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Autore: Cloe87    31/12/2015    3 recensioni
«Tu cosa ne pensi?» domandò sottovoce Eaco, osservando di sottecchi la neo Regina degli Inferi che sfoggiava una maglietta rosa confetto, con sopra stampato il segno della pace, mentre dava le ultime disposizioni a Radamante, a cui era stato affidato l’incarico di ripulire l’Europa e l’Africa dall’ondata di zombie.
«Che ha un bel culo»
«Sto parlando seriamente, Minosse!»
«Anche io!»
«Ehi, voi due, invece di stare lì a guardarmi il fondoschiena, che ne direste di darvi una mossa? I morti non ci tornano da soli nell’Ade!» la voce della diretta interessata li fece sobbalzare.
«Sì, signora. Subito signora!» si ritrovarono quindi a dire i due Giganti, presi in castagna, per poi affrettarsi a darsi da fare.
«Dannazione! Che sia telepate?» sfuggì di conseguenza ad Eaco, preoccupato per la figura barbina in cui era appena incappato, mentre sbraitava ordini a destra e a manca ai suoi sottoposti.
«E cosa vuoi che ne sappia io! Fino a ieri nemmeno sapevo che Ade avesse una figlia!» gli rispose di conseguenza Minosse, con un’alzata di spalle.
Genere: Comico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Wyvern Rhadamanthys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A CAVAL DONATO NON SI GUARDA IN BOCCA! MA CON LA BIRRA ANALCOLICA SI ESAGERA!

 

Il tonfo del corpo di Chrysanthe, che impattava sul materasso, rimbombò per tutta la stanza. Dire che la dea della morte era stanca era poco. La giornata era infatti stata pesante e quindi non appena aveva finito di ridare vita alle surplici, si era congedata senza troppe cerimonie. Forse il gesto non era stato dei più cortesi, visto che il primo incontro con l’armata era stato un po’ teso, e che probabilmente molte domande e perplessità erano rimaste nell’aria, ma Chrys aveva ritenuto più saggio concedersi un po’ di riposo prima di pensare a socializzare, soprattutto per evitare di collassare di fronte a tutti.

La dea si ritrovò quindi ad osservare il soffitto divelto della camera che un tempo fu di Ade, mentre la sua mente tornava agli spectre risorti. Tornare in vita e trovarsi di fronte alla dura verità che il loro mondo era stato sconvolto per sempre, non doveva essere una cosa facile d’accettare, e quindi comprendeva bene lo stato di smarrimento in cui versava l’esercito di Ade in quel momento, anche se l’atteggiamento remissivo di Pandora l’aveva colpita. Si era infatti aspettata che, avendo servito Ade come sorella maggiore dai tempi del mito, alla notizia della dipartita del dio, sarebbe stata lei la più sconvolta. Invece quello più turbato sembrava essere il biondino della Viverna. In più all’appello mancavano tre spettri; ovvero Bennu e Mefistofele, di cui si era presentata solo la loro surplice, mentre per il terzo, Cetus, manco quella. Si annotò quindi mentalmente di verificare cosa fosse successo non appena l’apocalisse zombie fosse stata sistemata, mentre constatava che, oltre a quello, necessitava anche di un cambio d’abito, dato che i vestiti sfilati al suo ex corpo umano, li aveva ormai addosso da tre giorni. Adocchiò quindi la borsa che le era stata recapitata dalla fondazione Grado, sperando di trovarci qualcosa d’indossabile e magari un pigiama per la notte. Purtroppo per Chrys un profondo disappunto si dipinse sul suo volto, non appena iniziò a disfare la valigia con i capi che Atena le aveva inviato, insieme ai viveri per gli spectre, come sorta di “aiuti umanitari” e “rimborso danni”, per il casino che aveva indirettamente scatenato e a cui ora Chrys doveva mettere riparo (ovviamente solo dopo una piccola lettera di lamentele a Zeus).

“Ma che razza di vestiti mi ha mandato? Se non fossi convinta che tendenzialmente Atena non è una che cerca rogna, poteri anche prenderla male!” fu infatti il pensiero di Chrysanthe, mentre estraeva un abito a balze che manco nel seicento se lo sarebbero messi, per poi aggiungere un “Mi sa che mi lavo i vestiti sperando che per domani siano asciutti!”.

Fu così che quando Pandora bussò alla porta delle stanze di Chrys, si vide aprire da una dea in intimo, decisamente irritata e stanca.

«Cheshire, se hai paura del buio, ti fotti!» fu la conseguente replica della dea ad un’esterrefatta Pandora, prima che Chrys si accorgesse della gaffe.

«Ah! Ehm… scusa. Pensavo fosse quello spettro cacasotto» precisò infatti la dea per poi aggiungere, in modo più conciliante, un «In cosa posso esserti utile?» vedendo l’espressione spaesata della ragazza.

«Beh… ecco… io» farfugliò quindi Pandora, presa in contropiede.

«Se sei venuta a bussare alla mia porta ci sarà pure un motivo, no?» le domandò di conseguenza Chrys e, notando che la sacerdotessa evitava in tutti i modi guardarla negli occhi, aggiunse: «Se non mi dici cosa ti turba, non posso aiutarti! Quindi sputa il rospo, perché ti posso garantire che in un modo o nell’altro vengo sempre a sapere tutto!»

Frase che fece puntare lo sguardo spaurito della sacerdotessa sul viso severo di Chrys, per poi lasciarsi cadere in ginocchio:

«Io… io ho tradito Lord Ades, aiutando un saint di Atena a raggiungere l’Elisio! Io sono una tremenda peccatrice!» esclamò infatti Pandora, per poi scoppiare in lacrime, cosa che fece alzare a Chrys gli occhi al cielo pensando un: “Ma caro zietto Zeus, che ti ho fatto di così male?” per poi aiutare Pandora ad alzarsi, invitandola ad entrare.

«Rilassati, bambina, onestamente se ti sei ribellata ad Ade hai fatto solo bene! Anzi, mi sono sempre chiesta fin quando ti saresti lasciata infinocchiare a quel modo. La morte infatti non è né salvezza, né punizione, ma è solo un passaggio obbligato per poter rinascere e continuare il processo evolutivo dell’anima, correggendo gli errori fatti nella vita precedente»

«Quindi non mi punirete condannandomi al dolore eterno?» chiese Pandora incredula, guardando di sottecchi Chrys.

«E perché dovrei? Dopo tutto quello che mi ha fatto passare quell’infame, a chi gliel’ha messa in culo gli stringo pure la mano! E poi in mezzo a tutti quei soldati, avere una compagnia femminile non mi dispiace sai? Quindi che ne diresti di diventare la mia sacerdotessa?»

«Dite sul serio?» esclamò quindi Pandora esterrefatta.

«Certamente» le rispose Chrysanthe, mentre tornava a lavarsi i vestiti, cosa che fece sgranare gli occhi ad una sbalordita Pandora, che mai si sarebbe aspettava di trovarsi di fronte ad una scena del genere:

 «Se non sono troppo indiscreta, posso sapere cosa state facendo?» chiese infatti la sacerdotessa a Chrys, vedendola alle prese con bacinella e detersivo.

«Mi lavo i vestiti» le rispose di conseguenza la dea, non capendo il motivo del tono scandalizzato della giovane.

«Ma voi siete la Regina degli Inferi! Non dovreste abbassarvi a tali lavori!» esclamò sconvolta Pandora.

«Beh, Atena mi ha inviato della roba inguardabile, quindi cosa dovevo fare secondo te?» le domandò di conseguenza Chrys, non capendo dove stava il problema.

«Doveva chiamare un inserviente! Voi siete una dea ed è nostro dovere servirvi!» rispose la sacerdotessa incredula di fronte all’espressione confusa di Chrysanthe.

«Davvero? Anche per queste cazzate?»

«Per qualsiasi cosa!» fu la risposta risoluta di Pandora, guadagnandosi così una pacca consolatoria sulla spalla ed un sorriso pieno di misericordia da Chrys:

«Certo che Ade doveva essere un gran rompicoglioni, si vi scomodava per ogni minchiata! Beh, sappi che con me le cose saranno diverse! Ma cambiando discoso… non è che sai dove posso trovare dei vestiti, almeno per questa notte?»

 «Beh, il mio guardaroba fortunatamente si è salvato. Volete che vi presti qualcosa?»

Chrys la guardò riconoscente: «Mi faresti un grosso favore!»

Fu così che venti minuti dopo, Chrys si ritrovò a girovagare per la Giudecca in cerca delle cucine, (sperando ardentemente che la fondazione Grado avesse messo anche qualcosa di alcolico tra i viveri), con addosso una lunga tunica nera pensando un: “Fantastico; da cortigiana del Re Sole a cosplayer di Morticia Addams! Se non fosse stato scortese rifiutare l’abito che Pandora mi ha prestato, sarei rimasta in mutande!”.

Nel frattempo, seduto al massiccio tavolo della gigantesca cucina della Giudecca, Radamante contemplava crucciato il bicchiere contenente succo di frutta, maledicendosi di aver raso al suolo il Castello terreno di Ade, con dentro la sua riserva di Whisky, durante l’attacco dei Santi di Atena.  La notizia della dipartita del suo signore era infatti stato un duro colpo per lui, che della sua fede in Ade aveva fatto la sua ragione di vita; e poi c’era lei… quella dea che si era presentata come figlia di Ade e nuova Regina degli Inferi! Un ringhio sommesso gli sfuggì dalle labbra non appena gli tornò alla mente la notizia, appresa torchiando Cheshire, che, prima di loro, aveva riportato in vita anche i saint defunti. Lui e la sua armata avevano dunque lottato per cosa? Quello era un oltraggio bello e buono nei loro confronti! Ma nonostante quello, la nuova regina aveva avuto la faccia tosta di chiedere loro di entrare al suo servizio! Le andava solo bene che gli spectre non avevano effettivamente altro posto in cui tornare che non fossero gli Inferi. Il bicchiere s’incrinò pericolosamente nella sua mano. Se non fosse stato concretamente possibile che nel corpo di quella donna scorresse il sangue del suo amato signore, a quest’ora avrebbe già reclamato la sua testa. Ma il suo Cosmo, le parole di Pandora, ed il fatto che indossasse la Kamui di Ade come se fosse stata fatta per lei, non lasciavano scampo sulla sua parentela: quella doveva essere, volente o dolente, sangue del sangue del suo signore.  Di conseguenza, da vero spectre, non poteva fare altro che chinare la testa ed obbedire. Anche se la faccenda dei saint non gli era andata proprio giù…

Un rumore di passi lo ridestò però dai suoi pensieri, per poi ritrovarsi ben presto ad osservare una spettrale figura femminile fare il suo ingresso nelle cucine, sbadigliando senza ritegno.

“Task pensi al diavolo e spuntano le corna!” fu quindi il suo primo pensiero, per poi però affrettarsi ad alzarsi per compiere un inchino: «Mia signora…»

«Eh? Ah! Ehm.. ciao… Ra… Re..» si ritrovò a farfugliare Chrys, cercando di riportare alla mente il nome del suo inaspettato interlocutore.

«Radamante, mia signora. Radamante della Viverna Spectre della Stella del Cielo Furioso» si presentò quindi lo spettro vedendola in difficoltà.

«Ah, già! Scusa se non mi ricordo ancora tutti i nomi, ma me ne sono piovuti addosso 108 in botta, quindi portate pazienza se ci metterò un po’ a ricordarli tutti» si scusò Chrysanthe, per poi notare che lo spectre era rimasto in piedi ad osservarla, rigido con un tronco di legno, mentre lei aveva iniziato a curiosare nei vari scatoloni inviati dalla Kido:

«Stai pure comodo. Sono solo venuta a prendere qualcosa da bere, poi me ne vado. Anche perché ho un sonno cane» disse quindi la dea, per poi adocchiare uno scatolone con scritto “birra” in giapponese. “Sia lode ad Atena” fu il suo primo pensiero, mentre recuperava una lattina dall’imballaggio, per poi però aggrottare la fronte con disappunto, al primo sorso.

«Tutto bene, mia signora?» domandò Radamante, non riuscendo a trattenere un sorrisino bastardo, dato che anche lui ci era cascato in pieno, prima di lei.

«Ma che razza di porcheria è?» commentò infatti Chrys, rigirandosi la lattina davanti alla faccia, fin quando non trovò la scritta che spiegava l’arcano: «Birra analcolica…» lesse infatti la dea, per poi aggiungere un «Che insulto a Bacco!» dopo doversi minuti di silenzioso disappunto.

«Già. Un vero sacrilegio. Ma da Atena infondo non ci si poteva aspettare altro. È già tanto che non ci abbia spedito cibo avvelenato» considerò Radamante.

«Naaa, quello lo escludo. Non è ancora così scema da voler scatenare le mie ire»

«Da come parlate sembra che quella che deve temervi è Atena, anche se dalle vostre azioni sembra il contrario» non riuscì però a trattenersi Radamante.

«Cosa vorresti dire?» domandò quindi Chrys, a cui non era sfuggita l’allusione.

«Nulla d’importante. Buona notte mia signora» si congedò la Viverna, ma venne bloccato per un braccio da Chrys:

«Se hai qualcosa da dirmi, dimmelo in faccia! Non so come siete abituati da queste parti, ma dalle mie, se c’è un problema, se ne parla»

Lo sguardo che Crhys ricevette di risposta fu un misto tra rancore, dolore e rassegnazione:

«Perché? Perché li avete resuscitati!?»

La voce della Viverna era composta, ma alla dea non sfuggì il fremito rabbioso del cosmo dello Spettro.

«Avevo bisogno di merce di scambio, perché difficilmente Atena avrebbe acconsentito a togliere il sigillo alla torre del Monte Lu senza un’adeguata trattativa» gli spiegò quindi la dea, ritrovandosi così a sostenere uno sguardo disgustato:

«Se siete una dea così potente come volete fare intendere, allora perché non avete preso la testa di Atena, vendicando così il Sommo Ade, dimostrando quindi di essere la sua degna erede? Siete sua figlia, no? E allora come potete rimanere impassibile di fronte alla sua scomparsa? Non vi è rimpianto o dolore in voi. Solo il fastidio di essere qui!» le rinfacciò infatti la Viverna, dando sfogo alla sua frustrazione, conscio che parlare in un modo così irrispettoso ad un dio poteva costare molto caro. Ma infondo ormai cos’aveva da perdere ora che Ade era morto?

«Hai perfettamente ragione. Avrei potuto farlo, ma non ho voluto farlo. Quindi ti chiedo scusa, ma riaprire i conflitti con Atena, non è nei miei interessi. Spero che un giorno tu e i tuoi compagni possiate capire» gli rispose di conseguenza Chrys. Parole che colpirono lo spettro come un pugno in faccia:

«Ma era vostro padre!» ribatté infatti Radamante incredulo di fronte alla freddezza delle parole della dea.

«Ascolta: sono conscia che il legame che c’era tra di voi e Ade doveva essere molto forte, se avete deciso di servirlo Guerra Sacra, dopo Guerra Sagra, dai tempi del mito; e sicuramente avete avuto i vostri buoni motivi per averlo scelto come vostro dio, ma vorrei che anche voi capiste come mi sento io» gli disse quindi Chrys, capendo che gli spettri avevano bisogno di sapere come stavano le cose tra lei e il defunto Ade.

«Cosa intendete?» domandò quindi spiazzato Radamante, osservando quella figura pallida, che la tunica nera rendeva ancora più spettrale e, incrociando i suoi occhi verdi, non poté non scorgerci una profonda tristezza, mista a rabbia.

«Per me Ade non è un padre, ma solo il tizio che ha messo incinta mia madre, dato che ha desiderato la mia morte dalla mia più tenera età. Quindi ora spero che tu possa comprendere il motivo per cui non mi strugga di dolore al suo ricordo» gli spiegò di conseguenza Chrys.

«È assurdo! Ade non avrebbe mai fatto una cosa del genere! Anzi si è sempre rammaricato per non essere riuscito ad avere una progenie come i suoi fratelli!» intervenne però Radamante contrariato, e Chrys gli rivolse un sorriso amaro:

«Già, peccato però che le Pizie, invece di farsi i fatti loro, abbiano profetizzato che un giorno avrei preso il suo posto e quindi la paura di venire detronizzato ha preso il sopravvento sul suo istinto paterno, decretando così la morte di mia madre e la mia infanzia ed adolescenza da fuggitiva. Ed è per questo che non provo rancore nei confronti di Atena o cordoglio per la sua dipartita. Perché per me lui non è mai stato un padre, ma soltanto un nemico che mi voleva uccidere. Ho dovuto quindi imparare in fretta a combattere per sopravvivere. Quindi come io posso capire il vostro desiderio di vendetta nei confronti del Santuario, voi cercate di capire il motivo per cui a me di entrare in guerra con Atena non me ne frega nulla. Ovviamente se volete andare di vostra iniziativa a suicidarvi al Grande Tempio, io non vi ostacolerò, ma sappiate che dovrete farlo come esseri umani e non come spectre, perché in tal caso sappi che non tollererò che venga commessa una tale azione in mio nome. Anche perché se, come umani sconvolti da un lutto, io posso intercedere per voi presso Atena, e pararvi così il fondoschiena da un eventuale vostro gesto sconsiderato; come Spettri disertori invece non ci sarebbe nessuno a pararvi il culo da me! Capita l’antifona?» e detto questo Chrys prese un bicchiere dalla credenza e una confezione di succo da una scatola: «Direi che è ora di andare a nanna, che domani ci aspetta un’orda di cadaveri putrescenti peggio che in Resident Evil!»

«Resident cosa?» domandò confuso Radamante.

«È un videogioco, anche piuttosto divertente. Mai provato?» domandò Chrys.

«No. Non ci sono molti svaghi all’inferno»

«Allora datemi il tempo di racimolare un po’ di grano e provvederò anche a quello… oltre che agli alcolici!  Allora ci vediamo domattina all’alba nella sala del trono per organizzare le armate?»

«Come desiderate, mia Signora» rispose quindi Radamantis con un lieve inchino, mentre Chrysanthe lasciava le cucine sbadigliando, rivolgendogli un segno di saluto con la mano, lasciando lo Spettro della Viverna ancora più confuso. A quanto pare il Sommo Ade aveva tenute nascoste molte cose alla sua armata infernale.

 

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AUGURI DI BUONE FESTE E FELICE ANNO NUOVO!!!!!

  
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