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Autore: GregMiller    07/12/2015    1 recensioni
Il virus C, potente arma creata nei laboratori dell' Umbrella Corporation è caduto in mano ad un organizzazione terroristica nota come " The Rebbelion " formata dall'alleanza delle principiali cellule terroristiche del globo. Quest'arma è in grado di trasformare un normale essere vivente umano in j'avo: Mostruosi essere con abilità fisiche e motorie fuori dal comune. Somministrandolo ai loro soldati, la Rebelion lancia un massiccio attacco,assediando per prima L'Europa orientale dove i paesi locali,già indeboliti dalle crisi economiche e sociali vengono facilmente sopraffatti, spingendosi fino ad arrivare alla parte centrale del continente occupando la Germania ed espandendosi gradualmente verso l'Ovest. La BSAA, una squadra speciale antiterrorismo è inviata al fronte per contrastare l'invasione.Il sergente Greg Miller si ritroverà ben presto coinvolto in una guerra senza esclusione di colpi.........
SPOILER: PIERS NIEVANS PROTAGONISTA DI RESIDENT EVIL è uno dei principali antagonisti del romanzo.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Nuovo Personaggio, Piers Nievans
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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Capitolo 27

La parte centrale dell’Europa era praticamente libera e l’esercito della Rebellion stava progressivamente retrocedendo verso le proprie linee,cercando di ristabilire un nuovo fronte sul campo di battaglia Tuttavia, anche se avevamo quasi le sorti della battaglia in pugno, dovevamo comunque agire con moderazione eseguendo scrupolosamente gli ordini senza agire di propria iniziativa per evitare spiacevoli sorprese come quella del  sottoscritto in cui avrei dovuto catturare vivo uno dei luogotenenti della Rebellion, dove persero la vita diverse decine di uomini sotto il mio comando a causa di un attentato con effetto sorpresa: da questa esperienza infatti, sia me stesso che gli ufficiali della BSAA avevamo imparato che, anche se il nemico avesse avuto le spalle al muro, avrebbe comunque cercato di liberarsi con qualsiasi mezzo poco ortodosso; in parole povere, con il virus C dalla loro parte anche un solo uomo avrebbe potuto respingere un’intera squadra. Ciò significava che erano pericolosi e forti ma non invincibili ed infatti l’unica cosa che mancava a quest’ultimi era l’intelligenza o “deficienza d’intelligenza” come piaceva chiamarla a me. Per quanto concerneva i risultati positivi ottenuti grazie alle nostre vittorie, non era solo merito mio e del mio compagno Rivas che svolgevamo missioni speciali dietro le linee nemiche, ma anche grazie ai nostri compagni che si impegnavano al massimo, combattendo fino all’ultimo al fronte: noi facilitavamo i compiti infliggendo pesanti perdite al nemico con azioni d’attacco e sabotaggio mentre i nostri alleati facevano il resto, ponendo la ciliegina sulla torta e dividendo equamente il prezzo della gloria. Non mi sarebbe piaciuto prendere tutto il merito della vittoria anche perché solamente per caso, io ed il mio compagno eravamo stati scelti per compiere missioni d’alto rischio; era vero che comunque ci distinguevamo dagli altri perché preferivamo agire secondo i nostri metodi senza mai entrare in contrasto con i nostri superiori, ma non avevamo nulla di speciale rispetto ai nostri colleghi. Tuttavia questo fatto non mi disturbava affatto anzi,andavo fiero che finalmente qualcuno apprezzasse le mie virtù ed abilità ma la cosa che mi sorprendeva di più era com’ero riuscito a fare tutto ciò contando in alcune circostanze solo ed esclusivamente sulle mie forze: mi facevo quasi paura da solo. A pensare che ero solamente un novellino quando entrai e di conseguenza venni trattato come tale. Di solito chi entrava poteva sembrare un tipo imbranato e distratto ed infatti l’esercito serviva proprio a questo: trasformare frivoli e timidi ragazzi in veri uomini competenti e responsabili, non macchine da guerra ma veri uomini, capaci di affrontare qualsiasi tipo di situazione e cercando di risolverla impegnandosi al massimo, questo fu uno dei tanti motivi che mi spinse ad arruolarmi. Mi ricordavo ancora il mio primo giorno al campo d’addestramento: avevo appena finito le superiori ed ero vestito con l’uniforme militare formale per incontrare il comandante Redfield che mi avrebbe introdotto nell’ambiente militare della BSAA. Non ero ancora abituato a quel tipo d’ambiente ed in un primo momento mi sentivo a disagio ed intimidito dalla realtà circostante. Successivamente apparvero tre soldati che girovagavano per il campo con una jeep: dovevano essere poco più grandi di me e vista la loro ipotetica età e forse anche longevità di servizio, ne approfittai per chiedere delle informazioni generali ma soprattutto dove avrei potuto incontrare il comandante. “ Ragazzi a quanto pare abbiamo una nuova recluta! Carne fresca appena uscita da liceo!” disse uno dei tre con voce ironica. “ Sai, è molto difficile abituarsi ai ritmi della BSAA. Le sessioni d’addestramento sono molto più dure rispetto a quelle degli eserciti tradizionali e solo i migliori possono garantirsi un posto in prima fila. Apparentemente sembri disorientato e se non hai le idee chiare ti consiglio di non addentrarti ulteriormente se non hai capacità d’adattamento rapido” disse un altro del gruppo lentamente a bassa voce,avvicinando il suo volto a pochi centimetri di distanza dal mio. Nonostante ebbi un po’ di timore, stetti al gioco continuandolo a fissare dritto negli occhi,lasciando la mia espressione invariata: “ Non sto cercando noie, sono qui solo per vedere il comandante Redfield” risposi con tono calmo mentre un’altro dei tre mi scrutava con aria di sfida. “ Non sai dove si trova? Ti possiamo accompagnare noi! Avanti, salta su!” Terminò la frase il conducente con un falso sorriso; sapevo benissimo che si trattava di una presa per il culo.  Infatti dopo la breve conversazione, mi mossi con lo zaino in spalla per dirigermi sul retro della jeep ma nel preciso istante in cui stavo per salire, il conducente del gruppo fece dei brevi scatti per evitare di prendermi a bordo. “Tipico! Come nei film di guerra” pensai, “Fanno i gradassi. Vediamo allora se anche loro sanno stare al gioco!” Feci capire espressivamente che mi ero offeso per il trattamento appena ricevuto e così feci anche finta di andarmene mentre li sentivo sparlare alle mie spalle. Improvvisamente mi voltai di scatto, lanciai la borsa sul retro della jeep  e corsi velocemente salendo sul retro mentre quest’ultimi mi guardavano con sgomento. Sicuramente non se la sarebbero mai aspettata che una recluta potesse fare una cosa del genere; le giovani promesse esistono anche in circostanze del genere. “ Bhè… a quanto pare non tutte le reclute sono così imbranate come si pensa tradizionalmente negli ambienti militari. Le giovani promesse possono sbucare dietro l’angolo quando meno te lo aspetti!” disse il guidatore facendo scoppiare una risata generale che coinvolse anche me. Nonostante lo screzio iniziale venni accolto subito bene e durante il viaggio verso la mia destinazione ci presentammo, soprattutto parlando di me per quanto concernevano i miei studi e le motivazioni sul mio arruolamento nella BSAA. Dopo mesi di duro lavoro, in cui fui addestrato dallo stesso comandante Redfield, fui inviato al fronte durante la minaccia della Neo-Umbrella per combattere il bioterrorismo fino ad oggi. Dopo la caduta di quest’ultima, partecipai ad innumerevoli missioni con situazioni simili alla minaccia precedente sino ad avere un grado di preparazione moderato su questo tipo di problema: nonostante la mia giovane età, l’esperienza era comunque poca ma sufficiente a sopravvivere sul campo di battaglia, anche con un pizzico di fortuna. Se non fosse stato per i miei superiori, in particolar modo per il comandante, sarei stato solo carne da macello, un corpo lasciato marcire sul campo mentre i corvi banchettavano sulle ultime parti del corpo rimaste. Pertanto avrei dovuto ringraziare non solo loro ma anche il mio fidato compagno d’arme Rivas che mi guardava le spalle durante gli scontri ma soprattutto mi aveva anche salvato più volte la vita quando avevo sfiorato non di poco la gelida ed oscura lama della morte.
***
Passarono diversi giorni quando la US SOCOM captò diversi segnali provenienti dalla zona Est del globo,precisamente dalla cittadina di Wairyp, Cina. Dalle informazioni ricavate dai satelliti, si poteva supporre che la Rebellion,tramite un’accanita resistenza, stava mettendo in difficoltà l’entrata in città da parte dei nostri uomini ed inoltre stava infettando la popolazione locale per sostituire le perdite subite tra le file dei loro soldati arrivando perfino ad infettare le forze dell’ordine locali. L’esercito cinese era considerato come uno dei più efficienti al mondo ed al solo pensiero di affrontare un soldato appartenente ad esso infettato dal virus C mi venivano i brividi. In casi come quelli fortunatamente potevo contare sul mio amico Rivas che aveva già dato dimostrazione delle sue abilità, soprattutto in quella del combattimento corpo a corpo e per ora potevo rimanere tranquillo. Successivamente, come ormai era di consueto, fummo assegnati alla missione ma questa volta vi era una grande novità: mentre svolgevo i preparativi sistemando l’equipaggiamento vidi il comandante Redfield in tenuta da combattimento che faceva altrettanto. La cosa non mi appariva per nulla strana ma vista la recente promozione a colonnello, era stato assegnato al comando indiretto della BSAA e pertanto non mi sarei aspettato un suo ritorno sul campo. L’età matura comunque non avrebbe compromesso le sue prestazioni combattive, visti gli anni di esperienza che aveva alle spalle in missioni del genere, quindi mi avvicinai a quest’ultimo per alimentare la mia curiosità: “Colonnello, se mi è concesso chiederlo, come mai si sta preparando anche lei?” Il comandante finì di controllare il suo M4A6 per poi rispondermi: “ In primo luogo perché vorrei combattere la minaccia a fianco dei miei soldati come ai vecchi tempi senza che quest’ultimi si trovino in difficoltà e muoiano senza che io intervenga per aiutarli, dato che preferisco combattere insieme a loro anziché dirigerli dietro ad una scrivania senza fare nulla” disse mentre ci dirigevamo verso gli elicotteri che ci avrebbero portato a destinazione. Preso posto sul velivolo proseguì. “ In secondo luogo per la mia carriera: se l’operazione dovesse fallire, potrò dire addio al mio lavoro ma soprattutto a voi!” disse alzando leggermente il tono della voce per superare il frastuono delle pale mentre diverse decine di velivoli si libravano in volo,solcando il cielo notturno che quasi li rendeva impossibili da vedere da parte di coloro che erano rimasti a terra…

 
   
 
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