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Autore: _Daenerys Targaryen93_    07/12/2015    0 recensioni
Misa Amane è una bellissima ragazza, solare e sarcastica.
Dopo un test del quoziente intellettivo è stata spedita al Sakura College, una scuola specifica in cui sono tutti cervelloni.
Qui incontra Light Yagami e cerca di stringere amicizia ma ...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito, Misa Amane, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10
Guardai il mio riflesso nello specchio.
Avevo raccolto i capelli in una coda di cavallo e indossato un abito corto blu dalle spalline sottili che si incrociavano sulla schiena.
La scollatura rendeva ancora più invitante e bello il mio decolté, e i tacchi alti rendevano le mie gambe uno spettacolo mozzafiato.
Presi la pochette del trucco e preso l’eyeliner nero tracciai una linea perfetta su entrambe le palpebre, stile la grande Amy Winehouse, e dipinsi le labbra con un rossetto bordeaux.
Girai su me stessa, osservandomi.
Ero molto carina, anche troppo.
Light non avrebbe dovuto capire che mi ero messa in ghingheri solo per lui, quindi lo avrei ignorato per tutta la sera.
A meno che qualche oca non lo avesse avvicinato.
Himiko uscì dalla doccia e fece un fischio di apprezzamento.
<< Sei perfetta. Light ti mangerà con gli occhi. >>.
Arrossii e la ringraziai.
La vidi indossare della biancheria pulita, poi un abito rosso corto e mono spalla e i tacchi neri.
Sistemò i capelli bagnati modellandoli con la spuma e si truccò.
Dopo qualche minuto era pronta anche lei.
Qualcuno bussò alla porta, lo invitammo ad entrare.
Erano Ryuzaki – che indossava una camicia bianca che usciva in maniera disordinata dai pantaloni neri, e un paio di scarpe da ginnastica slacciate - e Megumi – perfetta nei suoi jeans attillati e il top senza spalline e con gli strass.
Ryuzaki mi cinse le spalle con un braccio e mi fece l’occhiolino, iniziando a prendermi in giro.
<< Qualcosa mi dice che stasera vuoi far girare la testa a qualcuno di mia conoscenza! >>,
<< Ma cosa dici? >> arrossii, spostandomi una ciocca sfuggita dalla coda dietro l’orecchio << Voglio solo essere in ordine e … >>
<< Carina per Light. Dai su! >> rise,
sospirai alzando gli occhi al cielo:
<< Si, va bene. Voglio essere carina per lui. Contento? >>.
Mi guardò dalla testa ai piedi e scosse la testa:
<< No, perché hai sbagliato tutto. >>.
Sgranai gli occhi e mi voltai per guardarmi allo specchio.
Avevo qualcosa che non andava?
<< Volevi essere carina, ma sei bellissima! >> precisò,
lo guardai e gli sorrisi ringraziandolo.
Afferrò una collana di piccole perle dal mio portagioie e me la legò al collo.
Sorrise dicendo che nessun dettaglio era stato trascurato.
Io risi ed indossai un paio di orecchini simili alla collana.
 
La White Night era piuttosto affollata.
Mi girava un po’ la testa a causa delle luci stroboscopiche e della musica alta.
Ryuzaki e Megumi si sedettero ad un tavolo, mentre io e la mia amica decidemmo di raggiungerli in seguito.
Himiko ed io ci guardammo intorno, ma di Light non c’era neanche l’ombra quindi decidemmo di prendere un drink al bar.
Vedemmo un ragazzo e una ragazza seduti ad un tavolo, che ci stavano dando dentro.
Himiko fece una battuta su di loro e per poco non sputai il drink.
Il DJ fece partire la canzone ‘Hey Mama’ di David Guetta e company, quindi io ed Himiko ripulimmo i nostri bicchieri e corremmo in pista.
Ondeggiavamo a ritmo di musica, ridendo e cercando di improvvisare movenze sensuali.
Un tizio mi spinse e se qualcuno non mi avesse afferrata sarei caduta all’indietro.
Alzai lo sguardo e vidi Light che mi sorrideva.
Mi aiutò a rimettermi in piedi e rise della mia goffaggine.
<< Non è colpa mia! >> urlai, << Mi hanno spinta! >>.
Lui annuì, aveva le mani in tasca e mi stava guardando attento.
Ispezionò ogni centimetro del mio corpo, io avvampai.
Si morse il labbro, e per un momento desiderai di mordicchiarlo al suo posto.
<< Stai molto bene. Intendo vestita così. >> farfugliò, passandosi una mano tra i capelli.
Io lo ringraziai, in tutta risposta mi porse la mano, invitandomi a ballare.
Con la coda dell’occhio vidi Himiko ridacchiare e allontanarsi.
Aveva deciso di lasciarci soli.
Deglutii e presi la sua mano.
Iniziammo a ballare, ero tesa come un’asta di legno e avevo paura di dargli qualche calcio o pestargli i piedi.
Lui mi disse di rilassarmi, da quanto aveva potuto notare ero in grado di ballare abbastanza bene.
Io respirai a fondo e cercai di ondeggiare come avevo fatto in precedenza insieme ad Himiko.
Lo vidi sorridere, e prendendomi la mano mi fece fare un giro.
Senza che potessi rendermene conto, mi attirò a sé di colpo.
I nostri visi erano vicinissimi.
Le nostre labbra erano separate da pochi centimetri.
Si avvicinò in modo da toccare la punta del mio naso con il suo.
Il cuore sembrava volermi uscire dal petto.
Mi sentii svenire, le mie gambe non avrebbero retto a lungo.
<< RAGAZZI! SIETE PRONTI PER UN ALTRO BRANO? >> urlò il DJ, facendoci sussultare.
Ci staccammo, entrambi imbarazzati.
Light si passò una mano tra i capelli, poi si grattò la guancia con un dito.
Mi chiese se volessi qualcosa da bere.
Io annuii.
Lui si allontanò e io feci un respiro profondo, cercando di regolarizzare il battito cardiaco.
Corsi al tavolo dei miei amici, ero euforica.
Raccontai quello che era appena successo, o meglio quello che sarebbe potuto succedere se il DJ non si fosse messo a strillare.
Himiko arrossì, Ryuzaki mi si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla.
<< Lo sapevo. Gli piaci! Devo dirtelo in francese? >> urlò,
<< Sempre se non vuole solo divertirsi! >> rise Megumi, che era ubriaca fradicia.
Himiko le lanciò un’occhiataccia, dicendole che Light non era quel tipo di ragazzo.
Cercai di convincermi del fatto che Himiko avesse ragione, ma una parte di me chissà quanto importante pendeva dalle labbra di Megumi.
Light prima di invitarmi a ballare aveva passato in rassegna, con gli occhi, il mio corpo.
Era pur sempre un ragazzo.
<< Magari vuole portarti a letto e poi scaricarti. Ci hai pensato? >>,
<< MA CHE CAVOLO DICI? >> si infuriò Himiko, << NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE LUI TENTA DI BACIARLA, POI LE STA SEMPRE INTORNO! >>.
Megumi fece spallucce, ridendo:
<< Appunto, non è la prima volta che ci prova. >>.
Scossi la testa, cercando di allontanare i brutti pensieri, e decisi di tornare in pista alla ricerca di Light.
In mezzo alla folla qualcuno mi afferrò il polso.
Mi voltai e vidi un ragazzo alto, snello e piuttosto carino che sembrava avesse intenzione di ballare con me.
Io cercai di oppormi ma lui iniziò a ballarmi intorno e, afferrandomi per le braccia, mi fece volteggiare nonostante le mie proteste.
Una mano si chiuse intorno al mio polso e mi allontanò con la forza da quel ballerino insistente.
Light mi si parò davanti, separando me e il ragazzo.
<< Ehi, amico! Che vuoi? C’ero prima io con la bionda! >> gli urlò quello,
<< Se non te ne vai ti faccio diventare il primo della serata che va al pronto soccorso. >> gli rispose Light.
Il ragazzo si allontanò.
Light mi lasciò andare il braccio in malo modo e quando gli toccai una spalla per chiedergli cosa avesse, lui mi scansò e si voltò di scatto.
Il suo sguardo era gelido, si vedeva da lontano un miglio che era furioso.
Tremai, non l’avevo mai visto così arrabbiato.
Provai ad aprire la bocca per dire qualcosa, ma non riuscii a pronunciare neanche una sillaba.
Digrignò i denti e si voltò per andarsene.
Io gli corsi dietro sulla pista da ballo e lo fermai afferrandolo per la manica della camicia.
Gli fui di fronte e puntai i miei occhi nei suoi.
<< Ma che cavolo fai? >> gridai,
lui rise scuotendo la testa, sembrava una risata di scherno.
<< Io? Niente. Io mi preoccuperei di altro, se fossi in te. >>,
<< Del tipo? >>,
<< Di quello che fai tu! >> sputò,
<< Cosa avrei fatto? >> esclamai,
<< Oh, andiamo! Ti lascio cinque secondi da sola e al mio ritorno ti trovo in dolce compagnia! >> il sorriso scomparve, lasciando il posto all’ira.
<< Ma chi lo conosce quello? Io non volevo ballare con lui! Mi ha afferrata e non mi lasciava! >> spiegai, mi stavo infuriando!
<< Oh, si certo! Come no! >>.
Strinsi i pugni, come poteva non credere alle mie parole quell’imbecille?
<< E’ la verità! Che ti piaccia o no! >>.
Alzò gli occhi al cielo, poi mi rivolse uno sguardo sprezzante.
Fece di nuovo per andarsene ma io lo bloccai, dicendogli che per passare avrebbe dovuto calpestarmi.
Sbuffò dandomi della rompipalle.
Gli diedi un pugno sul torace, arrabbiata.
Perché diavolo doveva comportarsi in quella maniera?
Lui mi afferrò il polso avvertendomi di non riprovarci.
<< Non sono dell’umore per sopportare le tue cazzate! >>
<< Ah, si? Sai quanto mi frega? >>
<< Dico sul serio! >>,
<< Ma ti rendi conto? Che cavolo ti prende, me lo spieghi? Ti ho già detto che non è stata colpa mia, non volevo ballare con quello là. E poi, anche se fosse a te cosa frega? >>.
Mi afferrò entrambi i polsi stringendoli.
Era ancora più arrabbiato, glielo leggevo negli occhi.
<< Che mi frega? CHE MI FREGA?? CAZZO, QUANTO MI FAI ARRABBIARE! FAI FINTA DI NON CAPIRE? MANDI IL MIO CERVELLO A PUTTANE QUANDO FAI COSI’! E QUANDO MI TIENI TESTA, DIO COSA FAREI!  NESSUN RAGAZZO DEVE OSARE AVVICINARSI A TE! HAI CAPITO? QUELLO LA’ HA ADDIRITTURA PENSATO DI POTERTI TOCCARE O DI POTER PRETENDERE CHISSA’ COSA DA TE! AL SOLO PENSIERO, IMPAZZISCO! IO VOGLIO CHE TU SIA SOLO MIA. >>.
Arrossii.
Cercai di dire qualcosa, qualunque cosa ma lui mi chiuse la bocca con un bacio.
La mia mente si svuotò, sembrò che la terra stesse tremando sotto i nostri piedi.
Lasciò andare i miei polsi e mi attirò a sé con una mano.
Iniziò ad accarezzarmi il volto con l’altra, continuando a far aderire le nostre labbra.
Nessuno mi aveva mai baciata in quel modo, delicato e passionale nello stesso momento.
Quando ci separammo, respiravamo entrambi a fatica.
Posò la sua fronte sulla mia e continuò ad accarezzarmi il viso.
Sorrisi e lui ricambiò, dicendo che finalmente nulla ci aveva interrotti.
Io annuii.
<< Allora, è una dichiarazione la tua? >> gli sussurrai nell’orecchio,
lo vidi arrossire e guardare altrove.
Annuì.
<< Voglio essere tua. >> gli sussurrai nuovamente.
Lui sorrise e mi baciò di nuovo, definendomi la sua ragazza.
Mi strinse a sé e io affondai il viso nel suo petto.
Ero davvero felice, soprattutto del fatto che Himiko avesse ragione e Megumi torto.
Insomma!
Nessuno rischierebbe una batosta da un tizio solo per portarsi a letto una.
E di certo non farebbe una scenata di gelosia.
Ci prendemmo per mano e raggiungemmo i nostri amici.
Questi ultimi – a parte Megumi, che era crollata sul divanetto – appena ci videro e capirono come stavano le cose, si congratularono con noi.
Ci sedemmo ed ordinammo da bere.
Io sorrisi dicendo a Light che da un bel po’ speravo che mi baciasse prima o poi.
Lo vidi ridere e passarsi una mano tra i capelli.
<< Non è che non ci abbia provato. E poi qualcuno mi ha anticipato! >>,
<< Cosa? Chi? >> esclamammo io e Ryuzaki all’unisono.
Light mi accarezzò la guancia:
<< Tu, Misa. Mi hai baciato prima tu. >>,
<< Cosa? Quando? Ma sei ubriaco? >>,
<< Io no. Tu lo eri! >> rise, << Quella sera che sei piombata nella mia stanza, mi hai rubato un bacio e sei crollata sul mio letto. >>.
Nascosi il viso tra le mani.
Ryuzaki ed Himiko scoppiarono in una fragorosa risata.
<< Che??? Che vergogna! >> mugugnai.
  
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