La giornata procedeva come al solito: una mattinata di lezioni, punti guadagnati per Grifondoro e i due amici, compagni di Casa, che incessantemente le chiedevano aiuto per i compiti più facili, come trasfigurare un topolino in un portamonete.

Stava entrando nella Sala Grande per il pranzo, quando sentì qualcuno urtarle la spalla.

Fece in tempo a scorgere un lampo di capelli biondi prima che una scocciata e acida voce le dicesse « Guarda dove vai, Granger. »

Sospirando, la ragazza dai capelli color rame prese a lisciarsi la veste come per ripulirsi del contatto con Malfoy, e poté sentire il fruscio di qualcosa nella tasca.

“ Strano, non credevo di aver messo qui, gli appunti... “

Tolse, allora, il foglietto di carta-pergamena dal suo alloggio: al tatto era molto piacevole, mille volte meglio di quella sulla quale aveva corretto, la sera prima, il saggio di Ronald sulle lune di Giove. Lo dispiegò: la grafia con il quale era scritto il messaggio era affilata ma chiara, molto scorrevole e ricercata nei riccioli all'inizio delle lettere maiuscole; l'inchiostro era, invece, d'un brillante color smeraldo.

“ Di certo non è mio, né dei ragazzi. “ Disse Hermione dopo quella rapida analisi.

Era in procinto di accartocciare quel che le sembrava un appunto non proprio, quando notò un punto interrogativo alla fine della breve frase. La lesse:

« Verresti al Ballo del Ceppo con me? »