Stringendolo più forte, Petra continuò a baciare Levi sentendosi bruciare dal momento in cui le loro labbra si erano sfiorate. Sentiva uno strano formicolio nelle guance, come se tutto il sangue scalpitasse per esplodere fuori dal suo corpo ormai sopraffatto dall’eccitazione.
Dal canto suo, Levi afferrò le guance rosee della giovane, portandola ancora più vicino a sé, sopraffatto da quella sensazione mai provata prima.
Improvvisamente Petra si staccò, confusa e incredula, come se si fosse risvegliata da un sogno.
Il Capitano inclinò la testa, perplesso, fissando i suoi scintillanti occhi dorati ora pieni di lacrime.
"Mi dispiace davvero. Devo andare", sbottò Petra alzandosi e scappò via di lì il più velocemente possibile, senza guardarsi indietro, mentre lacrime amare rotolavano lungo la sua pelle liscia.
Mi precipitai all’istante nella mia stanza, lanciandomi sul mio comodo letto, ritrovandomi a fissare il soffitto.
"Perché, perché l’ho fatto, Levi?", mugugnai tra me e me a voce bassa. "Non capisco".
Lacrime su lacrime si susseguirono interrottamente scorrendo senza pietà lungo le mie guance e sul cuscino, mentre riflettevo su ciò che era appena accaduto.
“Avrei dovuto dirlo ad Auruo? E se sì, come avrei potuto dirglielo?”
La mattina dopo, come al solito, Petra fu la prima ad alzarsi rispetto agli altri soldati, che ancora dormivano alla grossa, e decise che sarebbe stato carino preparare qualcosa per i suoi compagni di squadra, con i quali stava stringendo velocemente amicizia.
Andò in cucina, e dopo tanto cercare trovò finalmente del tè nero, ben nascosto da qualcuno.
Fece bollire con cura l'acqua dopo di che immersione i sacchetti di tè lasciandoli in ammollo per circa dieci minuti, permettendo a quelle foglioline secche di rilasciare il loro indistinguibile colore e sapore.
L’aroma delicata arrivò sino alla stanza di Levi che sgusciò fuori dal letto inalando quel profumo intrigante che tanto adorava. "Cos'è quest'odore?", sussurrò, prendendo un'altra zaffata di quell’aria dolce.
Quando i dieci minuti furono ormai trascorsi, Petra versò la bevanda calda con precisione maniacale nelle cinque tazze che aveva preparato per i suoi compagni.
"C-cap-capitano? C-cosa ci fa qui?", balbettò la ragazza, cercando di non fissare i suoi ipnotici occhi blu.
Petra afferrò la tazza di tè più vicina e lentamente si avvicinò a Levi, cercando di non versarne nemmeno una goccia. "Ecco a lei, Signore". Sorrise timidamente, mettendo la tazza di vetro proprio di fronte a lui, ma, mentre si apprestare a compiere il suo dovere, sentì delle labbra soffici sfiorare lievemente la sua guancia.
Levi l'aveva baciata, di nuovo.
"Grazie, Petra".
Levi, senza scomporsi minimamente, bevve un sorso di tè e si alzò dalla sedia, guardando con fare possessivo la sua sottoposta, diventata color pomodoro. "Petra, ti ricordi quando ieri ci siamo baciati in infermeria?".
Si fissarono profondamente negli occhi per secondi che parvero interminabili.
Quelli dorati di Petra sembravano urlare una sola cosa: Baciami. Ora!
Levi non perse tempo, la spinse contro il lavandino facendo connettere le loro labbra. L’afferrò per il bacino per attirarla più vicino al suo corpo mentre Petra si aggrappava saldamente e quasi disperatamente alle forti spalle del suo Caporale.
"Ehi, c’è qualcuno?", echeggiò una voce energica proveniente dal corridoio.
I giovani interruppero istantaneamente la loro ‘attività’, separandosi prima che qualcuno potesse beccarli in quella situazione compromettente.
"Ciao Levi, ciao Petra", esclamò Hanji, facendo capolino da dietro la porta salutandoli con un sorriso enorme.
"Oh, grandioso! Occhiali di merda è qui", borbottò Levi, sedendosi nuovamente a tavola per finire di bere il suo tè.
“Beh, devo andare a prepararmi per l'allenamento di oggi”, disse Levi dopo aver bevuto la sua bevanda. “Spero di vederti lì, Petra", aggiunse poi con nonchalance lasciando rapidamente la stanza, riempiendo la ramata di dubbi e paure.
Ben presto il loro bacio si approfondì.
La donna allacciò le braccia intorno al collo di lui che afferrò saldamente la sua vita sottile.
"Levi... non posso farlo", singhiozzò affranta la ragazza sciogliendo la loro stretta passionale. "Io ho un ragazzo".
Aprì la porta, sbattendola bruscamente dietro di sé, ed uscì dalla stanza lasciando Levi attonito e solo.
P.O.V. Petra
Non ce la facevo più, dovevo andarmene al più presto dall'infermeria.
Mi richiusi in camera per tutto il giorno. L’unica cosa che ronzava nella mia testa erano due domande:
FINE Petra P.O.V.
"Wow! Roba del genere è davvero rara da queste parti!" esclamò, esaminando con curiosità lo strano contenitore del tè.
Poi, all'improvviso, il rumore scricchiolante del pavimento di legno l’allarmò.
Voltandosi rapidamente, vide che il suo peggiore incubo era entrato in cucina. Sussultò violentemente, sgranando gli occhi, mentre le guance si tingevano di un rosa sempre più acceso.
Era totalmente imbarazzante per lei rivederlo dopo il bacio proibito del giorno prima.
"Questa deliziosa fragranza mi ha portato qui", spiegò lui spicciolo, sedendosi compostamente a tavola. "Vedo che hai trovato il mio tè nero".
“Oh! Era suo? Mi dispiace, non volevo ass…" si scusò la ramata, venendo prontamente interrotta dal Capitano.
"Tutto apposto, non ti preoccupare", cercò di calmarla. "Potresti passarmi una tazza, per favore?".
"Qu-questo… perché? Cosa significa?", urlò lei indietreggiando, toccando il suo viso ormai completamente in fiamme.
"Sì, ma non voglio parlarne, ok?!", sbottò piccata, spostando lo sguardo di lato e incrociando le braccia.
"Quando ti ho baciata, tu non hai protestato, ma hai risposto al bacio, quindi non si può dire che non ti sia piaciuto", replicò il moro, avvicinandosi nuovamente alla ragazza, già nel panico più totale, finché non furono ad un palmo di distanza.
"Ma io non posso, Capitano, ho un ragazzo, ricorda?", protestò flebilmente, con lo sguardo pieno di desiderio puntato a terra.
"Questo non significa debba saperlo", le sussurrò sensualmente, prendendole delicatamente il mento, costringendola a guardarlo in faccia.
"Ti ho sentito, amico mio", ridacchiò Hanji mentre si preparava la colazione. Ormai era abituata alla ‘gentilezza’ del Capitano.
Spazio della traduttrice
Buonsalve a tutti!
Questa volta sarò molto breve, volevo solo ringraziare tutti quanti per il vostro sostegno! Ve ne sono veramente grata!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, anche se un po’ più corto rispetto al precedente :)
Alla prossima!!