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Autore: udeis    15/12/2015    0 recensioni
"Salve, sono il dottore.
Sono quello che arriva in luoghi di cui non conosce il nome in momenti storici che nemmeno s’immagina, senza avere la minima idea di come ci è arrivato e perché. Sono quello che, in realtà, non voleva nemmeno essere lì, ma da un’altra parte."
La storia è stata scritta prima dell'ultima rigenerazione, ossia quando il dottore era ancora Matt Smith, diciamo che è una specie di What if: cosa sarebbe successo se il dottore si fosse rigenerato in una donna?
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - Altro
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Braccia, mani… Che belle mani! Un po’ piccole, ma davvero fantastiche, potrei suonarci il violino. Dovrei averne uno da qualche parte, forse in piscina….
Gambe! Un po’ corte queste gambe senza dubbio.
Oh no! Sono di nuovo basso! Non mi piace.
Mi piaceva essere alto.
Guardare il mondo dall’alto in basso, svettare sulla folla… Sono cose che ti mancano, quando vuoi giocare a pallacanestro.
Faccia, faccia… Ehi! che bel naso! Mi ricorda Alessandro Magno o forse Socrate, non chiudeva mai il becco quel uomo, glielo dicevo io che sarebbe finito male a furia di impicciarsi degli affari altrui e lui pensava di me la stessa cosa e infatti avevamo ragione entrambi.
Alessandro invece era andato un po’ fuori di testa alla fine, ma era un grand’uomo, intelligente, bello, forse solo un tantino troppo amante del vino.
 
Mento, mento… Oh è normale per fortuna!
E i capelli, i capelli… Sono lunghi! E lisci e rossi.
Sono rosso finalmente! Non vedevo l’ora: ho sempre sognato essere rosso!
Ho avuto amiche rosse, ma io mai non ci sono mai riuscito. Che gran fortuna, pensavo non mi sarebbe più capitato!
Mi serviranno dei vestiti nuovi: in questi ci navigo.
Andiamo Clara! Ti faccio vedere il guardaroba! Vedrai, lo adorerai, è fantastico!
C’è di tutto: tute spaziali, mute da sub, abiti vittoriani e un sacco di giacche; e i papillion, i papillion sono forti? Certo che lo sono proprio come i fez, ma di quelli non ce n’è: l’ultima volta River li ha buttati tutti in un buco nero.
Uh…? Che c’è perché mi guardi così? C’è qualcosa che non va? Guarda che sono sempre io eh…! Non farti ingannare dalla rigenerazione ho solo cambiato look.
 
 
Dottore forse faresti meglio a guardarti in uno specchio.
 
 
Hai ragione! Come ho fatto a non pensarci prima? È perfetto per avere un’idea precisa di come mi calzeranno i nuovi abiti. Ci sono certe giacche che sembrano bellissime, ma lo sono solo appese sugli appendiabiti. Penso di avere uno specchio, da qualche parte, nel guardaroba, di là, apparteneva a papa Gregorio V, un gran vanitoso, me lo regalò quando lo aiutai con quella faccenda degli zombie. No troppe gemme, ci si distrae troppo, davvero, ancora non capisco come facesse a usarlo. Meglio quello che vinsi a risiko a Napoleone, più sobrio, e ora dovrebbe essere pure della misura giusta.
 
 
No, Dottore, il punto è un altro, credo che ti stia sfuggendo l’ovvio.
 
 
Certo hai ragione Clara. Hai ragione! Ah se non ci fossi tu! Rigenerazione! Rigenerazione, ma dove ho la testa? Dammi il tempo di cambiarmi e andiamo al mare a goderci il meritato riposo. Non mi affaticherò te lo giuro, tirerò giusto qualche leva, niente  mondi da salvare sta’ volta, starò fermo e buono in un angolino a recuperare le forze.
Te lo immagini Clara? Tu, io il sole, il mare dinosauri giganti che ci portano bibite fresche e camerieri robot che ci massaggiano i piedi, pranzi abbondanti ogni due ore. Ah Losaria! Amo quel pianeta! Dovrei tornarci più spesso. Gli abitanti sono simpatici e poi c’è Mu! Ti piacerà Mu. Mu è in gamba! Ma, mi raccomando: non parlarle mai di frigoriferi.
 
Dottore guarda!
 
Clara esasperata mi piazza in mano uno specchio.
Ho gli occhi castani.
E sì che me li aspettavo verdi.
 
Dottore sei una donna!
 
Lo vedo e allora?
 
Ma è normale cioè fino a un secondo fa tu eri… e sei sempre stato un uomo che io sappia. E ora tu sei una… donna. È normale?
                                                 
Sì, perché? Sono sempre io.
La rigenerazione è una lotteria, te l’ho detto.
A volte capitano cose più strane.
A un amico è spuntata una seconda testa, non sai che imbarazzo. Ha dovuto rinunciare alla carriera politica.
Immagino che dovrai abituarti a usare il femminile, spero che non sia così complicato per te Clara. Ce l’hai puoi fare, vero?
 
Annuisce molto confusa, si vede che vorrebbe chiedermi altro, ma la precedo.
 
Ora che ci penso! Sono una donna Clara! Sono una donna! Oh è fantastico! Ci pensi? Ci sono sempre state un milione di cose che sognavo di fare e che non ho mai potuto fare perché ero un uomo. Clara Oswin, ci divertiremo un sacco insieme io e te!
Non vedo l’ora. Non vedo l’ora!
Sul pianeta Svaria una congrega millenaria saluta l’arrivo della aurora boreale con canti e danze cavalcando destrieri infuocati, bèh non sono proprio cavalli, assomigliano di più a mantidi religiose arancioni… Ma non ti preoccupare sono molto socievoli, basta non dare loro del formaggio, non lo sopportano proprio e tendono a diventare un po’… moleste ecco.
Comunque, sai perché non l’ho mai vista? Esatto! Perché l’accesso è consentito solo agli esseri di sesso femminile.
Ho provato a travestirmi, ma sfortunatamente mi hanno riconosciuto e cacciato e dato quasi in pasto a un ragno gigante viola.
Sono stati dieci minuti davvero terribili.
 
E a proposito di gente che ha tentato di uccidermi! Il pianeta delle Amazzoni! L’ultima volta mi hanno cacciato, anche se prima ho risolto un paio dei problemi che avevano con il popolo della loro luna. Per quello che mi hanno permesso di andarmene.
Di solito gli uomini li uccidono e li usano come concime.
Magari se ci torno ora riesco anche a vedere i giardini. Li curano molto i loro giardini sai? Ne vanno molto, molto fiere: a seconda dell’età ognuna di loro cura un giardino diverso e in ognuno di essi ci sono piante e fiori di straordinaria bellezza.
Gli spazi comuni invece sono spogli, funzionali, severi, essenziali, in una parola orrendi. Io purtroppo ho visto solo quelli, per ora. Chissà perché, nessuno mette mai le prigioni in un giardino.
Oppure… ma certo Paleos! Ho sempre sognato cavalcare uno pterodattilo! E i loro sono addomesticati. Se vuoi un consiglio Clara, non provare mai a cavalcarne uno selvatico, hanno un brutto carattere e la tendenza a disarcionarti in volo.
Comunque sia quelli di Paleos si fanno cavalcare solo da donne -ci sono un sacco di creature in questo universo che lo preferiscono, strano…- e vengono usati per giocare a Raka. È lo sport nazionale: consiste nel recuperare macerie roventi a cavallo di un pterodattilo durante l’esplosione…
 
Dottore, ma non dovevi riposarti?
 
 
Oh…! E va bene, Clara va bene. Andremo da Caracalla. Ha comprato un pianeta: ora è pieno di centri termali. Sarà bellissimo. Hanno sali da bagno di trenta colori diversi, ma prima mi devo cambiare! Dice e sparisce nel Tardis
 
Clara segue la scia di vestiti che il dottore si è lasciato dietro senza preoccuparsi di rimetterli in ordine e lo raggiunge nel guardaroba.
Ho sentito urlare, tutto bene?
No.
Cosa c’è che non va?
I vestiti ecco cosa c’è, non posso mettermeli.
Perché?
Volevo vestirmi da donna, ma ognuno dei vestiti che ho qui appartiene a una delle mie compagne. Non posso indossarli.
Così lentamente afferra una giacca e dei pantaloni e li indossa.
Mi mancano terribilmente.
Dice.
Andiamo a fare compere, Dottore, ti aiuterò io.
Conosco un sistema fatto solo da centri commerciali… Propone il Dottore un po’ più allegro.
  
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