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Autore: Occhi di nebbia    05/01/2016    5 recensioni
Il Dottore si sta scervellando da tutta la notte per capire dove spedire i suoi migliori amici in viaggio di nozze.
Ce la farà?
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - 11, Rory Williams
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Doctor and The Ponds



“Indovina un po’, Pond? Oggi si va ad arrampicare!”
Il Dottore era al settimo cielo.
Dopo che Rory e Amy si erano sposati, il tempo che poteva passare con i suoi amici era ridotto e ci teneva a goderselo appieno. “ Dove? Tu sei matto! Ti ho detto mille volte che Rory soffre di vertigini!” esclamò la ragazza indicando suo marito. “Oh, Rory Rory Rory. Vertigini eh? Mai pensato di lanciarti con il paracadute allora? Molto meglio eh?” disse il Dottore assestando delle pacche ben piazzate sulla schiena del povero e mingherlino ragazzo. “Diamine ma ti ascolti quando parli? Vertigini uguale paura di cadere!” gli soffio addosso Amy.
“Appunto, così cadrebbe davvero e non sarebbe solo una paura! Pessima idea?”
“Decisamente.” Il tono di Amy non ammetteva repliche.
Il Dottore iniziò allora a passeggiare su e giù per il Tardis.
“Piano B. Viaggio intorno alla luna 3248. Potrete ammirare le magnifiche e letali eruzioni vulcaniche. Che dite?”
“Quanto letali?” la faccia di Rory era leggermente più pallida del solito.
“Forse troppo, effettivamente. Piano C: passeggiata sul lungo mare di lava? Noioso!
Piano D: da collaudare. Piano E,F,G,H,I,L,M,N troppo pericolosi, piano O,P,Q,R,S,T … sempre il problema con le vertigini; che ne diresti di risolverlo Rory? Così non manderesti più a monte la metà dei miei piani!” Continuò così per una buona mezzora con lettere che nessuno di loro due aveva mai sentito neppure nominare fino ad allora.
“Senti, noi ce ne andiamo a dormire ok? Rimandiamo a domattina.” lo interruppe Amy ad un certo punto. Il Dottore non sembrò averla sentita e continuò a parlare tra sé.
I due ragazzi se ne erano già andati da un pezzo quando l’uomo si fermò: “Nulla, ma che noiosi siete. Ho finito le lettere dell’alfabeto di ben 23 lingue. E ora? Che facciamo og …”
Ci mise un po’ per accorgersi che nessuno più lo stava più ascoltando e ci rimase un po’ male. Prese il telefono e digitò un numero. “Tesoroooo? Oh, si. Scusi, torni pure a fare il bagno! Ehi, non c’è bisogno di dire quelle brutte parole, il raspotiese è una lingua estremamente colta!” riagganciò stupefatto e compose un altro numero “Speriamo sia quello giu … si? Mi potrebbe cortesemente passare River Song? Oh lo so che l’orario delle telefonate è finito” rispose picchiettando con l’indice il suo orologio da polso “mai che questi aggegi misura tempo servano a qualcosa!” poi tornò ad rivolgersi alla persona dall’altro capo del telefono: “Grazie, lei è un vero tesoro. Dieci minuti? È un’eternità, ho fatto in tempo a comporre la nona sinfonia in quel tempo! Beethoven deve avermi aiutato un pochino ma l’idea originale è senza dubbio stata mia, ovviamente. Tesorooooo, ma ciao, mi sei manca … si la smetto, anche se potresti apprezzare un po’ di più il tuo maritino. Vengo al sodo, sì. Come sei scontrosa! Ho capito! Dunque, voglio portare i Pond a fare una bellissima gita rilassante da qualche parte ma ho esaurito tutti i miei piani. Come, sono pessimi? Io li trovo davvero divertenti! Ah, giusto. Grazie per avermi ricordato che sono strambo. E che mi ami per questo ... aww che dolce … hai qualche idea? River, sono i tuoi genitori, dovresti conoscere i loro gusti! Ah, pensavi ti avessi chiamato come consulenza femminile? Naaa. Sì, forse un po’. Mmmmmm … siiii… ottima idea. Oh, quindi non dovrei andare con loro? Ma uffa!  Ok. Grazie,buonanotte amore mi … in faccia! Mi ha riattaccato il telefono! Che faccia tosta” Il Dottore si accasciò sullo sgabello sfinito ma con un enorme sorriso stampato sul volto; parlare con River lo sfiancava ogni volta ma era felicissimo di poterla chiamare in ogni momento. Era la sua donna, e per quanto difficile da credere, gli mancava davvero tanto. La notte passò e il Dottore fu costretto ad aspettare che i ragazzi si svegliassero senza potersi assentare dal Tardis. Certo, fece una veloce capatina alle montagne rocciose di Malahaahah e sventò un attacco di alcuni alieni rivoluzionari ma il tutto non durò più di quattro ore.
Forse si permise anche di andare da qualche altra parte ma senza smettere di tenere sotto controllo il Tardis.
Dopo qualche ora, Amy uscì sbadigliando dalla camera da letto del Tardis “Dottoreeeee, che ci hai fatto per colazione?” Appena arrivata alla sala di controllo vide il Dottore: “Che ci fai vestito da pinguino?” chiese strabuzzando gli occhi.
“È un frac, Amelia Pond, mai sentito nominare? Rory?”
“Sono qui” disse, il ragazzo sbadigliando, mentre entrava nella stanza.
“C’è una sorpresa per voi. Andatevi a vestire!”
Appena furono presentabili, il Dottore li condusse fuori dal Tardis.
Lo spettacolo fu incredibile. Montagne altissime facevano da cornice ad una magnifica valle di terra battuta su cui il Dottore aveva sistemato una tavola imbandita con ogni squisitezza preferita dai Pond. Poco lontano si scorgeva una costruzione tutta in vetro. Sembrava enorme e bellissima. Era appena passata l’alba sul pianeta di Riordregay e il cielo era ancora rosa, come i 4 soli che lo illuminavano.
Il Dottore si ricompose e li condusse fino al tavolino. “Ecco, questa è la vostra colazione. Più avanti troverete una immensa struttura in vetro che ospita uno dei più grandi centri benessere dell’universo. C’è davvero di tutto, io e River lo abbiamo provato questa notte. Quante ne abbiamo fatte ahahah. Ha dovuto portarmici per evitare che passassi tutta la settimana con voi! Forse questo potevo non dirvelo. Oh, i vantaggi di viaggiare nel tempo. Questa settimana è per voi e nessuno vi disturberà. Ho fatto accurati controlli. Sarete al sicuro. Godetevi la vostra luna di miele Pond! Sarà talmente bella che non vorrete più andare via.”
Amy era senza parole e Rory stava per svenire. La ragazza abbracciò forte il suo migliore amico e lo guardò sparire nel Tardis prima di urlargli: “Non dimenticarti di venirci a prendere, sbadato come sei!”
 
 
   
 
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