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Autore: Andrea_Vitali    17/12/2015    1 recensioni
Si potrebbe affermare che "egoismo" possa avere un'accezione anche positiva?
O meglio, è possibile affermare che "egoismo" non è nient'altro che l'azione, la spinta principale che muove ogni nostra relazione e la valutazione del termine è legata esclusivamente dal punto di vista di un determinato soggetto, agente o ricevente che sia?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L'egoismo emotivo, quello legato alle emozioni, alle sensazioni, alle relazioni è sicuramente il più utile e immediato per addentrarci nel discorso.

A livello sociale ciò viene ricondotto all'eccessivo amor proprio e al tornaconto personale portato all'esasperazione; prendiamo come esempio una persona A, eccessivamente gelosa e possessiva: questa persona ha dentro di sé il bisogno di controllare (definiamolo “Istinto Scatenante”) fino al dettaglio la propria relazione con la persona B.
Indubbiamente questo è un atto di egoismo da definizione, A mette in primo piano, senza interessarsi minimamente delle ripercussioni sulla persona B, il proprio Io.
Questa viene vista come cosa negativa dalla società, e probabilmente, per il nostro background culturale, lo è. Ciò non toglie che, analizzando la situazione, ciò che è negativo non è l'istinto scatenante, ma l'azione effettuata, ovvero apporre il proprio ego sulla persona B.
Schematicamente possiamo descriverlo in questo modo:

PERSONA A → egoismo (IS) – necessità di controllo → azione – controllo sulla persona → effetto sulla PERSONA B

Ora prendiamo come esempio una situazione diametralmente opposta: una persona A è follemente innamorata di una persona B e decide di conseguenza di farle un regalo.

PERSONA A → IS – desiderio di fare un dono → azione – fare il dono → effetto sulla PERSONA B

Ad un'analisi superficiale può sembrare che non ci sia un atto egoistico, inteso come il mero soddisfacimento di una propria necessità, anzi, verrebbe da definirlo come un gesto altruistico; analizzando più profondamente la situazione, ci si può accorgere facilmente che l'istinto scatenante non è dovuto altro che al soddisfacimento di un bisogno personale, quello di provare piacere nel fatto di suscitare a sua volta piacere nella persona amata. Il gesto altruistico, quindi, è spinto da un istinto egoistico dal peso indefinito (può essere anche in minima parte, ma, in quanto presente, esiste). Possiamo quindi affermare che:

PERSONA A → egoismo (IS) – necessità di provare felicità dovuta alla felicità della persona amata donando qualcosa → azione – fare il dono → effetto sulla PERSONA B

Ancora una volta, quindi, l'effetto scatenante è riconducibile all'egoismo. È da puntualizzare nuovamente il fatto che questo termine non è da intendere come accezione puramente negativa, ma va valutata in modo soggettivo dalle due parti. Il valore attribuito sarà infatti dettato dalle sensazioni di A per il punto di vista di A e dalle sensazioni di B per il punto di vista di B.

L'egoismo in questione non è, quindi, né buono né cattivo.

È da valutare un ultimo caso per questo tipo di egoismo, ovvero quando la persona A fa un gesto per la persona B senza avere (apparentemente) un tornaconto personale: immaginiamo che la persona A sia in ostaggio di qualche malintenzionato e gli venga intimato di uccidersi, altrimenti la persona B, amata da A, verrebbe uccisa.

Il fatto di lasciare uccidere la persona B rientra nel caso dell'istinto di sopravvivenza e il giudizio non spetta di certo a chi vive la vicenda dall'esterno; l'Io supera però il sentimento, quindi è da considerare come un puro atto egoistico, sempre nell'accezione più neutrale del termine.

Nel caso contrario, ovvero dove A si sacrifica per B, sembrerebbe un gesto di puro e cristallino altruismo, ma analizziamo meglio cosa spinge A a compiere quel gesto: il fatto di non poter vivere sapendo di aver contribuito ad uccidere B, oppure il fatto che il piacere provato (il sapere che la persona amata sta bene) fino all'attimo prima della propria uccisione. Qualsiasi fattore è legato anche in questo caso al soddisfacimento del proprio bisogno.

   
 
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