Challenge: Benvenuti al banco dei prompt
Tabella: “Slice of life/Introspettivo”
Prompt 09: “Diritto”
Protagonisti: Van Hohenheim, Trisha
Paradosso
Quando era uno schiavo tutto quello che desiderava erano diritti e libertà: non essere più un numero, ma una persona che veniva chiamata per nome. Voleva il diritto di fare quello che voleva: studiare, lavorare, amare… gli sembrava un’utopia impossibile da raggiungere laggiù, nella dorata Xerses.
“Ti amo…” la voce di Trisha è appena un sospiro, quello che precede il sonno.
E’ così bella, giovane, desiderabile: lo ama con l’intensità di un vero amore, di questo ne è certo.
Ogni volta che la osserva addormentarsi accanto a lui, coperta solo dal lenzuolo, Van Hohenheim si sente un mostro e si odia profondamente.
E’ dunque quello il suo destino: farla soffrire.
Presto o tardi accadrà, non si illude: per quanto Trisha conosca ed accetti il suo segreto, non può farlo restare per sempre. A conti fatti lui non è un essere umano, non più. Non ha il diritto di renderla infelice restandole accanto.
Diritto, che strana parola.
Ha sempre lottato per loro, ma sembra che non ci sia alcuna possibilità di ottenerli davvero.
Una pietra filosofale vivente ha il diritto di essere felice?
Chissà cosa gli avrebbe risposto l’omino nell’ampolla quando ancora erano amici.
Chissà cosa gli risponderebbe la creatura che cresce nel grembo di sua moglie.
Ha paura di saperlo.