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Autore: elsa_the_snow_queen_    08/12/2015    1 recensioni
"Appena ti ho vista, ho capito che tutte le distanze si possono annullare, oppure annullarsi da sé senza farlo sapere."
- Jack Frost
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Jack fece cadere la palla di neve a terra: era rimasto senza fiato di fronte alla bellezza di Elsa. La regina, che aspettava a braccia incrociate, lo interrogò con gli occhi. – Ehm .. no, è che so farlo anch’io. – si difese debolmente lui, schioccando le dita. Il mantello che aveva la prima notte da Jack Frost si materializzò sulle sue spalle. – Ah, d’accordo – annuì Elsa – Ma ora vogliamo cominciare? -. Jack si mise il bastone in spalla. – Qui dentro? Non credo che vorresti essere vista perdere da tutti i tuoi camerieri, non saresti più credibile come regina delle nevi. – la stuzzicò lui. Elsa non rispose. Semplicemente saltò sulla ringhiera della scala a chiocciola e iniziò a scivolare verso il pian terreno, urlando: - A chi arriva prima! -. A quel punto il Guardiano chiamò il vento e iniziò a sfrecciare giù in picchiata più veloce che poteva. Ignorando i volti sgomenti dei servitori di passaggio, Jack accelerò un’ultima volta e toccò terra per primo. Pochi istanti dopo Elsa scese dalla ringhiera, borbottando che aveva imbrogliato. – Dolente di informarvi che questa capacità rientra solo nel mio repertorio, Vostra Altezza – fece Jack con un profondo inchino. Elsa scattò verso la porta e l’aprì. – Dolente di informarvi – iniziò la regina, ma una palla di neve in pieno viso la zittì. Senza dire nulla, Jack aveva dato il via alla sfida. E senza dire nulla, Elsa gli spedì contro una raffica di neve che avrebbe steso chiunque altro. Ma non Jack. L’unico effetto che ottenne fu quello di farlo cadere a pancia in su nella neve. Mentre si rialzava Jack disse qualcosa, ma della neve gli era finita in bocca ed Elsa non capì. Quando Jack ingoiò tutta la neve, ripeté la frase. – È meglio che inizi a correre. -.
Elsa non se lo fece ripetere due volte: gelando le mattonelle che calpestava, corse fino a non poterne più, e si fermò per riposare. Si era addentrata nei boschi che ricoprivano i fianchi della Montagna del Nord. Più su, in cima, c’era il suo Palazzo di Ghiaccio, distrutto per metà dalle guardie di Hans. La regina scacciò dalla mente quei ricordi, e si concentrò su un problema più importante: dov’era Jack Frost? Un tiro ben piazzato, che la colpì sulla nuca, le disse che era proprio alle sue spalle. Si girò, e i suoi sospetti ebbero conferma: era proprio lui, appollaiato sul suo bastone, con la mano ancora tesa in avanti. – Sei silenzioso come un gatto, non c’è dubbio – disse Elsa – Ma sarai altrettanto agile?-. Detto questo, la ragazza iniziò a bombardarlo con lampi di neve e palline di varie dimensioni, ma era tutto inutile: Jack le evitava come se non avesse fatto altro per tutta la vita. Quando Elsa, quasi senza più risorse, creò una palla di neve enorme, finalmente centrò il bersaglio. Il Guardiano, disorientato, fece qualche passo in avanti ed ebbe il tempo di fare una sola cosa: tirare a sé Elsa. I due finirono, abbracciati e ridenti, nella neve. Elsa si rimise in piedi quasi subito, arrossita ma ancora decisa a combattere:  bruciava dalla curiosità di sapere. – Beh, è inutile che continuiamo. Nello scontro diretto vinco io. – decretò Jack – Ma voglio darti un’altra chance. Parliamo di opere compiute in passato. Io ho generato un’onda di ghiaccio che ha fermato, se pur temporaneamente, l’Uomo Nero. E tu? -. Elsa lo guardò con aria di superiorità, colta da un’idea improvvisa. Era il primo, e per lo più unico, pensiero che le era venuto in mente alle parole “opere compiute in passato”. – Notevole, Frost – ridacchiò quindi la regina – Ma la mia opera batterà la tua, ne sono certa. -. – E cosa avresti fatto, sentiamo? – chiese Jack. – Ho costruito un intero palazzo con il ghiaccio. – disse asciutta lei. – Beh, questo ti farebbe vincere tutto reginetta … se solo ti credessi. – rise il Guardiano, e si alzò in piedi anche lui. – Hai perso la scommessa, non finirò la frase. Ora torniamo indietro, forse quei troll di cui parlava la rossa mi diranno perché la bufera mi ha portato qui. -. – Fermo dove sei – ordinò Elsa – posso farti vedere il castello -.
Dopo un po’ che camminavano, Jack si fermò di botto e disse: -Avanti, Elsa, se solo mi permettessi di … -. La ragazza lo fulminò con lo sguardo: - No e poi no, non mi fido di te! Ordineresti al vento di farmi cadere solo per dispetto, lo so. -.  Jack, spazientito, la prese in braccio e ignorando le sue proteste volò rapido fino alla cima della montagna. Al trentesimo – Mettimi giù!-, il Guardiano si decise ad accontentare la regina e la fece scendere. – Non osare più farlo! – strillò lei rossa in viso – Abbiamo solo perso tempo!-. Il ragazzo la guardò negli occhi divertito e disse: - Elsa, siamo arrivati -. 
   
 
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