Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    29/12/2015    4 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera, Sam non tornò nella caverna.
Un po’ perché non voleva vedere Marlene né gli altri, e un po’-ma soprattutto- perché l’incontro a sorpresa con suo padre quella mattina l’aveva alquanto turbata.
Si sdraiò sull’erba del parco a fissare il cielo.
Non faceva altro che pensare alla richiesta fattale dal padre: quella che avrebbe potuto tornare in Antartide, a casa loro…
Da una parte l’idea non era così irrealizzabile: oramai in quello zoo la odiavano tutti e, di conseguenza, che avrebbe potuto fare ancora?
Ma dall’altra parte … neanche per sogno! Anni prima era andata via perché aveva scoperto una cosa sconvolgente su suo padre e le aveva fatto talmente ribrezzo che alla fine aveva deciso definitivamente di sparire dalla sua vita, andandosene per sempre … eppure ora, non sapeva come, l’aveva ritrovata per sua grande sfortuna.
Si era ripromessa che non gli avrebbe parlato mai più, né l’avrebbe più guardato in faccia, ma ora…
Era come se ci stesse ripensando.
Se nello zoo in cui viveva nessuno la guardava più e non aveva nient’altro da fare se non starsene seduta sull’erba a rimuginare, tanto valeva prendere una decisione.
Ma non ci pensò più di tanto. Infondo, quella decisione, se pur a malincuore, l’aveva già presa…
 
Skipper si trovava nel letto a fissare il vuoto.
Da quando aveva litigato con Sam, Marlene e i suoi uomini, le giornate erano diventate quasi impossibili da sopportare: Soldato e Rico non facevano altro che scusarsi con Skipper, il quale, però, non ne voleva sapere; mentre Kowalski lo fissava contrariato ogni volta che incrociava per caso il suo sguardo.
Ogni giorno era una continua lotta, ma il leader non ci pensava nemmeno a perdonarli. Si vergognava a causa del suo dannato orgoglio, ma sotto sotto, anche se non lo avrebbe ammesso per nessuna ragione al mondo, avrebbe voluto che tutto tornasse come prima.
La verità era che non sapeva quanto quella situazione sarebbe durata…
In quel momento Skipper decise di accendere la tv per distrarsi, ma non trovava il telecomando.
Lo adocchiò vicino a Kowalski, che stava lavorando ad un esperimento poco più avanti.
-Kowalski, passami il telecomando, per favore- gli chiese semplicemente.
Il pinguino non diede segno di averlo sentito e continuava il suo lavoro.
Skipper ripetè la domanda alzando leggermente il volume della voce.
Stesso risultato. Kowalski non sembrò sentire nulla.
Il leader, esasperato, gli andò vicino bruscamente.
-Kowalski, ti ho detto di darmi il telecomando! Sei diventato sordo?- disse, ma Kowalski non alzò neanche gli occhi.
Skipper allora non ci vide più.
-Insomma, Kowalski! Lo so benissimo che mi senti. Il fatto è che devi fare il buffone, sennò non stai contento!- sbottò il capo irritato.
-Io sarei il buffone?!- chiese un Kowalski ancora più irritato, alzando finalmente gli occhi per guardare in faccia Skipper.
Quest’ultimo rimase piuttosto sorpreso dalla reazione del suo uomo: non si aspettava che gli rinfacciasse una cosa del genere…
Aprì il becco per replicare, ma Kowalski lo precedette.
-Sarei io il buffone, dopo che per giorni ho cercato in tutti i modi di parlare con te per una questione importantissima, quale la nostra squadra, e ora tu ti lamenti perché non voglio darti il telecomando?!- chiese tutto d’un fiato.
Erano giorni che non parlava più, e ora che aveva davanti il suo capo era come se si fosse tolto un peso.
Skipper lo guardò incredulo: cavolo, non avrebbe mai pensato che il suo uomo fosse così arrabbiato con lui…
Però non avrebbe mai permesso di essere trattato in quel modo!
-Quindi stai alludendo che il buffone della situazione sarei io?!- sbottò ancora una volta Skipper.
-Sì, Skipper, sì! Mi dispiace dirtelo, ma sei tu il buffone qui, non io! E sai perché? Perché per tutto questo tempo hai dato ascolto soltanto al tuo maledetto orgoglio! Non t’importa quello che voglio io? Io voglio solo poter tornare come prima, quando eravamo una squadra… Ti prego, Skipper, non lasciare che una pinguina ti stravolga così la vita… io voglio solo che facessimo pace e nient’altro! Chiedo forse troppo per i tuoi gusti?!- disse Kowalski.
Nel pronunciare queste parole, a Kowalski uscirono quasi le lacrime agli occhi, ma queste non uscirono fuori perché Kowalski cercò di trattenersi.
Skipper rimase a bocca aperta. Non sapeva che controbattere per la prima volta in vita sua…
Davvero aveva fatto soffrire così tanto in silenzio un suo uomo, un suo compagno di squadra?
Non era mai successo e, nel suo animo, non potè che essere così disgustato da sé stesso.
Non lo diede a vedere più di tanto, ma ad un tratto ebbe lo strano impulso di abbassare lo sguardo.
-Allora? Ho ragione, vero? Per te l’orgoglio è più importante di perdonare un amico…- continuò un Kowalski sempre più deluso.
Skipper non seppe cosa dire, ma provò a rimediare.
-Forse… ma ciò non toglie che tu hai giocato alle mie spalle e…- ma non finì, che l’altro lo interruppe subito.
-Sì, è così, Skipper, hai ragione! Ma ti ho chiesto scusa! Un milione di volte! Ma tu te ne sei infischiato e hai preferito startene da solo in silenzio! Cosa credi? Che non m’importi niente del nostro rapporto, del rapporto che abbiamo tutti quanti noi, io, te, Rico e Soldato? Lo sai quanto tempo siamo stati male perché tu non c’eri quando giocavamo a carte o mangiavamo il pesce? No, ovviamente non te ne importa un bel niente perché il tuo orgoglio ti dice che perdonare è una cosa da stupidi!!- replicò duremente Kowalski, alzando di più il volume della voce.
Skipper si sentì toccare l’orgoglio.
Aveva fatto davvero tutto questo? Non poteva crederci, come ha potuto solo anche non immaginarlo?
Perché era così, non s’immaginava che i suoi uomini fossero così tristi per la sua assenza…
Si sentì un mostro, specialmente nei confronti di Kowalski…
Perciò fece una cosa che non avrebbe mai sognato di fare…
-M-mi dispiace tanto- disse semplicemente, ma aveva pronunciato questa frase come un alito di vento, che tuttavia Kowalski sentì perfettamente e non potè credere alle proprie orecchie.
-Come hai detto?- gli chiese Kowalski, come per assicurarsi di aver sentito bene.
Skipper alzò lo sguardo e lo fissò dritto negli occhi. Ripetè quella frase alzando la voce.
-Ho detto che mi dispiace- disse piuttosto imbarazzato, ma Kowalski nella sua voce sentiva la sincerità, il ché in potè che sorprenderlo.
-Davvero?-
-Sì, Kowalski. Hai ragione, mi sono comportato da buffone. Solo ora ho capito quanto voi ragazzi siate importante per me e quanto vi ho fatto stare male in questi giorni… semmai dovrei chiederti io scusa, ma mi sono reso conto di non meritarlo e se ora non vorrai più saperne ti capirò, non preoccuparti- disse Skipper, con grande stupore di Kowalski, che lo ascoltava a becco aperto.
Non si sarebbe mai aspettato un discorso del genere, non da Skipper! Ma, tuttavia era felicissimo di quello che aveva detto.
 Un sorriso gli si stampò in faccia.
-Skipper, sul serio le cose torneranno come prima?- chiese ancora il più alto come per averne la certezza assoluta.
Skipper sbuffò leggermente.
-Pensi che stia scherzando? Se c’è una cosa che dovresti aver compreso da un pezzo è che io non scherzo mai, ragazzo- spiegò il leader, lievemente imbarazzato per quello che aveva detto in precedenza.
Kowalski non potè credere alle proprie orecchie, ma si trattenne dall’istinto di abbracciarlo forte e scoppiare in lacrime, e si diedero semplicemente una stretta di pinna, che però aveva un valore enorme per loro…
-Sono contento di riaverti con me, Skipper- gli confidò Kowalski sinceramente.
-Anche io- disse lo stesso Skipper al suo uomo –Dovrò informare anche Rico e Soldato… anche a loro devo chiedere scusa…- ammise dopo qualche istante di silenzio, Skipper.
-Lo farai presto…-disse il più alto –Skipper, nonostante tutto, anche io penso di essermi comportato male nei tuoi confronti, perciò…- ma non finì la frase; il suo capo lo interruppe subito.
-No, Kowalski, non preoccuparti. Tu ti sei già scusato e io ti ho perdonato- gli spiegò sorridendo.
Dentro di sé si sentiva uno stupido… avrebbe potuto perdonare tutti fin dall’inizio, invece non l’aveva fatto per via della vergogna di essere buono…
Kowalski sorrise di nuovo e, senza aggiungere altro, si allontanò per proseguire con il suo esperimento.
-E’ forse sbagliato?- chiese Skipper a Kowalski.
Quest’ultimo si girò verso di lui con uno sguardo interrogativo.
-Cosa è sbagliato?- gli chiese, non avendo compreso la domanda.
-Essere innamorato di lei… è forse sbagliato?- Skipper lo guardò negli occhi in attesa di una risposta.
Kowalski rimase totalmente spiazzato: una domanda del genere non se l’aspettava; la cosa peggiore però, era che non sapeva cosa rispondergli… perciò cercò di essere del tutto sincero con lui.
-Io… non lo so… Skipper i sentimenti che provi sono tuoi, il cuore è tuo… dovresti saperla tu la risposta- gli disse infine, sperando di aver detto cose “sensate”.
Non era mai stato bravo in queste situazioni.
Poteva risolvere i problemi matematici più difficili di questo mondo… ma i problemi di cuore non li avrebbe mai capiti, neanche con le tecnologie più avanzate.
-Ma… perché me lo chiedi?- gli chiese dopo qualche istante, per curiosità.
-Beh… perché sto incominciando a pensare di mollare tutto…- ammise Skipper tutto d’un fiato, e si accorse che pronunciare quelle parole era stato tremendamente difficile.
-Come sarebbe?- Kowalski non potè credere a quello che aveva sentito…
-Penso che la lascerò andare… Hans sarà molto contento, vedrai…- rivelò il pinguino.
Kowalski in tutta risposta rimase a bocca aperta.
-Cosa?! Non avrai intenzione di farla mettere insieme ad Hans?! Quelli si detestano a vicenda, e poi, se venisse qui, succederebbe il finimondo!- disse Kowalski quasi urlando.
-E’ vero, ma se si mettesse con Hans, almeno avrei una scusa per dimenticarla- gli rivelò Skipper, cercando di fargli abbassare la voce.
-E’ davvero questo che vuoi?- gli chiese incredulo Kowalski.
Non poteva credere che il suo capo, innamorato perso della piccola Sam, potesse lasciarla andare così su due piedi, per di più con il suo rivale!
-Al dire il vero no- ammise dopo un po’ Skipper, con grande sorpresa di Kowalski, che aprì la bocca per replicare, ma fu immediatamente preceduto dal suo capo.
-Ma, fidati, è meglio per tutti noi. Lo sto facendo per il bene della squadra, cosa credi? In fondo è anche a causa sua che ho combinato casino con voi. Se smetto di pensarci per un po’ e lei si metterà con Hans, io smetterò subito di pensarla, vedrai- spiegò Skipper serio.
Kowalski lo guardava contrariato.
-D’accordo, Skipper. Ammesso che tutto questo possa essere possibile, c’è un piccolo problema- lo informò lo scienziato.
-E quale sarebbe?- chiese l’altro.
-D’avvero non ci arrivi? Andiamo, Skipper. Il problema è che Sam non è innamorata di Hans. Lei lo odia!- gli rivelò infine Kowalski, alquanto sorpreso del fatto che Skipper non lo avesse capito prima.
-Tu credi? Io invece penso di sì- affermò.
-Come hai intenzione di fare, allora? Gli mandi una lettera dicendo che si può prendere la sua “preda”?- gli chiese Kowalski, con un filo di ironia.
-Ma no! Tanto già pensa di averla fatta sua! Vedrai che tra un po’ di tempo accadrà che li vedremo insieme- annunciò il leader con una serietà che impressionò non poco Kowalski, ma quest’ultimo non lo diede a vedere.
-Beh, Skipper, io posso solo dirti di assicurarti di fare la cosa giusta…- gli confidò lo scienziato.
-Tks, sta’ tranquillo. Io sono un leader, so quello che faccio- annunciò Skipper.
Dopodiché, si girò e uscì dalla base, lasciando Kowalski in balia dei suoi pensieri.
In realtà, la decisione del suo capo lo aveva parecchio turbato: davvero ci teneva così tanto a mollare tutto, il suo amore verso la pinguina e a “regalarla” al suo più acerrimo nemico?
In cuor suo sperava solo che Skipper facesse ciò gli diceva il cuore, per il bene di tutti…
Ma, stranamente, aveva come l’impressione che il suo capo non stesse facendo ciò che in realtà voleva…
 
Un’ora più tardi, Sam si trovava di fronte a suo padre, nel bosco dietro lo zoo.
Lui la guardava negli occhi, con il cuore che batteva forte per l’emozione.
-Allora?- le chiese dopo attimi interminabili di silenzio –Cos’hai deciso?- le porse la domanda fatale.
Sam si mosse incerta davanti a lui. Poi, dopo un altro minuto di silenzio, la risposta arrivò, flebile, ma chiara.
-Torno a casa con te- rispose piatta la pinguina.
Suo padre non resistette più e l’abbracciò forte.
Finalmente poteva averla di nuovo vicino a lui, avrebbe potuto di nuovo proteggerla e amarla come aveva promesso anni prima alla sua amata moglie, Eliza, che aveva donato la vita per dargli sua figlia.
Sam si staccò bruscamente.
-Sappi che questa decisione l’ho presa perché non ho avuto scelta!- gli urlò in faccia.
Detto questo, gli girò le spalle e si diresse dopo tanto nella caverna che aveva chiamato “casa sua” per preparare le valigie e salutare per sempre Marlene e tutti gli altri.
Il padre rimase a guardarla mentre si allontanava.
Non poteva crederci… finalmente la sua bambina sarebbe tornata a vivere con lui…
Non gli importava ciò che gli aveva detto.
Era suo padre, non avrebbe mai potuto abbandonarla…
Stava ricostruendo la promessa fatta alla madre della sua bambina… quella che l’avrebbe sempre tenuta con sé e protetta.
Ora, era sicuro, non l’avrebbe più lasciata andare per nessuna ragione al mondo.
 
ANGOLO AUTRICE: MA SALVE A TUTTI, GENTE! VI SONO MANCATA? IO SPERO DI Sì XD! COMUNQUE… AVETE VISTO COSA E’ SUCCESSO? FINALMENTE KOWALSKI E SKIPPER HANNO FATTO PACE E…OH MIO DIO…LA NOSTRA SAM HA DECISO DI PARTIRE CON IL SUO PAPA’! E, SENZA CHE LEI LO SAPESSE, SKIPPER HO DECISO DI LASCIARLA ANDARE, PER DI Più CON HANS! SCOMMETTO CHE VI HO LASCIATI IN SUSPANCE, NON VI PREOCCUPATE, CERCHERO’ DI AGGIORNARE IN FRETTA.
COSA SUCCEDERA’ AI NOSTRI AMICI? LO SCOPRIRETE NEI PROSSIMI CAPITOLI;)
SPERO VI SIA PIACIUTO:)
BACI, NATYSTAR
   
 
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