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Autore: skinplease    03/01/2016    2 recensioni
Ci sono tanti piccoli e impercettibili attimi, tante piccole cose che non sono accadute, ma che avrebbero dovuto accadere. Racconti di caccia, di demoni e mostri, di amicizie fuori dal comune, di amore oltre ogni immaginazione.
Una raccolta di tutto ciò che avrei voluto vedere in Supernatural.
Genere: Angst, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Lucifero, Sam Winchester
Note: Lemon, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, PWP | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
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Coppia: Sam/Jessica
Ratino: giallo
Quando? : prima dell’inizio del Pilot 1x01
 
 
 
 
“Sam! Perchè hai spostato tutti i miei vestiti?”
Rotei gli occhi, sollevandoli dal pesante tomo di diritto costituzionale che hai davanti, sei quasi grato alla tau donna di averti dato occasione di fare una pausa, anche se non hai la più pallida idea di cosa stia dicendo “I tuoi vestiti?”
“Quelli che indosso per uscire!” Jessica sembra piuttosto alterata, dal rumore furioso di cassetti aperti e chiusi con fastidio “hai presente?”
“Ti immagino meglio nuda, a essere onesto!” Non sai trattenerti, mentre con una risatina ti lasci andare sullo schienale del divano e stiracchi la schiena, dovresti sedere alla scrivania, non ti curveresti così per vedere il libro sulle tue ginocchia.
“Spiritoso! Pensa se mi vedessero nuda anche gli altri, è ancora così divertente?” La sua voce arriva più vicina, e tu ti imbronci, in meno di un secondo.
Nemmeno per idea, nuda è solo tua!
“No, non è divertente!”
“Eccolo il mio Sam!”
Alzi gli occhi e te la trovi davanti, le braccia incrociate su quel corpo sottile e delicato che ami ogni notte, e un sorriso a cospargerle il viso incorniciato dai capelli mossi. 
La fissi, e non sai dire niente. Questa è la tua vita; non hai il minimo dubbio.
“Bè?” Lei ti fissa e alza le spalle, una smorfia indagatrice le increspa il viso, e quell’adorabile neo che le punteggia il volto “cosa dici a tua discolpa?”
“Scherzi?” Scoppi a ridere e allunghi una mano tirandola su di te, lei ti cade in grembo con un risolino sorpreso, il libro cade a terra e non te ne importa nulla “io non ho toccato i tuoi vestiti!”
“Non prendermi in giro!” La sua voce è dolce, quasi come quella di tua madre “il solo fatto che tu sia una genio, non ti permette di pensare di potermi raggirare, ok?”
Ti getta le braccia al collo, sale sopra di te, e gli adorabili pantaloncini da corsa rosa sfiorano i tuoi jeans. Abbassi gli occhi e li fissi, passandole le mani sui fianchi: sono corti, molto corti.
“Be, allora...” La tua voce si è abbassata, i suoi capelli solleticano il tuo volto, le sue mani si stringono alla tua nuca “puniscimi...”
Alzi gli occhi, i suoi si sono fatti liquidi. Si tende su di te, la sua bocca sorride appena “non so se può dirsi punizione...”
“Chi cazzo se ne frega!”
E poi siete una cosa sola, la tua bocca sulla sua, le tue mani che trovano la sua pelle scivolando sotto la canotta bianca, la tua virilità che si ingrossa e le vostre voci che mugolano.
Il divano è scomodo, ma non vuoi andare fino al letto.
E mentre prendi a stenderla sotto di te, con cura, nuda e pallida come una luna di primavera, non ti accorgi che qualcuno ti guarda dalla finestra opaca proprio a vostro fianco. Una figura che trema appena, mentre fai l’amore con la tua donna e gemi nella sua bocca entrando in lei, e che poi fa due passi indietro e se ne va, con un sorriso maligno sul volto increspato è un paio di slip rosa di pizzo dentro la tasca del trench.
 
 
Jessica ogni tanto se lo chiede, come diavolo è cresciuto Sam. Cosa diavolo intende con la frase “mio padre è un commesso viaggiatore e io lo seguivo nel suo lavoro”, per la miseria?
Cioè, una casa sa cos’è?
In quel momento si domanda, con uno sbuffo esasperato, se sa cos’è una cucina.
“Ma che diavolo...”
Usa proprio questi termini, mentre scende dalla scaletta di legno che ha accostato alla credenza del loro piccolo miniappartamento per pulire sopra i mobili, mentre ritorna con i piedi a terra e fissa il sacchetto nero di velluto, chiuso da un nastrino dello stesso colore, che ha trovato proprio nell’angolo in fondo.
“Dio, Sam...” Scuote la testa e sospira, lo apre e il contenuto le strappa una smorfia.
“ma che roba è?” Brontola andando verso la pattumiera e rovesciandoci dentro quel misto di spezie e cenere, probabilmente un trito per qualche tipo di speziatura del pesce, che il suo adorabile fidanzato deve aver dimenticato lassù a marcire per almeno un anno, vista la polvere “ma tua madre non ti ha mai insegnato dove si mettono le cose?”
La pattumiera si chiude, e Jessica realizza mentre si volta per riprendere a pulire che della madre, Sam, non le ha mai detto niente.
Si gira sovrappensiero, c’è una foto dei signori Winchester sul comò in soggiorno, e lei sembra una donna dolcissima.
“È anche fottutamente bella...” Incroci le braccia al petto, possibile che sei gelosa della suocera? Non sai nemmeno dov’è, questa suocera! Forse si sono lasciati, lei è il marito. Perchè suoi figli giravano con il commesso viaggiatore, allora? Lei ha lasciato anche i figli, magari scappando? 
Sam non lo dice, ed è bravissimo a dire solo ciò vuole, lei lo conosce e sa che il suo meraviglioso ragazzo è maestro nel celarsi dietro piccoli accenni vaghi, se c’è da cambiare discorso, poi, lo fa con una naturalezza che da quasi i brividi.
Increspi le sopracciglia, piccola ragazza di provincia dal cuore troppo ingenuo, e ti muovi fino a fissare meglio il viso di Mary, ricordi improvvisamente il suo nome.
No, lei non avrebbe mai abbandonato i suoi figli. Da donna a donna, lo vedi dai suoi occhi.
E poi sobbalzi, piccola Jessica, e ti porti una mano al petto spalancando la bocca.
“Chi è?”
Lo urli quasi, nella casa vuota. Vuota?
Ti fermi, il tuo respiro si fa rumoroso, scruti la stanza davanti a te e urli ancora “c’è qualcuno?”
Ma adesso è palese che non c’è, anche se potresti giurare di aver visto nel vetro della foto di famiglia di Sam una figura riflessa alle tue spalle.
Una figura con un lampo giallo, che assurdità; te lo dici da sola, mentre riprendi a pulire con maggior vigore, e trovi un altro di quei sacchetti di spezie puzzolenti all’altro angolo del mobile.
Dovrai insegnare molte cose, a Sam, quando sarete sposati. Sorridi da sola, tu lo sai che vi sposerete; un lampo giallo si riflette, non visto, sullo sportello del frigorifero. Ma stavolta sei di spalle, e non lo vedi.
 
 
“Femmine...”
Dean Winchester, questo è il tuo nome, è proprio per questo non sai trattenere uno sbuffo e una risata strozzata, sentendo le voci concitate di Sam e della sventola che si è trovato. Dall’altra parte della porta di legno scuro si sta consumando un dramma degno di Dottor Sexy MD, quella cagata atomica che vedi nei motel quando ti rilassi con un bicchiere in più, e poi ti fai anche una deliziosa sega sulla dottoressa Piccolo. Meglio non dirlo in giro, però...
A giudicare dalle colorite affermazioni che bocciolo di rosa sta dedicando a tuo fratello, non sarà breve.
Ma ti seguirà, lo sai che lo farà. Che lo voglia fare, è un altro discorso, però.
Prendi una birra dal frigo dove vedi allineate verdure e succhi di frutta, sfoggi nel buio la tua aria di chi la sa lunga, siedi sul loro divano da casa Kitten, posi i piedi sul tavolino e fissi i tuoi stivali da cowboy.
Lei sta parlando di fiducia nella coppia, getti appena la testa indietro e ridacchi, bevi ancora e poi la voce di Sam parla.
Stavolta non ridi più, capisci solo metà delle sue parole perchè usa un tono così calmo e delicato che non sa passare lo stipite.
Dean, piccolo Dean, che alla fine sei più concentrato su quel tono di voce che sulle parole.
Deglutisci e fissi ancora i tuoi stivali, adesso sei serio. Non hai mai sentito Sam parlare così, ma sai che non è una commedia. Solamente che tu, e tuo padre, non rientrate tra le cose per cui valga la pena parlare così.
Parlare così... Cazzo, fermati Dean!
Serri gli occhi con forza, soldatino dell’armata dei cacciatori in erba, sempre sull’attenti è pronto a scattare. T’alzi in piedi, passaggi nervoso, ora vorresti non aver iniziato a origliare. Ma sei così, la verità è così chiara dentro te; proprio per questo la tacerai a costo della vita.
La verità che Sam sta bene dov’è, sta meglio dov’è. 
Lo vedi; lo senti.
La verità è che sei quasi felice che papà sia sparito; era la scusa che cercavi da tantissimo tempo, e finalmente lo rivedi e lo puoi portare con te.
La verità è che tuo fratello, il piccolo Sammy che hai protetto fin dal suo primo respiro, ti manca come aria nei polmoni. Perchè sei solo, soldatino agli ordini di un padre assente per cui sei solo fanteria.
Sai che devi smetterla, lo sai. Perchè il dolore e il fastidio, la gelosia fraterna che ti rode dentro, tutto questo porco intrico di sentimenti da casalinga disperata è solamente un problema, per di più di quelli che non sai gestire, e che ti rendono meno attento.
Se fossi più attento, vedresti la figura che si aggira vicino la tua Impala, e che lentamente passa i polpastrelli sulla carrozzeria scura.
Vedresti che dal suo palmo escono piccole spire di luce, capiresti che non la sta solo sfiorando, ma la segna, con un simbolo invisibile che la renderà per sempre riconoscibile agli occhi dei fottuti demoni di cui pullula l’irrisorio universo di case Kitten come questa, dove passeggi nervoso, aspettando una briciola di attenzione da tuo fratello.
Non la vedi, quella figura dagli occhi gialli; quando la vedrai, sarà tardi.
 
 
L’Impala corre via, e tu sospiri.
Occhi gialli come i tuoi sono unici, lo sai, e ti piace fissarli riflessi nei vetri della casa dove la tua prossima vittima si rimette a dormire con il cuore infranto, dopo la partenza di Sam.
Lei non lo sa, non ancora.
Come non lo sa Dean, e nemmeno John; forse lui sospetta, ma non ha importanza ormai.
Sam è tuo.
Lo è sempre stato, e glielo sussurrerai all’orecchio, di quella piccola puttana biondiccia, prima di sventrarla come una biscia d’esca per i coyote.
“Posso andare?”
Cody ti si affianca, i suoi occhi si fanno neri e lui sorride appena. Tu fissi la casa, alzi gli occhi sul suo tetto scuro “Andiamo”
“Vieni anche tu, Azazel?”
“Si, ma non mi rimangio la parola...” Sospiri, quasi ti spiace “la incendierai tu, come ti ho promesso”
“Grande notizia!” Cody emette un sospiro, nella sua veste di carne di ragazzetto biondo con una tuta troppo attillata “sono anni che voglio fottere quella puttana, prima di sgozzarla!”
Tu ridacchi, lei deve avergli dato... Come dicono gli uomini? Il due di picche?
Non ti interessa, non ora.
Fissi la luna, quasi piena, e quel cielo scuro dove riposa Dio, con le sue armate angeliche del tutto ignare. Un Dio che sconfiggerai. Perchè tra i tuoi ragazzi speciali, c’è lui, c’è il tramite di Lucifero, ecco quello per cui lavori da tanti anni.
Tu e Lilith non vedrete mai la caduta dell’uomo e delle schiere celesti, ma sai che sarà merito tuo. Per cui, meglio prendersi qualche soddisfazione adesso.
“Va bene” sospiri, fissando Cody e passandoti lentamente la lingua sulle labbra “ma... Voglio fottermela anch’io”
Una risata accennata, Cody annuisce “Adoro queste cose...”
Muovi un passo verso la casa. 
L’Impala è segnata, i sacchetti di protezione sono tolti, Sam è lontano.
Finalmente è iniziata.
E non finirà che con l’Apocalisse.
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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