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Autore: _hayato    06/12/2015    1 recensioni
– È semplice, – gli aveva detto – se pensi ne valga la pena si prova, altrimenti niente. – non era sicuro che, con la bocca piena di sangue, l’altro sentisse bene tutto quello che stava dicendo, ma non se ne curò. Avrebbe capito.
Elliot scosse la testa con un sorriso che, per quanto appena accennato, era bello e luminoso come non mai. Lo strinse a sé e Leo lo lasciò fare, posandogli la testa contro il petto e lasciando macchie di sangue sul cardigan scolorito da chissà quale lavatrice finita male. Sentì la mano calda dell'altro accarezzargli la schiena, le braccia che lo stringevano più forte. Si rese conto che, se mai avrebbe provato una sensazione lontanamente vicina alla felicità, in vita sua, sarebbe successo lì.
– Certo che ne vale la pena, idiota. –
E aveva ragione.
[modern!au]
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Elliot Nightray, Leo Baskerville, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Trattandosi di loro due, ovviamente non si concluse con un semplice bacio. Il gesto di Leo, infatti, scatenò una reazione a catena che portò al litigio più lungo e violento della storia. Passarono la bellezza di quattro ore a urlare, prendersi a pugni, lanciarsi libri e oggetti di ogni tipo. All’inizio aveva pure usato lo stesso mazzo di fiori regalatogli da Elliot per schiaffeggiarlo e tirarglielo in testa, ma si era rivelata un’arma piuttosto fallace.

Tra una mazzata e l’altra, Elliot gli urlò addosso tutta la frustrazione, tutte le paure, tutti i problemi a cui sarebbero andati incontro e tutti i rischi che avrebbero dovuto correre. I pareri esterni, i suoi genitori, la sua reputazione, tutte le cose a cui aveva dato importanza per tutta la sua vita prima che entrasse lui a farne parte. Leo cercò di incoraggiarlo, di fargli capire che lo comprendeva, che parte di quei timori erano anche suoi, ma che non gli importava, perché per lui ne sarebbe valsa la pena. Gli chiese se non fosse così anche per lui.

A quel punto, Elliot si fermò. Era l’una di notte ed erano stanchi, pieni di lividi, senza voce. L’appartamento era un disastro e c’erano fiori ovunque. Avevano passato la serata a sfinirsi a vicenda e adesso sembravano appena usciti da un conflitto nucleare. Lo scollo del suo maglione si era sfilato per tutte le volte che l’altro lo aveva usato per sollevarlo – inclusa la corrente – e dal canto suo era abbastanza sicuro che il tavolino che aveva lanciato addosso al Nightray venti minuti prima gli avesse incrinato almeno un paio di costole. Era il momento di farla finita.

– È semplice, – gli aveva detto – se pensi ne valga la pena si prova, altrimenti niente. – non era sicuro che, con la bocca piena di sangue e la voce roca per le urla, l’altro sentisse bene tutto quello che stava dicendo, ma non se ne curò. Avrebbe capito.

Elliot sospirò e lo rimise a terra, non con delicatezza, ma ci era abbastanza vicino. Lo vide distogliere lo sguardo, scompigliarsi i capelli nel tentativo di riflettere e trovarsi all’improvviso uno di quegli stupidi fiori in mano, probabilmente rimasto incastrato per caso tra le ciocche più lunghe. Normalmente avrebbe riso, magari prendendolo in giro, ma in quel momento non c’era motivo per ridere. Ma l’altro scosse la testa con un sorriso che, per quanto appena accennato, era bello e luminoso come non mai. Lo strinse a sé e Leo lo lasciò fare, posandogli la testa contro il petto e lasciando macchie di sangue sul cardigan scolorito da chissà quale lavatrice finita male. Gli venne da piangere e lo fece, violentemente, lasciando che le lacrime andassero ad infradiciargli i capelli e i singhiozzi gli scuotessero le spalle, perché tanto la dignità era l’ultima cosa che gli importava di perdere in quel momento. Sentì la mano calda di Elliot accarezzargli la schiena, le braccia che lo stringevano più forte, e si rese conto che, se mai avrebbe provato una sensazione lontanamente vicina alla felicità, in vita sua, sarebbe successo lì.

– Certo che ne vale la pena, idiota. –

E aveva ragione.

 

 

 

 

 

 

yo. sono molto affezionata a questo capitolo, mi piace tanto e ritengo che sia uno di quelli più espressivi e quindi meglio riusciti. mi dico sempre che il mio obbiettivo è esprimere il massimo dicendo il minimo e credo di esserci riuscita, una volta tanto. non ho molto da dire, solo che spero vi piaccia e che presto risponderò a tutte le recensioni. in ogni caso, ringrazio tutti voi che leggete, recensite, infilate tra le seguite e così via. per me significa tanto.

   
 
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