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Autore: GregMiller    23/12/2015    1 recensioni
Il virus C, potente arma creata nei laboratori dell' Umbrella Corporation è caduto in mano ad un organizzazione terroristica nota come " The Rebbelion " formata dall'alleanza delle principiali cellule terroristiche del globo. Quest'arma è in grado di trasformare un normale essere vivente umano in j'avo: Mostruosi essere con abilità fisiche e motorie fuori dal comune. Somministrandolo ai loro soldati, la Rebelion lancia un massiccio attacco,assediando per prima L'Europa orientale dove i paesi locali,già indeboliti dalle crisi economiche e sociali vengono facilmente sopraffatti, spingendosi fino ad arrivare alla parte centrale del continente occupando la Germania ed espandendosi gradualmente verso l'Ovest. La BSAA, una squadra speciale antiterrorismo è inviata al fronte per contrastare l'invasione.Il sergente Greg Miller si ritroverà ben presto coinvolto in una guerra senza esclusione di colpi.........
SPOILER: PIERS NIEVANS PROTAGONISTA DI RESIDENT EVIL è uno dei principali antagonisti del romanzo.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chris Redfield, Nuovo Personaggio, Piers Nievans
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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Capitolo 30

Ci avvicinammo verso colui che doveva essere il capo della squadra Delta: l’avevo intuito dal fatto che abbaiava continuamente ordini in tutte le direzioni. Si riparava dietro alcuni resti di una jeep della BSAA distrutta e capovolta ed ogni tanto sbucava dietro il riparo per aprire il fuoco invano,dato che appena lo faceva, subiva una risposta eccessiva da parte dei J’avo armati di mitragliatore LMG che tenevano sotto fuoco pesante di sbarramento  i suoi uomini, costringendoli ad abbassare la guardia ed a tornare al riparo. Sarebbe stato un suicidio caricarli all’unisono, la cui prova fu sostenuta dal fatto che davanti a noi si stagliavano diverse decine di cadaveri, sia J’avo che dei nostri stessi compagni. Inoltre vi erano delle coperture artificiali ed astutamente costruite per fornire modesti ma efficenti ripari ai mitraglieri nemici, come se fosse una vera e propria trincea che fungeva anche da blocco stradale, bloccando allo stesso tempo la marcia dei nostri uomini. Appena ci vide, si girò di scatto verso di noi:” Voi dovreste essere i rinforzi giusto!? Pensavo che foste di più!” Disse ad alta voce ansimando il capo della squadra Delta. “ Non necessariamente bisogna essere in tanti per svolgere una missione” replicò il colonnello Redfield mentre si abbassava per riparasi dal fuoco nemico,seguito da me e da tutto il resto della squadra: dopo gli scontri all’interno degli edifici, il nostro numero da venti si era abbassato a quindici; stavamo subendo troppe perdite. “Dobbiamo trovare il modo di eliminare quei bastardi e alla svelta! Non possiamo rimanere qui per sempre ma soprattutto neanche aspettare di essere ridotti a brandelli!” Disse il capo squadra mentre usciva dal riparo ed apriva nuovamente il fuoco. Doveva pur esserci una soluzione! Magari aggirarli e prenderli alle spalle ma con tutto quel caos cercare un’alternativa sarebbe stato come ritrovare un ago perso in un pagliaio. La strada era impercorribile, sia perché i j’avo  avrebbero falciato i nostri uomini in un secondo ( nel caso ci fossimo azzardati anche a fare un solo passo fuori dai nostri ripari ) che per le condizioni della strada: otre a diversi squarci nel terreno, vi erano i nostri veicoli in fiamme oppure completamente fuori uso,usati per lo più come ripari dai nostri uomini, tenendoli allo stesso tempo bloccati. “C’è un modo per avvicinarsi e farli fuori?” urlò il colonnello per farsi sentire in quella cacofonia di spari. Dopo aver svuotato un intero caricatore, il capo Delta rispose al colonnello mentre ne inseriva un’altro” A pochi metri da noi ci dovrebbe essere un edificio il cui accesso è garantito da una porta rossa. Abbiamo provato a mandare alcuni dei nostri uomini ma il fuoco di sbarramento è talmente denso che è quasi impossibile raggiungerla!” Il mio sesto senso mi diceva che fra poco il sottoscritto e Rivas sarebbero stati scelti per quell’azione suicida; non che la cosa mi andasse a genio ma saremmo stati così vicini ad un palmo dalla morte in un azione del genere. Infatti, dopo aver scambiato rapide parole con il capo della squadra Delta, il colonnello si rivolse a noi con un mezzo sorriso. “ Perfetto ragazzi! Tu,Rivas, McCalebb, Brown e Ramirez vi siete appena offerti volontari! Mentre svuoteremo tutti i caricatori che abbiamo a disposizione per coprirvi il culo, raggiungete quella porta!” Disse urlando ed indicando la nostra prossima meta. “ Da lì, cercate il modo di aggirare quelle postazioni di mitragliatrici per poi sgomberare la strada ai nostri uomini. Scattate,ora!” Terminò il colonnello mentre sparò all’unisono insieme agli uomini rimasti per offrirci copertura; ancora una volta, io ed il mio amico eravamo stati scelti per missioni d’alto rischio,da cui dipendevano gli esiti delle missioni. Ormai era una consuetudine per noi svolgere azioni d’alto rischio, anche se dalla nostra parte avevamo avuto fin’ora il cosiddetto fattore C meglio noto come “ fattore botta di culo” ma non sempre era presente ed infatti in quella circostanza avrebbe potuto abbandonarci progressivamente. “ Ragazzi,correte! Viaaaaaaaaaa!” Strillai a pieni polmoni mentre la nostra piccola squadra si dirigeva verso il portone: potevo sentire il calore dei crateri e dei veicoli fumanti sfiorarmi la pelle ed i fischi dei proiettili dannatamente vicini che fortunatamente si schiantavano altrove. Raggiungemmo velocemente la porta, appiattendoci sulle pareti che la costeggiavano come sardine per sfruttare al massimo l’improvvisata copertura che avevamo a disposizione. Sudavo copiosamente e respiravo a pieni polmoni sia per il velocissimo scatto appena compiuto che per la paura; non dovevo perdere il controllo per nessun motivo. Dopo esserci assicurati che stavamo tutti bene, ci mettemmo in posizione ed al mio segnale manuale, sfondammo la porta…

 
   
 
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