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Autore: IsaMor    21/12/2015    8 recensioni
(Sterek omegaverse.)
... Il medico si sedette alla scrivania e guardando i due: "Sceriffo il suo ragazzo sta bene, deve solo riposare e prepararsi."
"Prepararmi a cosa?", chiese Stiles piuttosto confuso.
Aveva risposto ad un po' di domande durante la visita, anche se il medico sembrava aver avuto la diagnosi non appena controllato i dati di nascita del paziente sulla cartella clinica in suo possesso.
"Stiles, al calore. Sei un omega ed è arrivato il momento di andare in calore per la prima volta. Accade sempre in primavera, non per niente è considerata la stagione degli amori."...
...Scott scoppiò a ridere: "Aspetta qualche giorno e vedrai tanti di quei alpha alla porta di casa tua che tuo padre dovrà distribuire i numerini per conoscerti."
"Non essere ridicolo..."
"Stiles, meglio se te lo dico io. Odori di buono." ...
... "Vedi di stare attento. E soprattutto stammi lontano, puzzi!", ringhiò.
Lo lasciò, mentre riprendeva a camminare.
"Cosa? Io non puzzo! Mi è stato detto che odoro di buono."
"La tua giacca puzza."...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Danny Mahealani, Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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CAPITOLO XII

 

Svegliarsi ai primi raggi del sole quella mattina non poteva essere più bello di così. 

Aveva tutto ciò che desiderava, anche se per molto tempo aveva lottato proprio per evitare di diventare ciò che ora abbracciava.

Gli sembrava passato un'eternità da quando aveva nascosto la sua vera natura di omega. Ora desiderava solo esternarla e vantarsene. Desiderava dire di essere legato a Derek Hale che in quel momento dormiva avinghiato a lui e di tanto in tanto avvicinava le labbra al suo collo come a voler controllare che fosse lì con lui e che l'odore fosse quello di Stiles, del suo Stiles. 

Erano due giorni che si stiracchiavano e appisolava, nel tentativo di riprendere le forze dopo la fine del calore. Derek era del tutto in forma, vista la sua natura di licantropo, Stiles molto meno. Aveva tutti i muscoli delle cosce doloranti e non si reggeva più di tanto in piedi. Forse, non era stata una buona idea scegliere la posizione che permetteva di potersi guardare mentre facevano l'amore, il più delle volte. 

Non c'era fretta, erano nel loro nido -o tana- a godersi il tempo di meritato riposo che toccava loro. 

Avrebberò dormito e mangiato a letto anche quel giorno, questi erano i programmi, finchè qualcuno non bussò al pesante portone. 

Derek scattò seduto con un ringhio profondo che partiva dal petto. Stiles ne aveva avvertito le vibrazioni e per un attimo era stato intimorito da quell'atteggiamento. Poi aveva ricordato a se stesso che Derek non gli avrebbe mai fatto male. Lo sapeva, dopo tutto il tempo del calore l'aveva capito che era pronto a farne a sè pur di controllarsi, ma mai a Stiles.

"Chi è?", domandò in stato d'allerta. 

"Qualcuno che ucciderò!", aveva sbuffò infastidito. 

Stiles ci pensò un paio di secondi, per poi tornarsene sotto le lenzuola, per riposare un altro po'.

Qualche secondo dopo aver sentito Derek aprire la porta e dopo qualche altro attimo, due persone erano balzate sul suo letto: "Sveglia bell addormentato!"

Era riuscito solo a lamentarsi dell'intrusione con versi indistinti. 

"Forza Stilinski! Spero che tu sia vestito perché sto per tirar via le lenzuola."

"Nooo Lydia. Voglio dormire.", aveva piagnucolato. 

Danny gli si era messo all'altezza della testa fissando il collo: "Ma guarda qua che bella collana di morsi e succhiotti. Stiles, ci avete davvero dato dentro."

Non gli diede corda: "Cosa volete?"

"Pick nick al lago. Vestiti. Abbiamo pensato noi a tutto."

"No, non vengo. Sono ancora in fase post calore, devo rilassarmi e riprendermi."

"Appunto, lo farai al lago. Dove hai il costume da bagno?", fece Lydia guardando in giro. 

"Non vengo. Rischio di affogare." 

"Hai un alpha che ti ripescherà se succede. Forza, va' a farti una doccia. Ti aspettano tutti."

Stiles ci pensò su, poi si accorse che non era suo il compito di prendere una decisione: "DEREK?", chiamò. 

A cosa serviva un alpha se non a levarsi da tali incombenze?

L'altro arrivò con una faccia che non prometteva bene. "Andiamo al lago?"

"Se non lo facciamo si piazzano qui.", aveva affermato nervoso, doveva aver parlato con Peter e Isaac. 

Sbuffò e si decise a uscire dal letto.

 

Mezz'ora dopo erano in viaggio per il lago. 

Avevano usato l'auto di Peter e per tutto il viaggio avevano subito le chiacchiere dell'uomo. Stiles in più di un'occasione si era appisolato sulla spalla di Derek. Lydia almeno, aveva capito quanto l'omega fosse stanco. 

E Stiles ne aveva tutti i motivi, ripensando ai giorni del calore. Non riusciva a togliersi dalla mente con quanta passione aveva fatto l'amore con il suo alpha. 

Derek non aveva motivo di essere dolce in quei giorni, gli ormoni bastavano a fargli aprire le gambe, eppure l'aveva baciato come se fosse qualcosa di prezioso e delicato da preservare. 

I baci, le carezze e il sesso erano stati qualcosa di indescrivibile. Il calore non aveva tolto nulla alla loro relazione dolce e a volte timida, anzì aveva donato loro solo un profondo senso di fiducia. Un atto tanto selvaggio, era stato mitigato dalla fiducia che c'era tra loro e che li aveva portati a vivere l'intero periodo con delicatezza.

Ad ogni pausa di poche ore tra un picco e l'altro del calore avevano mangiato e riposato sempre stando vicini e sempre cercandosi con gli occhi. 

Era strano pensare che Derek era tutto ciò che contava per Stiles. Certo, c'erano suo padre e i suoi amici del branco, ma per lui in quel momento non c'era altra persona sulla faccia della terra all'infuori di Derek. 

Mentre rifletteva su tutto ciò si sentì stringere le spalle dal suo alpha. Appoggiò il viso sul suo petto e si assopì. 

L'aria del lago era piacevole. Non ci aveva fatto molto caso in quei giorni, ma l'estate era terribilmente calda e il lago permetteva un po' di refrigerio. 

L'intero branco, all'infuori di Derek e Stiles non aveva perso tempo a lanciarsi in acqua, liberandosi dei vestiti in fretta e furia. I due invece, avevano preferito accamparsi all'ombra di un albero e riprendere con il pisolino di Stiles, mentre Derek lo teneva stretto a sè accarezzandogli i capelli. 

Un'ora dopo Stiles stava sbavando sulla maglietta del suo alpha e il resto del branco aveva deciso che era arrivato il momento di svegliarlo. 

"Stiles. Stiles, hai deciso di dormire tutto il giorno?"

"Andate via.", farfugliò.

Derek ci penso un attimo e poi decise che un po' d'acqua non avrebbe fatto male: "Dai amore, un bagno e poi mangiamo."

"No."

"Allora vado da solo.", affermò alzandosi e lasciando Stiles appoggiato all'albero. 

L'omega lo guardò allontanarsi e non resistendo alla lontananza lo seguì svestendosi e inciampando nei suoi stessi pantaloni: "Aspetta!"

Stiles non ricordava da quando tempo non si divertisse così tanto, ma sembrava che tutto sarebbe andato bene da quel momento in poi. Era tornato quello di un tempo, solo più sereno e felice. 

Derek invece voleva fare sempre tutto perfettamente per dar piacere al suo Stiles e anche l'altro ci provava, ma era un adorabile disastro in tante cose.

Al termine della giornata, erano tutti più sereni e il branco più affiatato del solito. 

Stiles salendo in macchina desiderò che ogni giorno fosse così: "Grazie per avermi fatto uscire, ne avevo proprio bisogno."

Derek lo guardò sorridente: "L'aria aperta fa bene a tutti, umani e mannari."

Posò le labbra su quelle del suo alpha, ma invece di sentire i suoi delicati morsetti, lo sentì irrigidirsi.

"Qualcosa non va?", domandò, mentre Derek si guardava intorno. 

"Una strana sensazione. Come se ci spiassero."

"Un guardone?", scherzò. 

"Non saprei. Meglio muoversi."

Si assicurarono che l'intero branco salisse sulle auto e si avviarono verso casa.

La sensazione di essere spiati durò una settimana. Derek subì quella sensazione di persecuzione più di tutti. Era come se riconoscesse la persona che li spiava e non era ne Deucalion e neanche uno dei suoi licantropi.

Persino Jackson tornato in città da poco, sentiva la presenza di qualcuno che li osservava, ma nessuno sapeva chi fosse. 

Una calda mattina Stiles tentò nuovamente di fare il punto della situazione con Derek su chi potesse essere il guardone. Alla fine avevano convenuto che fosse un essere sovrannaturale, altrimenti sarebberò già riusciti ad individuarlo. 

Nel frattempo Stiles si era dedicato alle labbra di Derek tra un ragionamento e l'altro, tanto che quando uno strano rumore dietro il pesante portone mise in allerta il licantropo, Stiles era tra le sue braccia. Derek avvertì il movimento d'aria causato da un'esplosione appena in tempo per coprire Stiles con il suo corpo. 

Vennerò balzati a terra, storditi e doloranti. 

"Stiles. Stiles, stai bene?", domandò a fatica accarezzando il viso del suo omega. 

"Sì, sono solo stordito.", fece, notando una figura pararsi alle spalle di Derek: "Attento!"

Una scossa paralizzò il licantropo e poi lo fece cadere a terra. 

Gli occhi di Stiles, dopo lo shock iniziale per ciò che era stato fatto al suo alpha, si focalizzarono sulla figura alle sue spalle.

Una donna si avvicinò di più a lui: "Ciao Stiles."

Non riuscì a dire nulla se non solo: "Kate."

"Vedo che ti sei dato da fare con il mio alpha, moccioso.", soffiò disgustata, mentre accarezzava la testa di Derek svenuto. 

"Non toccarlo, megera!", ringhiò. 

"E chi me lo impedirà? Tu?"

Stiles cercò di alzarsi e scacciare la mano della donna, ma il suo braccio venne bloccato da una mano artigliata. La mano di Kate era cambiata, come il suo viso. Assomigliava ad un giaguaro.

"Potrei ucciderti, ma è più divertente vederti soffrire quando lui tornerà con me.", minacciò con una sorriso malvagio.

"Tu sei pazza! Lui è il mio alpha..."

"Era anche il mio, ed è ora che torni con me!"

Stiles la guardò con un odio profondo che non aveva mai provato, prima di venir colpito.

 

"Stiles. Stiles. Mi senti? Come stai?"

La voce di Scott lo fece rinvenire. Aveva la testa dolorante, ma era vivo. 

Si guardò intorno e notò Peter, Boyd e Erica, però non vedeva Derek. 

"Derek. DEREK!", chiamò.

"Era qui?", chiese Scott. 

"Lo ha preso Kate!"

Peter si avvicinò a quel nome.

"Stiles, sei sicuro? Ho ucciso Kate con le mie mani. Le ho aperto la gola.", affermò afferrando l'omega per le spalle.

"Non sembra che tu sia andato molto a fondo con gli artigli, perché adesso quella bastarda assomiglia ad un giaguaro e vuole prendersi il mio alpha.", ribattè. 

"Ha detto così? Che vuole Derek?", domandò.

"Sì. Mi ha lasciato in vita perché vuole che io soffra quando lui tornerà con lei."

"Impossibile che lui torni con lei. Ma almeno sappiamo che non lo ucciderà."

Stiles rabbrividì all'idea di perdere Derek. Solo il pensiero gli toglieva il respiro. 

 

Due ore dopo, grazie allo sceriffo avevano rintracciato un furgone sospetto diretto verso il confine con il Messico. 

I tentativi della polizia di fermarlo erano stati inutili e tragici. 

Stiles stanco di aspettare aveva afferrato la sua arma preferita, una mazza da baseball e si stava preparando a partire.

"Stiles, non mi sembra una buona idea!", affermò Scott: "Tuo padre a avvisato la polizia di frontiera. Loro fermeranno l'auto..."

"Come l'hanno fermata i due posti di blocco? Scott, Kate è una specie di licantropo, nessun umano può fermarla!"

Lo bloccò mentre buttava dentro uno zaino varie cose prese da Deaton: "E credi di riuscirci tu? Sei umano e..."

"Sì, sono umano. Sono l'umano di Derek ed è mio compito riportarlo a casa."

"Allora cosa aspettiamo?!", fece Peter guardando il suo neo-nipote.

Non si feceró attendere le risposte del resto del branco riunito nel loft. 

"Noi siamo con te Stiles.", parlò Erica anche per Boyd. 

Stiles sapeva quando fosse forte il legame dei tre ragazzi con il licantropo che li aveva scelti e trasformati, infatti anche Isaac si alzò in assenso. 

Persino Jackson che pur essendo uno dei licantropi che Derek si sarebbe ben guardato da trasformare, eppure l'aveva fatto, era pronto a partire. 

"Io vengo con voi.", affermò Lydia. 

Da quando aveva avuto quel piccolo incidente con le zanne di Peter l'anno prima, aveva sviluppato strane capacità di premonizione per non parlare della sua capacità di riportare in vita proprio Peter sotto suo controllo. 

Stiles guardò Scott, dopo aver ricevuto un cenno d'assenso anche da Danny e Allison: "Scott?"

"Io sono sempre con te, fratello."

 

Grazie a qualche informazione dello sceriffo, all'istinto investigativo di Stiles e all'intuito sovrannaturale di Lydia ci vollerò dodici ore circa per trovare Kate e Derek. 

Kate e i suoi scagnozzi non umani, l'avevano portato in una specie di luogo sacrificale.

Il branco, esclusi Danny e Allison che erano rimasti a Beacon Hills, riuscì a mettere fuori gioco i complici licantropi di Kate e a penetrare nella stanza in pietra.

Stiles saltò un battito quando vide Derek legato a un altare e circondato da un groviglio di radici che sembravano nutrirsi della sua linfa vitale. 

"Lascialo andare! Cosa gli stai facendo?", urlò in direzione della donna. 

"Nulla di che! Rimetto le lancette al loro posto e mi prendo ciò che mi spetta."

"Cosa?", quasi sussurrò, preoccupato come non mai. 

Scott e Peter non persero tempo e scattarono in direzione della donna che prese le sue semi-sembianze da giaguaro. 

Sembrava più forte dei due mannari, intanto Stiles cercò di raggiungere Derek, ma venne scaraventato a terra da una specie di licantropo sciacallo. 

Si tirò su e cercò di tenerlo a bada con la sua fidata mazza da baseball. "Non ucciderlo!", ordinò Kate al suo complice.  

Stiles intanto iniziò a girare intorno allo scontro tra Kate e i due amici. Sapeva bene che non era più forte di un licantropo, ma certamente era più astuto.

Venne scaraventato spesso contro le pareti, però continuava a rialzarsi. 

Peter era messo male, mentre Scott continuava a combattere contro Kate e per un attimo Stiles credette di vedere un bagliore rosso negli occhi dorati da mannaro dell'amico. 

Tentò di correre da Derek ad un certo punto e Kate mollando Scott, oramai esausto, e con il suo complice cercò di raggiungere il ragazzo, ma fece appena in tempo a vedere una polvere nera venir lanciata al suolo da Lydia intervenuta alle sue spalle.

"NO!", urlò capendo di essere appena stata bloccata in un cerchio di sorbo che Stiles aveva creato mentre lottava con lo sciacallo licantropo.

Sorridendo ai due in trappola mostro il contenuto delle sue tasche bucate della felpa, sorbo. Poi rivolse la sua attenzione a Derek che era ricoperto di radici anche in viso. Forse, proprio le mani sporche di sorbo convinsero le radici a lasciarlo libero come scottate. 

"Derek. Derek?", domandò vedendo i tratti del viso del suo alpha ringiovaniti.  

Lydia lo raggiunse preoccupata dal fatto che Stiles si fosse bloccato. 

Quando anche lei vide i tratti più giovani quasi della loro età, non si trattenne dal domandare: "Cosa gli hai fatto?"

Kate li guardò soddisfatta: "Come ho gia spiegato a Stiles, mi riprendo ciò che è mio."

"Lui è il mio alpha anche se l'hai ringiovanito!", sostenne Stiles. 

"Vedremo di chi si ricorderà una volta sveglio. Il suo cervello ricorda il nostro incontro e il nostro primo bacio. Non ha memoria di ciò che è accaduto dopo. Per lui, io sono l'omega con cui stava per legarsi. Tu non esisti nella sua memoria."

"Farlo ritornare come prima!", ringhiò Peter ripresosi. 

"Io non so come fare."

"Uccidiamola!", chiese quasi il permesso a Stiles: "Prima che metta strane idee in testa a Derek. In quelle condizioni potrebbe crederle."

"No.", decise a malincuore Stiles: "Portiamo via Derek prima che si svegli. Il cerchio terrà qui Kate abbastanza a lungo da trovare una soluzione per Derek."

 

L'auto aveva appena superato il confine USA, quando Derek riprese conoscenza cercando di sollevare la testa dalle gambe di Stiles. 

"Cosa... Cos'è successo?"

"Tranquillo Derek. Torniamo a casa.", cercò di non farlo agitare.

"Tu chi sei? Dove siamo?"

Peter si voltò a guardare il nipote confuso. 

"Derek mi riconosci?"

L'altro sembrò fissarlo un'eternità, Stiles notò anche le narici dilatarsi per riconoscerne l'odore: "Peter? Sei vecchio."

"No. Sei tu che sei più giovane cucciolo."

"Derek riposati. Più tardi ti spiegheremo tutto.", sussurrò Stiles. 

"Tu chi sei? Non ti conosco.", era innocentemente confuso.

A Stiles gli si spezzò il cuore. 

"Perché stai per piangere?", chiese sentendo l'odore di lacrime che stavano per sgorgare dagli occhi dello sconosciuto. 

"Non ci pensare. Riposa.", cercò di restare il più sereno possibile. 

Tentò di accarezzare i capelli di Derek, ma l'altro scacciò la mano e si sollevò a sedere. 

"Parlate!"

"Qual'è il tuo ultimo ricordo Derek?", chiese Lydia alla guida.

"Ero per strada e ho conosciuto Kate. Lei era in calore e io desideravo tanto legarmi a lei, ma... Non ricordo. Lei sta bene? Era in calore, potrebbe essere in pericolo."

"Kate non è in pericolo. È lei il pericolo. Non fidarti se la incontri nuovamente.", sostenne Peter. 

"Menti! Lei è dolce e delicata."

"Quanto un giaguaro.", singhiozzò Stiles, guardando la strada scorrere fuori dal finestrino. 

"Perché piange Pet."

"Perché ti sei dimenticato di lui. Ti sei dimenticato del tuo omega."

"Cosa? Io non ho un omega. Anzì, ne stavo proprio cercando uno quando ho conosciuto Kate."

"Lydia fermati, ti prego.", si lamentò Stiles al limite della sopportazione del dolore.

La rossa accostò: "Stiles?", lo vide scendere dall'auto e attendere quella che li seguiva guidata da Scott. Si infilò in essa senza che nessuno fosse riuscito a dire nulla. 

"Andiamo.", fece Stiles, sedutosi dietro a Isaac con il viso nascosto dal cappuccio della felpa che aveva appena alzato. 

"Stiles..."

"Non ora Scott.", sembrò deciso a non continuare quella conversazione. 

"Cosa gli è preso?", Derek sembrava confuso e non capiva perché la lontananza dell'omega lo innervosiva di più. 

Il tragitto verso casa fu piuttosto silenzioso. 

Stiles appena messo piede nel loft, corse a chiudersi in camera.

Danny e Allison non capivano cosa fosse successo. Sapevano solo grazie ad una telefonata che erano tutti sani e salvi. Non si aspettavano di trovarsi un ragazzo della loro età che assomigliava tanto a Derek, ma non sembrava avere il solito atteggiamento scorbutico e da alpha dominante. 

Spiegarono la situazione anche a Derek, che ancora aveva problemi nel capire come fosse possibile riavere il corpo e i ricordi di quand'era diciottenne. 

"Quindi sono io quello che è cambiato e non tutto il resto?", chiese, mentre guardava le facce di sconosciuti intorno a lui. Persino Peter non gli sembrava il Peter che conosceva. 

"Sì. Deaton sta arrivando. Lui troverà qualche soluzione.", gli spiego lo zio, sapendo che Derek conoscesse Deaton da quand'era bambino. 

"Quindi, questo branco di chi è? Non ne ricordo in zona."

"È il tuo branco.", disse Scott. 

Scoppiò quasi a ridere, ma vedendo le facce serie si blocco: "Impossibile! Siamo a Beacon Hills, quindi c'è già mia madre Talia con il suo branco, non può essercene un altro."

"Derek, è una storia lunga da raccontare, ma forse è meglio se ti siedi e ascolti."

"Peter, cos'è successo a mia madre? E perché non siamo a casa nostra?"

Tentò di spiegare, ma la voce gli moriva in gola solo all'idea di dover riassumere il periodo peggiore della sua vita: "Questa è casa tua, la nostra vecchia casa..." 

"Fermo Peter!", Stiles uscì dalla camera di corsa e si diresse verso Derek. 

"Perché non vuoi che parli?", chiese guardando il ragazzo inginocchiato davanti a Derek che si era seduto avvertendo il dolore di Peter. 

"Peter, cosa faresti se ti raccontassi gli ultimi anni della tua vita in pochi minuti? Sai già che Derek ha perso più di un'ancora in questi anni. È come se stesse per riperderla."

"Cos'è successo alla mia famiglia?", domandò il moro quasi terrorizzato, fissando gli occhi nocciola dell'omega davanti a lui.

"Derek ascolta. Sono successe cose terribili in questi anni, ma devi sapere che tu le hai affrontate e ora eri finalmente pronto a ricominciare la tua vita.", gli prese le mani tra le sue: "La tua famiglia è morta in un incendio anni fa. Tu e Peter vi siete salvati."

L'altro tentò di liberarsi dalle sue mani, ma temette di ferirlo con gli artigli e si trattenne dal scattare in piedi. 

"Non è possibile! Come?", domandò cercando qualcosa a cui afferrarsi per non impazzire di dolore. 

"Guardami Derek.", aveva chiuso gli occhi per non piangere: "Tu hai già affrontato tutto ciò, devi solo capirlo. So che fa male, ma devi essere lucido perché temo che sia proprio questo il motivo per cui ti abbiano riportato a questa età. Il dolore può confonderti e far uccidere il tuo branco. Abbiamo bisogno di te per affrontare i pericoli che ci aspettano d'ora in poi."

L'altro sembrò ascoltare le parole del ragazzo dalla pelle chiara e dai numerosi nei. I suoi grandi occhi lo intrappolarono e notò il gonfiore intorno ad essi dovuto alle lacrime. 

"Non mi hai detto com'è successo."

"Kate."

"Cosa? Ma io l'ho conosciuta poco prima di incontrare voi. Non può essere..."

"Derek, sono passati anni da quel giorno. Lei ha fatto molte cose crudeli nel frattempo, ma tu non ne hai memoria. Come non sai che è una specie di giaguaro licantropo ora. Peter non deve essere riuscito ad ucciderla l'anno scorso e ora si è trasformata."

"Un giaguaro?"

"Sì, lei non aveva l'odore da licantropo quando l'hai conosciuta, vero? Ora invece lo è."

"Ok. Mettendo il caso che sia vero ciò che mi raccontate, perché ha fatto tutto questo?"

"Perché è assetata di potere.", affermò Peter: "Se mette le mani su di te e come se le mettesse sull'intero branco di Beacon Hills. Ricordi quando tua madre ci spiegava che in questi boschi risiedesse un grande potere e che i licantropi avevano il sacro compito di custodirlo. Se lei arrivasse a quel poter, non oso immaginare cosa farebbe."

"Quindi io sono il vostro capo branco? Ma tu sei umano?", fece guardando Stiles. 

"Lui è il tuo omega.", affermò Lydia. 

"Davvero?", chiese guardando i segni sul collo del ragazzo di fronte: "Posso?"

Stiles non capì cosa volesse fare e quando senti il naso annusare la sua ghiandola quasi si ritrasse. Cercò anche lui di sentire l'odore del suo Derek, ma era come se non lo riconoscesse. 

"Non sento il mio odore su di te, però è molto simile a quello della mia famiglia."

"Da adulto e da capo branco hai un odore diverso Derek. È normale che tu non lo senta su di lui.", spiegò lo zio. 

"Quindi tu sei il mio omega, no Kate? E viviamo in questo postaccio?"

Stiles sorrise: "Per ora ci siamo accontentati."

Il branco tirò un sospiro di solievo una volta che il grosso era stato detto. Dovevano impedire che Kate destabilizzasse Derek per portarlo dalla sua parte.

Deaton arrivò poco dopo e quasi rimase scioccato nel vedere Derek in quelle condizioni. 

Dopo un po' decise di provare con una vecchia formula che richiedeva la preparazione di una pozione. Ci sarebbe voluto qualche giorno, ma c'erano buone possibilità che Derek tornasse alla sua vera età. 

 

"Andiamo a riposare, però qualcuno deve restare qui a fare la guardia.", sostenne Scott. 

"Non è necessario. Posso usare il sorbo per proteggere il loft.", suggerì Stiles. 

"Meglio di no. Derek sarebbe in trappola nel caso di un altro attacco di Kate. Meglio se resta qualcuno.", aggiunse Peter. 

"Restiamo noi.", decise Boyd in accordo con Erica.

"Anche io.", si aggiunse Jackson.

"Me l'aspettavo.", affermò.

"Cosa?", domandò Jackson.

"Che proprio voi che siete stati morsi da Derek, restiate a fargli da guardia."

"Davvero ho trasformato quei tre?", domandò Derek a Stiles. 

"Sì. Hai morso anche Isaac, ma credo che preferisca assicurarsi che Danny sia al sicuro altrimenti sarebbe il primo a fare il cane da guardia. Con Jackson però hai fatto un gran casino. Dico solo Kanima."

Derek osservò l'omega che stava guardando altrove e per un attimo si sentì bene.

Sistemarono un materassino in salotto e poi deciserò tutti di provare a riposare vista anche la tarda ora. Erano le tre di notte e erano stanchi. 

"Io dove dormo?", chiese Derek.

"In camera nostra.", rispose Stiles senza rendersi conto che il ragazzo che aveva di fronte non era il solito Derek Hale. 

Peter che stava per andare via non perse l'occasione: "Stiles, vedi di non approfittare del mio ingenuo nipote. Se non ricordo male è ancora vergine."

"Sparisci Peter!", urlarono sia Derek che Stiles. 

L'idea di dormire con Derek non gli era sembrata così assurda, finchè non era entrato in camera e si era reso conto che il ragazzo era davvero privo di malizia e a disagio. Non ricordava per niente il suo Derek.

"Su che lato dormo di solito?"

"Su nessuno. Dormi su di me di solito.", vide le guance diventare rosse.

Non era davvero il suo Derek. 

"Prendi il destro. Di solito ti rigiri da quel lato."

"Davvero io e te...", cercò di chiedere timido. 

"È così strano che tu voglia un omega come me?"

"No... Non intendevo che tu non sia un bell omega, ma da quel po' che ho capito io non sono proprio uno facile, dopo tutto quello che mi è successo."

"Sei un sourwolf. Un sexy sourwolf.", scherzò Stiles. "Davvero sono sexy?"

"Oh sì. Ho le foto, vuoi vederle?"

Non seppè come o perché ma si misero a guardare le foto che avevano sul PC. 

"Perché in queste sono sempre a petto nudo?"

"Perché ogni mattina mi ignori per fare un'ora di sport e io mi annoio.", piagnucolò. 

"Queste sono della cerimonia di legame? Perché sembra che io ringhi?"

"Ero ubriaco e ho ballato con Peter solo un minuto prima."

"È strano pensare che siamo legati. Dovrei sentirlo o capirlo, ma non ci riesco. Però, mi piace l'idea che sia tu il mio omega. Prima mi hai protetto, quando hai impedito a Peter di dirmi della mia famiglia, senza essere pronto. È un grosso shock per me tutta questa storia, ma tu sembri essere importante nella mia vita e sono felice che sia tu il mio omega."

Stiles arrossì. Era strano parlare con Derek senza sentire ringhi o ritrovarsi sotto il suo corpo. Un dubbio lo assalì: "Grazie... Non ci stai provando, vero?"

Derek sorrise e per un attimo Stiles ritrovò il sorriso furbo e malizioso del suo alpha.

"E se anche fosse.", si avvicinò a Stiles un po' di più: "Sarebbe così strano?"

"Per niente, ma non vorrei approfittare di te. Sei così giovane."

"Tu che approfitti di me? Mi piacerebbe vederlo."

"Sai, ogni tanto ti piace fare il passivo a letto..."

Delle risate scoppiarono nel salone principale, gelando l'atmosfera in camera da letto.

Derek riuscì persino a sentire: "Passivo Derek. Questa volta Stiles l'ha detta grossa!"

Stiles si allontanò da Derek e si sistemo sotto le lenzuola abbattuto. L'altro non disse nulla per non infierire. 

Qualche secondo dopo, si sistemo anche lui sotto le lenzuola abbracciando Stiles da dietro.

"Buonanotte Stiles.", sussurrò in un orecchio.

"Buonanotte Derek.", rispose, sentendosi un po' meglio con il suo alpha accanto. 

Il giorno dopo Peter e Scott deciserò di dare il cambio al resto del gruppo. 

Scott era stato da Deaton per capire cosa potevano fare nell'attesa della preparazione della pozione. Era chiaro a tutti che bisognava prima riportare Derek alle sue sembianze, per poi poter affrontare Kate. 

Per loro fortuna, il capo branco non sembrava così giovane da non saper come comportarsi, anzì aveva già dimostrato di essere capace di tener a bada Peter urlandorgli contro con il suo tono da capo, quando l'uomo era piombato in camera loro per beccarli abbracciati. 

Peter se ne stava a distanza dall'alpha dominante da quel momento. 

Stiles nel frattempo aveva spiegato che Scott fosse il licantropo di cui più si fidava, dovendo anche spiegare come l'avevano intuito prima del calore. 

"Wow... Noi abbiamo passato un calore insieme. Come è stato?"

Stiles era diventato rosso peperone, aveva farneticato qualcosa e si era andato a nascondere in cucina per la vergogna, sotto lo sguardo divertito di Peter.

Passarono la giornata a parlare, decidere tattiche nel caso qualcuno, non necessariamente Kate, decidesse di attaccarli credendo di trovare un branco più debole senza il solito Derek. 

Quasi al tramonto il capo branco sembrava perso nei suoi pensieri. 

"Derek, stai bene?", domandò il suo omega sentendo anche lui la sensazione di dolore attanagliargli il petto. 

"Vorrei vederla. Vorrei vedere la casa dove sono morti.", sospirò perso nel ricordo della sua famiglia ancora troppo vivido.

"Ok."

Stiles capì all'istante che quel desiderio era troppo importante per non assecondarlo. Riuscì a convincere Peter e Scott ad andare alla vecchia villa della famiglia Hale.

Quel posto non sembrava cambiato di un millimetri negli ultimi anni, ma per Derek era una visione sconvolgente. 

Peter percepì le lacrime trattenute del nipote e Stiles sentì la stretta nel suo petto divenire più straziante. Istintivamente strinse la mano di Derek e sentì tutto ciò diminuire, tanto che un minuto dopo decisero di andare via in silenzio. 

Mentre si dirigevano all'auto, qualcuno uscì dalla foresta. 

"Derek.", chiamò una voce femminile. 

Il ragazzo notò Kate. Rimase sbalordito dal fatto che fosse più grande di come la ricordava. 

"Derek, perché mi hai lasciata? Cosa fai qui con quella gente?"

"Kate non cadrò più nelle tue trappole. Vattene!"

"Ma io sono la tua omega... Derek vieni via con me. Avevi promesso di proteggermi e di passare il calore con me.", supplicò. 

Peter ebbe un terribile presentimento, alzò il mento per annusare meglio l'aria e riconobbe il famigliare odore pre-calore.

"Andiamo via. Vuole confonderlo, è vicina al calore.", dichiarò mettendosi a pochi passi da Derek. 

Stiles d'istinto strinse di più la mano del suo alpha. Avrebbe combattuto per lui.

"Derek, perché mi fai questo? Tu non lo conosci neanche quel ragazzo. Vieni con me.", fece iniziando ad avvicinarsi, mentre Derek sembrava rigido e in difficoltà. 

Stiles non resistette più a quel tentativo di sedurre il suo alpha. Lasciò la mano del compagno e si spinse in avanti per affrontarla. 

Derek notò un brillio negli occhi della donna che non aveva nulla d'umano, ricordo ciò che gli avevano detto sulla trasformazione di Kate e scattò d'istinto a proteggere Stiles.

In un secondo il petto di Derek venne squarciato dagli artigli di Kate. 

"Maledizione!", imprecò la donna rendendosi conto dell'errore appena commesso. Ora non aveva più modo di convincere Derek con le buone. 

Vide Stiles chinarsi sul suo alpha per controllare le ferite e non sopportò più di vedere quell'insopportabile omega, scattò in avanti per ucciderlo, ma ancor prima che Scott e Peter potesserò intervenire un paio di mani l'afferrarono da dietro e strinserò il suo corpo. 

"Ciao carina. Ora pagherai per ciò che hai fatto la settimana scorsa."

Stiles e Peter riconobbero un alpha donna del gruppo di Deucalion. Il primo perché l'aveva vista la sera in cui era stato bloccato con Danny davanti alla discoteca, il secondo, perché da un po' di giorni voleva maggiori informazioni su quei licantropi che vivevano fuori Beacon Hills. 

La donna che a piedi scalzi si era mossa silenziosamente alle spalle di Kate, osservò i licantropi: "Perdonatemi se sono venuta qui senza permesso, ma questa bastarda voleva usare Aiden per scatenare una guerra con il vostro branco, se non fosse stato per suo fratello Ethan ora saremmo qui ha sgozzarci."

"Cosa vuoi farle?", domandò Scott.

"Ho grandi progetti per lei.", si rivolse alla donna: "Non ti hanno spiegato carina che non si esce di casa con l'avvicinarsi del calore?", fece, dando una leccata al collo dell'altra in difficoltà. 

"Vuoi farla diventare la tua omega?", domandò Stiles sconvolto all'idea di vederla ancora in giro. 

"Sì. Tranquilli, quando sarà sottomessa a me non darà più problemi. Voglio portarla in Canada dove c'è qualcuno della mia famiglia. Non potrà neanche mettere piede fuori di casa senza che io lo sappia."

"No!", supplicò Kate, capendo che con quell'alpha, non sarebbe stato facile come con Derek da giovane.

"Allora, prendila e portala via.", decise Derek furente.

Lo sguardo della donna alpha si accese di lussuria e prima che Kate potesse solo invocare l'aiuto di qualcuno, uno qualsiasi del branco davanti a sé, venne trascinata via senza riuscire neanche a combattere. 

"Derek stai bene?", domandò preoccupato Stiles, notando che la ferita si era già rimarginata. 

"Sì, tranquillo tesoro!"

Stiles restò per diversi secondi confuso, mentre osservava Derek alzarsi. 

Non era abbituato a sentirsi chiamare tesoro da uno che assomigliava a Derek, ma non era il suo solito Derek.  

"Andiamo a casa, che dite?", decise Scott per tutti.

Il capo branco guardò il suo omega e i suoi occhi sembrarono illuminarsi. 

Stiles avvertì una leggera eccitazione e non desiderò altro se non restare solo con il suo alpha.

Tornarono al loft, dove trovarono che il grosso portone era stato sistemato e un allarme era stato messo a protezione della casa. 

Alla fine si era scoperto che l'allarme era stato fatto mettere da Peter preoccupato per il suo neo nipote e un pochino anche per Derek, ma non l'avrebbe mai ammesso. 

Verso le dieci di sera erano finalmente soli.

Erano entrambi pronti per andare a letto e riposare in santa pace dopo tutta quell'avventura, però una strana elettricità si percepiva nell'aria. 

Derek guardò più volte Stiles, mentre gattonava per niente malizioso sul letto per infilarsi sotto le coperte. 

Lo seguì senza farsi troppe illusioni, ma quando Stiles spinse il proprio sedere contro il suo corpo, capì che quel ragazzo era pura lussuria e non si fece scrupoli. 

Stiles venne girato e si ritrovò sotto l'alpha con i suoi occhi verdi che fissavano le sue labbra. 

Non ci volle molto prima che le labbra si scontrassero.

Si cercarono affamati di sesso, senza togliersi le mani di dosso neanche un istante. 

I vestiti volarono via in poco tempo.

Derek iniziò a baciare e assaggiare ogni singola parte del suo corpo, ma il desiderio di arrivare al dunque era più forte, quindi non perse tempo a cercare di preparare Stiles. 

"Derek, stai correndo troppo. Così mi fai male.", gli fece notare dolcemente. 

"Scusa. Per te dev'essere strano pensare che io non sappia nulla di sesso dopo il calore che abbiamo passato insieme, ma purtroppo è così."

"È un po' strano pensare che io Stiles Stilinski sia più esperto di te, ma ti assicuro che se mi dai qualche minuto in più sarà più facile. Fa' con calma."

"Ok, dove eravamo rimasti?", chiese malizioso. 

I baci ripresero lenti e intensi. Anche tutto il resto divenne più lento e perfetto.

Stiles sentì il giovane corpo di Derek muoversi impacciato quando finalmente era riuscito a penetrarlo senza alcun fastidio. Dopo qualche secondo trovarono la loro intesa di sempre e si godettero l'orgasmo che seguì. 

Stanchi e senza fiato si rilassarono abbracciati nel loro letto. 

"Grazie Stiles. Quando tornerò normale per me ciò che è successo stasera sarà come se fosse stata la prima volta che ho fatto l'amore. E sono felice che sia stata con te."

"Hai perso la verginità con me! Giuro che me ne vanterò per il resto della vita.", scherzò Stiles. 

"Non ci provare! Se scopro che Peter è venuto a sapere di questa cosa, ti faccio dormire sul divano per un anno."

"Sì sì.", l'assecondò, prima di piazzare un bacio sulle sue labbra.

"Dormi amore.", sospirò Derek felice.

Si addormentarono, ma Stiles dopo un'ora sentì la solita lingua leccargli il collo. 

"Derek mi stai leccando."

"Scusa, è una cosa da licantropo. Sai di buono.", si giustificò.

"Ecco! Lo sapevo che era una cosa da licantropi.", voleva quasi alzarsi per cantar vittoria. 

"Stiles, sta fermo e torna a dormire!", lo rimproverò Derek. 

Tornarono entrambi a dormire. 

La mattina dopo, alle prime luci dell'alba, Stiles si svegliò nuovamente a causa delle leccate di Derek. Questa volta però la lingua sembrava più grande del solito.

Si mosse accaldato prima di sentire qualcosa di morbido nel letto. Per un attimo pensò di aver buttato sul letto qualche giacca con pelliccia intorno al  cappuccio, poi si ricordò che era estate e non usava giacconi con pelliccia sintetica mentre fuori c'erano trentacinque gradi. 

Allora, cos'era quella pelliccia che si gonfiava contro la sua schiena? E perché Derek aveva il naso umido e stranamente piatto?

Si mosse e notò una zampa nera circondargli la vita. 

"Oh mamma, e ora questo cane come è entrato. DEREK, C'È UN CANE IN CASA!", urlò verso il salone, ma non sentì risposta, avvertì solo l'animale sollevare il capo e emettere un ringhio e un abbaio. 

Stiles si voltò a guardarlo meglio e ciò che vide fu un lupo nero e enorme. 

Scattò in piedi, terrorizzato all'idea di venir sbranato.

"DEREK!", chiamò ancora, ma nessuna risposta proveniva dalla casa.

Il lupo si era messo in piedi sul letto e ringhiavano infastidito. 

"Ok... Buono lupo, buono. Ora chiamo la forestale o Deaton e tu torni nella tua bella tana nel bosco ad importunare stupide bambine vestite di rosso."

Il lupo ringhiò infastidito alla fine del suo discorso. Stiles nel frattempo telefonò a Deaton: "Dottore carissimo, ho un piccolo problema a casa."

"Stiles, ho passato la notte in bianco per preparare la pozione, arriva al dunque!"

"Ho un grosso lupo sul mio letto. Mi dice come faccio a farlo andare via?"

"Stiles, è impossibile. Non ci sono lupi in California. Ci sono solo negli zoo e qualche licantropo neonato o capace di trasformarsi... OH CAZZO!"

"Perché ho l'impressione che sta per darmi brutte notizie?!"

"Dov'è Derek?", chiese l'uomo. 

"Non lo so! Mi sono svegliato e Derek non c'era. Ho trovato questo lupo che stava limonando il mio collo. OH NO, FERMO!"

"Stiles!"

"Credevo che stesse per sbranarmi, invece si è andato a guardare allo specchio. Ora si è accucciato con le zampe sul muso.", gli pareva persino disperato. 

"Stiles, resta calmo. Sto venendo da te. Temo che quello non sia un lupo."

"E cosa sarebbe?", a lui ricordava tanto un lupo. 

"Derek."

 

NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti.  

Spero che il capitolo vi piaccia? Derek giovane è sempre un bel guardare.

Il ritorno di Kate è una cosa che non mi aspettavo di inserire, ma pur di vedere un Derek giovane alle prese con Stiles, si fa questo ed altro. 

Non ricordo la quarta stagione di Teen Wolf, quindi se ci sono imprecisioni non fateci caso, tipo Kate giaguaro e Derek lupo o adolescente.

Ringrazio sempre oOBlackRavenOo per le pazzie che scrivo. 

Se a qualcuno interessa una OS sceriffo/Peter, sappiate che ho pubblicato anche quella. 

Buon Natale a tutti e felice anno nuovo. 

Baci, Francesca ♡

 

Non ho resistito 

   
 
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