Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Segui la storia  |       
Autore: Darth Ploly    21/12/2015    1 recensioni
Una Ponyville corrotta e marcia. Uno spietato killer a piede libero. Una puledra che cerca di portare giustizia nella sua città.
Tra indagini, sentimenti e una buona dose di citazioni, le cupe avventure di una detective che muove i suoi passi in una Ponyville più pericolosa e oscura di Gotham City.
Ho deciso di affidare il ruolo da protagonista a uno dei background pony di Friendship is Magic, ma compariranno comunque le Mane 6, altri pony che tutti conoscete e anche alcuni personaggi inediti.
Questa è la mia prima storia, spero sappia prendervi per mano e trascinarvi in un mondo folle e magnifico.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Derpy, Le sei protagoniste, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho letto i primi quattro capitoli del libro. Fortunatamente sono brevi, così ho potuto studiarli con attenzione. La teoria di Derpy potrebbe essere corretta: capitoli e ponycidi sembrano corrispondere. Questo solleva però una serie di interrogativi. In primo luogo, come dovrei cercare l’assassino? Sarebbe impossibile sapere in quanti abbiano letto il libro. E inoltre non è facile anticipare le sue prossime mosse, dato che ogni evento narrato è totalmente assurdo. Potrei anche capire come intende colpire ma non saprei come identificare il nuovo obiettivo. Una cosa è sicura: il killer conosce bene Ponyville e i suoi abitanti. La scelta delle vittime è precisa e meticolosa e spesso le vittime sono ricollegabili ai personaggi del racconto, lo provano il grifone e l’orologiaio. Difficile credere che l’assassino fosse loro legato in qualche modo però, se si considera che Tokmane era un solitario e l’altro un semplice turista. Ergo, il filo che collega le vittime deve essere incredibilmente sottile, tanto più che Candy Liddell non mi ricorda nessun personaggio finora incontrato. In ogni caso l’assassino deve averli conosciuti almeno una volta oppure ha trovato informazioni su di loro. Potrebbe essere qualcuno che lavori a stretto contatto con altri pony, magari in qualche esercizio commerciale, o ancora qualcuno che abbia facilmente accesso alle informazioni riguardanti tutti gli abitanti, magari qualcuno vicino alle alte cariche politiche o alle forze dell’ordine.
Bah, lasciamo perdere! Ho ancora tre giorni per pensarci prima che quel bastardo colpisca di nuovo. Adesso devo concentrarmi sugli strumenti che usa: le piante e gli aghi. Forse potrei scoprire qualcosa indagando in merito. In particolare credo ci sia un pony che potrebbe aiutarmi, anche se le sue informazioni sono sempre molto care. Meglio tirar fuori i risparmi d’emergenza.
“Derpy, io esco!” Le urlo mentre mi avvio verso la porta “Tu resti qui?”
“Sì, continuo la lettura di Alice”
Due teste sono meglio di una!

Il campanellino alla porta suona mentre entro nel negozio. Il “Dungeon di Sekhmet” è una piccola e buia bottega situata in un vicolo di Ponyville. Legato al mondo criminale, il negozio viene evitato dalla maggior parte dei pony della città, o almeno così si dice. In realtà sono in molti quelli che ci vengono in segreto per non compromettere la loro rispettabilità all’interno della società. Il Dungeon è un negozio specializzato nella vendita di oggetti rari e preziosi, talvolta antichi, spesso magici e pericolosi. Beh, naturalmente i prodotti più compromettenti non sono qui, sarebbe troppo rischioso. Il proprietario nasconde tutto da qualche parte nella Everfree Forest. Si dice che l’unico pony che abbia scoperto la caverna delle meraviglie sia stato ritrovato morto vicino al lago con lingua e occhi strappati. Un semplice avvertimento per altri curiosi.
Molti criminali si procurano qui armi o prodotti di contrabbando, ma nemmeno i pony più ricchi e famosi rifiutano di comprare qualche gioiello o opera d’arte rubata, o magari qualche droga. Non tutti si accontentano dei piaceri del Jolly Roger.
“Un attimo e sono da lei, signore!” La voce del proprietario giunge dal magazzino sul retro. A giudicare dai rumori, sembra stia riordinando.
“Qualche problema lì, Ren Maa?” Mentre parlo, qualcosa di vetro cade per terra. Ho decisamente attirato la sua attenzione.
“Ma dimmi se non è proprio la Melodia della Giustizia! Che strano averla qui” Esclama superando una tenda di perline e posizionandosi dietro la cassa “Cosa posso fare per lei?”
Ren Maa è un anziano pony molto particolare. Ha il manto grigio e la sua criniera viola è raccolta in una lunga treccia. Sul muso porta un paio di piccoli occhiali tondi e indossa sempre una tunica orientale e un curioso berretto. I suoi occhi gialli sono vispi e sembrano voler studiare l’animo del suo interlocutore.
Mi faccio avanti con disinvoltura: “Mi servono delle informazioni. Un assassino colpisce usando armi molto bizzarre, degli aghi orientali. Tu sei l’unico che potrebbe averglieli venduti. La prima vittima è stata rinvenuta tre settimane fa: ricordi di averli venduti allora?”
Sul suo muso si delinea un sorriso ironico e detestabile. Mentre appende degli acchiappasogni sugli scaffali dietro di lui spiega: “Tre settimane … certo che è davvero tanto tempo. Non è facile dirlo così, su quattro zampe … e poi incontro sempre così tanta gente. Forse lei potrebbe aiutarmi a ricordare. Magari con un piccolo incentivo”
Tsk, vecchio avido! Gli lancio alcune monete sul bancone: “Questo è un acconto, il resto a dopo. Ora sputa il rospo!”
Il negoziante agguanta famelico il denaro e lo ripone in una tasca dell’abito. Poi, soddisfatto del mio atteggiamento, comincia: “Sì, è venuto qualcuno.  Circa un mese fa, qualche giorno prima del ponycidio dell’orologiaio. Lo ricordo bene perché non sono in molti a richiedere quelle armi, e comunque mai in gran quantità. Lei invece me ne chiese una decina”
“Aspetta! Lei?”
“Sì, era una puledra. Non se lo aspettava, eh?” Gli occhi gli brillano mentre pensa a quanto si farà pagare “Non saprei descrivergliela perché indossava un mantello con cappuccio. Inoltre cercava di camuffare la voce, ma si sentiva che non era quella di un maschio”
Una puledra! Una ragazza ha ucciso tre innocenti in tre settimane senza lasciare neanche una traccia! E quel che ha ancora più dell’incredibile è che neanche i Gufi sono mai riusciti a individuarla. O almeno così dice Spike. Che mi stia nascondendo qualcosa? No, non avrebbe senso la collaborazione di Twilight. Ma è possibile che sia tanto abile? In città non esiste nessuna criminale in grado di compiere azioni tanto precise quanto quella attuata contro Lyra. Potrebbe essere un’assassina proveniente da un’altra città, effettivamente conosco alcune mercenarie straordinariamente capaci. Ma chi assolderebbe un mercenario per colpire obiettivi così anonimi? E poi, se così fosse, che senso avrebbe la storia di Alice? Sto andando fuori strada.
“Non sai dirmi altro? Aveva qualche segno particolare?”
“Gliel’ho detto: non so che aspetto avesse!” risponde, annoiato dalla mia insistenza “Cappuccio e mantello rendevano impossibile riconoscerla. E comunque non mi interessava: viene un sacco di gente strana qui e ho imparato a guadagnarmi la loro fiducia non facendo domande. La curiosità non giova agli affari, mia cara”
“Ma è necessaria per il mio lavoro!” Urlo sbattendo uno zoccolo sul bancone “Sto perdendo la pazienza! Io non sono una poliziotta, Ren Maa. Io non ho regole! E ora vedi di darmi altre informazioni o quelle monete te le incastro tra i denti!”
“Va bene, va bene! Che modi!” Il vecchio pony si siede a pensare in silenzio. Sembra estraniarsi dal mondo assumendo una posa e un atteggiamento quasi mistici.
Poco dopo riapre lentamente gli occhi e dice: “Sì, qualcosa ricordo. Zoppicava. In realtà non so se sia il termine più adatto. Vede, non camminava come se avesse dei problemi alle zampe: sembrava che si stesse trattenendo. Mi ha dato l’impressione di essere combattuta, quasi come se qualcosa la spingesse a camminare in qualche altro modo e lei cercasse di impedirlo. So che può sembrare strano ma le assicuro che non sto mentendo”
Gli credo. Ren Maa non è uno stupido, sa che ha solo da guadagnarci nel dirmi la verità. Questo caso non lo riguarda, nessuno si vendicherebbe se sapesse che ha parlato. L’unico pericolo per lui sono io.
“Può bastare. Tieni, ecco il tuo denaro” Dico prendendo un sacchettino dalla borsa. Il vecchio si lecca le labbra sogghignando mentre accetta il pagamento.
“Torni pure quando vuole!” Mi saluta, indossando il più falso tra i sorrisi da mercante. Lascio il negozio senza dire una parola, disgustata.

È quasi ora di pranzo ma sembra che oggi dovrò posticiparlo: Octavia si è presentata in commissariato con delle interessanti novità. Non sono molte ma almeno ci aiutano a restringere ulteriormente il campo delle ricerche.
“È una scoperta importante, Octavia. Ti ringrazio per avermi avvisata”
“Dobbiamo aiutarci a vicenda, Dash, o non la troveremo mai. Il tuo lavoro come procede?” Domanda mentre sfoglia dei fascicoli sulla mia scrivania.
“Oggi ho incontrato la direttrice dell’orto botanico. Una schizzata di nome Tree Hugger, completamente svitata. Comunque mi ha assicurato che in una sala è presente proprio la pianta che cercavamo. Ma il bello arriva adesso: Tree Hugger gestisce anche un negozio di piante a due passi dall’orto botanico! Sembra che quella che ci interessa non sia in catalogo ma ho deciso di tenere ancora d’occhio la nostra “figlia dei fiori””
Octavia però la vede diversamente: “Inutile: quella pianta non sopravvivrebbe qui in città. Controlla invece se ne vende le foglie e, se non lo fa, concentrati solo sull’orto botanico” C’è una nota autoritaria nel tono della sua voce e questo mi fa impazzire.
“Stai provando a insegnarmi come fare il mio lavoro, Octavia?”
“No Dash, semplicemente non voglio che si perda tempo! Conosciamo le caratteristiche di questa pianta, quindi soffermiamoci solo su ciò che potrebbe aiutarci: le sue foglie. Non possiamo permetterci altri errori, né tu né io”
Subisco in silenzio la sua frecciatina: il ritardo nelle indagini è stato dovuto alla mia testardaggine, quindi non posso che accettare le sue critiche. A pensarci bene, non abbiamo ancora avuto modo di discutere di quel che hanno fatto lei e Fluttershy. So che parlarne infastidirebbe entrambe ma non posso fingere che non sia successo nulla. Vorrei almeno ringraziarla.
“Sì Octavia, lo so. Hai ragione tu, perdona la mia aggressività” Dico sospirando “Senti, ti andrebbe di venire a mangiare qualcosa con me? Ho bisogno di uscire un po’”
Octavia sorride e accetta l’invito dicendo di essere affamata.
Nell’uscire dal commissariato, lascio disposizioni agli agenti affinché verifichino si sono state vendute recentemente alcune foglie di quella strana pianta.

È stato un bel pomeriggio. Spinte dalla nostalgia, abbiamo mangiato in un locale che frequentavamo ai tempi della scuola di polizia. Dopo dei rapidi ma sinceri ringraziamenti di Dash per quel che ho fatto alcune notti fa, l’intero pranzo è stato un dolce modo per evadere un’ora dalla realtà rifugiandoci in gioie passate. Ora sto riaccompagnando Rainbow Dash al commissariato, dopodiché continuerò lungo la strada per raggiungere l’orto botanico. Vorrei parlare anche io con questa Tree Hugger, non ho intenzione di lasciarmi sfuggire nemmeno un dettaglio. Se riuscissi a …
“Octavia, guarda lì!” Rainbow Dash mi richiama improvvisamente all’attenzione indicando qualcosa con lo zoccolo. Guardo in quella direzione e noto una colonna di fumo che si alza tra palazzi lontani.
Immediatamente Dash si alza in volo e scatta in avanti. Senza perdere tempo inizio a correre in mezzo alla folla cercando di raggiungerla. Alcuni pony, accorgendosi del fumo che va rapidamente aumentando, si fermano impietriti, altri fuggono via urlando; pochi coraggiosi invece iniziano a seguirmi per capire che succeda. Basta percorrere un paio di isolati per ritrovarsi immersi nel caos più totale: una palazzina è divorata dalle fiamme, l’aria è rovente e molti pony sono radunati sulla strada intenti a fissare l’edificio. Tra questi, un piccolo gruppo è raccolto in disparte. Le famiglie si abbracciano per farsi coraggio, alcuni puledrini piangono terrorizzati. Cercando di farsi sentire nonostante le urla disperate, Dash invita alla calma mentre, volando alta, tenta di individuare le nuvole cariche di pioggia portate dai pegasi del fuoco.
Mi avvicino a un giovane pony che più degli altri sembra mantenere il controllo e domando cosa sia successo.
“Non lo so!” Mi risponde “Abbiamo sentito qualcuno nel palazzo urlare che era scoppiato un incendio. Non so da dove nascessero, ma le fiamme si sono propagate in maniera rapidissima! Abbiamo fatto appena in tempo a uscire” Mente spiega, il giovane inizia a tremare come se abbia appena realizzato cosa stia accadendo intorno a lui.
“Adesso ci siete tutti? Non è rimasto nessuno dentro?”
“No, io … io non credo … non so … “ Sta crollando.
“Eris!” Un anziano unicorno si avvicina barcollando “Eris non c’è! È una ragazzina che abita al terzo piano!”
E allora capisco.
Senza pensare a quel che sto per fare, corro verso il palazzo in fiamme ma vengo atterrata violentemente da Dash. Provo a rialzarmi ma lei mi tiene bloccata con la schiena a terra.
“Si può sapere che credi di fare? Non vorrai mica entrare lì dentro?”
“Dash, lì c’è una ragazza! Dobbiamo fare qualcosa!” Mentre parlo, una finestra esplode generando ulteriore spavento tra la folla.
Dash continua a trattenermi saldamente: “Non puoi entrare in quell’inferno! Ascoltami: ho visto le nuvole! I pegasi del fuoco stanno arrivando! Non fare pazzie!”
“Commissario!” Un agente ci raggiunge trafelato “Siamo stati avvisati di quel che sta succedendo poco fa. Fluttershy sta arrivando con un paio di altri agenti per riportare la situazione alla normalità”
“Hey tu!” Urlo prima che possa dire altro “Corri in centrale e fai venire un’intera squadra! Quanti più agenti possibile!”
“Octavia, ma che … ?” Dash non capisce. Come potrebbe?
“È lei! Ha colpito di nuovo!”
Dash sussulta, i suoi occhi si dilatano.
“Ma come … ? No, è assurdo! Non è ancora passata una settimana!”
È vero ma so di aver ragione. Lei era qui, in questo palazzo. Ha bloccato quella ragazza, ha appiccato l’incendio ed è fuggita prima che arrivassero i soccorsi. Ha avvisato lei tutti i pony nel palazzo.
Mi tornano alla mente le parole del Coniglio Bianco nel quarto capitolo. Risuonano dure come una sentenza.
“Dobbiamo bruciare la casa!”
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: Darth Ploly