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Autore: acciosnape    05/12/2015    5 recensioni
Un giovane Mycroft Holmes trova l'account twitter di un giovane agente di polizia. E pensa bene di hackerarlo.
[ text!fic, teen!Mystrade e molta, moltissima noia estiva. ]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Information


—— 07/09/2015 Lun ——

09.47 SMS a: Gregory
Beh? La tua buona stella ti ha consigliato di cominciare a lavorare come si deve?
M

22.12 SMS a: Mycroft:
Forse?
G

22.12 SMS a: Mycroft:
No, è che mi stanno praticamente massacrando con i turni.
G

—— 08/09/2105 Mar ——

00.09 SMS a: Mycroft:
E per la cronaca, io lavoro sempre come si deve. Pensavo lo sapessi che sono uno dei migliori della squadra.
G

00.14 SMS a: Gregory:
Sei solo il meno stupido tra tutti, ma non significa che tu non lo sia.
M

10.18 SMS a: Mycroft:
Come ogni sacrosanta volta, ti ringrazio.
G

17.08 SMS a: Gregory:
Prendilo come un elogio e non farti sfruttare. Ne sei capace?
M

18.00 SMS a: Mycroft:
Certo.
G

––––– 13/09/2015 Dom ––––– 

19.30 SMS a: Gregory Lestrade:
Il Signor Holmes non sarà reperibile per qualche giorno, Gregory.
A

22.50 SMS a: Sconosciuto:
???
G

22.50 SMS a: Mycroft:
Hai imparato ad avvisare? Che cosa simpatica.
G

22.50 SMS a: Gregory Lestrade:
Niente sarcasmo, ordini del capo.
A

—— 17/09/2015 Gio ——

15.20 SMS a: Mycroft:
In questo periodo stiamo dando la caccia ad alcuni narcotrafficanti e sono praticamente il leader del gruppo.
G

19.59 SMS a: Mycroft:
Non dirlo a tuo fratello, ma mi sta insegnando un bel po' di cose. Gli devo parecchio.
Anzi, ripensandoci, credo che cancellerò il messaggio.
G
[ ! Eliminato ]

—— 22/09/2015 Mar ——

12.27 SMS a: Mycroft:
Fratello.
S

15.38 SMS a Sherlock:
Sii breve, Sherlock, non ho tempo di leggere, né di scrivere.
M

15.45 SMS a: Mycroft:
Credo abbiano messo mano sulla tua distrazione preferita.
S

15.47 SMS a: Sherlock:
Credi? Cerca di scoprire il nome, piuttosto.
M

18.28 SMS a: Mycroft:
Un narcotrafficante residente a Londra da qualche mese. Serve altro?
S

18.30 SMS a: Sherlock:
No. Basta così.
M

22.40 SMS a: Mycroft:
Sono interessanti le tue reazioni quando toccano i tuoi tasti sensibili.
S

22.41 SMS a: Sherlock:
Non è affar mio, voglio solo capire quanto sia pericolosa questa banda.
M

22.50 SMS a: Mycroft:
Certo, fratellone.
S

22.50 SMS a Sherlock:
Taci, Sherlock.
M

—— 23/09/2015 Mer ——

08.47 SMS a: Gregory:
Non solo idiota, ma anche inesperto a quanto pare.
M

10.19 SMS a: Mycroft:
Oh, dai. Come lo hai scoperto?
G

15.41 SMS a: Gregory:
Ho i miei informatori. Cosa che non avete voi.
M

15.57 SMS a: Mycroft:
Zitto. Ci sono volati via da sotto il naso. Mi sento ancora un coglione.
G

15.59 SMS a: Gregory:
L'unico ad essere "volato", sei stato tu: giù dal primo piano di una palazzina, lesioni non permanenti, ma che ti terranno fermo per una settimana almeno, leader.
M

16.00 SMS a Mycroft:

G

—— 25/09/2015 Ven ——

La berlina nera quasi sfigura in mezzo a tutte quelle macchine di seconda, o terza mano. Hai gli sguardi di chiunque addosso, Mycroft, mentre raggiungi il portone che sai essere aperto – così diceva la cartella portata da Anthea la mattina stessa –.
Terzo piano, prima ed unica porta alla tua sinistra con nessun nome su di essa, se non sul campanello attaccato al muro, che premi esattamente cinque secondi dopo il tuo arrivo.

Cinque secondi in cui ti domandi quanto sia stato stupido e avventato il tuo gesto, ma non abbastanza anche per risponderti.
Cinque secondi passano, prima che Gregory Lestrade apra la porta e ti guarda con un'espressione inebetita, come chi ha appena visto un fantasma.

È forse questo l'imbarazzo? Certamente differente da quando venivi additato come "grassone" o "pisciasotto" dai compagni di scuola.
« Sono sicuro di essere vivo, Gregory. »
Esordisci con un sospiro quasi seccato, in cui fai scattare la lingua fuori dalle labbra di Lestrade, inumidendole velocemente, per poi parlare, altrettanto veloce.
« Sì, certo. Questo lo vedo. »
Oh, forse anche lui è imbarazzato. Il tuo gesto, caro Mycroft, è stato avventato, tanto quanto – puoi giurarci, lo senti, lo avverti soltanto guardando il modo in cui tiene la maniglia della porta – apprezzato. Si scosta velocemente, ma tu rimani sulla soglia, notando subito le sue fasciature al braccio.
« Oh, dai. Non sono moribondo e ho una casa pulita, stai tranquillo. »
Sposti velocemente lo sguardo dal braccio al suo viso, non riuscendo a vedere altro che imbarazzo, e un pizzico di divertimento. Fai un passo in direzione dell'ingresso, raschiandoti bene la voce, continuando a guardarlo in quegli occhi color cioccolato – pensare ad una cosa che adori proprio in quell'istante? Pessima idea –.

« Non ti porterò via che cinque minuti. »
« D'accordo, signor "sono-troppo-impegnato-per-vederti. »
Rotei gli occhi al cielo, mentre lo segui e stringi la cartellina beige tra le mani, di cui avevi quasi scordato l'esistenza.

Si ferma in quello che dovrebbe essere il salotto, o la sua versione miniaturizzata, certamente differente dal tuo open space a cui sei abituato; ti fa segno di sederti e così fai, prendendo posto in mezzo al suo divano, poggiando poi il fascicolo sul tavolino, mentre l'altro sparisce in cucina per qualche istante. Senti il rumore di stoviglie, intanto che ti guardi intorno e studi meccanicamente ciò che ti circonda: fotografie, manuali, libri.
« È che non aspettavo nessuno. »
« Non importa, non è una visita di cortesia. »
Sospiri ancora, sistemandoti la stoffa dei pantaloni fin quando l'altro non ritorna portando con sé, molto disordinatamente due tazzine di... qualcosa con la panna che posa di fronte a te con un leggero tonfo.
Guardi la panna sciogliersi per via del calore piuttosto contrariato: ti aspettavi del tè scadente, non una cioccolata.
« Non ho intenzione di – » 
« Probabilmente me l'hai fatta bruciare, perciò ora l'assaggi e mi dirai se è così. »
Ti interrompe. Oh, quanto detesti essere interrotto, Mycroft.
Corrucci lo sguardo, prendendo un lieve respiro, passando lo sguardo dalla tazza al poliziotto alla tua destra, guardandolo prendere posto di fronte al fascicolo, a cui dà un breve sguardo piuttosto stranito.
« Che cos'è? » 
Indica con un cenno del capo la carta beige, portandosi istintivamente la tazza alla bocca, per poi allontanarla subito. Vuole sul serio che la testi prima te? Che idiozia.
« Questo, caro poliziotto fannullone – sorridi particolarmente sarcastico –, è ciò che avresti dovuto sapere prima di farti scaraventare giù da una finestra. » 

Hai la sua completa attenzione; ti guarda, inarcando appena le sopracciglia e aprendo la bocca, senza far uscire alcun suono. Lo guardi a tua volta prendere un respiro, prima di far uscire qualche parola.
« Piccola banda, ovvio, in cui vi siete fatti mettere i piedi in testa come si fa con gli inesperti. Stavo cominciando a sperare che le risorse di Scotland Yard fossero migliori, ma a quanto pare – » 
« D'accordo, d'accordo. Siamo stati dei completi coglioni, va meglio? » 
« Bastava un minimo di informazione. » 
Non hai nessuna risposta da parte di Gregory, che non fa che guardarti, cercando di trovare parole, forse più educate, e ti limiti a prendere la tazzina, osservandone la panna ormai quasi del tutto sciolta e ponderando tu stesso le tue prossime parole
« Prendilo come un ringraziamento. »
« Per cosa? » 
Dice stizzito, nonostante tu sia riuscito a trattenere da ciò che volevi dire realmente. Il suo sguardo è puntato sul fascicolo, quasi avvilito. Ti prendi qualche istante di silenzio, prendendo il cucchiaino, affondandolo nella cioccolata.
« Non mi abbasserò a dirtelo, arrivaci da solo. Almeno questo riesci a farlo. »

Quando Greg ti guarda, tu stai già degustando la cioccolata, senza far trasparire nulla, se non una lieve smorfia per via del calore troppo intenso. Avverti il suo sguardo addolcirsi appena mentre posi la tazzina sul tavolino e ti alzi.
« Ti proibisco di ribattere e tolgo il disturbo, Gregory. Mi hai fatto perdere troppo tempo. » 
Tergiversi, stirandoti i pantaloni con un gesto della mano. Ti dirigi anche automaticamente verso la porta, lentamente, aspettando che Lestrade ti segua, perché sai che lo farà. In fondo è un buon padrone di casa.
« Veramente nessuno ti ha invitato, non ti ho fatto perdere tempo io. »
Accenni un sorriso che però nessuno può vedere se non la porta e ti volti verso Greg nuovamente serio.
« Il fascicolo. Non esiste all'infuori di me e te, chiaro? »
Annuisce con un cenno del capo e apre la porta facendoti uscire.
« Mycroft. »
Ti guarda – o meglio continua a farlo –.
Ti fermi.
« Niente, poi ti incazzi. Ci sentiamo, d'accordo? » 
« Se proprio dobbiamo. »
Il tuo sorriso solitario ricompare sul tuo viso, mentre scendi le scale verso la tua berlina scura, lì pronta ad aspettarti.
Curiosi, questi zuccheri.

*

17.35 SMS a: Mycroft:
Però non mi hai detto della cioccolata.
G

17.39 SMS a: Gregory:
Decente, forse.
M


Note: ohhh! Sono riuscita finalmente a tornare! Chiedo perdono per l'assenza, non mi ero resa conto di quanto tempo fosse passato dall'ultimo aggiornamento. Btw, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo; non era esattamente come lo avevo immaginato, diciamo che si è scritto da solo e i due bimbi qui sopra si sono mossi da soli.
Spero anche vi sia piaciuto. Vi ringrazio come ogni volta (sono 37 capitoli che vi ringrazio, vi sarete stufati, ma non importa. ♥).
Al prossimo capitolo,
Luna ~ ♥
   
 
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