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Autore: Seekerofdreams_    02/01/2016    3 recensioni
Louis e Liam vengono selezionati per entrare in una prestigiosa scuola d'arte. Non tutto è semplice come immaginano e fin dal primo giorno entrambi troveranno una distrazione.
O semplicemente AU dove Harry è l'insegnante di danza classica di Louis e Louis non è portato affatto per questa disciplina e dove Liam dovrebbe imparare a non disturbare i pianisti eccentrici.
Mini - long Larry/Ziam
Dancer!Louis Dancer!Liam Teacher!Harry Pianist!Zayn
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci.
(Elbert Hubbard)

 

*

 

Liam apre gli occhi colpito dai raggi del sole un po' insoliti per quel periodo dell'anno. L'autunno londinese non è mai facile da affrontare ma è felice di non doversi imbattere nell'ombrello - quasi rotto - almeno per un giorno. Scende dal letto stiracchiandosi e infila i piedi nelle morbide ciabatte cercando di non far rumore e non svegliare Louis che sonnecchia amabilmente ancora nell'altra metà del letto. E' stato un mese duro quello che hanno passato, sempre chiusi tra le mura di scuola a provare esercizi su esercizi, alternando le ore di pausa tra lo studio delle materie teoriche e una corsa nel parco della scuola. Si prepara il caffè e mentre aspetta che sia pronto si appoggia sullo stipite della porta ad osservare quello che è ormai diventato il suo migliore amico. Hanno preso l'abitudine di dormire insieme, il letto di Louis è intatto di notte da quando ha avuto una piccola crisi esistenziale tre settimane prima, quando tutto è cambiato e aveva pensato di lasciare il corso di danza classica per quello di coreografia, Liam ha cercato di supportarlo nel migliore dei modi, l'ha visto crollare e poi rialzarsi più determinato di prima, con la consapevolezza di voler continuare quello che aveva cominciato. E' sempre stato testardo Louis, fin da piccolo, questo Liam non può saperlo ma in compenso ha imparato in fretta che è furbo, dispettoso e caparbio. Non vorrebbe averlo come nemico in realtà, possiede la capacità di rovinare la carriera di tutti, ne è certo!

Era capitato per caso ad aspettarlo fuori dalla lezione di danza classica e l'aveva sentito rispondere al suo professore con un “Io sono qui per imparare e mi impegno, lei è sicuro di saper fare il suo lavoro?” Se ci ripensa a Liam vengono i brividi. Da quel giorno tutto è cambiato, Louis passa le sue giornate dentro le mura di scuola, seguendo l'orario normale delle lezioni al mattino e facendo corsi la sera. Quel Harry a Liam non sta poi molto simpatico quando il castano torna a casa con i piedi sanguinanti.

Sente un mugolio tra le coperte e si affretta a sedersi sul letto caldo “Buongiorno” sorride poggiando la tazza di caffè sul comodino di legno scuro e passando una mano teneramente tra i capelli dell'altro.

“Ciao Lee” borbotta Louis con la voce stanca e assonnata “Che ore sono?” chiede stropicciandosi gli occhi blu. Si mette a sedere mentre Liam sposta lo sguardo sulla sveglia grigia posta sull'altro comodino “Le dieci”.

Louis ricade sfinito con la schiena sul materasso “Tra due ore devo essere lì” dice.

“Devi riposarti Lou, così finirai per ammazzarti” prova a dire Liam per l'ennesima volta negli ultimi giorni ma come sempre ottiene una risposta negativa “Io non mi arrendo e quel pallone gonfiato dovrà ricredersi”.

Louis si alza lasciando Liam a fissare un punto indistinto della stanza mentre si dirige a passo svelto in bagno. Si sfila i pantaloni del pigiama e l'intimo dopo aver finito e si butta in doccia nervoso. Sa benissimo che il suo miglior amico ha ragione da vendere ma non è abituato ad arrendersi e questa non sarà la prima volta, conosce il suo corpo e sa che può farcela, che con impegno e sacrificio può arrivare lontano e vuole continuare a lottare anche se questo significa non avere più vita sociale.

Passa la spugna piena di schiuma sul suo corpo formoso, sui fianchi larghi e sulle cosce pronunciate sfregando più del dovuto, fino a quando la pelle non arrossisce sotto il suo tocco e lui si lascia andare ad un pianto isterico. Batte un pugno contro le mattonelle mentre le lacrime si mischiano all'acqua bollente, vorrebbe solo che lui vedesse le sue potenzialità, che guardasse oltre il suo aspetto fisico e gli stereotipi imposti dalla società.

Batte il pugno un'altra volta e aspetta, aspetta che la porta si apra, che Liam si affacci nel box doccia con un accappatoio e che lo stringa fra le braccia come ogni giorno da un mese a questa parte. E non deve attendere molto affinché la stoffa morbida lo avvolga. Si lascia stringere in un abbraccio, coccolare e Liam, da buon amico, si prepara a raccogliere i cocci rotti.

Lo accompagna in stanza per poi tornare in bagno e prendere il phon. Lo accende facendo attenzione a non inciampare nel filo e gli asciuga i capelli come un padre farebbe con il proprio figlio. Gli sistema il ciuffo davanti agli occhi e gli sorride dolcemente mentre lo vede alzare gli occhi sulla sua figura imponente, le mani chiuse sulla stoffa bianca e candida dell'accappatoio.

“Ti accompagno io oggi” dice deciso e Louis vorrebbe protestare ma non ne ha la forza così si limita ad annuire e ad alzarsi per vestirsi. Infila un paio di boxer rubati a Liam e una sua felpa di due taglie più grandi che gli ricade lunga sui fianchi stretti dai jeans neri e attillati che la sera prima ha lasciato sulla sedia.

Sente l'odore della pancetta provenire dalla cucina e a piedi nudi cammina sulle doghe di legno che coprono il pavimento uscendo dalla stanza. Volta lo sguardo a sinistra, verso la fine del corridoio e fissa la porta chiusa della sua stanza prima di scrollare le spalle e chiudersi dietro la porta scorrevole di legno chiaro che divide la zona notte dalla zona giorno. Quella casa è decisamente più di quanto si aspettavano di trovare: il salotto illuminato, due stanze, un bagno e una cucina nuova di zecca. Sono stati fortunati perché tra tutti a loro è capitato l'alloggio negli appartamenti appena edificati e di certo non possono lamentarsi. Sfiora con una mano il marmo dell'isola della cucina dove sono soliti fare colazione e cenare, eccetto che per la domenica quando in teoria sarebbero liberi dalla scuola e si siede sullo sgabello facendo penzolare i piedi in aria come un bambino mentre Liam fa cadere la pancetta nel suo piatto. Non parlano, Louis guarda fuori dalla porta finestra della cucina, intravede il piccolo balcone e il panorama del quartiere prima che Liam si sporga a chiuderla dopo una folata di vento.

“Mangia” è quello che dice prima di prendere posto accanto a lui e Louis si limita a portare alla bocca un pezzo croccante, masticando svogliato.

“Lou” sussurra Liam sporgendosi in avanti per sfiorargli il dorso della mano.

“Sto bene Lee, lo sai che mi serve qualche minuto per tornare ad essere il solito” ammette sospirando. Louis non vorrebbe farsi vedere debole, non è nella sua indole farlo, è sempre stato quello combattivo e menefreghista in casa, quello che voleva sfondare ad ogni costo eppure ha bisogno anche lui di sfogarsi, di piangere, perché non è fatto di ferro, non è una macchina e prova dei sentimenti. Ha scelto Liam per accudirlo, quando mette piede fuori da quella casa o quando parla al telefono con la sua famiglia è tutto come sempre, ma con Liam no, Liam è quel fratello che non ha avuto mai, quell'amico sincero che ha desiderato per anni durante il periodo scolastico e ora c'è e non vuole lasciarlo andare via.

“Che ne dici se andiamo al parco? Possiamo studiare un po' all'aria aperta e dopo mangiare un'insalata prima di andare a scuola” propone Liam “Ma fa freddo!” ribatte l'altro.

“Oh andiamo, ci copriamo, possiamo portare un libro e guardare le foglie cadere” dice entusiasta spalancando gli occhi marroni per poi sbattere ripetutamente le ciglia e “Ok, ok. Smettila!”.

E così si ritrovano a chiudersi la porta di casa alle spalle mezz'ora dopo, chiusi nelle loro giacche con un berretto calato sul capo e le mani infreddolite. Camminano l'uno accanto all'altro senza parlare, osservano ragazze passeggiare allegre per il quartiere ed altri studenti che gridano e si rincorrono. C'è qualcuno che balla, qualcuno che calpesta le foglie secche e altri che semplicemente sono seduti con una tazza di cioccolata calda davanti. Il campus di Domenica mattina è la confusione totale. Liam sorride mentre si lasciano gli alloggi alle spalle e scendono dei gradini di legno verso il viale che li condurrà al parco. Dopo un mese tutto è diventato familiare anche se devono ammettere che la bellezza dei colori autunnali li colpisce ogni volta.

Stringono tra le braccia una copia del libro di storia della musica e scelgono un punto nascosto per lasciarsi cadere su una coperta che Liam ha prontamente allungato a terra. Louis si stende, lasciando che le foglie cadano sul suo viso e ride divertito mentre queste lo accarezzano e gli solleticano la pelle. Trascina Liam al suo fianco e lo abbraccia, rimangono così per qualche minuto a godersi un po' di sano relax prima di mettersi seduti.

E' proprio Louis ad accorgersi di due persone che guardando verso di loro, cerca di mettere a fuoco i loro volti e per poco non si strozza quando riconosce i capelli lunghi del suo insegnante.

“No, no, andiamocene!” borbotta spaventato, muovendosi senza far capire niente a Liam che lo guarda con gli occhi sgranati “Siamo appena arrivati, che succede?” chiede.

“Non mi lascia in pace nemmeno qui, ti prego Lee portami a casa!” sussurra mentre si alza di scatto ma Liam lo tiene stretto tra le braccia alzandosi e “Lou” lo strattona portandoselo al petto “Ci stanno guardando” sussurra a bassa voce il più grande e Liam fa in modo di girarsi senza dare troppo nell'occhio e li vede. Il suo cuore batte forte nel petto quando i capelli biondi di Zayn spuntano accanto al maestro di danza classica di Louis. Rabbrividisce e Louis alza un sopracciglio “Lee?” chiede curioso osservando gli occhi luminosi del suo amico. Un pensiero si insinua nella sua mente e sposta lo sguardo dagli occhi marroni di Liam ai ragazzi alle sue spalle “E' lui” sussurra e Liam sgrana gli occhi colto in flagrante.

“E' lui il ragazzo che ti piace!” sussurra con tono piatto, nella sua voce non c'è entusiasmo perché sta per arrabbiarsi e Liam lo sa così semplicemente abbassa la testa.

“E' un suo amico e nemmeno me lo dici?” borbotta a denti stretti e Liam si stringe nelle spalle “Non avevo niente da dire, lo guardo da lontano ma da quando l'ho conosciuto non ci siamo più parlati”.

“Vi siete conosciuti?” continua Louis indignato e Liam alza gli occhi al cielo mordendosi le labbra.

Sospira e cerca di riassumere tutto in poche parole cercando di non sbuffare ad ogni protesta dell'altro. Gli racconta della stanza del pianoforte e del fatto che non va più ad ascoltarlo perché si vergogna, beccandosi uno schiaffo forte dietro la nuca “Devi andarci” dice Louis con fare da maestrino e Liam passa una mano tra i suoi capelli imbarazzato “Meglio di no”.

Si guardano con un piccolo sorriso tra le labbra e Louis senza preavviso salta in braccio a Liam cogliendolo di sorpresa facendolo così indietreggiare di qualche passo.

“Sei pazzo!” ride Liam afferrandogli i fianchi per tenerlo stretto e “Ti guarda” sussurra Louis al suo orecchio. Il più piccolo non deve pensarci troppo per capire a cosa sta alludendo e sorride stringendoselo al petto perché di un amico come lui ne aveva proprio bisogno. Rimango così a girare mentre il vento li fa ridere. Louis apre le braccia e lascia andare la testa indietro, il capello scivola a terra e si ritrova con i capelli a sventolargli sul viso. Liam lo fa girare in tondo fino a quando non sente le braccia dell'altro stringersi al suo collo. Si guardano scoppiando a ridere e per qualche minuto si dimenticano di avere gli occhi di qualcuno addosso, Louis si sporge in avanti per baciargli la punta del naso, quando si voltano i due ragazzi non ci sono più.

 

*

 

“Harry fermati maledizione, non ho voglia di correre!” protesta Zayn risalendo svogliato le scale del parco.

“Oggi pomeriggio vede, lo farò pentire di essersi iscritto in questa scuola” sbraita l'altro ragazzo ignorando completamente il suo amico che dopo un sospiro fa una piccola corsa per raggiungerlo.

“Smettila di fare il frustrato! Che ti ha fatto?” lo richiama.

Harry si gira a guardarlo con gli occhi verdi furiosi, spalanca le braccia guardandolo “Che cosa ha fatto?” dice incredulo “Mi stai chiedendo cos'ha fatto?” continua. Zayn annuisce incrociando le braccia, lo guarda curioso, un po' strafottente e “Esiste, ecco cos'ha fatto!” ottiene in risposta.

“Sei ridicolo” lo ammonisce.

“Lui è ridicolo, io ho dovuto studiare danza classica per forza quando volevo fare ben altro e lui che fa? Gli do la possibilità di scegliere e non se ne va? E' stupido!” borbotta spazientito e Zayn non può far altro che scuotere la testa.

“Non sono tutti come te Harry, magari è quello che vuole fare lui e tu gli stai impedendo di viversela bene proprio come hanno fatto i tuoi genitori con te” gli fa presente e Harry lo guarda ferito “Io non sono come loro” ribatte prima di voltarsi e camminare a grandi passi verso casa. Zayn lo segue poco dopo preoccupato.

Si conoscono da anni ormai, come Louis e Liam si sono incontrati proprio tra le mura dell'accademia. Si sono scelti dopo aver condiviso per quattro settimane un tavolo a mensa, senza rivolgersi parola ma aspettandosi ogni giorno in fila. Zayn è a conoscenza dell'educazione rigida che la famiglia ha imposto ad Harry, l'ha visto piangere troppe volte di ritorno da una lezione di danza classica e troppe volte l'ha visto passare accanto all'aula di musica con lo sguardo basso ma è incazzato con lui perché non ha lottato per il suo sogno, ha lasciato che altri scrivessero il suo futuro. La loro è un'amicizia particolare, Harry parla, Zayn ascolta eppure il moro è l'unica cosa che Harry ha scelto di avere nella sua vita. Lo apprezza come persona e come artista, lo stima come uomo perché non parla quasi mai ma quando lo fa dice sempre la cosa giusta. Così si ferma, rallenta il passo e si gira a cercarlo, lo trova dove l'ha lasciato, fermo a guardarlo e abbassa la testa colpevole tornando verso di lui.

“Scusa” sussurra e Zayn sorride “Fa niente amico, ora torniamo giù e vai a dire a quel ragazzo che per oggi non ci sarà nessuna lezione” gli consiglia e Harry sta per ribattere ma il suo amico ha alzato un sopracciglio e lo sta guardando con un'espressione che non ammette repliche così annuisce. Si finge scocciato riscendendo le scale ma in realtà è solo grato a Zayn per esserci, ogni persona ha bisogno di qualcuno che lo riporti sulla strada giusta.

Arrivano giù e il parco è ormai deserto fatta eccezione che per Louis e Liam che seduti a gambe incrociate studiano. Si confrontano su qualche argomento prima di riportare i loro sguardi sui libri. Harry sospira prima di avvicinarsi a grandi passi, rimette su la maschera da insegnante e si schiarisce la gola per richiamare l'attenzione del suo alunno. Lo guarda risalire con gli occhi lungo le sue gambe, il suo petto, per fermarsi poi curioso sul suo viso e “Tomlinson” lo saluta.

Liam alza lo sguardo curioso mentre “Professore! Che piacevole sorpresa” dice sarcastico il suo migliore amico. Sta per tirargli una gomitata sul fianco quando “Ciao Liam” sente dire. Sposta lo sguardo di scatto incontrando gli occhi ambra del suo compositore “Ciao Zayn” saluta con il cuore che batte forte in petto. Louis si lascia sfuggire un sorriso e gli occhi di Harry saettano confusi sugli altri tre, fissa il suo migliore amico e si schiarisce la gola ancora una volta “Per oggi non ci sarà lezione, ci vediamo direttamente domani” dice riacquistando un tono freddo. Non aspetta una risposta, semplicemente si gira poggiando una mano sul braccio del suo amico portandoselo dietro.

“Haz, mollami!” sbraita Zayn al suo fianco ma l'altro non lo ascolta e lascia il suo braccio solo quando sono lontani abbastanza.

“Tu sei tutto scemo, te lo dico io!” continua il più grande lisciandosi la giacca dove l'altro l'aveva stretto poco prima. Lo guarda sconvolto mentre Harry alza gli occhi al cielo e “Ciao Liam” dice scimmiottando la sua voce per prenderlo in giro.

“Come lo conosci questo Liam tu?” chiede avvicinandosi. Zayn si guarda attorno ringraziando la sua carnagione scura che nasconde il rossore spuntato sulle sue gote e balbettando lo supera.

“Vieni qui, brutto traditore!” dice Harry salendo le scale due a due per raggiungerlo. E' quasi tentato di rincorrerlo ma poi si ricorda degli studenti e rallenta il passo. Raggiunge la sua abitazione con calma, rispondendo con un “Buongiorno” ai saluti dei suoi alunni e quando entra in casa chiude la porta con un tonfo e lascia le chiavi sul mobile all'entrata. La giacca di Zayn è già appesa al suo posto e lui si lascia scorrere intorno al collo la sciarpa per poi sbottonarsi il cappotto e riporlo lì. Si appoggia con un fianco allo stipite della porta del salotto e osserva la schiena tesa del suo migliore amico. E' in piedi, accanto alla finestra, con un pennello in mano e un foglio bianco sul cavalletto. Sembra teso mentre lascia la prima pennellata e “Sono i suoi?” chiede Harry avvicinandosi. Supera il divano di pelle nera e si abbassa per raccogliere dei disegni sparsi a terra. Ne prende uno in mano, ritrae un naso a patata e una bocca carnosa.

“Cosa sono i suoi?” chiede Zayn non distogliendo lo sguardo dalla tela.

“Questi particolari che disegni, sono di Liam?” continua stringendo la carta tra le dita. Osserva le spalle di Zayn alzarsi e abbassarsi furiosamente poi “E' piccolo, è uno studente e non viene più ad ascoltarmi suonare quindi anche se sono suoi non ha importanza” dice freddo.

“Ehi Giotto non ti ho mica chiesto se vuoi sposarlo!” alza le mani Harry lasciando così cadere il foglio a terra.

“Stai attento!” sbuffa Zayn raccogliendolo beccandosi così un'occhiata eloquente e un sorrisino con tanto di fossette dall'altro.

“Dai, vieniti a sedere e raccontami tutto” dice Harry camminando verso il frigo per recuperare una bottiglia di birra a testa. Le stappa entrambe tornando poi in salotto e porgendone una a Zayn che ora è seduto a gambe divaricate sul divano. Si butta al suo fianco e dopo aver fatto scontrare le due bottiglie ne sorseggiano un po' in silenzio. Chiudono gli occhi entrambi sobbalzando quando il riscaldamento fa partire il termoconvettore del salotto. Ridono complici prima che Harry si giri verso di lui “Avanti, parlami un po' di questo Liam” chiede.

“Non ne so niente Haz, le prime settimane si fermava ogni volta ad ascoltarmi suonare in corridoio, all'inizio pensavo fosse un caso ma poi abbiamo iniziato ad andare verso la mensa insieme in silenzio, allora ho pensato che fosse giusto presentarmi ma da quel giorno è completamente sparito” dice con tono sconfitto “E non so perché me la sto prendendo tanto, conosco solo il suo nome e che è amico di Louis, nient'altro ma è un mese intero che disegno la sua bocca, o il suo naso e non riesco a comporre niente di nuovo, sono esausto e odio essere sempre il solito sensibile che si emoziona per uno studente che salta venti minuti di pausa pranzo solo per ascoltarmi suonare” continua spazientito. Harry sorride divertito perché Zayn è un artista in piena regola, bello, un po' dannato e dall'innamoramento facile. Nel corso degli anni l'ha visto perdere la testa per un'infinità di persone quindi cerca di non preoccuparsi più di tanto “Affronteremo tutto insieme” dice e lo pensa davvero, che sia una cotta passeggera o che duri per mesi, lui ci sarà come c'è sempre stato.

Appoggia la testa sul suo petto e poggia la bottiglia di birra sul tavolino basso davanti al divano, lascia che Zayn passi le dita tra i suoi capelli e non può evitare di ripensare agli occhi di Louis. Vorrebbe maledirsi perché veramente non può pensare a lui eppure sembra quasi che quei ragazzi siano arrivati per mettere in discussione le loro vite. Dopo cinque anni in quella scuola da studente e altri quattro da insegnante Harry si è arreso a quel mestiere ma qualcosa negli occhi di Louis lo scuote, non ha ancora capito se negativamente o positivamente, per il momento lascia prevalere la sua parte fredda, è tutto più facile così, forse.

 

*

 

Liam guarda Louis battendo velocemente le palpebre per poi spostare lo sguardo dove ha visto Zayn sparire trascinato da Harry. E' incredulo, quel ciao potrebbe essere la cosa migliore dell'ultimo mese, sorride ripensandoci per poi storcere le labbra “Mi ha salutato per educazione” dice ad alta voce. Louis semplicemente gli dà uno spintone e lo fa cadere a terra.

“Ma stai zitto!” dice alzandosi. Si sistema i pantaloni prima di recuperare il libro tra le mani e porgergli una mano per aiutarlo a mettersi in piedi. Ripiegano la coperta in silenzio, il più basso può vedere il cervello di Liam fumare e alza gli occhi al cielo, non riesce a capire questo suo modo di essere sempre preoccupato e in ansia per ogni singola cosa ma in fondo è la sua parte razionale quindi se lo tiene stretto.

“Andiamo a mangiare Lou” dice il minore tra i due riscuotendosi e sorridendo.

E Louis lo guarda mentre gli sorride di rimando e si appende al suo braccio, Liam ti fa entrare nel suo mondo, si divide in mille pezzi per farti stare bene ma poi piano piano ti accorgi che di lui non hai niente, che si tiene tutto dentro fino all'ultimo e Louis lo sa che per Liam è qualcuno di speciale, lo sa perché gli fa capire il suo vero stato d'animo in un modo o nell'altro.

“Andiamo e visto che non ho lezione, niente insalata! Ti porto a mangiare fuori capitano!” urla Louis salutando Liam come un soldato semplice saluta il suo superiore.

“Vieni qui!” ride Liam trascinandolo al suo fianco. Lo tiene stretto lungo le scale mentre risalgono per raggiungere l'automobile di Louis. Gli bacia i capelli prima di sedersi nel posto riservato ai passeggeri e si lascia portare fuori dal campus.

Mentre guarda fuori ripensa al saluto di Zayn. Non riesce proprio a nascondere un sorriso.

 

*

 

“Ancora!” la voce di Harry arriva dritta alle orecchie di Louis mentre si rialza per ricominciare la sequenza insieme ai suoi compagni di corso. E' Lunedì mattina e il suo insegnante è sempre il solito acido. Sente una sua collega sussurrare “Dovrebbe uscire con qualcuno e sfogarsi” ad un'altra, ridacchiano tra loro e Louis non può non unirsi perché l'ha pensato anche lui tante volte ma quella distrazione gli costa caro perché cade rovinosamente a terra provocando risate di scherno da parte degli altri.

Harry sembra infastidirsi immediatamente per l'interruzione e ferma la musica “La lezione finisce qui” dice e “Non per lei signor Tomlinson” continua prima che il ragazzo possa sospirare di sollievo.

I suoi compagni lo guardano sussurrando qualcosa a bassa voce, qualcuno ridacchia prima di lasciare l'aula e Louis si sente ancora più umiliato, non solo è caduto ma il suo insegnante ha interrotto una lezione venti minuti prima a causa sua. Harry, dal canto suo, li lascia parlare ed uscire prima di chiudere a grandi passi l'aula. Louis sente la chiave girare e sorpreso sposta lo sguardo verso il maestro, si guardano negli occhi per più di due minuti fino a quando il ragazzo dagli occhi verdi non si siede a gambe incrociate davanti a lui.

“Louis” sussurra dolcemente e il castano spalanca gli occhi sorpreso dal suo tono ma non può evitare di mettersi sulla difensiva “E' stato un momento di distrazione io...” prova a finire il discorso la due dita lunghe e affusolate si poggiano sulle sue labbra “Fammi parlare”.

Louis annuisce sorpreso e si ritrae dal contatto con quelle dita fresche per lasciarlo parlare.

“Perché vuoi fare il ballerino di danza classica?” chiede Harry smuovendo la crocchia di capelli per sistemarla.

“Io... studio danza classica ma la mia ambizione è la danza moderna” ribatte Louis confuso. Gli sembra surreale essere seduto a gambe incrociate sul pavimento di un'aula di danza chiusa a chiave con il suo insegnante. Non si aspettava di certo di parlare con lui in modo tranquillo.

“E allora perché lo fai? Perché ti eserciti più degli altri se non è quello che aspiri a fare?” chiede confuso Harry liberando i suoi capelli ricci.

Louis lo guarda smuovere i capelli, è rapito da quel movimento, continua a fissarlo prima di tossire e riprendere padronanza del suo corpo “Lo faccio perché ho scelto un corso e non ho intenzione di abbandonarlo per dei pregiudizi” dice inclinando la testa di lato “Perché non mi vuole in questa classe?” aggiunge.

Harry scuote la testa sorpreso da quella domanda e “Perché pensi questo?” dice.

“Mi ha detto di lasciare questo corso per frequentarne un altro, so di non avere le giuste proporzioni ma io voglio provare comunque, coreografia potrò studiarla nel secondo semestre” continua coraggioso Louis. Questa volta si muove a disagio in attesa di una risposta.

“Ti ho detto di cambiare corso perché ho visto le tue potenzialità” risponde Harry con fare ovvio. Louis scuote la testa “Posso farle una domanda?” dice allora. Il cuore batte forte in petto, si sente leggermente nervoso mentre il suo professore annuisce.

Respira forte, distoglie lo sguardo mordendosi il labbro per poi riportarlo su quegli occhi verdi e profondi che ora lo guardano curiosi. Si schiarisce la gola allora e “Secondo lei posso farcela a passare gli esami di fine corso?”

Passano minuti che sembrano ore, Harry sospira chiudendo gli occhi e “Ti aiuterò” sussurra.

Ha gli occhi strabuzzati dalla sorpresa Louis, non riesce a credere a quello che ha sentito “Mi sta prendendo in giro?” chiede allora senza riuscire a frenare la lingua.

Harry sorride e scuote la testa alzandosi in piedi, gli porge una mano e lo tira su con sé “No e chiamami pure Harry quando siamo soli, mi dispiace per essere stato scorbutico con te e per averti messo al centro dell'attenzione con gli altri studenti del corso, non era mia intenzione, lasciami rimediare” dice guardandolo seriamente negli occhi. Il castano non sa cosa rispondere, ripercorre nella sua testa quelle parole cercando di capire quale potrebbe essere la fregatura ma negli occhi del suo professore, di Harry, vi legge sincerità, però “Mi farà esercitare come nelle settimane passate?” chiede sarcastico.

“Mi dispiace anche per quello” ammette allora Harry lasciandosi andare ad un sorriso ed è la prima volta che Louis lo vede sorridere così davanti a lui, con lui e si sente morire perché diamine, è ancora più bello quando lo fa.

Si muove a disagio ora, sorpreso dei suoi pensieri e inizia ad incamminarsi verso la porta “Io, ora vado... si, grazie e ci vediamo” farfuglia provando ad aprire la porta. Sorride goffo prima di girare la chiave e “Louis?” si sente richiamare. Si volta con le gote arrossate e guarda il suo insegnante fermo al centro della stanza in attesa. Passa qualche secondo poi “Si” afferma convinto Harry “Puoi farcela”.

 

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Nda.

Buonasera (o buongiorno) a tutti!

Scusate per il ritardo ma tra le varie feste in questi giorni ho solo mangiato (In realtà mangio sempre tanto ma sono dettagli del tutto trascurabili lol). In questo capitolo abbiamo come centro l'amicizia, sia tra Liam e Louis che tra Zayn e Harry, ho voluto dare spazio a questo sentimento importante perché è un po' il centro di tutto. Harry grazie al suo migliore amico abbassa le difese e si rende conto di aver esagerato ma filerà tutto liscio ora? Mh! Chi lo sa u.u
Spero vi sia piaciuto e vi ringrazio per aver iniziato a leggere questa storia, ancora non so precisamente quanti capitoli ci saranno ma spero di non finire per farne una long (o forse è meglio? mh.)!

Un abbraccio e buon anno a tutti!

Fatemi sapere cosa ne pensate,

Serena.

P.S. Volevo creare un hashtag anche per questa storia ma #yesyoucan è già in uso per altro e sono indecisa, voi cosa proponete?

   
 
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