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Autore: LittleHarmony13    20/12/2015    4 recensioni
Harry Styles frequenta il corso di letteratura inglese alla Oxford University, ed è in procinto di dare la tesi. Ha un ragazzo, buoni voti e una migliore amica perfetta. Tutto sembra andare per il meglio ma...
Louis Tomlinson ha una laurea in storia dell'arte della Oxford University, un lavoro ben poco retribuito alla biblioteca della suddetta università, un dottorato da conseguire, e tanta voglia di riscattarsi.
Il giovane non ha mai conosciuto l'amore, ma...
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AU, Harry!LiteratureStudent, Louis!HistoryofArtStudent ~ Larry Stylinson.
Slash| Louis/Harry| Niall/Lottie| Harry/Matty Healy| Zayn/Emma Watson.
AVVISO: LA STORIA E' MOMENTANEAMENTE IN PAUSA MA NON E' FINITA. CERCHERO' DI TORNARE IL PRIMA POSSIBILE. GRAZIE PER L'ATTENZIONE.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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7. Tentazioni.



 

"L’ora tarda invitò al sonno Psiche.
Ma nel cuor della notte un rumore leggero
le giunse alle orecchie.”
Le Metamorfosi (Amore e Psiche), Apuleio

 




Harry's Pov

 

Non mi ero nemmeno accorto di essere tornato a casa e di essermi addormentato. Quando è successo tutto questo? Mi manca un pezzo fondamentale relativamente a ieri sera.
Senza avere ancora la forza di aprire completamente gli occhi mi giro sul cuscino, che oggi è stranamente più duro, anche se lo stesso molto comodo, e provo ad allungare le gambe. I miei piedi battono su qualcosa di metallico. Certamente questo non è il mio letto.
Spaventato, mi decido ad aprire gli occhi e quello che mi trovo davanti mi destabilizza. Quello sui cui mi sto appoggiando non è certo il mio adorato cuscino, ma il petto di Louis. Oh Cristo Santo, spero di non avergli sbavato sulla maglietta!
Mi stacco così velocemente che batto la testa sul tettino della macchina. Louis sembra stranamente divertito. “Buongiorno anche a te, dolcezza.”
Ho in bocca quel sapore orribile dovuto ad una notte di sonno in posizioni scomode, e non mi sento più la schiena e il collo. Comincio a massaggiarmelo piano. Dio, il mio povero collo ha subito troppe angherie in questi giorni!
“Louis, perché siamo nella tua macchina? Davanti a casa mia?”
Louis si volta a guardarmi, con la luce negli occhi, come se la cosa lo divertisse. Io invece lo trovo estremamente sconveniente.
“Stai calmo, Harry. Ieri sera pioveva, e tu hai aspettato che smettesse, prima di scendere. Solo che ci siamo entrambi addormentati. E voglio ricordarti che sei tu quello che si è accoccolato sul mio petto.”
Arrossisco ed abbasso lo sguardo sul tappetino del sedile del passeggero. “Mi dispiace, devo essere stato davvero stanco. Davvero, scusami tanto!”
Louis si gira così velocemente che per un momento penso di essermelo immaginato. Mi mette un dito sotto il mento per farmi girare il viso, ma io mi vergogno troppo, quindi continuo a guardare per terra.
Louis, quindi, si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia. “Ehi, Harry, guardami!”
Controvoglia, alzo gli occhi verso di lui, e mi giro di un millimetro.
Louis mi riprende. “Harold, per favore, puoi guardarmi?”
Questa volta mi giro completamente verso di lui, e Louis mi prende una mano. “Non devi mai più scusarti per cose del genere, d'accordo? Come ti ho detto anche ieri sera, ti voglio bene, e non è mai un problema per me averti troppo vicino.”
“Ma avevi detto che volevi andarci piano!”
Louis si massaggia le tempie, come se fosse stanco, e forse lo è, visto come abbiamo dormito. “Dio, non avrei mai dovuto dirti quella cosa. Ora ti stai facendo inutili paranoie!”
“Magari sono stato sconveniente, non saprei...”
Louis alza gli occhi al cielo. “Harry, sei paranoico, ecco cosa sei! Ci siamo baciati ormai molte volte e tu pensi che sia sconveniente dormirmi addosso?”
Mi faccio piccolo piccolo e cerco di guardare ogni cosa, tranne lui. “Ma magari sono stato un fastidio per te.”
“Harry, se tu fossi stato un fastidio ti avrei svegliato.”
“Ma magari ti è pesato dormire in macchina.”
“Non mi sono nemmeno accorto di essermi addormentato, Haz!”
“Avresti dovuto svegliarmi nel momento esatto in cui hai visto che dormivo!”
Adesso Louis è esasperato, glielo leggo dall'espressione. “Cazzo, Harry Styles, questa è stata una delle notti migliori della mia vita! Puoi non rovinarmela con le tue seghe mentali, per favore?”
A metà fra l'interdetto e il divertito, soffoco una risata. “Sai, sarebbe potuta anche sembrare una cosa romantica, se tu non ci avessi messo tutte quelle parolacce in mezzo.”
Ma Louis non sembra divertito, per niente. “Ah, adesso fai le battute? Dio, Harry, io voglio davvero provarci con te, ma voglio che tu ti senta partecipe tanto quanto me. Se vuoi fare una cosa, dimmela. Non stare sempre nella preoccupazione di doverci andare piano. Mi tirerei un pugno per avertelo detto.”
Mi chino per lasciargli un bacio sulla bocca, ma lui si gira, quindi le mie labbra vanno a posarsi sulla sua guancia. “Scusami, Loulou.”
Adesso Louis si gira, e mi guarda. Esasperato, ma con un sorriso stampato sul volto. “Come mi hai chiamato?”
Arrossisco, ma sostengo il suo sguardo. “Loulou. Lo trovo molto tenero.”
Louis si avvicina e mi circonda con le sue braccia, accarezzandomi i capelli. “Lo è! Lo è davvero. Ma per favore, non chiamarmi mai così in pubblico o potrei diventare violento d'accordo?”
Poi si stacca, ma mi prende il volto fra le mani, e mi lascia un bacio sulla fronte. Io metto il broncio e incrocio le braccia al petto.
“Quindi solo a te è concesso darmi soprannomi imbarazzanti?”
Louis comincia a tracciare con le labbra il contorno del mio viso. “Ammetterai anche tu che fra Harold e Loulou c'è un po' di differenza.”
“Io non ne vedo così tanta...”
Ma Louis interrompe le mie lamentele con un veloce bacio a stampo. “Senti, Haz, sono mezzo rotto, ho male ovunque, probabilmente puzzo un po' e ho fame. Non credo che sia il momento adatto per parlare di quale dei nostri soprannomi sia più mascolino, giusto? Che ne dici se io vado a farmi una doccia a casa, poi ci vediamo alla caffetteria e facciamo colazione insieme? Mia sorella purtroppo lavora anche di Domenica, ormai. Possiamo passarla a trovare.”
Sorrido perché capisco che Louis ha molta voglia di vedere Lottie e la cosa mi fa tenerezza. “D'accordo, mi faccio una doccia anche io e ti aspetto, d'accordo?”
“Va bene!”
Mi sporgo e gli lascio un bacio a stampo. Un bacio che ne diventa due, tre, e poi quattro. Quando mi costringo a uscire Louis ha un sorriso che potrebbe illuminare qualsiasi brutta giornata.

 


 

 

Dopo essere entrato in casa mi faccio una doccia veloce. Sono felice di potermi finalmente togliere di dosso i vestiti in cui sono stato ormai per troppe ore. Quello che non mi piace molto togliermi di dosso, però, è l'odore di Louis sulla pelle. Per questo, appena mi sono rivestito, prendo la macchina e mi avvio alla caffetteria, ansioso di rivederlo. Siamo praticamente stati insieme per venti ore senza interruzioni, e dopo esserci separati solo per un'oretta sento già che mi manca.
Non so cosa mi abbia fatto quel ragazzo, e non sono sicuro di volerlo sapere. Cerco solo di prendere il momento come viene.
Appena entro nel locale, però, capisco subito che c'è qualcosa che non va, perché sento dall'ingresso Louis che inveisce, aggiungendo una parolaccia ogni due parole, mentre Lottie, dietro il bancone, lo sta guardando alzando gli occhi al cielo.
Mi avvicino e lo circondo da dietro, con le braccia. Louis sobbalza, ma si rilassa quando vede che sono io.
Facendo in modo che possa sentirmi solo lui, gli sussurro in un orecchio: “Cosa è successo, Loulou?”
Louis si rilassa nelle mie braccia, e si appoggia al mio petto. “E' la cazzo di caldaia. Sono entrato in bagno per farmi una cazzo di doccia, ed usciva solo quella cazzo di acqua fredda. Non che sia stato un male, perché dopo essere stato con te una doccia fredda mi fa sempre bene.”
Arrossisco e incrocio lo sguardo di Lottie. La guardo come a volermi scusare. Lottie non si preoccupa più di tanto e alza le spalle.
Louis continua con il suo racconto: “Dopo essere uscito da quella cazzo di doccia sono andato a controllare la schifosissima caldaia, e quella stronza ha deciso di lasciarmi a piedi! In un fottutissimo giorno di Dicembre! Ho chiamato la cazzo di assistenza ed hanno detto che arriveranno la prossima fottutissima settimana. Quindi io devo o congelare per tutta la settimana, o trovarmi un posto dove stare!”
Mi siedo accanto a lui, e prendendolo in giro, ma allo stesso tempo sperando di farlo ridere, gli dico: “Questo è proprio un problema, cazzo!
“Non prendermi per il culo, Harold, non mi sembra il caso. Già il mio meraviglioso sedere dovrà probabilmente stare al freddo per una settimana.”
Sto pensando a quanto in effetti sia meraviglioso il suo sedere, quando Lottie sbuca dalla cucina e sbuffa. “Lou, ti ho già detto che verrai a stare da me per questa settimana! Sarai anche il peggior fratello del mondo, ma non voglio che tu muoia congelato. Dopo dovrei imbalsamarti e non saprei proprio dove metterti!”
Appena Lottie torna dal tavolo in cui ha portato gli ordini, Louis la prende per i fianchi e la fa fermare davanti a lui. “Ti pago l'affitto, Lots, te lo giuro!”
Lottie posa le mani sulle spalle del fratello. “Lou, sono solo sette giorni, smettila. Per me basta che tu vada a fare la spesa ogni tanto! E poi sarebbe un grandissimo regalo per me se tu non trattassi male Niall per sette giorni. Ormai dorme quasi ogni sera da me, e lo sai!”
Vedo Louis mordersi la lingua, ed ingoiare le parole che vorrebbe dire. “Farò del mio meglio.”
Lottie si avvia dietro il bancone, ma Louis la riprende per una mano. “Ehi, Lots? Dicevi sul serio quando mi hai detto che sono il peggior fratello del mondo?”
Mi casca la mascella, perché non posso credere che Louis abbia pensato davvero che sua sorella fosse seria. Quel ragazzo ha dei seri problemi di autostima! Anche Lottie ha la mia stessa reazione, e preoccupata di averlo ferito si butta fra le braccia del fratello.
“Dio, Louis, ma sei cretino? Certo che no! Che c'è, adesso non stai più nemmeno agli scherzi?”
“No, è che a volte ho paura davvero di esserlo, Lots.”
Lottie sbuffa, e accarezza i capelli del fratello. “Sei perfetto, Louis, lo giuro!”
“Anche tu non sei male, Lots! Grazie per l'ospitalità!”
“Di niente, Lou!”
Louis si rilassa, e la stringe più forte. Poi Lottie si stacca, gli dà un bacio sulla guancia, e ritorna al lavoro.
Louis si gira verso di me, ed io lo guardo con gli occhi spalancati. “Mi dici cosa ti è preso?”
Louis si alza dalla sedia davanti al bancone e si va a sedere ad uno dei tavolini accanto alla finestra, facendomi segno di raggiungerlo.
Mi siedo accanto a lui e lo guardo negli occhi, aspettando una risposta.
“A volte penso che Lottie soffra per il mio modo di essere. O che si vergogni di avere un fratello che pensa solo a divertirsi.”
Lo prendo per mano, e intreccio le mie dita alle sue. “Smettila, Louis! Si vede lontano un miglio che Lottie ti adora! Perché non sei male come ti descrivi. Certo, a volte dovresti tenere la bocca chiusa! E altre volte sei uno stronzo di prima categoria, ma sai essere anche molte altre cose!”
Louis mi guarda da sotto le sue lunghe ciglia, poco convinto. “E cosa, ad esempio?”
Stringo la mano intrecciata alla sua, e gliela tiro su. Gli prendo il pollice. “Sei estremamente intelligente e brillante.”
Indice. “Sei una delle persone più dolci che abbia mai incontrato in vita mia.”
Medio. “Sei altruista, e ti preoccupi molto per gli altri, anche se ti nascondi dietro quella faccia a schiaffi per non farti scoprire.”
Anulare. Quando lo prendo ho un sussulto, perché penso a cosa di solito si tiene su quel dito. E l'idea di quello sul dito di Louis mi causa sudori freddi. “Sei divertente, e quando ci sei tu tutti stanno improvvisamente meglio.”
E infine mignolo. “E sei la cosa migliore che potesse capitarmi.”
Quando Louis alza lo sguardo dalle nostre mani e lo punta nei miei occhi, vedo che è emozionato. “Harry, dimmi qualcosa che mi distragga, perché sto per rapirti, portarti a casa tua, rimanere con te, e non andarmene mai più.”
Sorrido dolcemente e mi chino per baciarlo, quando una vocina acuta mi fa sobbalzare dalla paura, interrompendomi.
“Haz! Uì! Siete venuti a giocare con me?”
Joe ci guarda dai piedi del tavolo, con un pupazzo a forma di scimmietta in mano. Non credo che sia troppo sconvolto dal vedermi in atteggiamenti intimi con un uomo, perché spesso sono stato qui anche con Matty (anche se Joe non lo ha mai avuto troppo simpatico) e non ci ha mai badato troppo. E' troppo piccolino per farsi ancora delle domande.
Lo prendo in braccio e me lo stringo al petto. “Amore mio! Mi eri mancato tanto!”
Louis alza gli occhi al cielo, e mi sussurra: “Erano solo tre giorni che non lo vedevi, Haz! Tre!”
Faccio finta di non sentirlo e stringo Joe ancora più forte. “Joe, piccolino, cosa mi racconti?”
“Che mi eri mancato anche tu, Haz!”
Mi giro verso Louis e gli rifilo un'espressione di superiorità. “Ola pelò voglio andale in baccio a Uì!
Credo di sbiancare dalla gelosia, e Louis sta per soffocare nelle sue stesse risate. Mi allungo per passargli il bambino, ma mi accorgo da solo di star facendo il broncio. Louis se lo strattona sulle gambe e lascia che Joe tocchi tutto quello che gli capita a tiro.
“Dio santo, Lou! Puoi tenerlo un po' più fermo? Questa tovaglia sarà sicuramente sporca e lui si mette le mani in bocca dopo!”
Louis mi guarda come se avessi nove teste. “Harry, non sei mica sua madre! E poi batuffolo ha quattro anni, ormai si è fatto degli anticorpi!”
Fuori di me dalla gelosia, gli chiedo, a voce forse troppo alta: “Come hai chiamato il mio Joe?”
Stavolta è il piccoletto a rispondermi, tutto felice. “mi chiama 'tuffolo pecché... Pecché mi chiami 'tuffolo Uì?
Louis ride e si china a pizzicargli le guance ed io devo trattenermi dal toglierglielo dalle braccia. “Perché con questi capelli biondi, questi occhioni e quelle guanciotte sembri proprio un batuffolo!”
Joe scoppia a ridere ed io comincio a guardare il telefono, innervosito. Però ogni volta che alzo gli occhi e vedo Louis parlare con Joe o dargli un bacio non posso fare a meno di pensare che sia la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita.
Poi una mano sulla spalla mi riscuote dai miei pensieri.
“Ehi, ragazzone, non dirmi che sei geloso!”
Mi giro e mi trovo davanti Myrna, la nonna di Joe, nonché proprietaria del locale. La conosco molto bene, perché quando sono arrivato qui e non avevo amici spesso venivo in questa caffetteria. Myrna mi ha preso sotto la sua ala, e penso che consideri anche me un po' come se fossi suo nipote.
“Non sono geloso, Myrna!”
“Ma certo, come no!”
Poi la nonna di Joe si sporge per dare la mano a Louis. “Tu devi essere Louis, il fratello di Lottie! Mi ha parlato tanto di te!”
Louis arrossisce, e sempre tenendo Joe, stringe la mano a Myrna. “Sì, molto piacere, signora. So che Lottie si trova molto bene a lavorare con lei! E suo nipote è adorabile!”
Vedo che Myrna sorride, e capisco che Louis ha fatto una buona impressione. “Oh, chiamami pure Myrna, Louis! E non darmi del lei, non farmi sentire più vecchia di quello che sono. E adoro tua sorella a mia volta, è così dolce, e poi ci sa fare con i clienti.”
Louis lancia una breve occhiata a Lottie, che sta girando fra i tavoli, e posso capire che è orgoglioso della sua sorellina. “Sì, ci sa davvero fare!”
Myrna, però, decide che è arrivato il momento di cambiare argomento, quindi mi posa le mani sulle spalle e rivolgendosi sia a me che a Louis, ci chiede: “Allora, ragazzi, voi due state insieme?”
Sento che l'aria mi si ferma in mezzo ai polmoni, e non riesco a farla uscire fuori. Risponde Louis al posto mio.
“Sì, più o meno. Diciamo che ci frequentiamo!”
La signora batte le mani, contenta. “Oh, l'ho capito subito da come Harry ti guarda! Sono così felice! Tu mi sembri un bravissimo ragazzo, Louis. Non che l'altro non lo fosse ma...”
Si avvicina a Louis e gli sussurra, in maniera complice: “Tu mi piaci molto di più! Trattalo bene, questo ragazzo qui è speciale!”
Louis sorride, imbarazzato, e comincia ad accarezzare i capelli biondi di Joe, probabilmente per fare qualcosa, e non essere costretto a guardarmi. “Grazie mille, signo... Cioè, Myrna! Mi scusi! Cioè volevo dire scusami, io... Cazzo! Cioè, cavolo! Volevo dire, cavolo! Comunque sì, lo farò, lo prometto!”
Myrna non è certo una signora che si scandalizza per delle parolacce, anzi, ne dice anche troppe, e spesso sono costretto a coprire le orecchie a Joe, quando sua nonna è nei paraggi, quindi non si scandalizza a sentire Louis imprecare come una scaricatore di porto. Ma a me dà fastidio che vengano dette delle parolacce davanti al bambino, quindi prendo Joe e me lo porto sulle gambe.
“Dio, Louis, non davanti alla creatura, ti prego!”
Myrna alza gli occhi al cielo. “Dai, Harry, non ha detto niente di male! Che rompipalle che sei!”
Cosa dicevo sul fatto che la nonna di Joe adora dire le parolacce?
“Haz, nonna e Uì dicono tante brutte palole!”
Lancio un'occhiataccia ai due e poi giro Joe, così da poterlo guardare negli occhi. “Sì, amore, ne dicono troppe! Ma tu non le devi mai dire, va bene?”
“Ma, Haz...”
“Niente ma. O non dici parolacce o Louis non viene più a trovarti!”
Louis mi guarda, scettico. “Harry, penso di dover essere io a dover decidere se venire a questo bar o meno!”
Mi giro, puntandogli un dito contro. “Tu stai zitto!”
Joe ride a vederci litigare, ed anche Myrna non riesce a trattenere un sorriso. “Va bene, Haz, non le dico più!”
Me lo stringo al petto, e gli lascio un bacino sulla guancia morbida. “Che bravo, il mio amore!”
Myrna si intromette nella conversazione. “Posso chiedere ai suoi se posso regalartelo, Harry!”
“Oh, sì, Myrna, ti prego!”
La vecchia signora scoppia a ridere, poi dice a Joe: “Ehi, dobbiamo andare, tesoro. Dai un bacino ad Harry e Louis, poi devo riportarti a casa.”
Io e Joe esclamiamo, all'unisono: “No, per favore!”
Louis mi guarda, ridendo. “Haz, ti prego, hai ventidue anni! Smettila!”
Ma io sto già guardando Myrna mettere a Joe il cappottino. “Ti prego, Myrna, mettigli anche una sciarpa, fa freddo fuori!”
La donna prende la sciarpa del bambino e gliela gira intorno al collo. Devo trattenermi dal dirle che quella è troppo leggera.
“Sai, Harry, saresti un ottimo padre. Anche così giovane come sei!”
Abbasso gli occhi e mi intristisco, perché questo è un argomento molto delicato per me, anche relativamente alla mia sessualità e tutto il resto.
Louis poggia il mento sulla mia spalla. “Sono d'accordo con lei!”
Sorrido leggermente, e poi prendo Joe per dargli un ultimo bacino. “Ciao, amore, ci vediamo presto!”
“Haz, pecché non vieni a casa con me?”
“Amore, non posso, tu ora vai dai tuoi genitori! Noi ci vediamo presto, te lo prometto!”
Gli prendo il mignolo e lo intreccio al mio. Joe ride, e poi si gira per baciare e salutare Louis. Non posso fare a meno di pensare che ha chiesto a me di andare a casa con lui, e la mia gelosia si ridimensiona un po'.
Dopo che Joe è uscito, vedo Louis ridere di me.
“Ma guardati! Sei più felice quando vedi lui che quando vedi me!”
Mi giro e guardo Louis come se avesse constatato l'ovvio. “Beh, perché è così! E lo sarà sempre!”
Louis mette il broncio, ed io non posso fare a meno di pensare che sia carino anche così. Mi chino e gli lascio un bacio sulla guancia.
“Sei adorabile anche con il broncio!”
Louis incrocia le braccia sul petto. “Ma scommetto che Joe è più adorabile, giusto?”
“Non ti stai veramente mettendo a confronto con un bambino di quattro anni vero?”
“No. Ma io sono più adorabile.”
Gli pizzico una guancia, per scherzo. “E va bene! Hai vinto! Sei più adorabile tu!”
Louis sorride come una vecchietta che ha appena vinto a tombola il giorno di Natale, ma poi tutto a un tratto fa uno sbuffo sofferente, e lo vedo prendersi la testa fra le mani.
“Ehi, che succede?”
Louis non mi risponde. “Loulou?”
Finalmente alza la testa. “Niente, è che mi è tornato in mente che dovrò condividere per una settimana la casa con Neil, Lottie e le galline delle sue coinquiline.”
Sto per ribattere che andrà tutto bene, quando sento la parola conquiline.
Fingo indifferenza. “Lottie sta con altre ragazze?”
“Con una, ma questa ragazza porta sempre altre sue amiche lì a dormire, a quanto ho capito. E' una festaiola.”
Di male in peggio. “Ehi, Lou, perché non vieni a stare da me?”
Non glielo avrei mai offerto, perché penso che sia troppo presto stare insieme così tanto ma l'idea di Louis in una casa piena di ragazze mezze nude e vogliose non mi piace per niente.
Ok, tecnicamente non so se saranno mezze nude e vogliose, ma il succo è lo stesso.
Louis mi guarda, ridendo. “Ehi, Haz, sei geloso?”
“No, assolutamente! Cosa dici?!? Facevo per dire. Almeno Lottie può stare con Niall senza che tu interferisca. E tu mi fai compagnia, visto che non sono abituato a stare da solo.”
Gli occhi di Louis sono pieni di affetto, quando mi prende le mani. “Harry, non credo sia una buona idea. Non voglio andarci piano, ma allo stesso tempo voglio andarci piano. Non credo che sarebbe una buona idea stare sotto lo stesso tetto tutto quel tempo!”
Non capisco, ed aggrotto le sopracciglia. “Cosa vorresti dire? Guarda che sono un bravo coinquilino, sparecchio e faccio anche il bucato!”
Louis scoppia a ridere. “Non lo metto in dubbio, Haz, ma non è per questo che non voglio approfittare della tua ospitalità.”
“E allora perché?” Il dito di Louis sta disegnando cerchi immaginari sul palmo della mia mano, e a me risulta difficile concentrarmi.
“Perché sono pazzo di te, Harry Styles!”
Mi sento trattenere il fiato, ma è come se guardassi la scena dall'esterno, perché penso di essere morto dopo quelle parole. Ci metto un po', prima di ritrovare l'uso della parola.
“Anche io sono pazzo di te, Louis. E penso che se ne siano accorti tutti. Ma non capisco comunque perché non vuoi venire da me.”
Louis alza le sopracciglia. “Perché se venissi da te, beh... Ok, pessimo gioco di parole e pessima battuta! Diciamo che non credo che riusciremo a starci lontani.”
“A me va più che bene, tanto stiamo sempre appiccicati, e non mi sembra che ti dispiaccia.”
Le lunghe ciglia di Louis gli nascondono gli occhi, quando li abbassa per guardare le nostre dita intrecciate. “Harry, tu non capisci.”
“Cosa? Cosa non capisco?”
Louis punta gli occhi dentro i miei, ed io mi ci perdo. “Io ti desidero, Harry. Sotto ogni punto di vista. Capisci cosa voglio dire?”
Imbarazzato, capisco, ed annuisco, a testa bassa.
“E capisci che non voglio ancora che succeda? E che se ci chiudessimo in casa, da soli, succederebbe dopo esattamente trenta secondi?”
“Stai continuando a darmi del ninfomane.”
“Senti, Haz, non voglio darti del ninfomane, ok? E' solo che so cosa provo per te, e l'intensità del mio rapporto con te. Non dubito di te, dubito di me. Tu non sai com'è difficile a volte, per me, evitare di toccarti o di baciarti in ogni situazione sociale.”
Mi stupisco che la pensi così, perché è lo stesso per me. “Allora non evitarlo, Lou. Fallo ogni volta che vuoi. Baciami, toccami, fammi diventare pazzo, per me va bene!”
Louis si avvicina e mi dà un bacio ben poco casto, per essere dato in un locale pieno di gente. “Devo darmi dei limiti, a volte, Haz.”
“D'accordo. Ma... Chiamami se hai dei problemi, ok?”
“I problemi sarebbero le ragazze, Harold?”
“No, solo... Chiamami per ogni cosa, va bene?”
Louis mi lascia sulle labbra un bacio molto più tenero, questa volta.
“D'accordo, ti chiamo. Ti chiamo dopo che ho cenato, dopo che mi sono lavato i denti, dopo che mi sono messo il pigiamino... Dopo che ho messo le mani sotto il pigiamino, pensando a te!”
Arrossisco così tanto che nascondo il viso fra le mani. “Ti prego, Louis! Siamo in pubblico.”
“Sei stato tu a dirmi che non devo frenarmi.”
“Beh, sì, ma...”
Louis mi interrompe. “Tranquillo, Harry, farò il bravo da Lottie. Fidati di me.”
E in quel momento mi rendo conto che è così, che mi fido davvero di lui, ed è la sensazione più bella del mondo.

 

 



 

Louis'Pov

 

Non capisco perché quella cazzo di caldaia debba aver ceduto proprio agli inizi di Dicembre! Cavolo, odio stare da mia sorella.
La serata è cominciata con la cena insieme a lei e Neil. Ho cercato di fare il bravo, inventandomi un giochino ben poco divertente da me denominato “fai finta che Haz sia qui.
Gioco che ho odiato dopo due minuti perché mi ricordava ancora di più che Haz in effetti era a casa sua, dove potevo essere anche io, se non fosse che sto diventando un bravo ragazzo! A volte mi odio!
Dopo cena ho aiutato Lottie con le faccende, e dopo sono andato a farmi una doccia. Sto proprio bene sotto il getto dell'acqua, perché non devo pensare a Lottie, Neil e tutto quello che potrebbero fare nell'altra stanza. Solo che comincio inevitabilmente a pensare all'unica persona che riesce davvero a distrarmi, e la doccia, il pensiero di Harry Styles e niente a dividermi dal mio corpo non sono proprio la cosa migliore a cui rivolgere la mente. Mi serve un grande sforzo per bloccare il pensiero sul nascere, e tutto questo perché ho rispetto di mia sorella e dei suoi spazi.
Mi impongo di uscire, e dopo essermi asciugato, mi metto i pantaloni del pigiama, pronto per andarmene a letto e sperare che questa settimana passi velocemente.
Non ho ancora visto la coinquilina di Lottie, e sinceramente mi va più che bene. Una volta non avrei aspettato altro, mentre adesso voglio solo mettermi sotto le coperte e pensare al mio Harry.
Non che sia davvero mio, ma mi piace pensarla così.
Prima, però, mi avvio in cucina per prendere qualcosa da mangiare, visto che mi è presa un po' di fame.
Quello che vedo quando entro mi fa raggelare. Appoggiata al tavolino, in accappatoio, c'è Briana, una ragazza con cui purtroppo sono stato a letto un paio di volte nel mio periodo peggiore.
Dico purtroppo perché più la guardo e più non riesco a capire cosa ci trovassi in lei. E' carina, ma non condividevamo niente, né un'idea, né un interesse. Anzi, a volte mi sono chiesto se Briana avesse degli interessi, a parte a venire a letto con me.
E rivederla, qui, nella cucina di mia sorella, con nient'altro addosso che un accappatoio mi fa venire voglia di scappare a gambe levate.
Ma lei mi vede prima che possa filarmela e con quella sua vocina odiosa, mi saluta. “Oh, Louis, allora è vero che ci sei anche tu qui, stasera! Com'è piccolo il mondo! Io sono amica della coinquilina di Lottie. Come te la passi?”
Il fatto che la coinquilina sia un'amica di Briana me la dice lunga sulle persone che abitano con mia sorella. Devo assolutamente trovare un altro posto dove farla stare. Quasi quasi preferirei che stesse con Neil, piuttosto che con queste brutte compagnie.
“Tutto bene, Briana, ma sono un po' stanco. Credo che me ne andrò a letto.”
La ragazza mi si avvicina, io indietreggio e mi ritrovo fra lei e il tavolo. Questa cosa che le persone mi mettono in trappola deve finire. D'accordo che non sono alto, ma non posso sempre farmi soccombere così.
“Quanta fretta, Lou! Una volta ti piaceva stare con me.”
Si avvicina e mi mette le mani sui fianchi. Gliele tolgo gentilmente. “No, Briana, non mi sembra il caso, veramente.”
“Perché no? Ci divertivamo tanto insieme!”
“Io... Io vedo una persona. Un ragazzo.”
Briana si avvicina ancora di più e io sento il suo respiro su di me. Volto la testa, per non guardarla.
“Questo non ti ha mai fermato.”
“Questa volta è diverso. Ci tengo davvero a lui.”
“Una volta tenevi anche a me.”
Questa mi giunge nuova, veramente. Ma non posso certo dirle che non è vero. “No, senti, Briana, io... E' diverso, va bene?”
“Ah ah.”
Lei sembra non ascoltarmi, e mi prende per mano. Provo a spostarla ma lei mi tiene stretto. D'accordo, la farò parlare, così poi me ne potrò andare e...
Ma Briana non sembra voler parlare. Gioca un po' con le mie dita, e poi, prima che possa impedirlo, porta la mia mano sotto il suo accappatoio, dove mi vuole maggiormente. Le mie nocche la sfiorano, ma quel movimento non voluto da me è tutto ciò che avrà, perché tolgo la mano così velocemente e con così tanta forza che vedo che lei ci rimane male. Sinceramente non mi interessa. Quel contatto mi ha fatto venire la nausea e sono schifato.
“Ma Louis...”
“Devo... Devo andare, scusami!”
Mi chiudo la porta alle spalle e capisco che c'è un solo posto dove posso andare! Devo chiamare Harry, e devo chiedergli se posso stare da lui. Non voglio rimanere in questo posto un minuto di più!
Sarei dovuto andare da lui dal primo momento che me lo ha chiesto!
So che dovrei andare in camera, calmarmi e poi andare a letto (ovviamente chiudendomi a chiave, perché non sia mai che quella pazza voglia ritornare), ma non ce la faccio.
Prendo solo una felpa, passerò domani a prendere il resto della mia roba.
Poi però mi ricordo di mia sorella. Almeno a lei devo dire che me ne sto andando. Sono ancora sconvolto da quello che le mie povere nocche hanno dovuto toccare. Il ricordo della mia mano fra le gambe di quella mi fa quasi vomitare. Le mie mani vogliono stare fra le gambe di una sola persona, e quella è Harry Styles.
Entro in camera di mia sorella con così tanta furia che mi scordo perfino di bussare, ma me ne pento nel minuto stesso in cui varco la soglia.
Oh cazzo, Lottie! Cristo Santo!”
Lo spettacolo che mi si para davanti è quasi peggio di quello delle mie nocche che sfiorano parti di Briana che non voglio neppure ricordare.
Lottie è sdraiata sul suo letto, e Neil è sdraiato sopra di lei. Le loro labbra sono incollate, e mia sorella è in reggiseno. Non so se essere contento che sia ancora vestita o se devo incazzarmi.
Quando con la coda dell'occhio vedo che la mano destra di Niall sta massaggiando mia sorella sotto il reggiseno penso che potrei quasi svenire.
Appena Lottie si accorge di me spinge il povero Neil e quello, non aspettandoselo, casca dal letto. La scena potrebbe sembrare comica, se non fosse che sto per rigettare la cena di stasera. E tutti i pasti della settimana.
Lottie prende il lenzuolo e se lo porta sul petto, anche se non c'è nulla da nascondere, visto, che grazie a Dio, è ancora vestita. O quasi.
“Cazzo, Louis, non si usa più bussare?”
“Ma questa casa cos'è? Un luogo di perdizione?!? Ero venuto a dirti che me ne vado ma... Cristo, Lottie, lo sai che questa immagine non mi si toglierà più dalla mente, vero?”
“Louis, mi dispiace così tanto io...”
“Lots, cazzo! Sono dovuto scappare dalla cucina perché l'amica della tua coinquilina ha provato a sedurmi e...”
Lottie mi interrompe, strabuzzando gli occhi. “E tu non ci sei stato?”
Sono un po' offeso da questa domanda, ma cerco di non darlo a vedere. “Dio, Lottie, no! Che schifo! Io... Io credo che andrò da Harry. Non posso rimanere qui, scusami!”
“Lou, credo che dovresti sederti. Sei sconvolto!”
“Cazzo, Lottie, certo che sono sconvolto. Una tipa mi fa mettere la mano sotto il suo accappatoio e poi ti trovo mezza nuda qui con Neil!”
In quel momento mi rendo conto che il biondo è sempre a terra, quindi lo chiamo. “Ehi, Neil! Puoi alzarti! Ti è andata bene che sono un po' fuori di me, quindi non ho intenzione di picchiarti.”
Vedo Niall alzare la testa, come per controllare che sia tutto a posto, e quando vede che non voglio fargli del male si alza e si risiede sul letto. Lontano da mia sorella.
Inutile, visto che so bene che appena uscirò di qui faranno sesso.
Sono a metà fra il nauseato all'idea di mia sorella che va a letto con uno e il grato, perché almeno lei va a letto con una persona sola e non con gente a caso, come l'amica della sua coinquilina.
“Senti, Lottie, io me ne vado!”
Mia sorella sembra essersi rassegnata all'idea. “D'accordo! Ma mandami un messaggio se qualcosa non va, va bene?”
“D'accordo. Tu hai bisogno di qualcosa? Non saprei...” - sono imbarazzatissimo, ma voglio fare il buon fratello maggiore quindi, tirando fuori il portafoglio, glielo chiedo. - “Tipo... Tipo un preservativo? Dovrei averne uno qui...”
Lottie si nasconde il viso fra le mani, e Neil si sta trattenendo dal ridere.
Quando mia sorella mi risponde sta quasi urlando. “Cristo Santo, Louis, ce l'ho un preservativo!”
“D'accordo! Allora... Perfetto. Io vado da Harry. Ci vediamo! Beh... fate sesso sicuro!”
Mia sorella mi guarda come se stesse per vomitare, e vorrei dirle che siamo in due.

 

 

 

Appena esco capisco che ho sbagliato a non aver preso nemmeno il giacchetto. Sto morendo di freddo con addosso solo il pigiama ed una felpa. Ma dovevo uscire lì.
Solo che appena mi chiudo in macchina capisco che avrei fatto meglio a chiamare Haz prima di uscire. Magari è uscito, o è andato dalla bambolina, o....
Ma Harry mi risponde al secondo squillo, con voce assonnata.
“Cosa è successo, Loulou?
Prendo un respiro profondo, e poi gli rispondo: “Harry, posso venire da te? Giuro che dormo sul divano, non ti darò fastidio. Me ne vado domani mattina presto. Ma ti prego, fammi venire da te!”
Quando Harry mi risponde, sento che è preoccupato. “Certo che puoi venire, Lou! Ma è successo qualcosa con tua sorella?”
“No, è solo che... Haz, tu non hai idea di cosa ci si sia in quella casa. E' piena di donne. Di donne con delle vagine, Harold!”
Sento Harry soffocare una risata. “Sì, ho presente. E' una cosa che le donne tendono ad avere, Lou!”
“Ho beccato mia sorella in atteggiamenti intimi con Neil.”
“Quanto hai visto?”
Il ricordo mi fa sentire lo stomaco. “Poco, per grazia di Dio! Era ancora vestita.”
Sento Harry esalare un respiro. Probabilmente aveva paura che avessi picchiato a sangue il povero Neil. “E tu cosa li hai detto?”
“Ho offerto loro un preservativo.” La consapevolezza di quello che ho fatto si abbatte su di me come un'onda, ed adesso sto anche peggio di prima.
Harry, però, scoppia a ridere. “Oh Dio, Lou! Sei un caso perso!”
“Ma non è l'unica cosa che è successa...” Sono esitante nel dirlo, ed Harry se ne accorge.
Quando mi risponde è agitato. “Cosa hai fatto?”
Mi metto subito sulla difensiva. “Io?!? Io proprio niente. Solo che c'era un'amica della coinquilina di mia sorella.”
Sento Harry trattenere il respiro. “Ok. E...?”
“Ed era una ragazza con cui ero stato un paio di volte.” Harry non mi risponde, quindi decido di continuare. “E lei ci ha provato di nuovo. Ma le ho detto che vedo una persona, e ti giuro Haz, lei non è niente per me!”
“Ti credo, Lou!”
“E poi lei mi ha portato la mano sotto il suo accappatoio. Ma Harry, mi ha fatto schifo, te lo giuro! L'ho tolta così velocemente che non ho fatto in tempo a... a fare niente. Se capisci cosa intendo. Fidati di me, ti prego!”
Harry sta zitto un minuto, e quando riprende la parola è serio. “Lou?”
“Sì?”
“Vieni subito qui da me.”

 

 

 

Quando arrivo a casa di Harry suono il campanello. Haz mi viene ad aprire dopo poco e non faccio nemmeno in tempo a metterlo a fuoco, nell'oscurità dell'ingresso, che mi butto fra le sue braccia.
“Haz! Che bello vederti!”
Ho paura che ce l'abbia ma con me, ma a quanto pare Harry era serio quando ha detto di fidarsi di me, perché mi stringe più forte, a sua volta, e mi accarezza i capelli.
“Vale lo stesso per me!”
“Sarei dovuto venire subito qui da te!”
“Sì, avresti dovuto, ma sei qui ora!”
Mi alzo per lasciargli un bacio sulla guancia, poi mi stacco.
Anche nella penombra dell'ingresso noto un piccolissimo particolare che non avevo notato fino ad ora: Harry è fermo davanti all'ingresso, in boxer. E non ha nient'altro addosso. Stavolta il mio stomaco si contorce per un altro motivo. Ed è un motivo bellissimo.
Harry si accorge che lo ho notato, e dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, mi chiede, ridendo: “Ehi, cosa hai da guardare?”
Fortunatamente la casa è nell'oscurità, altrimenti la vista del corpo perfetto di Harold, con tutti quei tatuaggi in evidenza, non so a cosa avrebbe portato.
Mi schiarisco la gola, e poi gli rispondo: “Dormi sempre in boxer, Haz?”
Harry apre la porta della camera, e poi si siede sul letto. Io rimango sulla soglia. “No, in realtà di solito dormo nudo. Mi sono vestito solo perché pensavo che sarebbe stato sconveniente con te qui. Non ci conosciamo ancora così bene.”
Ok, adesso sto male sul serio. Harry mi guarda e ride. L'unica luce che illumina la camera è quella della luna, che entra attraverso la grande finestra.
“Ma guardati! Lo vedo persino al buio che sei arrossito! Dovresti esserne contento, no? Ti distraggo da tutte quelle donne. Con tutte quelle vagine! Cavolo, Loulou, quelle le trovi solo tu!”
Harry mi fa l'occhiolino, ed io devo distogliere lo sguardo. “Non prendermi in giro. Non è stato bello.”
“No, posso capirlo. Ma ora sei qui con me.”
Evito di rispondere, perché so che direi qualcosa di molto inappropriato e sdolcinato. “Allora, dov'è il divano?”
Harry si alza, e mi si posa davanti. “In sala. Ma perché ti preoccupi di questo?”
“Beh, sono un po' stanco, vorrei andare a dormire.”
“Anche io crollo dal sonno, Loulou. Per questo qui c'è un bel letto matrimoniale che non aspetta altro che essere usato.”
Sbaglio o Harry Styles mi ha appena proposto di dormire insieme?
“Ma... Io...”
“Smettila, Lou, ho solo detto che voglio dormire. Non volevo sottintendere altro.”
“Ok.”
“Cosa c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua, Lou?”
Sono imbarazzato, ma non voglio che Harry pensi che non sia grato per quello che sta facendo per me. Mi avvicino a lui e lo bacio intensamente.
“No, è solo che... Grazie! Grazie davvero, tesoro!”
Harry mi prende il viso fra le mani. “Come mi hai chiamato?”
Ecco, cazzo, lo sapevo che avrei detto qualcosa che non dovevo dire.
“No, scusami, mi è sfuggito! Volevo dire Haz!”
Harry mi abbraccia ed io mi accoccolo sul suo petto. “In realtà mi è piaciuto molto. Puoi chiamarmi tesoro ogni volta che vuoi.”
Gli do un bacio sul collo, ma mi stacco subito, perché sono intenzionato a fare il bravo ragazzo. “Forse è meglio se ci mettiamo a letto, Haz!”
Harry soffoca un risolino divertito. “Forse è meglio, sì.”
Mi tolgo la felpa. “Tu da che parte del letto dormi?”
“Di solito su quella destra.”
“D'accordo.”
Faccio per mettermi nel letto, ma poi Harry si avvicina, e con un movimento deciso mi toglie la maglietta, e mi lascia un bacio sul petto, rimasto scoperto.
“Ehi! Ma cosa fai?”
Harry mi sorride malizioso e poi si mette sotto le coperte. “Scommetto che stanotte farà caldo.”
Mi sdraio vicino a lui e gli accarezzo i riccioli. “Harry Styles stai mandando a puttane ogni mio buon proposito. E' giusto che tu lo sappia.”
Mi metto a mia volta sotto le coperte, ed Harry mi si avvicina.
“Haz, credo che dovremmo dormire.”
“Ancora un minuto, Loulou.”
Harry sfiora il naso contro il mio, e poi mi bacia. Questo contatto è inaspettato, e per un secondo rimango fermo. Poi però sento che il bacio di Harry non è né dolce, né romantico, ma passionale e sentito, e allora ricambio. Harry si stacca per leccarmi il labbro superiore, ed io sento risvegliarsi parti del mio corpo che non pensavo nemmeno di avere. Mi avvento di nuovo su di lui, e faccio incontrare le nostre lingue. Harry geme, ed io aumento il ritmo del bacio.
Poi Harry fa una cosa che non avrebbe dovuto fare: muove i fianchi verso di me, e fa sfiorare ogni parte del nostro corpo. Anche le parti più importanti. Soprattutto quelle.
Un gemito mi muore in bocca, e mi stacco da lui, con gli occhi spalancati. “Haz!”
“Ti sei dimenticato di quella ragazza a casa di Lottie?”
“In realtà non ci stavo neppure pensando. E' stato molto difficile pensare a qualcosa che non fossi tu negli ultimi dieci minuti. Anzi, da quando sono entrato in casa tua e ti ho visto così.
Anzi in realtà da un mese a questa parte.
Harry sorride soddisfatto. “Perfetto, allora adesso possiamo dormire!”
Ma è pazzo? Adesso sì che non riuscirò a dormire.
“Vaffanculo, Harry!”
Il riccio si gira, dandomi la schiena. “Buonanotte, Lou!”
“Buonanotte un cavolo, Minniti.”
Ma poi Harry si gira a guardarmi, sorridendo e mostrando le fossette, ed io mi chiedo come faccia a passare dall'essere il mio sogno erotico più proibito all'esserino più adorabile sulla faccia della terra nell'arco di dieci secondi.
“Lou, mi abbracci? Dormo meglio se qualcuno mi abbraccia.”
E lì mi sciolgo definitivamente. “Ma certo, tesoro.”
Mi avvicino e premo il mio petto contro la sua schiena, circondandolo con le braccia. Harry si rilassa e si volta un'ultima volta per baciarmi una guancia. “Ripeto: amo quando mi chiami così.”
Faccio passare il naso sulla sua nuca, e poi gli ci lascio un bacio. “D'accordo! Ora, però dormi, tesoro.”
Harry ride un'ultima volta, e poi chiude gli occhi. Gli accarezzo i capelli finché non sento il suo respiro cambiare, e allora capisco che si è addormentato.
Mi stringo più forte a lui, e dopo meno di cinque minuti mi addormento a mia volta.





Angolo Autrice: Buonasera a tutti! Anche se con un pochino di ritardo, ce l'ho fatta ad aggiornare anche questa settimana, evviva ahahah!
Voglio veramente ringraziarvi per tutto il sostegno che state dando alla storia, anche dopo che la scorsa settimana ho detto che non ero molto convinta di come stava venendo. Grazie per ogni commento che mi avete lasciato, e per avermi spronato ad andare avanti. Spero di non avervi deluso, con questo capitolo, perché mi dispiacerebbe molto.
Adesso passiamo alle informazioni di servizio: dalla prossima settimana la storia cambierà rating, passando dall'arancione al rosso. Non che succeda niente di scabroso, ma per le tematiche affrontate preferisco mettere un rating più alto. Niente di esplicito, come ho già detto, ma preferisco avere la coscienza a posto :). Se qualcuno dovesse avere dei problemi in proposito, me lo faccia sapere!
Io, anche per questa settimana, vi saluto e vi ringrazio per il tempo che impiegate a leggere e recensire questa storia, e se volete lasciarmi un parere, o farmi sapere qualcosa, sarei molto lieta di sentirvi :).
Grazie mille, un bacione e alla prossima,
S :).

 

 
  
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