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Autore: damaristich    09/03/2009    16 recensioni
New moon. edward ha lasciato bella, eppure non è andato via.. lei è nella sua stanza "La testa urtò violentemente contro il pavimento in uno spasmo mentre la crisi raggiungeva picchi considerevoli [...]cominciai a raschiare con le unghie il pavimento.. stranamente l'asse venne via con facilità......" buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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edward pov

un'ora prima:

< edward se continui a cacciare un questo modo sarà il puma a uccidere te! >

Gettai distrattamente la carcassa dell'animale alla base di un grosso albero dopo averlo prosciugato. Lo guardai giacere con la testa inclinata in una curva innaturale:se non fosse stato per quella sarebbe parso come un grosso gatto addormentato. Ero così distratto dai miei pensieri che avevo permesso a una deliziosa goccia di sangue di scivolare via dalle mie labbra, la presi con il dito e l'assaggiai, svogliatamente. Emmett non capiva proprio. Ero in pena per Bella. La caccia era l'ultimo dei miei problemi al momento. Non riuscivo a divertirmi, nemmeno un pizzico di quanto stava facendo lui con quel grizzly enorme. Con un balzo gli era saltato al collo, si era cibato di lui mentre quello tentava di disarcionarlo con poderose zampate che ebbero effetto solo sulla sua maglietta:

< cavolo, la maglietta che mi aveva regalato rose! mi ucciderà di certo! >

< si.. emmett, sai quanto mi piaceva vedertela addosso! > Rose era sbucata da dietro un albero con le mani sui fianchi, e su emmett balenò un'espressione di terrore... Sua moglie era l'unico essere capace di incutergli terrore.sorrisi.

< no tesoro... ehm.. la ricompro ok? >

< ERA UN PEZZO UNICO!! DOVREMMO CHIAMARE LO STILISTA IN PERSONA E FARCELA CONFEZIONARE! >

MI allontanai e li lasciai a battibeccare, non mi importava della caccia, figurarsi di una stupida maglietta. Non avevo più fame, ma avevo promesso agli altri che sarei rimasto con loro fino alla sera... ancora qualche ora e avrei abbracciato la mia Bella. Tutti i miei pensieri si concentrarono su di lei: chissà quanto era triste in questo momento. La immaginavo accucciata nel mio letto. Quel letto..sorrisi. Mi balerarono alla mente le immagini della sera precedente e rabbrividì: io abbracciato a lei, io su di lei, le nostre labbra che si muovevano, la sua pancia scoperta a contatto con la mia, il fuoco e il ghiaccio mescolati in una danza sensoriale da togliere il fiato.. Ero andato vicinisso a farla mia. Mi ero fermato per miracolo. Fortuna che con lei ultimamente era la mia umanità a vincere. Sorrisi tra me e me. Era una vittoria. Ieri sera non era stato il suo collo caldo a tentarmi...ma tutt'altro...mi vennero in mente i morbidi profili delle sue forme. Chiusi gli occhi e li riaprii, CONTEGNO EDWARD, hai più di cento anni, non sei un ragazzino in piena crisi ormonale! Sarebbe stato assolutamente perfetto se una mia carezza incontrollata non avesse potuto spezzarla. Bella era grandiosa, stava mettendo a tacere il mio mostro e a pensarci bene, forse aveva ragione... forse la mia anima era ancora qui, con me, nascosta in qualche anfratto di questo corpo innaturale dai caratteri umani. Tutti gli istinti che pensavo fossero ormai morti e seppelliti riaffioravamo con maggior veemenza ogni qual volta i miei occhi incontravano i suoi magnifici color del cioccolato. Era sempre diverso, sempre emozionante, sempre perfetto. Come può esistere un'amore così forte, un bisogno cosi incondizionato, un.. un.. un.. un... un quello che eravamo io e lei ! Era inspiegabile, unico, perfetto e lei doveva saperlo.. doveva sentirlo, doveva vederlo nei miei occhi. Non ero riuscito a convincerla ieri sera. Ero stato uno stupido a lasciarla, ovvio che fosse terrorizzata da un ulteriore abbandono... ma con il tempo avrebbe compreso che non l'avrei più lasciata, mai più. Come avrei potuto? Ero troppo egoista da una parte, il mostro dentro di me urlava fame di possesso, ma anche sete di lei... e lei, la mia piccola principessa era felice solo guardandomi, come potevo negare la luce nei suoi occhi.. ma tanto lo sapevo, che in fondo ero un egoista! Inutile continuare con questi complessi...Come lei mi ricordava ogni volta che avvertiva angoscia in me: "io ti amo, tu mi ami, cosa c'è di più semplice?" La sua voce dolce risuonò nella mia testa. Dovevo velocizzare i tempi, avevo bisogno che si fidasse ciecamente di me, ma soprattutto avevo bisogno di lei.

Mi alzai dal prato su cui ero disteso per raggiungere gli altri. Sentivo i loro pensieri: jasper era intento a seguire un gruppo di cervi immaginando fossero umani, scoppiai a ridere.. era sempre il solito. Analizzai i pensieri di Emmett ma dovetti subito distogliere l'attenzione. A quanto pare lui e rose avevano più che fatto pace.. stavano "stipulando" un bell'armistizio.

Appena "messe le firme" li avrei richiamati... volevo tornare a casa.. al diavolo le ore in più di caccia, avevamo mangiato a dovere.

Il cellulare prese a squillare, Bella si doveva essere svegliata, risposi al secondo squillo:

< pronto >

< edward >

< carlisle dimmi > mi era parso teso < tutto ok? Bella? >

< Bella sta bene, dorme, senti volevo chiedervi, ma Alice è li con voi? >

< no.. non c'è perchè? >

< perchè è scomparsa, la polizia ha ritrovato la sua macchina con una portiera sdradicata e nelle vicinanze il cellulare a pezzi >

< COME ALICE è SCOMPARSA! QUANDO!? > in un attimo jasper mi fu accanto, aveva uno sguardo preoccupato, gli tesi il cellulare, tanto potevo udire quello che dicevano

< CARLISLE? SONO JASPER! CHE SUCCEDE? DOV'è ALICE? >

< jazz, l'ho detto ora a edward, alice è uscita ieri sera per andare a forks a comprare delle cose per bella e non è tornata. Abbiamo provato a chiamarla sul cellulare ma era spento, allora sono uscito per cercarla e charlie mi ha chiamato dicendo che avevano ritrovato la sua macchina vicino Forks, a nord, con la portiera staccata.> Jasper aveva smesso di respirare < per terra c'era la sua giacca e il cellulare,distrutto, La sua borsa era in macchina, non l'ha portata con se ovunque sia. Sono andato di persona a controllare, per sentire il suo odore, e quando la polizia è andata via ho iniziato la ricerca ma era come se fosse scomparsa, nella macchina si sentiva forte la sua presenza ma fuori niente. in nessuna direzione, non so cosa pensare, è come se fosse stata.... risucchiata, jasper, non so cosa pensare! > Jasper mi tese il cellulare e prese a correre

< Carlisle sono edward, stiamo tornando a casa, tienici informati >

Emmett e rose ci furono subito accanto. Correvamo velocissimo, e in un'ora eravamo alla macchina di Alice, Jasper aveva gli occhi neri di rabbia, ma eravamo tutti fuori di noi dalla preoccupazione, non sapevamo cosa pensare. Rose era assolutamente distrutta e se ne stava in silenzio, a odorare e riflettere su cosa fosse potuto accadere, Emmett fletteva i muscoli e pensava a come avrebbe potuto torturare più dolorosamente l'autore di quella follia. Ci separammo in due gruppi di ricerca, io e jasper, edward e rosalie, promettendoci di stare in contatto. Inoltrandoci nel bosco presi a avere una strana sensazione, e così pure jasper, lo sentivo teso, lo sentivo agitato, un momento dopo non lo sentivo più. Ci voltammo l'uno verso l'altro con gli occhi spalancati:

< non avverti le mie sensazioni vero? >

< e tu non avverti i miei pensieri? > come era possibile? afferrai il cellulare per chiamare Carlisle, magari si poteva collegare alla scomparsa di Alice, ma non c'era campo, niente. Poi contemporaneamente lo sentimmo forte, e scattammo in avanti, in un istante, era il suo odore.. ALICE, ALICE, era lei, era vicina. dopo nemmeno un chilometro scorsi da lontano una figurina piccola, ai piedi di un albero, abbracciata a se stessa, con le mani sulla testa e una smorfia di dolore sul viso, non avvertivo nessun suo pensiero, solo i suoi lamenti. Qualche balzo e le fummo accanto. Jasper l'abbracciò stretta:

< alice alice, che hai?! che succede?! >

< Jazz.. sei tu.. mi.. mi fa male troppo la testa, non vedo, non vedo niente >

< cosa? cosa non vedi? > mi inginocchiai anche io accanto a lei

< niente, non vedo, non vedo che succederà. io ero in macchina e di colpo non ho visto più niente e.. jazz jazz sento che la testa mi esploderà.. >

Ma con un niente tutto fece silenzio e come se qualcuno avesse girato la manopola dell'audio i loro pensieri mi scrosciarono in mente, la preoccupazione di jasper, l'incredulità di alice, e vidi un flash, nella sua mente... "bella che camminava lentamente nel bosco" presi il cellulare e composi il suo numero:

Uno squillo, bella rispondi! due squilli

< pronto? >

< bella dove sei?! >

< edward!! come stai?! dove sei? > non importava questo!!

< rispondimi, BELLA DOVE TI TROVI >

< nel bosco, stavo passeggiando ma... > mentre diceva quelle parole accadde tutto in un attimo: vidi nella mente di Alice Bella distesa per terra, morta in un lago di sangue, jasper avvertì il suo terrore e urlò:

< DILLE DI SCAPPARE!! >

< BELLA BELLA SCAPPA! VELOCE CORRI! TORNA DA CARLISLE! CORRI! >

Udì distintamente il suo respiro spezzarsi e un tonfo netto,il cellulare le era caduto dalle mani. Poi una risata gelida mi impietrii. Solo una cosa avrebbe potuto squotermi. Un urlo...agghiacciante, un urlo di Bella.. Bella che gemeva il mio nome:

< EEEEDWAAAAARDDDD NOOOOOO >

 

 

ok.. vi ho messo in testa ancora più dubbi suppongo!!! mi dispiace!! :D ma piano piano dovete capire cosa succede! a presto, e recensite!

  
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