Crossover
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Autore: Crybaby    25/12/2015    2 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buone feste a tutti!

La Tripla Battaglia Per Il Destino Del Mondo (Settima Parte)

Trunks non tentò nemmeno di asciugare il sudore freddo che gli stava sgorgando dalla fronte.
Il mostro in cui si era trasformata Eudial andava al di là di ogni sua paura passata. C'era qualcosa, in quella bestia, che gli fece pensare che non sarebbe sopravvissuto fino al ritorno di Goten e Gohan. Non senza giocarsi un'ultima carta, perlomeno.
Il saiyan mise una mano in tasca, tirò fuori una capsula Oplà e la aprì, per ritrovarsi nelle mani la spada donatagli dal leggendario Tapion.
-In guardia, strega!
Trunks caricò a testa bassa, prendendo di mira il torace della volpe. Ma fu anticipato: Eudial gli balzò addosso prima che potesse farlo lui, gli strappò dalle mani la spada con le zanne per sputarla lontano, e lo catturò nelle spire delle sue cinque code per stritolarlo.
Il figlio di Vegeta allungò vanamente una mano verso la spada, prima che la vista gli si annebbiasse.
"No... N..."

-STAGLI LONTANO, MALEDETTA!!!

Qualcuno di veramente inferocito aveva raccolto la spada per mutilare lo pseudo-demone delle sue code.
-KIENZAN!!!
Dopo aver accecato la bestia, l'individuo si caricò Trunks in spalla e lo portò poco lontano per fargli riprendere le forze.
-Coff... Coff... G... Goten?
-Stai bene, Trunks?
-Io... Goten, perché sei qui? Ti avevo detto di andare a cercare Gohan!
-Oh, sono certo che sarà lui a trovarci. E poi… già una volta mi hai chiesto di abbandonarti nel momento di maggior pericolo, la sera in cui Viluy ha rubato il cristallo a Pan! Che amico sarei, se lo facessi di nuovo?
-Maggior pericolo… Ma dai, dovevo solo intrattenere una folla di giornalisti!…
-E non è la stessa cosa che affrontare quel bestione infuocato?
-…sì, non hai tutti i torti!
Ridendo Trunks porse la mano a Goten, che lo aiutò a rialzarsi.
-Allora… andiamo?
-Andiamo!
Trasformandosi entrambi in super saiyan, i due uscirono dal loro riparo e tornarono all'attacco più motivati di prima.
Goten si fece avanti per primo e seppellì Eudial di colpi ravvicinati, ma venne anche lui intrappolato nelle code; il figlio di Goku però lanciò la spada a Trunks che lo liberò subito per poi attirare su di sé l'attenzione della bestia. Distratta, Eudial fu facile bersaglio di un normale raggio d'energia di Goten e venne scagliata contro una casa, abbattendola.
-KA-ME-HA-ME-HA!!!
Il più potente colpo di Goten raggiunse la volpe, ma non la scalfì nemmeno, poiché quella si era appena fatta scudo con le code già ricresciute.
-Trunks, c'è ancora bisogno di te!
-Ricevuto!
Il figlio di Vegeta arrivò in scivolata e tagliò le code per l'ennesima volta: senza più protezioni Eudial fu travolta dalla Kamehameha e scavò un larghissimo solco nel cemento, distruggendo al suo passaggio un altro paio di casupole.
-Ottimo lavoro, socio!
Trunks e Goten si riunirono per ammirare insieme i risultati del loro operato, ma prima di riuscire a darsi il cinque il potente ruggito del demone spazzò via il polverone e sbalzò indietro i due saiyan.
-Ouch! …t-temo che dobbiamo ricominciare tutto da cap… via via VIA!
I due amici rotolarono l'uno lontano dall'altro e spiccarono il volo per salvarsi da una pioggia di sfere infuocate, sparate dalle code già rigenerate della volpe.
"I nostri sforzi non sono serviti a nulla, dannazione!"
"Non c'è verso di tenerla al tappeto per più di dieci secondi!"
"Odio doverlo ammettere…"
"…ma l'unico modo per trovare un po' di respiro…"
"…per quanto sia una manovra da codardi…"
"…è…"
Trunks da una parte, Goten dall'altra, schivando le palle di fuoco i due precipitarono su Eudial con entrambe le gambe protese…
"…METTERLA A NANNA!"
…e la centrarono al collo e alla testa. piegandogliela in maniera innaturale.
-Oh…
-…no!
Entrambi tornarono letteralmente coi piedi per terra, e si guardarono preoccupati.
-A-abbiamo avuto la stessa idea!
-V-volevamo solo stordirla, e invece… le abbiamo spezzato il col…
Un rumore sinistro, indescrivibile, gelò il sangue nelle vene dei due ragazzi.
Con un movimento lento e disgustoso, il collo della bestia si riassestò nella sua posizione originale come se nulla fosse successo.
La volpe di chakra unì le zampe anteriori e le schiantò fra Goten e Trunks, separandoli. Goten accennò una contromossa, ma venne subito catturato; Trunks fece per intervenire a spada sguainata, ma il mostro gli lanciò addosso l'amico facendogli cadere l'arma di mano. Nell'impatto fra le loro teste i due saiyan rimasero brevemente intontiti, e Eudial ne approfittò per spalancare le fauci e vomitare un contingente raggio di chakra infuocato: i due saiyan non ebbero scampo.

-Goten! Trunks!
-Trunks! Zio Goten! Dove siete?! Rispondete, vi prego!
Quando Gohan e Pan giunsero sul devastato campo di battaglia, dei due giovani saiyan e della loro avversaria non c'era più traccia. Solo la presenza delle tante code di chakra della volpe recise poco prima da Trunks confermarono che il posto era quello giusto.
-È in questa zona che ho sentito spegnersi le aure di Goten e Trunks, quindi non possono essere lontani. Dannazione, se solo fossi rimasto con Gotenks, forse…
-È colpa mia, non è vero, papà?- disse Pan, con la voce rotta -mi sono lasciata mettere KO come una sciocca, e ti ho costretto ad abbandonare la lotta per starmi accanto…
-Non dirlo neanche per scherzo, Pan!- il primogenito di Goku smise di cercare il fratello e Trunks tra i detriti e si chinò sulla figlia, appoggiando dolcemente le mani sulle sue spalle -essere amata dai propri genitori non è mai una colpa!
-Lo so… Lo so! Ma resta il fatto che Trunks e zio Goten…
-Se questo può aiutarti a star meglio, sappi che sarei stato al tuo fianco in ogni caso. Io e Videl non abbiamo avuto il tempo di dirtelo prima, e forse nemmeno questo è il momento adatto, comunque…
Gohan strinse forte Pan fra le braccia.
-Quando sei caduta in coma, io e Videl abbiamo sofferto immensamente, e altrettanto immensamente siamo stati felici di riaverti con noi, sana e salva! Per questo ho preferito, e preferirei ancora, stare con te e la mamma piuttosto che tornare a combattere.
-Io… Capisco, papà. Ma che intendi dire con "preferirei ancora"?
Gohan sciolse l'abbraccio.
-Proprio perché non voglio che ti capiti ancora qualcosa di brutto, devo chiederti di tornare subito da Videl! Se Eudial dovesse ricomparire…
-…la fronteggeremo insieme, come una famiglia!
Dal fondo della strada sopraggiunse in volo Videl, seguita a ruota da Sailor Venus e Sailor Mercury, anche lei come Pan ripresasi dopo un colpo di coda di Eudial.
-Videl, tesoro! Tu non…
-Risparmiami il discorso, so bene di non essere forte quanto te- replicò lei, mentre Pan si gettava tra le sue braccia -ma questo non mi può impedire di stare accanto ai miei cari! Inoltre… dopo che Pan è sopravvissuta a svariati e pericolosi viaggi nello spazio, non penso sia più il caso di trattarla come una bambina da proteggere ventiquattro ore al giorno! Quando questa storia sarà finita, Gohan, voglio che tu ritorni ad allenarci, tutte e due. Così, giusto per essere in grado in futuro di combattere fianco a fianco.
Gohan sorrise, con aria sconfitta.
-Proprio come ai tempi di Great Saiyaman e Great Saiyagirl?
-Proprio come a quei tempi! Ehi, potremmo anche cucire un costume per Pan! Little Saiyagirl, ti piace l'idea?
Ancora abbracciata a sua madre, Pan cominciò a provare un brivido di terrore.
-A-ehm… N-non stavamo cercando Trunks e zio Goten?
-Siamo qui proprio per questo! Sailor Mercury?
La famiglia di Gohan si girò verso l'interpellata, la quale posò un dito sulla tempia per evocare il visore.
-Dopo il pugno ricevuto da Viluy, il mio visore è stato seriamente danneggiato- spiegò Ami -ma grazie al mio potere può comunque rigenerarsi, anche se lentamente. Poco fa ha appena riacquistato le sue funzioni primarie, e così ho potuto localizzare la posizione di Trunks e Goten, oltre a quella di Eudial.
-Allora, sono ancora vivi?- domandò Pan speranzosa.
-Questo non so dirtelo, purtroppo- rispose la sailor, scannerizzando l'ambiente circostante -so solo che si trovano in un quartiere lontano da qui, e… !!!
Sailor Mercury sussultò dallo spavento.
-Ami, che ti prende?- le chiese Minako.
-Non… non è possibile! Sto rilevando almeno una quindicina di forme di vita proprio a pochi passi da noi, eppure non c’è…
-Le code!- gridò Videl -guardate le code!
Come gigantesche lingue di fuoco, le code di chakra mutilate iniziarono a contorcersi e a mutare forma.
-Tutti accanto a me, presto!
I cinque eroi si riunirono, e Sailor Mercury eresse velocemente una piccola calotta di ghiaccio per proteggere tutti dall'incombente minaccia: le code di Eudial si erano appena trasformate in mostri antropomorfi simili alla loro generatrice, che come bestie prive di istinto si accanirono tutte insieme sul ghiaccio, riuscendo subito a bucarlo con i loro artigli.
-Non abbiamo scampo!
-Che cosa facciamo, Ami?- gridò Videl, mentre un artiglio la sfiorava pericolosamente.
-Semplice- rispose invece Gohan -anticipiamo l'allenamento.
Il saiyan si levò giacca, cravatta e camicia, e gonfiando i muscoli si trasformò in super saiyan.
-Potrò anche avere la ruggine da combattimento, ma penso di poter riuscire a tenere testa a questi surrogati. Ragazze, ho anche bisogno della vostra assistenza. Siete pront…
-KAMEHAMEHA!!!
-VENUS, LOVE AND BEAUTY SHOCK!!!
Prendendo l'iniziativa, Pan e Sailor Venus avevano già cominciato a scaraventare avversari a destra e a manca.
-Si era detto di lottare fianco a fianco, no?- fece Pan, sorridendo spavalda.
-Sei tutta tua madre, Pan… E va bene! All'attacco!

-…oten… Goten… Goten!...
-…n-non urlare, Trunks… Sono ancora vivo… Credo… Ahi, cos'è che mi punge la testa… Uh? Cos'è questa maniglia?
-Non toccarla. Questa porta è l'unica cosa che ci impedisce di cadere ancora più in basso.
Passato il capogiro, ma non le costanti fitte di dolore, Goten realizzò di essere semisepolto sotto un caotico mucchio fatto di scrivanie, sedie, computer e mobili vari, che lo tenevano schiacciato insieme a Trunks, al suo fianco, contro la porta di una stanza spaventosamente inclinata.
Il raggio sparato da Eudial aveva infatti spedito i due saiyan a schiantarsi su un grattacielo della città, che all'impatto si era piegato pericolosamente senza però crollare.
Per un attimo i due amici credettero che la loro nemica avesse deciso di lasciarli in pace, ma dovettero subito tornare all'erta quando sentirono i ruggiti e i passi pesanti della bestia da qualche parte sotto di loro.
-Ci sta ancora cercando- bisbigliò Trunks.
-E quel che è peggio, percepisco che Gohan e gli altri stanno combattendo contro qualcun'altro, molto lontano da qui! Temo che saremo costretti a cavarcela da soli!
-Niente paura. Eudial non sa dove siamo, quindi possiamo ancora contare sull'effetto sorpresa per un assalto a tradimento. Per prima cosa però, dobbiamo uscire da qui senza fare rumore.
-Okay!
Serrando le labbra e trattenendo il fiato, Goten e Trunks si apprestarono a sgusciare il più silenziosamente possibile fuori dall'ammasso di mobili. Nel muoversi, però, il figlio di Vegeta si accorse di un dettaglio a cui non aveva fatto caso in precedenza.
"Un'altra maniglia, quindi questa porta è doppia… E i cardini… I cardini sono dall'altra parte. Forse… Forse la fortuna non ci ha ancora voltato le spalle!"
Trunks posò una mano sulla spalla di Goten, per fermarlo. Con l'altra invece prese il primo oggetto più vicino a sé, il mouse di un computer, e lo lanciò dall'altra parte della stanza per provocare un rumore distinto. Subito dopo, si udì chiaramente la volpe aggirare l'edificio e iniziare ad arrampicarcisi sopra.
-Ma-ma-ma sei impazzito, Trunks? Perché ci hai fatti scoprire?!?
-Ho appena avuto un'idea migliore…
I passi delle zampe del mostro si fecero più rumorosi.
-…ma non c'è tempo per spiegartela! Quando ti dico "Ora!", abbassa la maniglia!
-Ma prima hai detto…
-Fidati!
Un alone rosso precedette la comparsa del demone, affacciato sullo squarcio della parete opposta: localizzate le sue prede, scattò in avanti sfoderando le zanne e gli artigli.
-ORA!
Goten abbassò la maniglia. Trunks fece lo stesso con quella vicino a lui.
E la gravità fece il resto: le due porte si spalancarono sulla stanza adiacente come una botola, facendovi precipitare non solo il cumulo di mobili ma anche il demone. Questo diede modo ai due saiyan, appiattiti contro le porte per schivare la caduta del nemico, di sferrare l'attacco a sorpresa che desideravano.
-FINAL FLASH!!!
-KAMEHAMEHA!!!
I due raggi, pur non alla massima potenza, colpendo il mostro alla schiena furono sufficienti a fargli attraversare il grattacielo e schiantarlo al suolo.
-Usciamo di qui, presto!
I saiyan si alzarono in volo e uscirono dallo squarcio nella parete appena in tempo: devastato irrimediabilmente da quell'ennesimo scossone, l'edificio crollò del tutto, seppellendo tutto il quartiere, e soprattutto la volpe, sotto le sue macerie.
Trunks e Goten atterrarono sul tetto di uno dei pochi palazzi ancora in piedi, per ammirare i risultati della loro ultima mossa.
-Ha… Ha funzionato! Hai avuto una grande idea, Trunks!
-Grazie, ma temo che tra qualche minuto saremo di nuovo daccapo. Dubito che quel mostro sia stato sconfitto così facilmente.
-Però abbiamo guadagnato del tempo! In città non è rimasto più nessuno, quindi non c’è pericolo se lo lasciamo qui e andiamo a fare una capatina al palazzo di Dende per prendere una scorta di Senzu…
-No, Goten! L’avversario con cui abbiamo a che fare non è una persona lucida, ma soltanto una bestia affamata. Se non ci troverà, non è da escludere che in nostra assenza possa abbandonare la città per cercare altre vittime da sbranare.
In quell’istante la montagna di detriti prese a tremare, segno che il demone si stava già apprestando a riemergere.
-Dannazione… Se solo fossimo in grado di raggiungere il terzo livello del super saiyan! Purtroppo solo come Gotenks possiamo riuscirci, e anche se mi secca ammetterlo, mi sa che dovremo ritentare la fusione…
-La mezz’ora utile per riprovarci non è ancora passata, non c’è abbastanza tempo.
-Accidenti, l’avevo scordato! Allora cosa possiamo… Un momento! Trunks, tu sei riuscito una volta a raggiungere il terzo livello, quando hai sconfitto Viluy!
-Ma è successo una volta, appunto. Per quanto ci abbia riprovato, non… Aspetta un attimo, Goten. Come fai a saperlo?
Goten sembrò cadere dalle nuvole a quella domanda. Il figlio di Goku si grattò la nuca, cercando di ricordare quando e come esattamente era venuto a conoscenza di quel fatto.
-Io… Boh, non ne ho idea! Forse… Forse quando ci siamo fusi prima, i nostri cervelli hanno condiviso i nostri ricordi più recenti! …ma no, è assurdo! Tutte le altre volte non era mai successo…
-Forse sì, invece. È una spiegazione plausibile!- esclamò Trunks, affascinato da quella scoperta -le altre volte non ce ne siamo accorti perché, evidentemente, stando sempre insieme per allenarci abbiamo avuto gli stessi ricordi, e…
Il figlio di Vegeta si incupì di colpo.
-Trunks, che c’è?
-Se hai i miei ricordi, Goten, significa che… che sai anche quello che ho fatto…
-Cioè, che hai mandato i giornalisti a casa di mia mamma nel momento in cui aveva più bisogno di aiuto, e che hai pensato di usare il fratellino di Ub come testimone per provare la tua innocenza? Certo che lo so, e allora?
Giovialmente, Goten mise un braccio attorno alle spalle dell’amico, con grande sorpresa di quest’ultimo.
-Trunks, piantala di preoccuparti per questo. Quello che hai fatto è brutto e non lo nego, ma so che te ne sei pentito e hai voluto rimediare, ed è questo che conta di più. E poi, ehi, tutti noi facciamo delle cazzate quando siamo fuori controllo! Pure io, sai? Pensa che non mi sono ancora perdonato per aver fatto tutto quel casino in quel fast-food…
-…e proprio di fronte alla tua ragazza- ridacchiò Trunks, senza nemmeno accorgersene. Anche se aveva già avuto modo di far pace con Goten nella dimensione parallela, la dimostrazione di affetto e lealtà del suo migliore amico lo fece sentire se possibile ancora più sereno. Più felice, quasi euforico. Addirittura, Trunks provò la curiosa sensazione di star recuperando le forze.
E per un buon motivo: Goten, trasformato in super saiyan, gli stava passando la sua energia.
-G-Goten! Sei diventato matto?!- esclamò il figlio di Vegeta, arretrando di qualche passo -è una follia! Finirai per ammazzarti!
-Non succederà, tranquillo! E poi, con questo sistema abbiamo aiutato papà a tornare al quarto livello contro Li Shenron, quindi perché non dovrebbe aiutare te a raggiungere il terzo?
-N-non era proprio la stessa situazione, ma…
Una colonna di chakra ardente spazzò via la montagna di detriti.
-Al diavolo, proviamoci! Cos’abbiamo da perdere?
-Così ti voglio!
Chiusi gli occhi, Trunks fece un profondo respiro e si rilassò, per permettere all’energia dell’amico di unirsi più facilmente alla sua.
Nel frattempo, la volpe era appena tornata alla luce. Mentre ruggiva con rabbia verso il cielo, dal suo corpo cominciarono a salire miriadi di piccole sfere di chakra, segno che era in procinto di compiere una nuova trasformazione.
-Oh, no!
-Non facciamoci scoraggiare, Trunks!
I due saiyan continuarono il loro operato con maggior determinazione, e i frutti del lavoro non tardarono ad arrivare: Trunks aveva appena raggiunto e superato il limite del secondo livello, e si sentiva già fortissimo.
A qualche decina di metri di distanza, intanto, la bestia si era fatta crescere anche la sesta coda ed era aumentata notevolmente di dimensioni, finendo per diventare una versione poco più piccola dell'originale Kyuubi.
-Non c'è più tempo, Goten! Basta così!
-No! Dammi ancora… qualche secondo…
Un potente ruggito precedette l'arrivo della bestia. Rapido, Trunks spinse via Goten e lanciò un Galic Cannon sul muso del nemico: il colpo fu potente, ma non sufficiente per fermare l'avanzata del mostro, che agitò con rabbia le code come fossero fruste. Interdetto Trunks rischiò di essere colpito, ma intervenne di nuovo Goten, che gli fece scudo col proprio corpo: centrato alla schiena, il figlio di Goku finì addosso all'amico ed entrambi furono schiantati al suolo.
Trunks fu il primo a riprendersi. Il primo e l'unico.
-No… Goten! GOTEN!… ma?…
Scuotendo l'amico per una spalla, Trunks si rese conto che non solo egli era solo svenuto, ma inconsciamente gli stava ancora passando l'energia.
Nello stesso istante, la volpe aveva spalancato le fauci per caricare un raggio. Sentendosi con le spalle al muro, Trunks non poté far altro che stringere i denti fino a farsi male.
"Se mi gettassi ora nella lotta, tutti i sacrifici che Goten sta facendo per me saranno stati inutili… Devo stargli accanto… Fino alla fine!"
La volpe fu pronta a sparare il raggio.

-FERMATI, EUDIAL!!!

Una stridula voce femminile, amplificata da un megafono. Una voce familiare.
Confusa, la volpe ignorò Trunks e Goten e si guardò intorno, localizzando ben presto la sua nuova preda. A poco più di un centinaio di metri di distanza in linea d'aria, immobile in piedi su una torretta per cameramen di uno stadio di baseball coperto, c'era Mimete.

Per qualche minuto, il gruppo capitanato da Gohan riuscì a tenere testa alle quindici creature. Dopo aver scoperto, grazie ai calci di Gohan e Videl andati a vuoto, che i colpi fisici non avevano effetto sui loro corpi fatti interamente di chakra, gli eroi avevano adottato una strategia mordi-e-fuggi: per prima cosa Videl attirava le pseudo-volpi per raggrupparle e farsi inseguire nel punto in cui si era nascosta Sailor Mercury, che li disorientava immergendoli nella sua nebbia; grazie a loro calore i quindici mostri di chakra potevano disperderla subito, ma in quei pochi secondi di distrazione diventavano un facile bersaglio per i colpi migliori di Pan e Sailor Venus, che li sbalzavano in aria e alla completa mercè di Gohan.
-MAKANKOSAPPU!!!
Col sottile ma letale raggio appreso dal suo maestro Piccolo, Gohan perforò i mostri uno ad uno e li disintegrò, riducendoli in una pioggia di fiammelle.
-Fiuuu, me la so cavare ancora!- ammise Gohan soddisfatto, atterrando accanto alle ragazze.
-Ne dubitavi, tesoro? Puoi ancora raggiungere il livello di Vegeta, devi solo volerlo!
-Sai bene che non ne ho intenzione, Videl. Però ammetto che tornare ad allenarmi non farebbe male, anzi. Sailor Mercury, puoi indicarci dove si trovano Goten e Trunks?
-Posso anche dirvi che si stanno muovendo, quindi sono ancora vivi. Seguitemi!
-Cosa… No!
Le fiammelle in cui erano stati ridotti i mostri, invece di spegnersi, si erano posate a terra e si erano appiattite per unirsi e formare una larga pozza di chakra, da cui si innalzò una creatura informe dotata di svariate teste mostruose grandi e piccole.
-Ma… Ma non ha senso!- esclamò Minako -Ami, dimmi che hai capito con chi abbiamo a che fare!
-Ho un’ipotesi, ma non so se ti piacerà… Visto che non ho idea di come si distrugge un essere vivente fatto di chakra!
-L’unico modo per saperlo è provarci! Tutte dietro di me!
Le ragazze obbedirono immediatamente all’ordine di Gohan. Mentre la creatura si innalzava sempre di più, il saiyan caricò una classica Kamehameha.
Stava per lanciarla, ma venne preceduto.
-MARS…
-AND JUPITER…
-…FLAME REVOLUTION!!!
Una pioggia di saette infuocate si abbatté sul mostro di chakra, dividendolo in piccole versioni di sé stesso che vennero sbalzati in tutte le direzioni.
Il gruppo guardò nella direzione da cui era partito il colpo. Dall’altra parte della strada, schierati fianco a fianco, c’erano quasi tutti i ninja, insieme a Majin Bu e alle due guerriere sailor che avevano appena combinato i loro poteri per sferrare l’ultimo attacco.
-Salve, gente- salutarono Rei e Makoto -siamo ancora in tempo per unirci alla festa?
-Rei-chan! Mako-chan!!!
Al culmine della gioia, Minako ed Ami si lanciarono sulle compagne ritrovate per unirsi in un abbraccio collettivo fra le quattro inner.
-Ragazze, sapeste che paura ho avuto giù nel Labirinto! Dovervi affrontare a pochi centimetri da una pozza di lava… è stato terribile!
-Però sei riuscita a sopravvivere, a differenza nostra- la consolò Makoto -e poi, l’importante è che ora siamo di nuovo tutte insieme!
-Ma allora- domandò Ami -se siete tutti qui, significa che Petirol…
-È morta, la maledetta!
Un Naruto di nuovo in forze e più spavaldo che mai scavalcò i compagni e si mise davanti a Gohan, per creare un clone di sé e preparare con esso un Rasengan.
-Insieme ai cristalli che s’era mangiata è stato liberato anche Majin Bu, ed è grazie a lui se io e Shikamaru siamo di nuovo in forze!
-…e-ehm…
-S-senza offesa, Sakura-chan! Anche tu hai dato il tuo contributo, e te ne sono grato!
-Certo, Naruto, certo. Ma guarda che dovresti ringraziare anche…
-E ora che sono tornato e di nuovo al cento per cento, posso dare a Eudial la punizione che merita!
Quando il Rasengan fu pronto, Naruto fece sparire il clone e spiccò un balzo in rincorsa su uno dei mostri di chakra, schiacciandogli la testa e riducendolo in brandelli.
-Ma-ma-ma… l’ho già distrutta?!
-Naruto, quella non è Eudial- lo avvisò Pan da lontano.
-Come hai detto… Oh, no.
Le altre pseudo-volpi uscirono di nuovo allo scoperto e circondarono Naruto, ma prima di poterlo assalire vennero dispersi da Neji e Hinata.
-HAKKESHO KAITEN!!!
La rotazione combinata dei due cugini scacciò lontano i mostri, che vennero presi in consegna da tutti gli altri eroi.
-Sei ferito, Naruto-kun?
-No, grazie, Hinata… Ehi, Neji, ma come sei conciato? Non t’avevo notato, prima!
-Naruto, per favore… AH!
Ignorando completamente i loro avversari, il gruppo di mostri di chakra caricò di nuovo Naruto. Neji e Hinata si schierarono di fronte a lui per proteggerlo, ma furono a loro volta difesi da Shino, che spalancò le braccia per sguinzagliare i suoi insetti.
-KONCHO NO KABE NO JUTSU.
Una barriera di coleotteri si eresse davanti ai quattro ragazzi, ma non resistette a lungo: nonostante fossero in grado di cibarsi di chakra, gli insetti di Shino furono sopraffatti e la maggior parte fu bruciata e disintegrata.
-No… Non può essere…
-Shino-kun, via!
Hinata tirò indietro il compagno di team e fece per contrattaccare, ma questa volta a difendere i quattro ninja ci pensò una muraglia di sabbia creata da Gaara.
-Attaccateli, ora!
All’ordine lanciato dal ninja della sabbia, i restanti ninja, insieme alle sailor e ai saiyan si gettarono addosso ai mostri con i loro colpi migliori. Anche Naruto fece per aggirare la sabbia e unirsi alla mischia, ma un braccio allungato di Majin Bu lo strattonò indietro.
-Ehi, EHI! Lasciami!- protestò il biondo, divincolandosi -voglio fare anch’io la mia parte!
-E no no no, anche se ti ho rimesso in sesto non ti permetterò di tornare all’azione. Non te l’ho detto subito per non preoccuparti, ma per quanto ci abbia provato, ho scoperto che qualcosa mi impedisce di curarti al cento per cento. Mi dispiace, ma sento che tu sei sempre in pericolo di vita.
“Ah, giusto. La volpe sta ancora morendo, quasi me n’ero dimenticato…”
-Inoltre quegli esseri sembrano avercela con te. È meglio nasconderti da loro per un po’, giusto per non rischiare. Sta’ fermo un attimo, per piacere.
-Cosa intendi fa…
Majin Bu agitò il codino e sparò il raggio caramellante. Naruto si tuffò di lato schivando il raggio per un soffio e cominciò a correre, ma inciampò in un sasso e cadde dietro un muro crollato.
-NOOOOOOoooo…
Il raggio caramellante ridusse il muro e tutto quello che c’era intorno in una piccola montagna di cioccolatini. Resistendo alla tentazione di perdere del tempo per mangiarli tutti, Bu cercò invece quello a forma di Naruto e lo ingoiò in un boccone.
-Ecco fatto, ora te ne starai bello tranquillo fino alla fine. Mi ringrazierai per questo!

“Fiuuu… Il trucco ha funzionato anche stavolta.”

Prima ancora che la volpe cominciasse ad avanzare verso lo stadio, Mimete si era già pentita del suo disperato atto di eroismo.
"P-p-p-perchè non me ne sono rimasta nascosta, perché? Nessuno si era più ricordato di me dopo che siamo sfuggiti da quel luogo pieno di sabbia! Potevo scappare, trasferirmi in un altro continente, cambiare identità, vivere di rendita… No, quello probabilmente no, ma almeno sarei stata salva! Lontana da tutto questo!"
Anche se ancora lontano, il calore emanato dal chakra della bestia investì già la strega fin quasi ad asfissiarla.
"Ma la verità è che… Che aspettative di vita posso… aspettarmi? Ho appena scoperto di essere un fantoccio di gelatina con una palla da biliardo al posto del cuore! Chi mai vorrà interessarsi a me, a parte scienziati svitati del calibro del dottor Tomoe? …ehi, pensandoci bene, diventerei famosa! E senza alcuno sforzo! Sarò la regina incontrastata della scienza! Al diavolo, io me ne vado!"
La strega scapestrata posò a terra il megafono e fece per scendere le scalette. Ma proprio in quel momento, con la coda dell'occhio, si accorse che alle spalle della volpe Trunks aveva ripreso a caricarsi di energia.
"Quel gran figo… Quello splendido uomo che è Trunks… e anche il suo altrettanto stupendo amico… sono ancora vivi grazie a me! Io… io sono stata utile a qualcuno. Per la prima volta in vita mia sono servita davvero a qualcosa…"
Gli occhi di Mimete si gonfiarono ben presto di lacrime.
"Che… Che me ne frega adesso di diventare ricca e famosa come cavia umana, se posso morire da eroina ed essere ricordata come tale da due dei più bei ragazzi sulla faccia della Terra! Ho deciso, se devo andarmene, me ne andrò con gloria!…"
Un ruggito bestiale investì in faccia la strega, scompigliandole i capelli e rischiando di farla cadere di sotto.
"C-certo, nulla mi vieta di prolungare la mia vita di un altro paio di minuti…"
Risalita in postazione, Mimete riprese possesso del megafono. E subito lo perse per lo spavento, quando si accorse che le zanne del mostro erano ormai vicinissime.
-AAAAAH!!! …c-cioè, c-c-c-ciao Eudial! Cielo, che denti grandi che ha…
Un colpo di coda abbatté la torretta, e Mimete precipitò malamente sul bordo del tetto dello stadio.
-Ahio… O-okay, basta scherzare. Morirò tra poco, tanto vale dire quello che penso davvero.
La strega si rialzò e, preso di nuovo possesso del megafono caduto poco lontano, si schiarì la voce.
-Eh-ehm… Adesso stammi bene a sentire, Eudial! Sempre che ti sia rimasta un po' di lucidità, eh, perché in tal caso mi seccherebbe sapere di aver perso tempo a chiacchierare con un animale deficiente!…
Il mostro schiantò una zampa sul punto in cui sostava Mimete, mancandola di poco e distruggendo una sezione dello stadio.
-Eh… ehh… Ecco, questo prova che sei solo un animale senza cervello! La vera Eudial mi avrebbe uccisa al primo colpo!
Sul punto di distruggere un altro pezzo dell'edificio, la bestia si fermò, come confusa, e puntò lo sguardo su Mimete.
-A-ah! Allora riesci a capire quello che dico! Bene, allora… Da dove comincio? Dunque… dal primo momento in cui ci siamo conosciute io ti ho sempre detestata, Eudial! Come saprai, i Death Buster mi avevano selezionata per la mia ambizione e la mia fama di successo. Era la mia occasione, sarei potuta finalmente diventare qualcuno di importante! Sarei potuta emergere dalla massa! Ma tu… Tu non hai fatto altro che oscurarmi! Con la tua spocchiosa intelligenza da secchiona e i tuoi modi distaccati e “professionali”, sei diventata la beniamina del professore e non ti è importato più nulla di nessuno! Ho provato ad essere gentile, a chiedere con cortesia il tuo aiuto nei compiti in cui non riuscivo… Ma tu, con i tuoi consigli superficiali da maestrina, non mi hai mai presa davvero sul serio! Per te esisteva solo il lavoro, il lavoro e ancora il lavoro! Finché tu eri il nostro capo, per me non ci sarebbe mai stata alcuna speranza! Tu eri l'ostacolo che impediva alla mia vita di migliorare, per questo ho sabotato i freni della tua macchina! Per questo ti ho uccisa!
La bestia sbuffò irritata dalle narici, immergendo Mimete in una nuvola di fumo sulfureo.
-Coff… Coff… Purtroppo… Coff… Le cose non sono andate come speravo, e dopo poche missioni ho fatto la tua stessa fine… COFF…
Sentendosi soffocare, Mimete scappò in un altro punto del tetto dello stadio.
-Coff coff coff… La verità è che… Coff… Avevo bisogno delle tue conoscenze e della tua intelligenza, per avere successo. Per quanto odiassi ammetterlo… io avevo bisogno di te! Quando siamo tornate in vita, come un gruppo indipendente e senza più un leader, ho pensato che le cose potessero migliorare… Ma tu, da egoista quale sei, non hai mai perdonato il fatto che io ti abbia uccisa, e la tua ostinazione ci ha impedito di diventare amic…
Con una coda, il mostro schiaffò Mimete giù dal tetto e la schiantò in mezzo alla strada.
Con molta, molta sofferenza, la strega dagli occhi arancioni riuscì a girarsi sulla schiena e guardare negli occhi quella che considerava ancora Eudial.
-Sii libera di non credermi, ma tutte le cose che ho tentato per farmi perdonare, dopo la missione fallita con Shikamaru e il suo amico grassone, erano sincere… Ma ora ha poca importanza. Alla fine sono riuscita nel mio intento…
La bestia emise uno strano grugnito, come per esprimere un dubbio.
-Già… Ah ah… ah… Mentre tu ti sei trasformata in un mostro da eliminare, io verrò ricordata come un'eroina coraggiosa, che si è sacrificata per sconfiggerti! Quando tutto questo sarà finito, la mia faccia e il mio nome compariranno su tutti i libri di storia! Sarò amata da tutto il mondo! Avrò quello che ho sempre desiderato, fama e popolarità! E sai qual è il bello? Che l'avrò proprio a tue spese, Eud…
Il demone di chakra piantò un artiglio nel petto di Mimete, trapassandola.
Poi, non paga, la azzannò, la divise in due, e le maciullò le gambe.
La bestia era sul punto di infierire ancora, ma qualcosa simile a una cometa lucente la colpì alla testa, spedendola con veemenza addosso allo stadio.
Era Trunks, finalmente diventato un super saiyan di terzo livello.

Hotaru si risvegliò.
Non ci fu bisogno per lei di aprire gli occhi. Il contatto della pelle con il freddo pavimento e la luce rossa che filtrava attraverso le palpebre furono sufficiente a farle capire che si trovava ancora sulla cima della torre.
La piccola si sentì subito debole, e svuotata di tutto.
“Dunque è finita. Sailor Saturn si è sacrificata… per salvare l’universo. L’universo è salvo, già… ma non riesco ad essere felice.”
Non potendo trattenersi, Hotaru si sfogò in un pianto silenzioso.
“Da sola, non sono riuscita a risolvere nulla. Per colpa della mia debolezza, ho appena perso un’amica… I miei poteri…”
La ragazzina si mise a sedere, e si nascose il viso tra le mani.
“E non sono nemmeno riuscita a salvare… !”
Al tatto, si era accorta di indossare ancora dei guanti.
Levate le mani dagli occhi e asciugate le lacrime, Hotaru si rese conto di indossare ancora gli abiti da guerriera sailor. La presenza del Silent Glave accanto a lei alimentò ancora di più i suoi dubbi.
“Ma… Cosa significa? Non può essere…”
-Ah… ah ah ah ah ah ah ah…
Una risata raggelante di donna le arrivò alle orecchie come una pugnalata. Voltandosi, Hotaru la vide: il corpo dorato era ammaccato, e la corazza formata dal sangue nero di Chaos sembrava sciolta come cera, ma Kaolinite era ancora viva.

Nemmeno lei seppe come, ma Mimete era ancora viva.
Anche se, in ogni caso, aveva i minuti contati.
Con le ultime forze, la strega alzò un braccio per richiamare l’attenzione di Trunks: il saiyan però, richiamato dai ruggiti della volpe, non si accorse nemmeno di lei e scese all’interno dello stadio per continuare la lotta.
“No… No, ti prego! Torna qui! Devi chiedermi se sto bene! Devi ringraziarmi per quello che ho fatto! È così che funziona, maledizione! …l’altro! C’è ancora l’altro!”
In fondo alla strada, Mimete avvistò Goten. Di nuovo sveglio ma completamente a corto di energie, il figlio di Goku aveva comunque avuto la forza per avvicinarsi zoppicando al campo di battaglia e supportare da lontano il suo migliore amico.
Girando sul ventre, Mimete iniziò a strisciare verso il saiyan.
“Almeno lui… non può combattere nelle sue condizioni, ma può venire da me! Chiedermi come mi chiamo, ringraziarmi, darmi un bacio d’addio prima che me ne vada… DANNAZIONE, GUARDAMI!!!”
Purtroppo, Goten era troppo lontano e troppo impegnato ad osservare lo svolgersi dello scontro per accorgersi della strega.
“Perché, perché, perché non mi guarda? Possibile che, anche se si tratta di una bestia immonda da annientare, Eudial sia sempre più interessante di me?”
Mimete allungò vanamente un braccio verso Goten. Accorgendosi, solo in quel momento, che dalla punta delle dita la sua pelle si stava sgretolando, per far emergere l’androide bianco.
“No… No! Mi rifiuto! Mi rifiuto di andarmene in questo modo! Mi rifiuto di aver buttato all’aria la mia vita per colpa di due begli stronzi ingrati! Non può finire così! Eroi da strapazzo, che voi siate maledetti!”
Quel che restava del corpo di Mimete fu in breve tempo ridotto in granelli di polvere.
Dalla schiena dell’androide bianco, spuntò fuori il cuore metallico con sopra incisa la lettera “I”, che rotolò lontano, per poi fermarsi contro il gradino di un marciapiede.

“Che voi possiate un giorno essere trattati non più come esseri umani ma come strumenti per gli scopi di qualcun altro! Che voi possiate… soffrire… come sto… soffrendo… io.”

MIMETE’S SOUL HAS BEEN RETURNED TO THE AFTERLIFE.
POWER OFF.

  
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