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Autore: EnderScribble    08/12/2015    0 recensioni
Sole, Luna, Terra Aria e Acqua: pensiamo di averli costantemente sotto controllo, e per un po è stato anche così, ma arriva un tempo in cui anche ciò che ci tiene in vita ci si rivolta contro e quando succede, solo tre eroi possono evitare che questi elementi creino un cataclisma che spazzerebbe via ogni forma di vita dalla faccia di Equestria! Un gioco da ragazzi!
"Ferro e Macchia sotto l'Occhio Nero; Terra, Acqua e Aria sconfiggeranno, gli otto sigilli recupereranno e al dio degli dei di tornare impediranno"
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era notte fonda, una massa informe di acqua era appena uscita da una grotta quando una figura alta con indosso una tunica grigia e un cappuccio entrò dentro, la figura percorse la grotta e iniziò a palpare le varie stalagmiti all’interno, alla fine una si piegò a metà e tutta la grotta cominciò a fremere… dal centro polveroso si alzò un tubo di metallo con una botola sul lato, la figura incappucciata ci entrò dentro piegandosi, probabilmente non era stata congeniata per un essere di quell’altezza. Alla fine l’ascensore si fermò e l’essere poté uscire: si trovava in una stanza angusta, piena di attrezzi elettronici come vecchi monitor, cilindri di vetro con delle gemme all’interno e vecchi appunti sparsi su un tavolo dall’altra parte della stanza, fu proprio lì che andò, fermandosi prima a posare una specie di oggetto tubolare vicino a quello che sembrava un vecchio televisore. Si sedette e dalla tunica prese un piccolo libretto con disegnato sopra un triangolo rovesciato con un grande cerchio dentro e altri cerchi più piccoli agli angoli, intorno c’erano scritte delle istruzioni, l’essere non ci fece caso e mise il libretto in una libreria, invece la sua attenzione fu catturata da una tendina polverosa sopra la scrivania, la aprì e vide da dietro un vetro una grossa caverna sostenuta da delle travi in legno… al centro di essa… il macchinario triangolare. Era spento e il cerchio interno era frastagliato, ai bordi di esso c’erano dei rettangoli tondeggianti con incisi sopra dei simboli stellari, contò che mancavano otto rettangoli per completarlo. Subito però un piccolo schermo sopra la tenda si accese: al centro c’era un puntino verde che emetteva delle onde verdi. Molti oggetti della sala cominciarono a fluttuare tra cui l’essere incappucciato che si ancorò al tavolo. Il macchinario triangolare si accese e iniziò a parlare: -Ah… Mech_A… il mio caro amico!...- l’essere si tolse il cappuccio mostrando i capelli verdi formati dai cavi elettrici, gli occhi luminosi di rosso che si chiudevano e aprivano come lenti di una macchina fotografica e i sistemi motori alla bocca –Io non sono tuo amico…- -Ma certo!... dopo tutto tu stai solo ingannando quei tre sciocchi per trovare tutte le componenti mancanti della macchina farmi uscire!... sei uno dei buoni, no?- disse in tono divertito. Dal cerchio uscì un foglietto di carta che si schiantò sul vetro: era un triangolo uguale a quello della profezia. Solo che al posto del teschio-ingranaggio c’era una spada uguale a quella che Clessidrus aveva sul suo busto. Mech_A strinse i pugni e il macchinario ne fu divertito. –Non è facile imbrogliare quei tre dei…- disse -…ma sono sicuro che riuscirete a battere Nerò… troverai tutti i sigilli e li porterai qui, all’oscuro dei tuoi amici!- Mech_A emise un piccolo ringhio e poi premette con forza un pulsante rosso spegnendo il macchinario. Mentre lo richiudeva gli parve di sentire qualcuno dall’altra parte. Qualcuno che chiedeva aiuto. L’indomani i nostri valorosi eroi, e Clessidrus, ok, mi spiace, ricominciamo… TUTTI erano a riposarsi davanti al castello di Ponyville, Ender era sdraiato sul ramo più alto, Black dormiva e Mech_A era al lavoro insieme a Clessidrus su una mappa di Equestria, Mech_A stava controllando alcuni suoi appunti su un block notes vecchio e stropicciato, poi lo posò e si rivolse al clessidriano –Clessidrus, dimmi, guardando questa mappa e secondo le vecchie posizioni dei sigilli… dove si trovano i prossimi?- -Mmmh… be’, il primo lo abbiamo trovato all’estremo nord, il secondo nord est, poi est, sud est e poi sud…- poi parve illuminarsi -…quindi i prossimi devono essere a sud ovest, ovest e nord ovest!- -Esatto! Ho poi notato che ogni singolo punto in cui era presente un sigillo è equidistante dall’altro- disegnò un enorme ottagono sulla mappa e segnò con una croce i posti dove avevano già trovato i sigilli ed indicò gli ultimi tre vuoti –Gli ultimi devono essere qui…- quello a sud ovest era uno scoglio al limite di una piccola penisola, quello a ovest un punto in mezzo al mare e l’ultimo un punto sempre in mezzo al mare, Mech_A si accigliò –Clessy… c’è una cosa che voglio dirti… è importante…- -Dimmi pure!- Mech_A ci pensò su poi scosse il capo –Niente… mi sono sbagliato!- si schiarì la voce –direi che è ora di rimettersi in viaggio… vai a chiamare gli altri!- il clessidriano volò sopra l’albero di cristallo mentre Mech_A rimase da solo –Goditi questi momenti vecchio mio… questo è il grande giorno!…- tornò a controllare i suoi appunti, qualcosa di viscido gli strisciò sulla schiena fino alla spalla –AAAAHH!!!- volò letteralmente sopra al tetto del carro lasciando Black a ridere a crepapelle –AHAHAAAH… avresti dovuto vedere la tua faccia… era tipo- trasformò la sua faccia in quella di Mech_A e cominciò a ulrlare –“AAAHH!!!” Ahaah… e questo cos’è?- raccolse il block notes da terra e lo esaminò, la sua faccia schiarì appena vide il disegno del triangolo con dentro il cerchio, la sua voce tremò e diversi tentacoli spuntarono dal terreno –D-dove lo hai preso…?- -Ehm… non è nulla, solo una mia idea…- -No… q-questa è solo la chiave per distruggere questo mondo!!!- batté il piede in terra e diversi tentacoli partirono all’attacco verso Mech_A che li tagliò con gli artigli meccanici –DOVE LO HAI PRESO!?- -Non so di cosa tu stia parlando!- trasformò il braccio in gatling e sparò verso Black che assorbendo i colpi camminò verso l’amico, l’afferrò per il collo e so sbatté contro il muro del castello –E va bene… lo ammetto… so che cosa è quel progetto!- -Ci hai ingannati…- -Come fai tu a conoscerlo invece…?- -Non intendo dirtelo!...- lo lasciò andare, Mech_A cadde massaggiandosi il collo –Dove vai adesso?- -A distruggere i sigilli una volta per tutte…- Mech_A volò contro Black e gli tagliò i fili che reggevano il Collare. La macchia cadde a terra ansimando e tossendo contorcendosi –Non posso lasciartelo fare…!- il Collare cadde poco distante da Black mentre Mech_A si voltò ed entrò dentro il castello. Black allungò le braccia per prendere il Collare ma quello era fuori portata, tutto si fece buio mentre in lontananza sentiva il rumore di passi, poi qualcosa gli afferrò il collo e di colpo la vista tornò normale –Black! Black mi senti?- si alzò i scatto e osservò le facce preoccupate di Ender e Clessidrus –Dov’è Mech_A?- -Mech_A ha tradito…- -Cosa vuol dire che Mech_A ha tradito!?- Clessidrus lo aiutò a rialzarsi ma Black spostò rudemente il braccio –I sigilli! Ero certo di averli già visti prima… da quegli oggetti può solo nascere distruzione!- -Come lo… dici sul serio?- -SI! Io c’ero quando ho visto quei sigilli tutti insieme…- Ender e Clessidrus si scambiarono uno sguardo spaventati –Dov’è adesso?- -Credo nel castello… andiamo!-. Intanto l’automa era arrivato davanti ad una parete composta da diversi rami di cristallo, si fece avanti tra la fitta vegetazione e arrivò dentro ad una stanza composta interamente da altri rami che contenevano gli otto sigilli, aprì le mani da cui uscirono cinque piccole palline metalliche con delle pale sopra e zampette, afferrarono un sigillo ciascuna e seguirono Mech_A fuori dalla stanza e lungo i corridoi fino alla terrazza principale –Portate i componenti al punto zero… ci incontreremo sul posto- disse e i droni che volarono in formazione lontano dal castello –Mech_A!- il resto del gruppo gli corse incontro –Sta rubando i sigilli!- urlò Clessidrus, subito Ender afferrò il fucile e prese la mira ma Mech_A allungò le braccia, afferrò l’arma e la spezzò in due! Clessidrus saltò in volo con la sua spada ma l’automa saltò alla sua altezza e con un calcio ricoperto dalle fiamme dei postbruciatori del piede al petto lo scagliò contro il muro facendogli perdere sia conoscenza che l’arma. I droni erano già lontani quando rimasero solo Black e Mech_A a confrontarsi mentre Ender portava dentro Clessidrus. –Quelli non sono sigilli… sono le parti di un macchinario! Tu lo sai Black… anche se non so il perché…- -Ciò che stai facendo ci porterà tutti alla distruzione! Devi fermarti!- -Non posso… ho fatto un patto e intendo mantenerlo!- -Con chi…?- -Con Elionox…- -Cosa!? E perché lo hai fatto!?- -NON AVEVO SCELTA!!! Ero un inventore fallito all’epoca… sognavo di fare cose grandi! Ma ogni mia creazione… ogni mia scoperta veniva intralciata dalla magia!... trovai per caso un vecchissimo laboratorio dove trovai un qualcosa… qualcosa di sorprendente- strinse i pugni –una macchina capace di tagliare il filo che separa i mondi e di viaggiare tra di essi!- -E’ assurdo! Io posso fare la stessa cosa!- urlò Black con i pugni ricoperti dal solvente –Tu eri ancora bandito in un altro mondo Black…- rispose -...quella macchina mi sembrava la chiave per il mio successo… c’era solo un problema: alcuni dei pezzi mancanti, purtroppo, non erano ricostruibili… tentai lo stesso ad accenderlo e subito arrivò Elionox… mi parlò… mi disse che lui era un re caduto e che voleva il mio aiuto per riottenere il suo regno, un mondo da cui era stato bandito, in cambi mi disse che mi avrebbe fatto un enorme favore- -Quale?- -Avrebbe eliminato la magia da Equestria, mi disse che ne era capace! Così trovai tutte le componenti insieme alla mia assistente…- -Filly Mcbucket…- -…lei… lavorammo giorno e notte sotto la guida di Elionox e alla fine finimmo il lavoro- -Ma non andò come credevi, vero? Il mondo di cui parlava Elionox è il nostro e quanto a togliere la magia da Equestria, immagino che una tempesta solare sia la soluzione migliore!- ringhiò la macchia e sferrò un colpo di solvente a Mech_A che lo schivò –Tu hai visto cosa è successo a Filly… perché è in quello stato!?- -Elionox provò a uscire dal macchinario… i non ero presente quando successe ma Filly si… non sapeva dell’accordo e dalla paura spense tutto. Quando arrivai era letteralmente traumatizzata… mi descrisse ciò che aveva visto: un enorme mano grigia con delle ferite che irradiavano luce solare e lunare e una risata che sembrava essere scaturita dal sole e dalla luna stessi… disse che il mostro era uscito fino al livello delle spalle ma non mi rivelò mai la sua faccia… decise di andarsene per sempre ma prima di farlo, quella notte, prese più componenti che poté e se ne andò… passai anni nel tentativo di costruire nuovi sigilli ma nel laboratorio non trovai mai il progetto e quindi cominciai ogni sorta di esperimento e lentamente il mio corpo tra un fallimento e l’altro cominciò a indebolirsi e a morire…- -Allora perché ti sei alleato con noi… perché non hai riconosciuto Filly… PERCHE’ CONTINUI A VOLER RICOSTRUIRE QUELLA MACCHINA INFERNALE!?- -Posso solo dirti… che è l’unico modo…- i piedi di Mech_A parvero esplodere e l’automa volò lontano dal castello in pochi secondi. Black irruppe dentro il carro pochi secondi dopo rovesciando tutti i mobili all’interno –Ma cosa fai!?- gli urlò Clessidrus schivando due sciabole –E quelle da dove vengono!?- -Le volevo appendere al camino che avevo intenzione di costruire…- rispose spiccio e ricominciò a rovesciare tutto –Quel traditore dovrà pur aver nascosto qualcosa qui dentro!- -Come questo?- Ender mostrò un piccolo pacchetto regalo grigio con un fiocchetto azzurro. Black lo prese e alzò il coperchio, questo era attaccato con un filo ad una piccola manovella a sua volta attaccata ad un piccolo meccanismo metallico luminoso –BOMBA!!!- urlarono tutti e tre che corsero all’uscita tutti insieme a rimanendo bloccati nella porta –Tipico…- sussurò Ender e il carro esplose in un fungo di fuoco e fiamme. Ender si alzò tra i pezzi del carro in fiamme mentre un gran numero di pony si era radunato attorno all’esplosione, tossì e camminò verso i resti delle ruote… un gran numero di oggetti tra cui un tavolino, dei pezzi di letto e altro era dentro ancora che bruciava… osservò il cielo, diverse nuvole si stavano condensando sopra la zona, di sicuro l’esplosione aveva bruciato anche le case attorno e i pegasi le stavano spegnendo con le nuvole. Camminava quando inciampò su qualcosa. Spostò un cumulo di cenere e raccolse i resti carbonizzati del suo fucile solare… e sotto una foto bruciata di loro quattro: Black, Ender, Mech_A e… no, Clessidrus era bruciato totalmente nella foto… qualcosa gli bruciò entrambi gli occhi ed una lacrima scese sulla sua faccia bruciandolo… non piangeva tanto per la sua arma, per il carro o per la foto… no… ma per cosa rappresentavano: aveva offerto il fucile a Mech_A nel mondo umano e lui glielo aveva lasciato tenere, era stato Mech_A a creare quel carro con il quale avevano condiviso tante avventure e si erano anche divertiti un mondo… nella mente di Black, in quella strana terra abitata da dinosauri, la sfilata di moda a Manehattan e poi Infernia e la Colchide… perché Mech_A li aveva abbandonati così? Perché? Si sentì una mano sulla spalla, si voltò e vide Black accanto a lui, anche lui piangeva… -Lui diceva che tu sapevi qualcosa… qualcosa riguardo ai sigilli… è vero?- un tentacolo asciugò le lacrime di Black –Si…- rispose la macchia -…si è così…- -Cosa facciamo?- -Clessidrus è fuori combattimento… era il più vicino alla bomba- -Vuoi dire che…- -No, non è morto… ah! Ci vuole di meglio per farlo fuori quello! No, no… ha solo perso conoscenza… e anche un’ala… ma quella gliel’ho ricreata io prima…- -Quindi tocca a noi, eh?- -Si…- -Qualche mezza idea su dove si trovi?- -No… ma però conosco qualcuno che ne ha…-. Mech_A intanto era all’interno del laboratorio davanti al portale intento a posizionare le componenti dentro al cerchio principale –Quei tre idioti… spero che quella bomba li abbia fatti saltare in aria!- diede un pugno al macchinario. Il fragore del metallo sul metallo risuonò per tutta la caverna. Mech_A prese un foglietto dalla tasca pieno di appunti, poi sentì un secondo foglio sul retro. Lo prese e si ritrovò una foto di loro tre che facevano uno scherzo a Clessidrus in cui Black si era trasformato in un drago e lo aveva mangiato -…e noi continuavamo a dire… “aspetta che la natura faccia il suo corso!”… ma chi prendo in giro? Non abbandoneranno mai le ricerche…! Soprattutto ora che li ho traditi… ma si ricrederanno una volta che avrò finito!... la magia non è sempre la chiave di tutti i problemi!- e inserì l’ultimo componente lasciando gli ultimi tre spazi vuoti. Fatto ciò uscì dal laboratorio. Black aveva appena chiuso un portale dietro ad Ender che osservava la semi-normale città di Megaton. I due si avviarono per le strade della città verso la discarica cittadina e una volta arrivati si misero a chiamare Filly, la pony arrivò slittando sulle sue zampe-ruote e li salutò con i suoi soliti occhi strabici –Amici! Quanto tempo!- strinse la mani dei due con altre due braccia robotiche –Filly… pensavamo tu fossi guarita, abiti ancora in questa discarica?- -Si! Però mi piace stare qui, ci sono un sacco di pezzi di ricambio per le mie invenzioni! Ma ditemi… dove sono il tipo a triangolo e… ehm…- -Mech_A?- -Non voglio sentire quel nome!- Filly sgommò via ma Black la prese al volo per la coda sintetica –Senti, Mech_A ci ha detto che hai lavorato per lui, avete costruito un macchinario pericolo! Credimi, so di cosa parlo!- -Non mi hai ancora detto il perché, Black…- fece notare Ender ma l’amico si girò irato –Non ho intenzione di parlarne…!- rispose secco -Ma… io voglio saperlo! Come speri che ti possa aiutare se non mi dici neanche con cosa abbiamo a che fare!?- -HO DETTO DI NO!!!- lanciò una bomba di pittura e solvente contro Ender che riassunse subito la sua forma equestre, un unicorno più alto del normale totalmente nero con occhi viola e senza criniera, poi si rivolse a Filly –Devo sapere una cosa prima… il macchinario si trova per caso sotto il Castello di Canterlot?- -No… si trova in una foresta a nord-ovest della Everfree Forest… ma non andateci! Cose brutte! Cose brutte accadono! Grosse mani grigie piene di tagli e ferite!- -Gialle e blu?- -Come la luce del sole e della luna…- confermò, Black si girò di nuovo e si avviò fuori dalla discarica –Grazie di tutto, Filly, ora però dobbiamo andare!- disse Ender seguendo Black –Occhio a non impazzire! Mostro fa questo effetto! Whooooo!!!- e slittò in lungo e largo per la discarica. Ender rincorse Black che aveva aperto un altro portale –Mi spieghi cosa stiamo cercando di preciso? E cosa ci dovrebbe essere sotto al castello di Canterlot?- -Niente… stupido io che l’ho menzionato…- e lo attraversò. A Ender non bastò quella risposta… invece di attraversare il vortice blu e verde si teletrasportò via. Black non si accorse della cosa subito –Ender? Posso chiudere il portale?- girò la testa a 180° e non vide nessuno dietro di lui –No!- il resto del corpo seguì la testa –Devo seguirlo!- un paio di ali di’nchiostro si crearono dietro la sua schiena e spiccò il volo –Idiota! Più ritardiamo e più Mech_A troverà i restanti sigilli…!-. Non aveva tutti i torti… in quello stesso momento Mech_A era appena schizzato fuori da una caverna inseguito da tre sirene e da una Nerò infuriata –Andante! Sonetto! Sinfonia! Prendetelo! In nome delle vostre sorelle!- -Che centro io con loro!?- l’automa schivò una serie di colpi musicali e si alzò di quota. Fece uscire dalla mano uno dei piccoli robottini volanti –Portalo alla base!- lanciò il componente e il robottino lo prese al volo e si girò in direzione opposta del suo capo. Era ormai notte. Ender si stava muovendo silenziosamente per le stanze del castello che era stato ricostruito… o meglio, si teletrasportava da una stanza all’altra alla ricerca di qualcosa... prima passò dalla sala da ballo, poi nelle segrete, in bagno! Dove finì in una vasca d’acqua e si ustionò con essa e infine in una stanza da letto arredata con vari simboli della luna e delle stelle. –Dannazione non è qui… devo scendere in profondità- -AAAAAAAAHH!!!- Princess Luna balzò sulle coperte –Principessa! Non era mia intenzione… chiedo scusa!- Luna saltò addosso all’Assassino e lo squadrò da cima a fondo –Tu… non sei uno di quegli eroi che combattono insieme a mio fratello?- -Si… ed è proprio a causa di Black che sono qui… nasconde qualcosa che ci può aiutare contro il nostro nemico… ma continua a nasconderla!- -Be’…- Luna mi lasciò andare -…effettivamente mio fratello nasconde molte cose… è un tipo strano e anche misterioso…- -Hai… mai visto qualcosa nei suoi sogni? Qualcosa relativo ai sigilli…- -No… ma ho visto i sigilli una volta, mentre ero al castello di Ponyville… rappresentano tutti un particolare tipo di stella, ho visto gli stessi simboli qui nel castello- nella notte rieccheggiò un verso stridulo –E’ Black! Svelta, mi mostri dove ha visto le stelle!-. Luna guidò Ender lungo i corridoi mentre nel castello regnava un silenzio sovrannaturale… i due scesero nelle segrete, poi in un sotterraneo segreto, poi in un salone sotterraneo, un altro tunnel a destra, a sinistra del famoso incrocio di Albuquerque e infine ancora a sinistra fino ad arrivare davanti ad una porta circolare –Mi spiega come ha fatto ad arrivare fin qui per caso?- ansimò Ender sfinito –Da piccola mi piaceva esplorare…- spiegò Luna. Ender si concentrò sui simboli al lato della porta, circa sei di quelli erano identici ai sigilli. –Dobbiamo entrare… si avvicini!- i due si misero fianco a fianco arrossendo entrambi. Un “bamf” ed Ender e Luna furono teletrasportati dentro. Accesero i loro corni e si ritrovarono in un ampio salone circolare, pieno di apparecchiature vecchissime (forse addirittura di due mila anni fa’) e al tempo stesso sofisticate… tra tutte spiccava un macchinario appeso alla parete con un buco al centro… Ender tastò le impronte sul terreno polveroso: ne spiccavano di tre tipi: le più vecchie e numerose erano tutte agitate e confuse come in un combattimento, le seconde erano di un solo tipo ed erano le meno numerose… portavano ad un barattolo vuoto, diventavano agitate e poi uscivano cambiate –Quelle sono le mie…- disse Luna -…è qui che diventai Nightmare Moon… a causa di un non so che fluido magico…- abbassò il capo e una lacrima cadde sul terreno dal suo viso –…se non avessi mai trovato questo posto non sarei mai diventata il mostro che ero… è tutta colpa mia!- Ender le diede uno schiaffo –Non dica così!- Luna lo guardò –lei non ha colpe! E’ sua sorella invece che le dovrebbe delle scuse!- -Ma me le ha fatte…- -Dopo averla bandita per mille anni sulla luna… dopo averla tenuta in ombra per così tanto tempo… lei cosa ne dice?- continuò a fissarlo incantata –Che nessuno prima di allora mi aveva mai parlato così…- gli saltò addosso e lo baciò in bocca! Il bacio andò avanti per un minuto prima che il suono di una pozza in movimento li interrompesse –Vedo che avete lo avete trovato…- e Black si riformò dalla pozza con gli occhi accesi di blu e verde. In tutto questo, Mech_A era giunto ad ottenere il penultimo componente… non gli restava altro da fare che scollarsi di dosso le sirene che gli mordevano il braccio-arma! Strattonò, strattonò e strattonò! L’arma si strappò dal suo corpo colando fiumi d’olio e scintille che respinserò le creature marine! L’automa afferrò il sigillo e spiccò il volo. Consegnò il bottino all’ennesimo drone volante e atterrò in preda al dolore… si smantellò dalla spalla ciò che restava del braccio destro per evitare ulteriori perdite. Da quanto tempo non sentiva un dolore simile… “Me lo merito! Ovvio…” pensò. Si rialzò barcollante, le sirene si stavano riprendendo dalle scosse elettriche e lo stavano cercando. Si tenne stretta la spalle s’incamminò a piedi su per la spiaggia e infine nel bosco più vicino dove scomparve nella vegetazione. Ender e Luna si misero in posizione di difesa, Black però non si muoveva, era di nuovo in forma equestre e aveva un’aria annoiata mentre osservava la stanza. Sospirò. –Ormai avete trovato il laboratorio… meglio che ve lo dica…- -Alla buon’ora…- Ender strinse i denti ma si ritrovò seduto su una poltrona d’inchiostro accanto a Luna mentre dei tentacoli gli porgevano una tazza di the –Ender, Luna… quelli che abbiamo cercato fino ad ora non erano dei sigilli magici… ma dispositivi, componenti se preferite, di un portale interdimensionale…- Ender lo fermò -Ma aspetta… non ne esiste un altro a forma di specchio? Oppure quello costruito da Twilight!- -Già… ma sono aperture di connessione tra due mondi… sono solo chiavi per aprire le porte dello spazio e del tempo! Quello con cui abbiamo a che fare è un passpartou per i mondi… ecco perché non riuscivo ad aprire i miei portali vicino ai sigilli… quei rafforzano le connessioni le connessioni spazio-tempo…- -Ma scusa…- intervenne Luna -…come fanno ad aprire un portale allora?- Black si sporse in avanti e abbozzò un sorriso –Anche le più forti delle reti se troppo pressate… si rompono!- si alzò e si diresse verso una specie di arazzo di tutta Equestria di due mila anni fa polveroso e pieno di strappi. Esaminò un punto a nord ovest della Everfree Forest segnato con una spilla triangolare –Eccolo qui…-. Qualche minuto dopo il trio era ritornato in superficie. Black stringeva l’arazzo come una mappa. -C’è un secondo laboratorio…- disse -…qui- indicò la spilla –Meglio muoverci allora…- disse Ender osservando l’arazzo, Luna però lo prese per il collo e gli diede un altro bacio –Fate attenzione…- lo mollò e insieme a Black galoppò verso la Everfree Forest –Non ti da’ fastidio che adesso stia con tua sorella?- domandò Ender –No! Sei un tipo a posto Ender, meglio te che qualche principe spocchioso e con la puzza sotto al naso…- -Grazie… finito tutto questo ti offro qualcosa da bere!-. Mech_A stava volando lentamente verso la foresta quando i motori delle sue gambe smisero di funzionare e precipitasse su un campo. Si controllò le gambe che erano rosse e fumanti –Refrigerante finito… ci vorrà un’ora prima che si ricarichi!- controllò un timer al braccio sinistro, mancavano quaranta minuti allo scadere del tempo –che non ho!- si alzò e corse verso il bosco più vicino –Devo essere li quando accadrà!-. Dentro al laboratorio intanto tutti i droni volanti stavano attaccando gli ultimi due sigilli al cerchio del macchinario mentre l’ultimo premette il grosso pulsante rosso nella stanza. L’enorme anello riprese a ruotare generando luci blu e d’oro. Una grossa e profonda risata scosse la stanza –Finalmente… dopo tutti questi millenni!!! Equestria ritornerà sotto il mio controllo…- Nerò entrò nella stanza –Mio signore! Alla fine… lei è ritornato!- -Esatto…- la voce era divertita -…il mio brillante piano ha dato i suoi frutti- un’ombra apparve nel cerchio. Allungò la mano come per uscire ma questa fu fermata da un colpo d’elettricità –AAAH!- si lamentò –Serve ancora tempo…-. Black ed Ender erano giunti davanti all’entrata della grotta. –Mio signore! I due membri della Triade sono arrivati…!- -Fermali…!-. Black ed Ender non videro la dea arrivare. Prese Ender alla zampa posteriore destra e lo fece scivolare tra l’erba! Black provò ad inondare la dea di solvente ma non riusciva a vederla. Ender si rialzò per poi ricadere di nuovo a causa sua. -Fatti vedere!- urlò Blackcon il corno ricoperto di solvente pronto per essere sparato, Nerò allora uscì allo scoperto davanti a lui –Siete arrivati tardi… la macchina è già in funzione… tra circa dieci minuti sarà alla massima potenza, Elionox entrerà nel nostro mondo e distruggerà la vostra razza e tutte le specie di questo mondo!- Black rise. Il solvente sparì dal suo corno e fece un passo in avanti. –Ah! Certo… ti ha già detto come ha intenzione di eliminarci?- -Ehm… no?- -Allora lascia che ti illumini… Elionox ha intenzione di scatenare una tempesta solare sul mondo! Una cosa del genere non solo ucciderebbe ogni essere vivente sul colpo, dai tumori o dalle radiazioni, ma avvelenerebbe il mondo! Renderebbe le acqua avvelenate… la terra radioattiva!- -Stai dicendo che il mio bellissimo mare verrà avvelenato!?- -Esatto! Niente più corallo colorato… o sabbia fine e dorata! O conchiglie splendenti!- -Non le mie conchiglie!!! Oh cielo… cosa posso fare?- -Magari lasciarci passare… spegniamo tutto e avrai ancora conchiglie per i tuoi gioielli…- -Si si si! Mi sembra la cosa migliore! Addio!- e scomparì tra la vegetazione… Black ed Ender entrarono nella grotta, trovarono l’ascensore e scesero nel laboratorio… Era buio, l’unica luce nella stanza proveniva da dietro ad una tendina. Black trovò una lanterna e la accese studiando l’ambiente: diverse apparecchiature antiche erano ancora funzionali e pulite –Mech_A dev’essere stato qui di recente…- -Guarda qua!- Ender lo spinse vicino ad un piccolo televisore collegato ad un contenitore cilindrico. Su un lato c’era scritto un nome ormai sbiadito. Lo accesero e partì un video: un pony di terra col manto grigio e la criniera verde chiaro, portava gli occhiali e una specie di zaino dove erano attaccate due braccia robotiche che gli misero a posto gli occhiali. Pareva felice. –Finalmente! Grazie ai miei studi ho finalmente trovato il posto!... è un po’ malandato, ma sono certo che in men che non si dica sarà operativo!- l’immagine mutò, ora era nervoso e sudava ma cercava di abbozzare un sorriso –Eh eh… le cose vanno meglio del previsto… ho avuto un contatto oltre il portale… dice che se lo farò uscire avvererà il mio più grande desiderio! Un’Equestria… senza magia! Non devo dire nulla a Filly però…- mutò ancora –L’ha fatto! Filly ha smantellato parte del macchinario!!! Ha detto di aver nascosto i componenti da un’altra parte… ma io li troverò! Giuro su me stesso, che nessuno potrà fermarmi! Equestria… resterà senza magia! Fosse l’ultima cosa che faccio…- Black spense –Ecco cosa è successo…- -Come ha detto Filly…- -Ci ha usati per tutto questo tempo… come degli idioti!- una scossa sismica colpì la stanza –Andiamo a spegnere quell’affare…- Ender scostò la tendina e osservò il cerchio di luce e l’ombra di Elionox che li osservava dall’altra parte –E’ come l’ultima volta…- disse Black e osservò il timer sopra di loro –ABBIAMO SOLO CINQUE MINUTI!!!- corsero nella stanza dove un forte vento aspirava gli oggetti nel portale. Un block notes si disintegrò al contatto –DOBBIAMO SPEGNERE TUTTO!- urlò Black e si diresse verso una postazione di controllo, digitò un codice –Muoviti!- lo incalzò Ender –Non è facile con gli zoccoli!-. Al centro della stanza si aprì una piccola botola e si alzò una leva con un grosso pulsante rosso in cima. Black si avvicinò al pulsante. –Tutto ciò finisce… adesso!- -NO! NON PREMERE IL PULSANTE!!!- Mech_A era sulla porta, il braccio ancora funzionante proteso in avanti. –Black… so che non vi ho dato modo di fidarvi di me in questi giorni… ma ora dovete credermi… non dovete spegnere il pulsante…!- -Perché dovremmo!?- urlò Black –ci hai usati… ci hai mentito… abbiamo visto i tuoi ricordi che ti sei fatto cancellare! Tu vuoi che la magia sparisca da Equestria!- -E non ti sei però chiesto come mai me li sono fatti cancellare!? Come mai mi sia ridotto ad essere una macchina!?- -Non ha importanza…- stava per premere il tasto. –NO!!!- tuonò Elionox dal portale. Distese il braccio che oltrepassò il portale: un braccio umano provvisto di artigli con profonde ferito d’oro e d’argento! Strinse lentamente il pugno e fu come se la gravità si fosse spenta. Black e Mech_A si alzarono in volo. L’automa saltò addosso alla macchia spingendola via dal pulsante. Ender invece si teletrasportò sopra di esso –Ender! Premi quel pulsante!- -No! Ender non farlo!- -Mi spiace Mech_A… ti credevo un amico! Come hai potuta farlo?- -Lui ha potuto farlo grazie a me…- rispose Elionox dal portale -…la Triade, i sigilli… faceva tutto parte del mio millenario piano di fuga! E grazie a voi tre finalmente potrò distruggere la vita di Equestria e riplasmarla a mio piacimento…! Manca ormai meno di un minuto…- -SPEGNI QUEL DANNATO MACCHINARIO ALLORA!!!- urlò Black –No, Ender! Se il portale sopravvive Elionox si servirà di altri per tornare! L’unica è distruggerlo… e l’unico modo per farlo è l’esplosione causata da esso stesso alla massima potenza! Devi credermi!-. Lo sguardo di Ender passava dal macchinario a Mech_A. –Guarda mei miei occhi! Ti sembro davvero un cattivo ragazzo?- i suoi occhi erano due lenti di telecamera, certo… ma Ender ci vide un barlume di ponosità. –Ferro e Macchia, sotto l’Occhio Nero si riuniranno… e al dio degli dei di tornare impediranno…- e si lanciò lontano dal pulsante –SIOCCO!- tuonò Elionox –Quella profezia l’ho creata io! Non si avvererà mai!- mancavano trenta secondi. Una seconda voce parlò oltre il portale. –Allora ti sei condannato da solo…-. Le luci del portale mutarono in bianco e rosso mentre Elionox gridava –NO! Uno solo può attraversare il portale… e sarò io!!!- -Dovevi pensarci prima…- uno zoccolo bianco uscì dal portale quando questo esplose! I nostri eroi si alzarono in mezzo alle macerie della struttura portante del portale. Questo era distrutto e i sedici sigilli erano tutti neri bruciati mentre dal centro usciva qualcuno. Un alicorno. Dal manto bianco e la coda rossa… portava un’armatura grigia, una spada luminosa blu e due zaini in groppa. -Chi… chi è quello?- tossì Ender –Quello è il primo ideatore del portale…- l’alicorno si tolse l’elmo mostrando la criniera rossa e una corta barba dello stesso colore -…mio padre-.
   
 
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