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Autore: ThorinOakenshield    04/01/2016    3 recensioni
Che dire? Innanzitutto che non si tratta di uno slash! Questa è una storia a capitoli sul rapporto di amicizia che intercorre tra Bilbo e Thorin.
Mi sono presa molte licenze ed è la prima fanfiction che scrivo, quindi siate clementi! xD
Allora, le vicende si svolgono dopo la Battaglia dei Cinque Eserciti e Thorin ha ottenuto il suo titolo di Re sotto la Montagna; Bilbo si è talmente affezionato ai nani che ha deciso di passare le vacanze a Erebor. Tutti i suoi amici sono entusiasti di questa decisione e, tra l'incoronazione di Thorin e vari festini, saranno tutti euforici e persi nella gioia del momento, ma qualcosa di terribile romperà l'incanto...
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bilbo, Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’unica cosa che riusciva a vedere era il tratto di grotta su cui si era appisolato fino a poche ore fa. Spinto dalla forza della disperazione, si affrettò verso quello spiraglio di luce ma, per quanto si stesse sforzando di muoversi il più velocemente possibile, gli sembrava di star procedendo al rallentatore.
La figura nera era sempre più vicina.
Voltò lievemente il capo e la vide affrettarsi verso di lui. Non aveva tempo da perdere. Con rabbia trascinò le gambe verso la grotta, ma continuava ad avere l’impressione che ad esse fossero stati assicurati dei massi.
Troppo tardi: la figura nera lo raggiunse e lo portò via con sé.
 
***
 
Fu strappato dal mondo dei sogni da delle risatine sommesse.
Bilbo Baggins aprì gli occhi di scatto. Sicuramente sono Fili e Kili che vogliono farmi uno scherzo, pensò tenendo i muscoli tesi. Ma non mi farò trovare impreparato.
“Lo svegliamo?” L’udito ben sviluppato gli suggerì che a parlare era stato Bofur. Il suo tono stranamente serio lo inquietò e rilassò i muscoli.
Ben presto, lo hobbit si rese conto che, quelle che aveva scambiato per risate, erano singhiozzi. Intuì subito che era Balin quello che stava piangendo.
“Forse è meglio se glielo diciamo domani” sibilò Dwalin con l’umore a pezzi. “Lo distruggerebbe e ha bisogno di dormire.”
Alle sue spalle Bilbo udiva anche i flebili lamenti di Fili e Kili.
Il signor Baggins non era stupido e non c’era bisogno che i suoi amici gli dicessero niente. Le lacrime furono più rapide della sua mente.
L’attenzione dei nani venne focalizzata dallo scassinatore a terra, il quale veniva continuamente scosso dai singulti.
Balin e Bofur si scambiarono un’occhiata disperata. Senza pensarci due volte, quest’ultimo si accostò allo hobbit e lo abbracciò da dietro.
Bilbo pianse ancora più convulsamente e si lasciò stringere dall’amico. In quel momento aveva bisogno di tutto l’affetto possibile.
 
Perché, perché?
 
Queste erano le uniche parole che rimbombavano per la testa di Bilbo Baggins.
 
Avevo appena recuperato la memoria, non vedevo l’ora di tornare a Erebor per riprendere ciò che avevamo lasciato.
 
Prima di addormentarsi aveva già pregustato con la mente le future serate che avrebbe vissuto con i suoi amici scapestrati. Perché doveva accadere quel che era accaduto?
 
Chiunque mi stia ascoltando, io ti odio! Thorin aveva appena recuperato il suo regno, era un nano d’onore e zio di due bellissimi nipoti, non aveva fatto nulla di male per meritarsi quest’ingiustizia.
Ti stai forse prendendo gioco di lui? L’hai fatto scampare alla morte due volte per poi farlo morire per davvero?
 
A Bofur si erano aggiunti anche Balin, Fili e Kili.
Bilbo ora era troppo arrabbiato per comprendere che i tre nani volevano semplicemente condividere con lui quell’insopportabile cordoglio, così se li scrollò di dosso e corse fuori dalla grotta.
 
Bilbo Baggins corse più veloce che poté per il bosco, non badando ai suoi amici che lo chiamavano disperati. Temevano che avrebbe commesso un’enorme sciocchezza.
Nella foga della corsa, lo hobbit inciampò su un sasso e si ritrovò con la faccia immersa in un piccolo e algido ruscello. Nella caduta la ghianda era ruzzolata via dalla sua mano e ora l’acqua la stava trascinando via.
Colmo di dolore, Bilbo la osservò farsi sempre più lontana da lui, esattamente come il suo migliore amico.
Comparvero altri lucciconi agli angoli degli occhi del signor Baggins.
 
È un incubo.
 
Cercava di illudersi Bilbo.
 
Se qualcuno lassù mi sta ascoltando, ti prego, svegliami!
 
***
 
“Com’è successo?” domandò Bilbo Baggins con un filo di voce il giorno dopo. Era rigido come un pezzo di legno, il suo viso era arrossato, le sue parole roche e i suoi occhi gonfi come non lo erano mai stati in vita sua.
“L’emorragia è tornata di notte, mentre stava dormendo” rispose Oin con un’aria da funerale. “Quel maledetto gli aveva colpito la milza.”
Lo hobbit tirò su col naso, continuando a fissare un punto indefinito nel vuoto. “Ma come? Ieri notte sembrava che fosse fuori pericolo.” Dentro di sé continuava a sperare di trovarsi in un brutto sogno. Presto si sarebbe svegliato e avrebbe trovato il suo amico sveglio accanto a sé, che gli rivolgeva uno dei suoi bellissimi e brillanti sorrisi.
“Era quello che pensavamo” singhiozzò il medico della Compagnia, mentre nessun altro nano aveva la forza per parlare. “Non mi ero accorto che quel pezzo di lerciume gli aveva ferito la milza e non la smetterò di sentirmi in colpa per tutto il resto della mia vita.”
Gloin si appressò al fratello sordo e gli diede una pacca sulla spalla. “Non devi sentirti in colpa,” cercò di consolarlo.
“Invece sì” obiettò caparbiamente Oin. “Ho privato Erebor del miglior re che abbia mai avuto, devo qualcosa a tutti voi.”
Bilbo aveva smesso già da un pezzo di ascoltarlo e ora si trovava in ginocchio dinanzi al corpo privo di vita di Thorin Scudodiquercia.
Se solo ci fosse stato Gandalf… pensò prima di scoppiare in lacrime sul corpo del suo più grande amico.
 
L’Antro di Lucri:
 
Lo so, lo so… mi odierete dopo questa nefandezza.
Ma state tranquilli: anch’io mi odio per questo, mi sono decisamente rovinata la giornata, eh eh…
Comunque, in principio, avevo in mente un finale diverso, volevo fare che Thorin sopravviveva e che Bilbo tornava nella Contea. Solo che non è nella mia indole fare un lieto fine, mi annoia troppo, e così in seguito mi è venuta in mente questa scelleratezza.
Non odiatemi troppo çç
Presto dovrei pubblicare l’ultimo capitolo e intanto ne approfitto per ringraziare i miei silenti lettori e chi recensisce.
Un bacio!
Lucri
P.s. Il sogno iniziale è di Thorin.

   
 
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