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Autore: damaristich    08/03/2009    8 recensioni
New moon. edward ha lasciato bella, eppure non è andato via.. lei è nella sua stanza "La testa urtò violentemente contro il pavimento in uno spasmo mentre la crisi raggiungeva picchi considerevoli [...]cominciai a raschiare con le unghie il pavimento.. stranamente l'asse venne via con facilità......" buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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rigrazio tutti per i commenti! sono contenta che vi piacciano anche gli spaccati di vita..

Bella POV

Mi ero svegliata da un incubo terribile,questa era l'unica spiegazione. Ogni mattina, aprendo gli occhi, osservavo attraverso la finestra della mia stanza i brutti nuvoloni neri che facevano da cielo alla buia Forks, e non mi rattristavano. Cosa avrebbe potuto farlo se giorno dopo giorno c'erano a risvegliarmi le sue fresche braccia? Ancora intorpidita e con la voce impastata dal sogno, biascicavo uno sconnesso < Buongiorno > e lui rispondeva, etereo, con il sorriso scintillante e mille bacini accompagnati da altrettanti "ti amo".

Mi amava, l'avevo riportato da me. Io piccola umana ero riuscita a combattere contro un vampiro complessato.. il MIO vampiro complessato! Edward mi amava, io amavo lui... e non sarebbe mai più andato via da me. Almeno questo era ciò che prometteva costantemente, ma era difficile credergli.

Avevo cacciato gli artigli, avevo mostrato una forza che non credevo di possedere, ero riuscita a correre da lui con un pugnale conficcato nel cuore, senza aria,ma con un chiodo fisso.

Eppure la ferita sanguinava ancora, ed io non potevo farci niente. Ogni volta che si allontanava da me, ero presa da crisi di panico inaudite e immotivate. Non riuscivo a smettere di piangere. Cercavo di convincermi che no! lui non era andato via, erano solo questioni familiari, o piccoli impegni a tenerlo distante qualche ora da me ma la mia coscienza ferita mi remava contro e continuava a farmi girare un coltello nel petto a ricordarmi che avrebbe potuto andare via da me appena gli fossero balenate in testa le motivazioni che l'avevano spinto a farlo mesi prima.

E non servivano le sue promesse..come le sue mille parole di convincimento... Semplicemente ero terrorizzata e non riuscivo a fidarmi dei suoi discorsi. Dopotutto.. era stato l'amore a allontanarlo da me. E l'amore stava crescendo sempre di più. Perchè questa volta sarebbe dovuto essere diverso?

Queste domande mi lasciavano sempre con l'amaro in bocca.. e non volevo porgliele nonostante me le leggesse negli occhi, sapevo che era dispiaciuto per come stavo.. mi aveva detto che "solo il tempo mi avrebbe potuto far comprendere che sarebbe rimasto con me " e l'idea del tempo non mi dispiaceva affatto!

Le mie crisi di panico l'avevano costretto a rimanere costantemente accanto a me in ogni momento del giorno e della notte: se non l'avevo vicino mi sentivo morire. Questo l'aveva obbligato a tralasciare la caccia tanto che i suoi occhi erano diventati neri come la pece. Aveva cosi fame evidentemente che un giorno me lo chiese lui stesso. Eravamo sul letto a baldacchino che aveva fatto mettere nella sua stanza apposta per me. Stavamo ascoltando della musica classica. Io ero appoggiata al suo petto e distrattamente giocano con i suoi capelli quando mi chiamò:

< Bella >

< mmm >

< guardami > mi voltai verso di lui e lo guardai attentamente, sfiorandogli le occhiaie profonde e scrutando i suoi occhi, neri.. neri.

< ma... hai fame! > erano proprio NERI! non li avevo mai visti cosi. Lui sorrise.. esitante..

< si...Bella.. avrei bisogno di andare via nel fine settimana > no.. no.. fuori no! tutto ma non andare via!

< Non sopporto questo sguardo, non ce la faccio, non riesco a vederti soffrire > disse lui con un chiaro tono di sofferenza nella voce. Caspita.. si doveva essere vista la mia espressione dolorante..< ma è un mese che non mangio.. Bella, anche starti vicino sta diventando difficile e non voglio che lo sia.. lo capisci questo? >

< si... e.. > scoppiai a piangere, potevo essere cosi insensibile?! Lui ovviamente mi prese teneramente fra le braccia, accarezzandomi i capelli

< shh.. ti giuro che torno, te lo giuro, porto il cellulare con me, ti chiamo ogni quanto vuoi tu, ti prometto che torno! > possibile che non capisse, poteva andare, non mi importava di stare male senza di lui, ma ero stata una egoista, lui stava male e non me ne ero resa conto, come avevo fatto! ero una stupida, STUPIDA! e questi pensieri mi fecero piangere ancora più forte tanto che lui si spaventò..

< bella... cosa devo fare dimmelo tu... ti prego > no angelo mio tu non devi essere triste.. sono io il problema, riuscii a prendere aria e a parlare tra un singhiozzo e l'altro:

< no.. non... è que..quello il proble.. ema, ma sono iooo > niente da fare.. piangevo troppo per riuscire a parlare, lui mi strinse più a se.

< perchè sei tu il problema? non capisco > mi allontanò piano da se, baciandomi le lacrime e alzandomi il mento con un dito. Mi scrutava attentamente triste, non sopportava le mie lacrime, il mio dolore.. soprattutto se era lui a causarlo.

< pe.. perchè io dovevo a..accorgermene, che tu stavi ma.ale, e invece pensavo s..solo a me e a quanto avessi bisogno di te, perdonarmi edward, sono stata una stupida! > sorrise, e io abbassai la testa.

< piccola folle! > mi baciò la punta del naso < amore mio se non ti ho detto niente fino ad ora era perchè non potevo farne a meno, e non mi pesava assolutamente rimanere con te, anzi... era ciò che volevo.. ma ora che non posso più te lo dico... non sei insensibile..! > mi rialzò il viso < capito mia Bella principessa!? > sorrisi facendo segno di si con il viso. Se avessi detto qualcosa sarei di nuovo scoppiata in lacrime per la gioia forse.

Rimanemmo stretti, a ascoltare l'uno il respiro dell'altro.. o meglio.. lui ascoltava il mio respiro regolarizzarsi insieme al cuore, e io.. pesavo i miei respiri sui suoi, tranquilli, dolci e freschi. Mi cullò tra le sue braccia finchè non mi rilassai. Il cd ripartì più volte ma non ce ne curammo. Il resto della famiglia probabilmente aveva sentito le nostre parole, e nessuno ci venne a disturbare.

< quando? > gli chiesi. Aveva capito a cosa mi riferivo, senza smettere di solleticarmi il collo con le labbra fresche mi rispose

< Emmet pensava di partire questa sera, a qualche ora da qui hanno problemi con gli orsi, e LUI vorrebbe dare una mano.. > Immaginavo la mano di emmet stritolare i colli dei poveri orsi..

< ho capito... > rimasi in silenzio

< con te rimarrà alice, poi ci saranno esme e carlisle, per qualsiasi evenienza. Porto il cellulare con me, cosi quando hai bisogno di sentirmi mi chiami, anche sempre, ne porto due ok? cosi evito la questione batteria... >

sorrisi e interruppi la sua scia di precauzioni con un bacio

< posso rimanere a dormire qui almeno? non voglio stare in camera mia senza di te.... >

< alice ti aveva già vista mettere in borsa il cuscino e il pigiama infatti esme è andata a fare la spesa, cosi se vi va, preparate una torta al cioccolato insieme, che ne dici? > storse il naso.. ovviamente il cioccolato non era di suo gradimento ma la cosa mi rialzò il morale e mi inginocchiai sul letto facendo traballare tutto

< sisi! ci sto! > Mi abbracciò ristendendomi sul letto con il suo peso

< golosa che non sei altro! > mi teneva il polsi leggermente con le sue mani, era con il viso a qualche centimetro dal mio

< mmm si in realtà mi andrebbe di assaggiare qualcosa di dolce > dissi con fare finto provocante, non ero capace..... tanto che lui si mise a ridere e si avvicinò ancora di più. Le nostre labbra appena si sfioravano:

< tipo? > I suoi occhi neri erano profondi e misteriosi, attiravamo inesorabilmente i miei come calamite. Ero incapace di articolare frasi sensate..

< ehm... ehm.. > distolsi lo sguardo, sicuramente ero rossa come il fuoco, e lui mi baciò.

Ci perdemmo tra fuoco e oscurità. Ci unimmo in una danza maledetta intrisa d'amore e passione. Spire di calore ci avvolgevamo, mentre il ghiaccio si scioglieva in lacrime e il fuoco divampava sempre più forte incendiando le guance. Le sue mani ormai tiepide si insinuavano tra lembi di pelle come soffi leggeri, leggeri e non mi opponevo, non solo perchè non mi era rimasta un filo di forza di volontà ma perchè ogni piccola parte di me gli apparteneva, ero sua, incondizionatamente. Il vento del desiderio ci governava. Non desideravo che lui e lui non desiderava altro che me. Le dita percorrevano lente i profili dei nostri corpi indugiando sui particolari. E le labbra giocavano lente, fin troppo lente, eccessivamente lente. Era di un estenuante sublime, non avrei retto ancora per molto. I respiri erano rotti, corti, non bastavano mai.. Il cuore parve uscirmi dal petto quando con un gesto fluido mi sfilò la camicia. Fuoco e ghiaccio ci imperlavano le mente. Brividi di freddo correvano lungo la schiena. I baci sapprofondirono, voloce, voraci, insaziabili ma tutta la magia si spense di colpo quando lui si staccò da me.

Fu come rimanere senza ossigeno, boccheggiavo in cerca della sua presenza

< scusa... > Mi mise seduta tenendomi abbracciata.

< pe..per cosa edward? > avevo ancora il respiro ansante ma quando mi accorsi di essere in reggiseno davanti a LUI avvampai e mi coprì alla bell'emmeglio con le braccia. Lui sorrise voltandosi, e mi allungò la camicia.

< per questo... non avrei dovuto.. e ehm.... sono un pò fuori controllo quando non mangio... >

< mmm.... che ne dici se andassi a caccia tra un'altro mese o due? > si voltò sconcertato e la sua espressione mutò:

< beh se proprio insisti... >

< vai a mangiare edward > scoppiò a ridere fragorosamente e mi abbracciò stretta.Poi mi prese il viso tra le mani cosi velocemente che sussultai, con gli occhi nei miei disse:

< ti amo più di ogni altra cosa, non andrò mai via da te, sei tutto ciò che da senso alla mia esistenza lo capisci!? > Lo disse con occhi così sinceri che non potei che credergli. Di risposta gli diedi un bacino

< Sai... quando sei... andato via e... insomma quello che mi dissi > preferivo non ricordare le parole con cui mi aveva abbandonata < mi era parso cosi assurdo che non potevo crederci.La mia mente si bloccò, non riuscivo a pensare, perchè la principale verità della mia vita era crollata. Eri, e sei, l'unica certezza della mia esistenza, e non mi avevi mai mentito. Quindi sapevo, ero certa, ci dovesse essere una spiegazione. E ogni giorno lontano da te l'ho vissuto a chiedermi il perchè, perchè fossi cambiato cosi di colpo. Quando trovai la tua lettera fu come se in un attimo il mondo si fosse ricostruito, niente era crollato definitivamente, c'era ancora una possibilità,perchè mi amavi davvero e la tua folle testa voleva proteggermi > gli diedi qualche colpetto sui capelli < ho combatutto per quella certezza > mi abbracciò stretta a se... senza dire niente, era senza parole il mio edward

< e questa è la motivazione del mio terrore... io sono certa del tuo amore, morirei per questa certezza... ma anche prima lo ero eppure sei andato via...cosa è cambiato ora edward? > Senza pensarci rispose

< è cambiato che io vivo per te... per la tua felicità, e mi sono reso conto che posso distruggermi quanto voglio allontanandomi da te, ma tu non sarai mai felice >

< quindi stai con me solo per la mia felicità? > no.. questo non mi piaceva..

< no.. sto accanto a te perchè non posso fare a meno di te, e tu non puoi fare a meno di me.. siamo una cosa sola io e te.. inscindibile >

< è cosi? >

< si... veramente principessa >

Come non credergli.. non dovevo avere paura... non dovevo.

La sera stessa Edward partì...

 

e... to be continued..

 

 

sorry!!! sono in ritardo e non posso finire a scrivere.. ma intanto vi posto questo pezzetto! scrivo presto il continuo.. promesso!

  
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