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Autore: Lady Koyuki    24/12/2015    1 recensioni
– Tu hai mai dovuto fare un regalo? –
A parere mio, cercare un regalo giusto a Natale è un'impresa titanica; figurarsi per un capitano di nostra conoscenza, che dovrà chiedere una mano nella realizzazione del suo intento.
Una storia natalizia che non ho resisto a scrivere.
E con questa fan fiction, vi auguro Buona Natale, Buon anno e Buone feste a tutti!!! :D
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boa Hancock, Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora, credo di avere scritto storie migliori, ma non ho resistito a scriverne una sul natale. Non è una storia pienamente romantica, e forse piacerà a pochi, ma ho provato a buttare giù la mia idea come meglio sono riuscita, anche se i personaggi risultano un pochino OOC (mi spiace >_<).
Spero possa comunque piacere.
E detto questo, vi auguro buona lettura :D


 
Alla ricerca... di un regalo!


 
Non sapeva come iniziare il discorso; di certo non era di suo uso comune “imbarazzarsi” nel chiedere qualcosa, ma quella volta, in quella situazione, non sapeva perché, c’era qualcosa di diverso.
- Allora, dimmi, cosa volevi chiedermi? –
L’amico lo guardò curioso, ancora con il piccolo asciugamano al collo, con il quale si stava strofinando delicatamente i capelli verdi; esaminandolo, l’altro si rese conto di non avergli mai chiesto come si fosse fatto quella ferita all’occhio, ma forse non era un argomento che piaceva al verde.
- Bhe, ecco.. – Rufy si agitò leggermente sulla panca d’allenamento dove era appoggiato, osservando negli occhi il suo vice con uno sguardo innocente. – tu hai mai dovuto fare un regalo? –
La domanda spiazzò lo spadaccino, che si fermò osservando curioso il proprio capitano.
- Un regalo? –
- Si – continuò il moro – sai è quasi Natale, e vorrei fare un regalo a una persona… - disse agitandosi leggermente – ma non so che cosa –
Zoro continuò a scrutarlo per un po’, tra lo stupito e il curioso, però notò la leggerissima e quasi impercettibile agitazione del proprio capitano, e capì che faceva sul serio; ma di certo lui era l’ultimo a cui chiedere una cosa del genere.
- Innanzitutto dipende a chi lo fai – provò ad iniziare, innervosendosi un po’ e fregandosi più velocemente la testa;era leggermente in impaccio il verde, non sapendo nulla di chi dovesse ricevere il sopracitato pensiero – se è una donna o un uomo, che gusti ha…- continuò.
Venne subito interrotto da un Rufy assai determinato nel suo intento.
- E’ una donna. E di gusti femminili me ne intendo poco…- affermò tristemente.
Zoro rimase momentaneamente sotto shock. Una donna? Iniziò nella sua testa una serie di domande su chi potesse essere la signorina in questione, ma notando ancora il moro che lo guardava in attesa quasi religiosa, sospirò rassegnato, dovendo obbligatoriamente dirgli qualcosa.
- Sono l’ultima persona che può consigliarti; scusami Rufy, ma ne capisco poco anche io di gusti femminili. Prova a chiedere alle ragazze magari – rispose un po’ dispiaciuto.
Rufy lo guardò tranquillamente, per poi tirare fuori il suo solito e immenso sorriso.
- okay, grazie mille comunque Zoro! – urlò, prima di buttarsi giù a capofitto dalla finestrella della palestra.
- Ma che diavolo gli è preso? – si chiese il verde, per un secondo immobile, prima di alzare le spalle sconsolato e riprendere i suoi allenamenti.
 
***
 
Sbuffò. La neve era candida e morbida, ma odiava il freddo dell’inverno; mentre ammirava quel paesaggio dalla finestra, vide piombare giù il suo capitano ad una velocità spaventosa. Fece un piccolo salto, non aspettandosi quell’entrata, e sospirò rassegnata, muovendo i lunghi capelli arancioni.
- Sempre il solito. -
Rufy atterrò nel suo modo aggraziato sul ponte della nave, osservando che sul prato innevato Chopper e Usop stavano cercando di mettere su dei pupazzi di neve, senza avvicinarsi alla forma originaria della scultura; erano fermi in un’isola invernale, e nonostante il freddo, lo spirito di quei due non accennava a diminuire.
- Ehi Rufy, vieni a fare un pupazzo di neve con noi! – urlò Usop incalzante.
-Scusate ragazzi, un’altra volta, ho una cosa urgente da fare ora – rispose lui, fiondandosi in cucina, lasciandosi alle spalle due compagni totalmente stupiti.
Appena entrato, vide il suo obbiettivo, e velocemente, le si parò davanti.
- Nami, ho una cosa da chiederti – disse sicuro di sé.
La rossa, seduta su una delle sedie nell’enorme cucina, spostò lo sguardo incuriosita, osservandolo attentamente.
- Si, bè, dimmi tranquillamente Rufy – rispose sorpresa.
L’altro fece un gesto affermativo, perdendo la sua precedente sicurezza, per poi sedersi di fronte a lei; non c’era nessun altro lì, tutti erano fuori tra pupazzi di neve o faccende “domestiche” per quanto possano essere domestiche le faccende su una nave.
- Allora… devo fare un regalo Nami – proruppe il moro
- Un regalo? - Chiese sorpresa.
- Si, esattamente – disse lui guardandola attentamente – ma è per una ragazza, e sinceramente non sono bravo in queste cose…-
Nami si rizzò sulla sedia, assai stupita; voleva fare un regalo? A una ragazza? Il suo capitano? Non le sembrava vero, ma dopo un attimo di sorpresa, riprese la lucidità; a chi altro poteva farlo se non a loro?
- Rufy, guarda che io e Robin non vogliamo niente per natale – disse lei sorridendo amabilmente.
Rufy la guardò con un’espressione incomprensibile, come se non capisse ciò che la navigatrice gli aveva detto, ma dopo un attimo di trance assimilò il concetto.
- Ma no! Non è per te nè per Robin – rispose ridendo allegramente.
Nami si sentì un pochino ferita per quella risata, ma si ricompose subito, chiedendosi allora per chi fosse quel famigerato regalo.
-Ah, scusa Rufy, non sapevo… bè, non importa, se è un regalo per una ragazza, devi valorizzare i suoi gusti, gioielli, profumi, vestiti… - iniziò Nami, sorridendo, mentre si spostava una ciocca di capelli; Rufy così non lo aveva mai visto, era allegro e agitato assieme, ma un’agitazione di quelle che se solo conosci una persona fin nel midollo puoi notare.
- Ovviamente non deve essere una cosa esagerata, ma nemmeno una cosa di minimo valore, dipende appunto dal rapporto che hai con questa persona. Ah, e non dimenticare che puoi regalare più di una cosa assieme – concluse lei
- Più di una cosa? In che senso?
- Nel senso che puoi fare due piccoli regali carini e magari importanti, anche se non sono esagerati. Capito? –
Rufy sorrise,
- Certo! Grazie mille Nami! – disse alzandosi per poi correre verso l’uscita, lasciando la navigatrice esterrefatta.
Prima di chiudersi la porta alle spalle però, fece capolino di nuovo con la testa attirando ancora una volta l’attenzione di Nami.
- Ah, un’ultima cosa; per spedire il pacchetto posso chiedere ai News Coo? –
- Spedire? – Nami fu colta di sorpresa, ma poi comprese. – Oh, si spedire, si certo ogni tanto fanno anche consegne di pacchi e altro oltre ai giornali – concluse la donna.
- Grazie ancora. Torno presto, non faccio tardi. – disse uscendo e chiudendosi la porta dietro di sé.
Non faccio tardi? Usciva a quest’ora di sera? Istintivamente Nami allora corse fuori, affacciandosi alla balaustra per vedere un Rufy che correva verso la città di quell’isola, in mezzo alla neve, con indosso i suoi soliti abiti.
Era preoccupata, si sarebbe cacciato nei guai. Istintivamente, ignorando tutti gli altri che la chiamavano, Nami corse a prendere il suo cappotto, e inseguì il suo capitano lungo il sentiero fra gli alberi.
 
***
 
Erano almeno una ventina di minuti che girava i negozi pienamente illuminati, guardava le vetrine, e andava avanti; Nami restava qualche metro dietro di lui, nascosta dietro a un barile, un muro, o una persona. Non pensava di seguire di nascosto il suo capitano, ma quando aveva notato che stava seriamente girando i negozi, non voleva, per così dire, disturbarlo.
Il moro si fermò nuovamente davanti a una bottega , di gioielli per l’esattezza, mentre Nami era a una decina di metri da lui, sulla parete esterna del negozio, sporta di poco sulla strada. Non osava ammetterlo, ma la curiosità la stava consumando dentro, non volendo andare a chiedere direttamente per chi fosse quel regalo.
All’improvviso, sentì qualcosa che le premeva sulla bocca, seguita da una mano robusta sul fianco che la tirava indietro; Nami iniziò a dibattersi, sferrando calci e pugni, fino a che “l’assalitore” non mostrò il suo volto, e ciò fece incavolare ancora di più la rossa.
- Che diavolo fai Zoro? – disse quasi urlando, ancora in preda a un leggero panico – mi hai fatto venire un infarto? Sei scemo? – disse cercando di prenderlo a pugni sul petto, che non diedero il risultato sperato.
- Se urli ancora un po’ Rufy saprà della tua presenza – disse lui, osservandola sorridendo.
Nami si zittì velocemente, riprendendo il controllo di se.
- Che diavolo ci fai tu qui? – chiese Nami, ancora arrabbiata.
- Bè, Rufy è saltato giù dalla nave come un pazzo, e tu gli sei corsa dietro. Sei matta? E’ sera, non mi sembra il caso tu vada in giro da sola –
Nami lo osservò un po’ stupita, mentre il verde la guardava tranquillamente, aspettandosi una qualsiasi risposta, tranne quella che ebbe subito dopo.
- Eri preoccupato  per me? - chiese lei.
Zoro arrossì leggermente per poi staccare le braccia da lei, fino ad allora appoggiate ai suoi fianchi, e incrociarle al petto, girando lo sguardo altrove.
- No, ero preoccupato anche per Rufy, scema! – disse cercando di essere il più determinato possibile.
Nami stava per (fingersi) arrabbiata ancora, in quanto aveva apprezzato quella reazione ma non voleva darglielo a vedere, quando  sentì il campanello di un negozio suonare, e di scatto si sporse fuori per vedere la porta che si chiudeva dietro al proprio capitano.
- E’ entrato – disse al verde
- Dove esattamente? – chiese lui, affacciandosi dal muro
- Gioielleria. Avviciniamoci –
Si misero accovacciati sotto la vetrina, giusto in tempo per vedere il commesso prendere ciò che Rufy aveva indicato.
- Che gusti squallidi, non metterei mai quel coso viscido – commentò Nami, appoggiandosi a Zoro per sorreggersi.
Zoro la guardò dall’alto senza dire nulla, anche senza avere il tempo di farlo, visto che dovettero riprendere entrambi in fretta un buon nascondiglio anti- capitano.
Il moro infatti, era uscito, e stava continuando la sua passeggiata tra i negozi, sempre seguito dai suoi affidabili amici; il secondo luogo dove entrò non aveva vetrine, ma era tutto nero, circondato solo da neve. Nami e Zoro si piantarono davanti all’edificio, leggendo il nome e i servizi. Aveva qualcosa di illegale quel posto, non che loro fossero dei bravi cittadini per bene.
- E’ un negozio tutto fare in pratica – disse Zoro osservandolo meglio
- Si ma cosa è venuto a fare qui? – chiese Nami.
Qualunque cosa era, ci mise ben poco, e sentendo la porta aprirsi, Nami fece uno scatto veloce indietro, scivolando però sulla neve e beccando in pieno il vice capitano, facendo perdere l'equilibrio anche a lui. Si ritrovarono a terra, uno sull’altro, in una posizione alquanto ambigua; il verde la osservò leggermente imbarazzato, ma comunque con uno sguardo fermo, mentre lei era paonazza.
-s-scusa – disse nervosamente, senza però muoversi.
- Ragazzi, che diavolo ci fate qui? – al suono della voce del loro capitano, si alzarono in men che non si dica, cercando di apparire tranquilli e rilassati…
- Noi bhe, ecco…-
- Stavamo….-
Senza risultato. Ma parlando di Rufy, la cosa era futile.
- Mi stavate spiando? – chiese leggermente confuso.
- No!- urlarono in coro i due
Il capitano sorrise
- Qualunque cosa stavate facendo, vi va di accompagnarmi dai News Coo? –
I due si guardarono per un attimo, ancora rossi in volto, ringraziando l’ingenuità di Rufy, prima di scostarsi e accettare l’invito del capitano.
 
- A chi vuole spedirlo? – il commesso guardò stupefatto Rufy, e poi gli altri due, che ricambiarono l’occhiata.
- Ha capito benissimo, c’è qualche problema? –
Il commesso si agitò leggermente, per poi scrivere il nome del destinatario sul pacchetto.
- No, no, certo, ma, be ecco, dovremmo chiedere alla marina, certo, se non c’è su il mittente sarà più semplice ma…-
- E’ fattibile chiedo solo? – continuò il moro, sempre più deciso.
- Si, è fattibile –
- Benissimo! – concluse sorridendo, finalmente giunto alla riuscita del suo intento. – Glielo porterò domani allora, pronto da spedire! -
Nami e Zoro, alle spalle di Rufy, si guardarono scettici, ma la rossa gli sorrise allegramente.
- Bè, direi che almeno abbiamo risolto il mistero – affermò, ricevendo un sorriso dal verde.
 
***
 
Non nevicava più; erano tutti e tre sulla strada di ritorno in un silenzio alquanto fastidioso.
- Ho fatto bene secondo voi? A prederle un regalo intendo. Dovrei anche scriverle qualcosa forse. – proruppe all’improvviso Rufy.
Nami lo osservò con affetto prima di rispondere.
- Secondo me hai fatto bene, e si scrivile una lettera. Sia per augurarle buon Natale, sia per dirle perché hai pensato di farle un regalo – rispose Nami, tranquillamente – io farei così per una persona a cui tengo particolarmente – concluse, alzando istintivamente lo sguardo, verso il verde, che ben presto la osservò, leggermente rosso, facendola pentire di quell’azione.
- Grazie ancora ragazzi, allora vado a finire il regalo – disse il capitano, saltando sulla balaustra nel suo modo “aggraziato” e sparendo sulla nave che avevano appena raggiunto
Nami continuò ad osservare il ponte, sorridendo, non accorgendosi di Zoro che le si era avvicinato.
- Davvero faresti così? – chiese il verde, facendo spaventare leggermente la ragazza.
- Bè ecco si, farei più o meno così. – rispose, nervosamente, prima di allontanarsi per salire a bordo.
- Ora vado anche io che…- si interruppe, sentendo una mano che le teneva il polso; si girò, notando Zoro che si avvicinava lentamente e in modo deciso. Quando fu vicino abbastanza da poter sentire il profumo di mandarini provenire dalla navigatrice, alzò una mano, tra le cui dita, spendeva un pacchetto color oro ornato da un fiocchetto rosso.
- Prima di scappare, allora, tieni questo – proruppe lui, consegnandoglielo delicatamente nella sua mano destra.
Nami rimase a contemplare quel pacchetto per parecchi secondi, non accorgendosi che il verde era andato via. Si risvegliò da quello stato solo quando lui le augurò la buonanotte, sparendo sulla nave.
Mormorò un “aspetta” ma troppo tardi perché potesse sentirla; in quell’attimo, troppo curiosa, osservò il pacchetto tra le sue mani, decidendo di non rispettare le scadenze natalizie, e con una delicatezza grandissima iniziò a scartare quel piccolo regalo.
All’interno c’era una scatoletta rosso scuro, che conteneva un piccolo anello, ornato sulla parte superiore da una foglia di mandarino.
Nami sorrise, felice e imbarazzata allo stesso tempo; probabilmente doveva ricambiare il regalo, e decisa, salì sulla nave indirizzandosi senza sosta verso la palestra, dove sapeva di trovarlo, di trovarlo solo.
 
***
 
Chilometri e chilometri (e chilometri) di distanza.
Una ragazza con indosso un costume verde attorniata da un mantello bianco, entrò di corsa nella sala, portando in mano un pacchetto colorato.
- Sorella questo è per te! Non sappiamo da chi arrivi ma sembra innocuo – sentenziò, ancora affannata.
La donna con cui parlava si alzò lentamente, con una calma surreale, dal suo trono-serpente, spostandosi lunghi capelli corvini e si diresse verso l’altra.
- Non si sa il mittente? – chiese – magari è una comunicazione segreta. Lascia a me, e torna pure dalle altre. – concluse, facendo un gesto della mano.
Dopo un po’ di scetticismo l’altra ubbidì uscendo dalla sala, ma rimanendo alla porta, incuriosita dal pacchetto ; ma non era la sola, perchè come lei, anche sua sorella e la saggia (si fa per dire…) del villaggio, erano in corridoio davanti alla sala, incuriosite da quel misterioso regalo.
- Nyon, da chi pensi che sia? – chiese Marygold.
- Non lo so, ma non promette nulla di buono – rispose l’anziana.
Hancock si risedette sul suo fidato serpente, prendendo in mano il regalo; lo scartò abbastanza velocemente, non sapendo da chi fosse e nemmeno immaginandoselo, per poi aprire la scatola nel quale era avvolto. Era una piccola scatoletta di legno, molto comune; all’interno, la prima cosa che vide fu una collana semplice, ornata però da un ciondolo a forma di serpente, che ricordava molto i suoi orecchini. Al posto degli occhi, possedeva due gemme colo rubino, che sembravano scrutarla.
Sorpresa, appoggiò l’oggetto vicino a sé, per poi osservare i due pezzettini di carta sul fondo del contenitore; uno era un piccolo rettangolo, che quando prese in mano, sentendone la consistenza, capì subito si trattava di una vivre card. Ma nonostante questo, non capì chi potesse essere il mittente. Decise quindi di aprire il secondo foglietto, che scoprì essere una lettera.
La dovette leggere due volte, prima di realizzare la veridicità della cosa; subito le si inumidirono gli occhi, stringendo a se quel piccolo tesoro che l’aveva colmata di gioia.
Fuori nel corridoio, le altre tre donne la guardarono più curiose che mai, non volendo però disturbarla; aveva detto chiaramente che ci avrebbe pensato lei, e loro non disubbidivano, ma soprattutto, la reazione della principessa, aveva appurato che era meglio così.
Ben presto però, la donna si alzò dal suo posto, indirizzandosi verso il mobiletto presente nella sala; appoggiò lì la scatola, indossando prima la collana e nascondendo delicatamente uno dei due foglietti addosso a lei, all’interno del suo maestoso abito. Sorrise allo specchio ammirando la sua bellezza, per poi chiudere la scatola e uscire dalla stanza, con il suo fidato serpente al seguito e un sorriso di pura felicità sul volto.
Le tre, oramai in preda alla curiosità più assoluta, si buttarono sulla scatola, trovandoci dentro solo una lettera. La vecchia Nyon, la prima ad averla agguantata, decise di leggerla ad alta voce per soddisfare anche la curiosità delle altre due.


Cara Hancock.
So che forse questo regalo ti risulterà inaspettato, ma penso possa comunque essere apprezzato.
Continuerò a ringraziarti sempre per quello che hai fatto per me, e visto l ‘avvicinarsi del natale, ho pensato di farti un piccolo pensiero. Spero ti piaccia.
Ho voluto inserire dentro al regalo anche un’altra cosa. E’ la mia vivre card. Forse la riterrai inutile, ma così so almeno che se mai avessi bisogno di me, in qualunque momento, tu possa trovarmi, sempre.
Mi farebbe davvero piacere rivederti, e sono convinto che a ciò non manchi molto.
Tanti auguri di Buon Natale Hancock!
Rufy

 

Si.
Probabilmente e’ orrida. Ma apprezzo chiunque l’abbia letta; non sono pienamente soddisfatta, ma per come amo Hancock, ho voluto dedicare specialmente a lei questo Natale *^* (aggiungendoci anche Nami :P).
Spero Vi sia piaciuta e che vi abbia anche un pochino coinvolto.
Ringrazio che siete passati e vi auguro un Buon Natale, Buon anno  e Buone Feste a tutti! :D
Un saluto,
Koyuki :3
   
 
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