano a seguirmi, grazie mille! A presto, Vale!
  
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