DISCLAIMER: I personaggi di questa fic non mi appartengono e sono maggiorenni, ogni riferimento a fatti o persone realmente esistite o esistenti è da considerarsi puramente casuale. Questa fic non è a scopo di lucro!
(La canzone che appare inquesta fic è CUORE SENZA CUORE Di Filippo Perbellini e quindi non è miaaaaaaaaa!!!)
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Il suono delle voci è assordante, tutti che parlano, ridono e scherzano facendo un baccano assurdo.
"E' mai possibile che non si possa avere un po di tranquillità nemmeno quando si mangia?"
Mangiare è un parolone! Sono fermo da un'infinità di tempo ad osservare quella brodaglia davanti a me che, in questa mensa, hanno il barbaro coraggio di chiamare cibo. Non ho fame, i miei pensieri sono altrove, anche se c'è il putiferio non riesco a non pensarci. Allontano il vassoio dalla mia vista, mi sta venendo la nausea. Mi guardo intorno....
"Oggi non c'è... che sia rimasto a casa?Non posso biasimarlo, dopo quello che gli ho detto ieri! Sono stato davvero crudele, quelle cose neanche le pensavo, è stata una mossa difensiva! Credo che sia opportuno andare a parlargli "
Dico al mio superiore di non stare troppo bene, cosa assolutamente vera, e riesco a farmi dare un permesso per tornare a casa. Spero di poter rimediare.
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Il giorno prima....
Cammino lungo il corridoio, mi sono preso una pausa dal lavoro e sto leggendo uno dei miei libri preferiti. Non guardo dove cammino e improvvisamente qualcosa, o qualcuno, mi urta, facendomi cadere il libro dalle mani.
- Dovresti stare più attento Gaara...
- Anche tu Itachi!
Itachi Uchiha, un mio collega di lavoro. E' un tipo piuttosto strano. Per un po io e suo fratello ci siamo frequentati e da quel momento sembra che io non gli vada molto a genio. Quando Sasuke mi ha lasciato mi ha lacerato l'anima e lui sembra sempre che voglia infierire.
- Cosa leggevi di bello?
Prende il libro da terra esaminandolo per bene. I suoi occhi si posano su di me, ma perchè deve farmi sempre questo effetto? E' come se riuscisse a perforare il mio animo con il suo sguardo.
- E' solo un vecchio libro...
- Mmmm.... "Hannibal Lechter", Thomas Harris, ti piace avere paura Gaara?
Il suo sorriso sembra minaccioso.
- Io non ho paura!
Rispondo in maniera secca, strappandogli il libro dalle mani.
- Buona giornata Itachi...
Lo supero di qualche passo ricominciando a leggere. Sento afferrarmi per il braccio e venire trascinato. In pochi secondi mi ritrovo dentro ad uno dei ripostigli dell'azienda. Mi fa appoggiare al muro, il libro mi cade di mano provocando un rumore sordo e alzando un bel po di polvere. Appoggia le mani al muro, ai lati del mio viso e si abbassa per guardarmi.
- Hei, di un po, sei per caso impazzito??
Stringe i pugni... posso sentire la carta da parati ormai logora che si accartoccia sotto la pressione delle sue dita, proprio accanto alle mie orecchie. Finalmente mi guarda, dal suo viso traspare odio ma al tempo stesso un'infinita tristezza.
- Perchè, Gaara?
Sembra una domanda logica detta da lui, ma non ho la più pallida idea di che cosa stia parlando.
- A... a cosa ti riferisci?
Un pò d'incertezza nella mia voce, cosa che non era mai successa.
- Perchè... non ti sei innamorato di me invece che di Sasuke?
Quella domanda mi lascia attonito. Forse è per questo che mi ha trattato freddamente quando stavo insieme a lui.
- Ma che diavolo di domanda è?
Ritovo il mio solito controllo. Itachi batte violentemente il pugno sul muro, proprio alla mia sinistra facendomi trasalire.
- Hai ragione...
Un ghigno gli si dipinge in volto. Adesso ho davvero paura. Improvvisamente le sue labbra premono sulle mie.
- Hei...ma...
Cerco di spingerlo via, mettendogli le mani sul petto, ma mi afferra i polsi e mi spinge indietro contro il muro.
- Itachi.... LASCIAMI!!!!
Riesco a divincolarmi e a dargli un pugno sul viso.
- Tu non sarai mai come Sasuke, e io non ti amerò mai come amo lui!!!
Scappo fuori da quello stanzino come un forsennato.
- Gaara.... Gaara aspetta!!!!!!!!
Non ho alcuna voglia di aspettare, corro a perdifiato per i corridoi urtando tutto e tutti mentre sul mio viso scendono copiose le lacrime.
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E' ormai pomeriggio inoltrato. Cammino da almeno due ore attorno alla casa di Itachi, fumando come una ciminiera. Alla fine mi decido ad andare.... devo assolutamente scusarmi con lui per le parole che gli ho detto!
"Io non penso davvero quello che gli ho detto! Sasuke è acqua passata e lui è... lui è.... "
Scuoto la testa per allontanare quel pensiero, per poi accorgermi di essere già arrivato all'ingresso e di aver già suonato il campanello. Itachi apre la porta, ha un occhio gonfio che sta diventando nero, ma la sua epressione austera è sempre la stessa. Indossa un paio di jeans blu ormai scoloriti e una camicia bianca fuori dagli stessi. Non l'avevo mai visto senza giacca e cravatta.
- Ciao...
Non risponde al saluto, si limita a fissarmi, cosa che mi mette seriamente a disagio. Si volta ed entra nel suo appartamento, senza invitarmi ad entrare, ma lascia la porta aperta e io decido di entrare richiudendola pesantemente dietro di me. Itachi sembra un fantasma, si muove con passo lento e scompare dentro una stanza. Io mi guardo intorno... la casa è ben arredata, ma spoglia, ridotta all'essenziale. Un divano, un tavolino, un carrello con sopra il televisore... tutto rigorosamente nero. Decido raggiungelo in camera sua. Itachi è seduto davanti a computer, con lo sguardo perso nello schermo. Anche quella stanza è all'osso in quanto ad arredamento, nonostante fuori ci sia un bel sole, le persiane sono chiuse e nella stanza regna quasi completamente il buio. Mi avvicino a lui... lo vedo cliccare sulla cartella MUSICA e dalle casse comincia a risuonare una strana canzone...
A volte ti odio
E a volte ti voglio
Ma spesso tu non mi basti più
E il mio desiderio è altrove...
- Itachi.... io non....
Il cuore, macchina infernale
Che ti fa volare poi precipitare
Sì, il cuore, così disarmato poi così spietato
Fragile aquilone
Il cuore
- Gaara... non devi darmi alcuna spiegazione! Anzi... ti devo anche delle scuse...
Mi sveglio, che batte
E ad ogni respiro combatte
Cercando nella notte il perché
Si può amare anche il proprio dolore
- No... ma che dici? Sono io che ti devo delle scuse... ma sai, Sasuke....
Il suo sguardo s'incupisce ancora di più, mentre quella canzone, che sembra toccargli l'anima continua a risuonare ad un volume abbastanza alto...
Il cuore, brivido animale
Che ti fa giurare e poi rinnegare
Sì, il cuore, battito feroce, grido senza voce
Nel nome dell’amore
Il cuore, senza cuore
- Potresti evitare di nominarlo per piacere? Ogni volta che il suo nome esce dalle tue labbra per me è come una pugnalata dritta al cuore!
Un sorriso amaro gli si disegna sul viso, mentre la canzone continua imperterrita. Ad un tratto, la sua voce si mischia con quella del cantante, facendo risuonare ancora di più il significato della strofa che segue...
Forse il segreto è aspettare
Qui seduto ai confini del mare
Qualcheduno che chiami il mio nome
Senza domandarmi se
E’ amore, se è amore
- E' questo quello che devo fare Gaara? Aspettare qualcuno che mi ami? Aspettare te.....
L'ultima frase è un'affermazione, lui vuole aspettare me! Mi abbasso sulla scrivania, metto in pausa la musica e apro internet explorer per cercare il testo della canzone che sta ascoltando, una volta trovato rimetto in play e canto ciò che resta...
Smarrito, distratto
Lo ammetto, imperfetto
Il mio cuore, sbagliato
Inchiodato, nel petto
Sì, il cuore macchina infernale
Che ti mette al muro poi ti fa volare
Sì, il mio cuore, che rimane muto poi riprende fiato
Senza spiegazione
Il cuore
Senza cuore
Il mio cuore
Il cuore
Itachi mi guarda negli occhi, ho cercato di esprimere quello che sentivo con quelle parole e forse lui ha colto il messaggio, mentre la musica va scemando lasciando posto al silenzio.
- Adesso ascoltami Itachi!
Il mio tono è scuro e decisamente serio. Lui continua a fissarmi, adesso puntando i gomiti sulla scrivania, incrociando le dita e appoggiandovi sopra il mento.
- Io non sono perfetto, faccio errori come tutti. Se ti ho detto quelle frasi ieri è perchè ho paura... Sasuke...
"Ormai o la va o la spacca... ho cominciato e devo finire"
- Vedi, tuo fratello ha lasciato una ferita profonda dentro di me, ma credo di essere abbastanza pronto per voltare pagina e ricominciare... magari con te!
Il suo volto ha finalmente un'espressione! E' rimasto stupito, quindi ho toccato il tasto giusto. Gli poso un leggero bacio sulle labbra e mi avvio verso la porta. Mi giro un'ultima volta mentre Itachi continua a guardarmi sbigottito e senza dire una parola...
- Domani ti aspetto al lavoro... mi sentirei solo senza di te! E... Itachi...
- Si, dimmi...
Sembra appena uscito da una trance.
- Niente più sgabuzzini polverosi!
Gli sorrido ed esco prima dalla sua stanza, e poi dal suo appartamento, ritrovandomi sulla strada con il sole che mi bacia il viso.
"Si... sarà un bell'inizio!"
Fine.