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Autore: _fioredineve_    27/12/2015    1 recensioni
Non avrebbe più visto il giorno ma solo la notte.
Non avrebbe più visto i colori, ma solo il nero.
Non avrebbe più visto i volti delle persone a lei care, poteva solo immaginarli.
Lei che odiava il nero era costretta a viverlo.
La bambina spensierata e felice che era stata per quei dieci anni ora non c'era più.
Hermione Granger aveva perso tutta la sua allegria e innocenza alla sola età di dieci anni.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo.

Hermione aveva solo dieci anni, tutti sappiamo che quello è il periodo della vita, della spensieratezza, dei colori forti e vivi, delle emozioni vere, dei sorrisi sinceri. Questo lo sapeva anche Hermione, ovviamente.
Lei era l'allegria, l'ottimismo e l'innocenza fatta persona. Amava leggere, scrivere e disegnare. Odiava il nero, così tetro e privo di emozioni, non usava mai quel colore per i suoi disegni, tanto meno per scrivere, preferiva usare i colori, tutti diversi tra loro, amava mettersi su di un foglio e poi mostrare i suoi lavori ai suoi genitori. I Granger erano così fieri della piccola, era la loro fonte di felicità e spensieratezza dopo una lunga e stressante giornata di lavoro. Anche se molto spesso erano costretti a lasciarla da sola, ma a lei stava bene, non aveva mai detto niente in contrario, sapeva che se lo facevano era per il bene suo e per il loro. A volte si meravigliavano della maturità che la piccola manifestava su certi argomenti. Si meravigliano di quanto la loro bambina pur essendo capace di essere matura mantenesse quella dolcezza infantile che tanto caratterizzava i bambini della sua età.
Tutto procedeva bene, non c'erano mai stati problemi in quella casa.
Ma poi...
Poi accadde l'inevitabile. 
Accade tutto ciò che un genitore non vorrebbe per il proprio figlio.
Era una fredda giornata d'inverno, i bambini erano tutti in strada, chi a giocare a palle di neve, chi a costruire dei pupazzi di neve e chi a rotolarsi nella neve. Tutti si divertivano e Hermione li invidiava. Voleva anche lei correre per strada dagli amici e giocare, voleva ridere a crepapelle come quel ragazzino sdraiato sulla neve per imprimervi l'impronta del suo corpo. Invece era costretta a guardarli e aspettare con pazienza che la febbre andasse via, la madre si era presa qualche giorno di vacanza dal lavoro solo per stare con lei e non farla sentire troppo sola, sapeva quanto sua figlia odiasse la solitudine forse era anche per questo che la mattina andava a scuola e durante il pomeriggio prendeva lezioni di piano, per non farla sentire sola.
Hermione non era mai stata brava a stringere tante amicizie a causa della sua timidezza, ma aveva quelle poche che per lei bastavano e avanzavano.
Chissà cosa stavano facendo Harry, Neville, Luna e Cho in quel momento.
"Hermione, è pronto il thè!" fu il richiamo dolce della madre che la risvegliò dai suoi pensieri "Arrivo mamma" disse lei urlando con la sua voce infantile alterata un po' dal raffreddore. Tirò sul col naso per poi infilarsi le ciabatte e correre al piano inferiore. Amava l'ora del thè, probabilmente era una delle cose di cui non sarebbe riuscita a fare a meno.
La madre la fece accomodare davanti al camino acceso, poggiò il vassoio contenente i biscotti al burro - che lei tanto amava - e il thè.
"Grazie mamma" la donna le sorrise e tornò in cucina per poi uscire nuovamente con un foglio tra le mani "Devo andare a fare la spesa, te la senti di stare per un po' da sola?" 
"Sì, vai tranquilla" la donna le sorrise prendendo il cappotto e la borsa "Tornerò presto, promesso" e uscì di casa in fretta.
Hermione, con calma, riprese a sfogliare le pagine del libro che le era stato regalato quel Natale, non amava molto i libri in cui venivano narrate storie fantastiche di amori grandiosi e passionali, preferiva tutto un altro genere, ma quel libro l'aveva presa in un modo assurdo.
Amava le avventure di Peter Pan e il suo modo di comportarsi infantile. Lo apprezzava e lo capiva. Anche a lei sarebbe piaciuto poter essere per sempre una bambina.
Più sfogliava le pagine più aveva voglia di leggere, l'unico intoppo era il sonno. A causa dell'influenza si sentiva molto debole, di conseguenza appena si affaticava un po' di più sentiva la stanchezza gravarle addosso. Si lasciò cullare dallo scoppiettare del fuoco fino a calare le palpebre, il sonno aveva vinto contro la resistenza della piccola.

Sentiva odore di bruciato, era quasi soffocante così come il calore che l'avvolgeva. Non capiva bene da cosa era causato, ma sapeva che non era colpa del sogno che stava vivendo. Si constrinse a svegliarsi e appena lo fece sentì gli occhi lacrimarle, cercò di riaprirli nuovamente, giusto per adattarli a ciò che accadeva intorno, ci riprovò e questa volta riuscì a tenerli aperti. Notò che l'intera stanza era avvolta dalle fiamme. Provò a urlare il nome della madre ma le parole le morirono in gola, il fumo non le lasciava un attimo di respiro, i polmoni le bruciavano, la testa le girava e gli occhi le bruciavano facendoglieli tenere aperti appena.
Stava male e non riusciva a chiamare aiuto. Lentamente si alzò dalla poltrona su cui era seduta e cercò di andare verso la porta d'entrata della casa. Ogni passo le faceva mancare di più il respiro, il fuoco stava divampando e il fumo riempiva gli spazi lasciati vuoti dalle fiamme, una trave cadde poco distante da lei spaventandola, continuò a camminare sperando di non finire schiacciata, arrivata alla finestra guardò fuori, i bambini non si erano resi conto di niente?
Provò a urlare aiuto, ma solo uno di loro si accorse della bambina. Il ragazzino dai capelli rossi sbarrò gli occhi impaurito, e urlò qualcosa mentre correva nella casa di fronte per poi uscire accompagnato da un uomo che subito corse in casa come alla ricerca di qualcosa.
Hermione aveva il cuore che batteva all'impazzata cercò di allontanarsi dalla finestra e andare verso l'entrata vicina, ci arrivò ma le era impossibile aprire la porta, la maniglia era diventata incandescente, un enorme esplosione arrivò dalla cucina facendo cadere altre travi, bloccandola. Aveva ancora paura, forse più di prima. Un'altra trave cadde, colpendola di poco sul viso, gli occhi le bruciavano, la testa le girava. 
Tutto ciò che riuscì a vedere fu l'arrivo dei soccorsi, un'ambulanza e la madre in lacrime poi il nero, il nero totale.

Quando si risvegliò non vide altro che il nero. Dov'era?
Aveva una paura tremenda.
"Mamma?!" sussurrò, la gola le doleva.
"Hermione, sono qui" la donna le prese la mano, la voce era cupa, qualcosa non andava.
"Mamma, perchè ho delle bende sugli occhi? Perchè è tutto nero?" domandò impaurita.
"Piccola..." iniziò il padre prendendole l'altra mano "... purtroppo durante l'incendio sei stata colpita da qualcosa e questa cosa ha danneggiato le cornee e..."
"Sono cieca?" disse solamente, stringendo le mani dei genitori, voleva piangere ma non ci riusciva.
"Sì" disse il padre reprimendo un singhiozzo.
Hermione sorrise, ma era un sorriso ferito, triste "Quindi vedrò tutto nero? Per sempre?"
"No, no, no, non per sempre, esistono dei rimedi, solo che bisogna aspettare" 
"Fino a quando?"
chiese lei.
"Fino a quando non compirai la maggiore età" rispose la madre abbracciandola.
"Allora aspetterò..." disse in un sussurro, aveva una voglia matta di piangere e così fece non appena i genitori se ne andarono lasciandola da sola.
Pianse pensando, non avrebbe più visto il giorno ma solo la notte.
Non avrebbe più visto i colori, ma solo il nero.
Non avrebbe più visto i volti delle persone a lei care, poteva solo immaginarli.
Lei che odiava il nero era costretta a viverlo.
La bambina spensierata e felice che era stata per quei dieci anni ora non c'era più.
Hermione Granger aveva perso tutta la sua allegria e innocenza alla sola età di dieci anni.


ECCOMI COME PROMESSO!
Avevo detto che sarei tornata entro  la fine dell'anno con una nuovissima storia del tutto diversa da quelle di cui sono solita scrivere. Posso assicurarvi che, però, cercherò di essere costante con la pubblicazione dei capitoli, anche perchè mi sto scervellando molto per renderla diversa e apprezzabile.
Come avrete notato in questo prologo (ora faccio anche i prologhi, cose proprio in grande oh) la nostra Hermione è leggermente diversa da quella descritta nei libri e presentata nei film, l'ho voluta rendere diversa perchè questa storia rispecchierà solo in parte i personaggi che vediamo di solito (se cambiassi del tutto i personaggi sarebbe un casino e non sarebbero più loro).
Se, ovviamente, volete chiarimenti o altro potete dirlo chiaramente in una recensione o un messaggio. Vi ricordo anche la OS che ho pubblicato qualche giorno fa sui Gemelli (Sì, sono io).
Ora vi lascio, sperando di riuscire a rendere credibile il seguito di questa storia.
A presto.

Vera
   
 
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