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Autore: ehi_boo    14/12/2015    0 recensioni
Una triste storia d'amore tra una ragazza e un ragazzo a cui rimane soltanto un anno di vita.
"Da quando scoprii il tuo segreto, decisi di rimanere 365 giorni accanto a te. Inizialmente non volevo lasciarti solo, volevo prendermi cura di te, non pensavo mi sarei innamorata.
Innamorata di un ragazzo senza futuro, un amore con un tempo stabilito"
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Amelie guardò fuori dalla finestra, ammirando gli alberi di ciliegio oscillare a causa del vento. 
Alcuni petali si lasciarono trasportare delicatamente giù, adagiandosi sul prato. Le piaceva osservare, studiare i dettagli, le più piccole sfaccettature di ciò che la circondava. 
Voltò il viso e guardò i suoi compagni di classe che parlavano e ridevano fra di loro, poco lontano da lei. Conosceva cosa piaceva loro, cosa odiavano e chi segretamente non sopportavano. Sapeva molto di loro, seppur non avesse mai scambiato una parola. 
Lei era la ragazza strana, quella che se ne stava sempre per conto suo, che non parlava e preferiva rimanere seduta, da sola, al suo banco. 
Amelie sapeva che la colpa era sua, che non era riuscita ad aprirsi sin dall'inizio. Lei era troppo timida, troppo riservata. 
Le sarebbe piaciuto essere simpatica come il rappresentate di classe, estroversa come la sua compagna di banco e amata come lui. 
Il suo sguardo si puntò in fondo all'aula, su Noah Lewis. 
Era come sempre circondato dai suoi amici, scherzava e rideva. 
Le piaceva la sua risata. Era contagiosa e cristallina. 
Lui piaceva davvero a tutti. 
Bello, gentile, intelligente e carismatico.
La sua figura era slanciata, era alto, i suoi capelli ricci e mai in ordine, i suoi occhi verdi e la sua pelle chiara. 
Le sarebbe piaciuto parlargli, ma non ne aveva mai avuto il coraggio. 
Gli diede un'ultima occhiata, prima di ritornare a guardare fuori dalla finestra gli alberi di ciliegio. 

*

"Mamma, ti ho portato i documenti che avevi chiesto" parlò al cellulare.

Era tardo pomeriggio e si trovava in ospedale. Sua madre lavorava lì, era un' infermiera. Ad Amelie non erano mai piaciuti gli ospedali.

"Tesoro, grazie mille. Li avevo completamente dimenticati. Sto scendendo, aspettami nel primo corridoio vicino all'entrata"

Posò il cellulare e aspettò pazientemente ferma lì, poggiata con la schiena sulla parete di un azzurro chiaro. 
Osservò i dottori entrare e uscire dalle stanze, le persone camminare per i corridoi e altre piangere in sala d'attesa. 
Uno dei motivi per cui non le piacevano gli ospedali. 
Quando dopo scuola aspettava in sala che sua madre finisse il turno, vedeva tante persone piangere. 
Distolse subito lo sguardo e lo puntò sulla stanza davanti a lei. Non se ne era accorta, ma la porta era aperta. 
Seduto su una sedia con la testa poggiata sul letto vuoto, un ragazzo. 
Solo dopo riconobbe la chioma ribelle di Noah Lewis. 
Si avvicinò lentamente, ma prima che potesse fare qualche altro passo, la voce si sua madre la fermò. 
La donna le si avvicinò, insieme ad un suo collega. I due si salutarono, prima che il dottore entrasse nella stanza del ragazzo. Lei sgranò gli occhi. 
La madre le prese i documenti dalle mani e li sventolò davanti alla sua faccia sorpresa.

"C'è qualcosa che non va, tesoro?"

"Lui è un mio compagno di classe. Tu sai perché è qui?"

Sul volto della madre si dipinse un espressione triste e malinconica. Si chiese il motivo.

"Oh, quindi quel ragazzo è un tuo compagno"

"Lui è qui per qualcuno?" Continuò a chiedere.

La madre fece per parlare, ma venne chiamata da una paziente.

"Scusami, devo andare. Ne parleremo stasera a cena" e velocemente andò via.

Amelie diede un'ultima occhiata alla porta chiusa, prima di uscire da lì e iniziare ad incamminarsi per ritornare a casa. 
Prima che il dottore chiudesse la porta, era riuscita ad avvicinarsi quanto bastasse per vedere delle lacrime rigare le guance di lui. 
La sua espressione  era così diversa, da quella che aveva mostrato la stessa mattina a scuola. 

*

La madre sistemò le ultime posate, prima di sedersi a tavola, accano a suo marito. I due iniziarono a parlare e lei raccontò alcune vicende accadute durante il lavoro. 
Amelie aveva aspettato fino a quel momento, per poter parlare con sua madre.

"A proposito, potresti dirmi perché Noah si trovava lì?" Interruppe. Lo voleva davvero sapere.

La madre si zittì e si dipinse di nuovo quell'espressione sul suo viso. Adagiò le posate sul piatto, prima di iniziare a parlare.

"Mi dispiace davvero per lui, è così giovane"

Amelie trattenne il respiro. "Cosa intendi?"

"Amelie, quel ragazzo è malato di cuore. Gli resta un anno di vita"

Amelie sgranò gli occhi e si sentì mancare l'aria. Sua madre la guardò dispiaciuta. 
Quel ragazzo che aveva sempre ammirato, che aveva visto ridere con i suoi amici sarebbe morto. 

 

SPAZIO AUTRICE. 
Salve, gente! 
E' da davvero tanto tempo che non scrivo qui su EFP.
Oggi sono tornata a scrivere, a scrivere una nuova storia.
Sarà un racconto triste e romantico, un racconto che spero riuscirà a toccarvi, poiché il mio obiettivo è proprio questo.
Fatemi sapere se la storia vi piace e se devo continuarla.
Mi piacerebbe davvero sapere la vostra opinione a riguardo:)
Al prossimo capitolo, spero!:)
Ps: trovate la storia anche su Wattpad 

 

  
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