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Autore: MynameisRober    23/12/2015    7 recensioni
Se Ronald Weasley avesse mai avuto la brillante idea di scrivere un libro sulla sua vita, non avrebbe riscosso un enorme successo. La prima parte della propria vita sarebbe stata quella di un normale bambino nato e cresciuto nel mondo magico, in poche parole la parte più noiosa di tutto il libro; la parte centrale sarebbe stata quella più interessante: diventare il migliore amico di Harry Potter ed intraprendere avventure molto pericolose, nonché sconfiggere il più grande mago oscuro di tutti i tempi, in effetti ti rende molto interessante agli occhi della gente. L'ultima parte, però, sarebbe tornata ad essere noiosa e monotona, eppure per Ron era la parte dov'era più felice.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nota dell'Autore:
Una settimana fa ho deciso di scrivere una Fanfiction Natalizia sulla Romione, per farmi perdonare per l'enorme ridardo che sto avendo con le altre mie storie:
Remember Me e Torneo Tremaghi, 1999, mi dispiace non aver potuto aggiornare ma sono molto impegnata in questo periodo. Ho avuto un flash su questo momento e ho voluto scriverlo, ma penso proprio chemi rivedrete molto presto. 
Grazie in anticipo, e recensite se potete.
Grazie.


 
Se Ronald Weasley avesse mai avuto la brillante idea di scrivere un libro sulla sua vita, non avrebbe riscosso un enorme successo. La prima parte della propria vita sarebbe stata quella di un normale bambino nato e cresciuto nel mondo magico, in poche parole la parte più noiosa di tutto il libro; la parte centrale sarebbe stata quella più interessante: diventare il migliore amico di Harry Potter ed intraprendere avventure molto pericolose, nonché sconfiggere il più grande mago oscuro di tutti i tempi, in effetti ti rende molto interessante agli occhi della gente.  L'ultima parte, però, sarebbe tornata ad essere noiosa e monotona, eppure per Ron era la parte dov'era più felice. Osservava con un sorriso il lucido anello d'oro bianco al dito e sorrideva come un bambino in un negozio di caramelle. Dopo averlo portato al dito per oltre tre anni, un uomo qualunque ci avrebbe fatto l'abitudine, ma per Ron era sempre una piacevole sorpresa svegliarsi ed avere la prova che tutto ciò non fosse un sogno, sperava con tutto il cuore di non svegliarsi ancora come un quattordicenne stupido ed incapace che sbavava dietro ogni ragazza dalle belle forme. Lo sguardo cadde sulla prova che tutto quello era - e doveva - essere reale. Una donna dormiva beatamente sul l'altro lato del letto, e non una semplice donna, ma Hermione Granger. Il lenzuolo bianco la copriva fino al seno, Ron sapeva che sotto quello stupido lenzuolo c'era un corpo nudo ed invitante, perché aveva provveduto lui stesso a privarlo degli indumenti la sera precedente. 
L'aveva trovata a letto ad aspettarlo, perché lei sapeva che lui sarebbe tornato in tempo per Natale, e così - dopo una settimana di lontananza - lui era tornato da lei e l'aveva spogliata per fare l'amore lentamente, per assaporare ogni sensazione. Fare l'Auror portava via del tempo a Ron che avrebbe preferito passare con la propria famiglia anziché lontano da loro. Un dolce pianto si sentì attraverso la porta della camera da letto, Ron sorrise a quella che per lui suonava come una dolce melodia, Hermione invece sussultò sedendo sul letto e facendo scivolare il lenzuolo che scoprì il seno nudo. Questa si coprì immediatamente e guardò supplicante Ron che le rispose con un cenno d'assenso, poi Hermione sprofondò nuovamente con la testa sul cuscino. Ron si sollevò dal letto sotto lo sguardo di Hermione, che nonostante la stanchezza non riusciva più a chiudere gli occhi, ma che invece godeva della vista del corpo nudo del marito. Ron indossò il primo pigiama preso dall'armadio ed uscì dalla camera per entrare in quella di fronte, dove il pianto si fece più forte. Una piccola culla era posta al centro della camera contenente una piccola bambina di pochi mesi dai capelli dal castano ramato e gli occhi dello stesso azzurro di quelli che la stavano osservando. Ron la prese in braccio e la cullò tra di esse fino a che il pianto cessò, probabilmente aveva fatto un brutto sogno. Guardò fuori dalla finestra ed il cielo era ancora scuro, l'alba sarebbe sorta solo tra qualche minuto ancora. Baciò la fronte della bambina che, per quanto fosse molto presto, osservava con i suoi occhi vispi il padre e ridacchiava felice, probabilmente di riaverlo a casa dopo non averlo visto per una settimana. 
«Buon 1° Natale, Rosie» sussurrò alla bambina, che rispose con un sorriso che fece scogliere il cuore di Ron. Nove mesi prima non era convito che sarebbe stato un buon padre, poi l'aveva vista nascere in quel giorno di Marzo e vederla tra le braccia di Hermione in quel letto al San Mungo gli aveva fatto cambiato idea: lui era convinto che sarebbe stato un buon padre, perché l'avrebbe amata incondizionatamente ogni attimo per il resto della propria vita. E cosa c'era più importante per un figlio essere amato immensamente dai propri genitori? Perché era più che sicuro che anche per Hermione non esisteva nulla di più importante di quella creatura concepita con amore. Non l'avevano programmato, ma lei era arrivata inaspettatamente a riempire ancor di più i cuori dei suoi genitori, freschi di matrimonio. Eppure doveva aspettarselo, lui ed Hermione avevano avuto un eccesso di passione dopo il matrimonio, facevano l'amore spesso e volentieri. Principalmente nel loro letto, lentamente e dolcemente come piaceva ad entrambi, ma non poteva negare che avevano avuto anche le cosiddette "sveltine" nei luoghi e momenti più improbabili; come al matrimonio di Harry e Ginny o nell'ufficio di Hermione poco prima di una riunione importante di questa - Ron aveva scoperto che fare l'amore era un ottimo rimedio per calmarle i nervi. Approfittava più che poteva della scoperta sopratutto dopo una lite, Hermione era più propensa a perdonarlo subito dopo una buona dose di ginnastica sotto le lenzuola. Eppure lui l'aveva avuta prima del matrimonio, qualche tempo dopo la Seconda Guerra Magica. Non era stato programmato, come nulla nella loro relazione, eppure era successo nella vecchia camera di Hermione a casa dei suoi genitori, dopo il loro recupero dall'Australia e prima della partenza di questa per Hogwarts, per frequentare l'ultimo anno insieme a Ginny mentre lui collaborava con George al negozio dopo la morte di Fred e frequentava l'Addestramento Auror. C'era riuscito a diventarlo, insieme all'inseparabile migliore amico Harry, Hermione invece era dapprima entrata del Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche e poi al Dipartimento della Regolazione della Legge Magica. Ron aveva vissuto qualche tempo con George e durante i week-end succedeva che Hermione passasse la notte lì con lui, poi entrambi avevano provveduto ad acquistare una casa ed avevano convissuto qualche mese prima del matrimonio. 
Osservando Rose, Ron si era perso nei propri pensieri e non aveva notato che qualcun altro era presente nella stanza, appena dietro di lui. Hermione poggiò la mano sul fianco del marito e questo sussultò, la osservò un attimo confuso e poi le rivolse un sorriso. «Scusa, ero stato assolto dai pensieri.» 
«Erano piacevoli?» disse lei mentre allacciava le braccia attorno al marito, che teneva ancora la loro bimba in braccio, più felice che mai dopo l'arrivo della madre.
«Dopo stanotte, non potevano essere che piacevoli» rispose prontamente lui con un'aria maliziosa, poi le stampò un bacio sulle labbra che lei ricambiò.
«Dov'è finito quel ragazzo che arrossiva quando mi prendeva la mano?» scherzò Hermione fintamente scandalizzata.
«Credo di averlo visto in giro, fuori di qui. Se vuoi te lo vado a chiamare.» 
«No, resta qui. Preferisco questo Ron, è più se stesso» disse Hermione con una leggera risata. 
«E' più sincero con i suoi sentimenti» sussurrò Ron, Hermione gli stampò un altro bacio sulle labbra fin troppo prolungato. Fortuna che Rose picchiò con la mano sul viso del padre ridacchiando a quella scena. «Tranquilla tesoro, ne ho anche per te» disse Ron ricoprendo di baci la sua piccola bambina mentre Hermione li osservava con una risata felice. «Ehi!, ma è la mattina di Natale. Bisogna aprire i regali» disse all'improvviso uscendo dalla camera con Rose in braccio ed Hermione al seguito che borbottava qualcosa sull'aprirli alla Tana insieme agli altri. «Assolutamente no! E' il primo Natale della mia principessa, è tradizione che questa apra il suo primo regalo natalizio a casa propria» esclamò indignato con Hermione, che insisteva sull'attendere. Questa si arrese sollevando le mani in aria. Ron fece un sorriso compiaciuto e poi aggiunse: «E poi ero curioso di scoprire cosa mi hai regalato quest'anno.» 
Hermione ridacchiò parecchio divertita, era assolutamente felice di poter festeggiare il Natale con Ron, sopratutto perché il primo per Rose, ed il primo Natale della loro primogenita era molto importante per Hermione. Prese dolcemente il viso di Ron con le mani e lo baciò lungamente tra le labbra. 
«E questo per cos'era?» sussurrò Ron dopo essersi staccato dalle labbra della moglie.
«Semplicemente perché sei qui, come avevi promesso.» rispose Hermione.
Ron le fece un sorriso che, in qualche modo, fece innamorare Hermione un po' di più.  Sedettero entrambi per terra, davanti all'albero circondato da tanti regali che avrebbero portato alla Tana per festeggiare il Natale, ma questo era un momento tutto loro. Hermione prese uno dei tanti regali di Rose e lo posizionò davanti ai suoi occhi, che attirata dai colori vivaci della carta comincio ad afferrarla e strapparla, con l'aiuto dei suoi genitori riuscì ad estrarre un enorme peluche di un qualche Cartone Animato, di quelli Babbani che si vedevano nella TV che Hermione aveva deciso improvvisamente di acquistare durante la gravidanza, e che serviva solo a tenere a bada Rose, fino ad un certo limite ovviamente. Rose lo afferrò meglio che poté ed lo bavò un po', perché tentava di metterlo in bocca. La scena fece ridere i genitori che la guardavano inteneriti. Poi arrivò il turno di Ron, che ricevette da Hermione un nuovo orologio da polso d'oro bianco. Infine toccò ad Hermione. Ron afferrò una piccola scatola da sotto l'albero e, con le orecchie in fiamme come da ragazzino, glielo porse in attesa che lo aprisse. Hermione non perse tempo, rimase sorpresa quando all'interno trovò un anello con un piccolo diamante al centro. Lo osservò confusa per poi rivolgersi a Ron. «E'.. bellissimo. Ma non..» 
«Ti ho chiesto di sposarmi con l'anello di famiglia, che per quanto bello rimaneva qualcosa di usato e riusato. No, io ho pensato di ricominciare una nuova tradizione, questo anello si tramanderà nella nostra famiglia, quella che è cominciata con me e te» sussurrò dolcemente Ron guardando alla moglie negli occhi con uno sguardo profondo. Hermione gli saltò al collo e premette le labbra su quelle di Ron con una certa foga mentre Rose era impegnata con il peluche. Fece uno sbadiglio che non passò inosservato ai genitori. «La nostra principessa ha sonno, potremo metterla a letto e.. approfittare della tranquillità casalinga» disse maliziosamente Ron, premendo nuovamente le labbra su quelle della moglie che ricambiò con piacere, annuendo. 
Col suo nuovo peluche nella culla, Rose si addormentò facilmente come se volesse regalare un po' di intimità ai genitori che non persero tempo ad approfittarne. Ron ed Hermione fecero l'amore un'altra volta. Ron affondò in Hermione e si sentì completo, ed Hermione lo accolse come se nella vita non avesse fatto altro che aspettarlo.
Come in qualunque film romantico, l'alba faceva da testimone alla prova d'amore tra i due, ma questa non era una di quelle favole che raccontavano a Rose, dove tutti vivevano felici e contenti.
No, questa era la realtà, dove si soffriva ma poi si trovava la luce nell'oscurità, e si viveva felici ma innamorati.

 
   
 
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