Spero che tu sappia quanto sei importante per me

Adele: Bleach: Ishihime. "Adesso che sono tuo nemico, finalmente mi guardi negli occhi". Bonus: bacio d'addio.


Si chiedeva come fossero arrivati a questo punto. Ishida era davanti a lei, con indosso la divisa bianca dei Quincy e l’arco puntato contro di lei, eppure ad Orihime pareva una persona completamente diversa: c’era una nuova durezza scolpita nei suoi lineamenti,  i suoi occhi sembravano aver perso ogni vitalità: erano gli occhi di una persona pronta ad uccidere e che non aveva niente da perdere.
“Non voglio combattere contro di te, Ishida.”, disse Orihime tentando di mantenere la voce ferma, ma una nota di nervosismo la tradì.
“Vorrei che fosse così semplice.”, rispose lui.
“Lo è, se permetti a te stesso di crederci.”, disse la ragazza, e azzardò un paio di passi verso di lui, ma Ishida rafforzò la presa sulla sua arma e si bloccò.
“Ti prego.”, lo supplicò. “Possiamo ancora trovare una soluzione. Puoi ancora cambiare idea, puoi tornare con me da Kurosaki e gli altri. Non siamo costretti a combattere tra di noi.”
Orihime sperava davvero di poterlo convincere, sperava che Ishida comprendesse di essere dalla parte sbagliata in questa guerra, e tornasse sui suoi passi. Invece il ragazzo scosse la testa, e le sue labbra si stesero in un sorriso freddo, ironico. “Che strano: un tempo non so cosa avrei dato per catturare la tua attenzione. Adesso che sono tuo nemico, finalmente mi guardi negli occhi, e non me ne importa niente.”, disse.
“Sei crudele, Ishida. Sai che hai sempre contato per me.”
Ishida incontrò il suo sguardo. “Più di Kurosaki Ichigo?”, domandò beffardo.
E questo – questo era un colpo basso. Orihime sentì una morsa alla bocca dello stomaco, e strinse le braccia attorno a sé, come se fosse stata colpita. Avrebbe voluto ribattere, negare… ma avrebbe significato negare sé stessa; non importava quanto tempo fosse passato, Ichigo avrebbe occupato sempre un posto speciale nel suo cuore. Quasi certamente il primo posto in classifica. Ma ciò non significava che il suo cuore non avesse altro spazio da offrire e riempire – e per Ishida Uryuu, di spazio ce n’era a volontà.
Riprese a camminare, compiendo con calma un passo dopo l’altro, senza mai staccare lo sguardo da quello di Ishida. Non la colpì.
Si ritrovarono uno davanti all’altro.  Ishida aveva abbassato l’arma, ma continuava a guardarla con indifferenza. “Sai che Kurosaki sarà sempre importante per me. Non mi vergogno di ciò che provo.”, disse. Tentativamente, portò una mano a sfiorargli la guancia. “Ma anche tu sei importante per me, Uryuu. Più di quanto tu creda.”
Nel sentirla pronunciare il suo nome per la prima volta, Ishida aveva serrato gli occhi. Senza pensarci, Orihime aveva azzerato la distanza tra loro due ed aveva accostato le loro labbra in un bacio leggero, casto; quando stava per scostarsi, Ishida rispose.
Orihime scrutò il suo volto, ma il ragazzo teneva gli occhi serrati e aveva un’espressione concentrata, come se stesse cercando le forze per compiere una decisione difficile.
“Vai adesso”, disse infine, scostandola. “Fa’ in modo che le nostre strade non si incrocino più.”
Lo seguì con lo sguardo allontanarsi, e poi svanire.