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Autore: Llyala    14/03/2005    4 recensioni
Bill che combina pasticci con il suo teletrasporto. Gary che ha perso il suo amato amuleto. Lance alla ricerca di un Pokemon misterioso e potente. E Nina, nipote del Capopalestra Koga, che cerca di diventare abile come il nonno. Il Team Rocket che diventa sempre più potente. E un allenatore che tutti definiscono il più abile di Johto. Le avventure sono Assicurate! Spero che vi piaccia!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Tre – Si parte

Capitolo Tre – Si parte!

 

Bill, Vulpix’s Version

 

“Samuel, ti prego, dimmi che il Monetamuleto era solo un normalissimo medaglione…” sospirò il ricercatore, seduto su un alto sgabello, sempre al telefono, con una stupitissima Joy che lo osservava incuriosita e un Gary piuttosto annoiato, seduto ad un tavolo con la testa tra le mani.

“Ho fatto molte analisi e non ho trovato niente di strano… anche se…”

Anche se…?”

“No, niente” Non che queste parole avessero convinto Bill. Sapeva che doveva esserci qualcosa di strano. Oak non era tipo da parlare per indovinelli. Che ci fosse qualcosa di speciale in quel semplice amuleto? O forse era un normale souvenir comprato da un nonno per l’amato nipote? Mosse le code a disagio, lanciando un’occhiata all’allenatore.

“Sembra depresso. Spero che non voglia fare qualche sciocchezza…”

“Tipo inseguire quella ragazza?” il Professore scosse il capo “Per ora il nostro unico indizio per ritrovare il tuo Teletrasporto, nonché il tuo corpo, è il Team Rocket e quella Recluta.” L’uomo tamburellava lentamente le dita sul tavolo. “Sono preoccupato… chissà cosa vogliono quei furfanti da te? E perché ti hanno derubato?”

Il Vulpix scosse il capo. “Non lo so. Eppure una Recluta con un Alakazam mi sembra una cosa sospetta. Penso che quella tipa non fosse veramente chi voleva sembrare. Ma adesso non importa vero? Dobbiamo scoprire cosa stanno combinando…”

“E’ strano, nessun furto di Pokemon è stato denunciato ultimamente, me lo diceva proprio l’Agente Jenny ieri, quando è venuta da me a prendere il the, ed era parecchio stupita…” si appoggiò comodamente alla sedia, socchiudendo gli occhi. “La Palestra di Smeraldopoli, il cui Capopalestra è Giovanni, sospettato di essere il Capo del Team Rocket, è tranquilla”

“Giovanni hai detto? Ho sentito parlare di lui… dicono che sia parecchio bravino a combattere… ma sei sicuro che sia lui dietro a tutto?” domandò incuriosito.

“No. Anzi. Ma è la vostra… cioè, la nostra unica pista, no?” sospirò Samuel Oak, in tono vagamente preoccupato. Sapevano così poco… come avrebbero fatto a concludere qualcosa o anche solo a trovare il Teletrasporto di Bill? E Facevano veramente bene ad impicciarsi negli affari di quella terribile organizzazione? Le Reclute Rocket non esitavano ad usare i loro Pokemon contro gli Umani e non voleva mettere in pericolo Gary. Dopotutto era ancora un ragazzo. E Bill non era certo l’adulto più responsabile che conosceva….

“So a cosa stai pensando. Ma non devi preoccuparti. Ci sono io. E il tuo ragazzo è bravo con i Pokemon. Ma soprattutto vuole ritrovare il mio Teletrasporto perché sa che è l’unico modo per riavere il suo Monetamuleto… non c’è niente che non va, no?”

“Bill, non metterti sulle loro tracce...” cominciò, voltandosi poi di scatto, verso destra, verso qualcosa invisibile a lui che lo guardava attraverso lo schermo. “Una e- mail… è di Jenny… dice che sembra ci siano parecchie persone vestite di nero e decisamente sospette ad Azzurropoli… proprio di fronte alla Torre Azzurra…” notando l’aria attenta del piccolo Vulpix, Samuel sospirò sonoramente. “Almeno promettimi di fare attenzione”

“Puoi scommetterci, Sammy. A proposito, quando Gary ha parlato della ragazza ti è passato uno strano sguardo negli occhi… Non è che la conosci?”

“Chi? La Rocket? No, solo ho già sentito un nome simile… parecchio tempo fa.

“Oh. Se lo dici tu…”

 

Quindi la tua idea sarebbe quella di andare ad Azzurropoli, sconfiggere il Team Rocket, ritrovare il mio amuleto ed il tuo Teletrasporto e tornarcene a casa?” domandò incredulo Gary, ripetendo le parole che pochi istanti prima aveva pronunciando quel piccolo e grazioso Vulpix. “Ma sei ammattito completamente?”

“No… anzi, pensavo che tu saresti stato d’accordo con me su questo. Ti facevo più avventuroso. E pensavo che ti sarebbe piaciuto riprendere ciò che è tuo e fargliela vedere a quella ragazzina, che ti ha chiamato bimbo” Non ci cascherà. Non si farà abbindolare così facilmente. Però sarebbe carino se lo facesse. Davvero parecchio.

“D’accordo, d’accordo!” esclamò il giovane scattando in piedi “Hai vinto. Ma Azzurropoli non è proprio a due passi da qui… non ci sono mezzi più veloci che non la mia bici, che tra parentesi ha una ruota bucata… cos’hai intenzione di fare Mister “Ricercatore di Pokemon”?”

“Andiamo a piedi, come tutti gli Allenatori fanno… sentire l’erba sotto i piedi, l’aria tra i capelli, il sole sulla pelle… deve essere una bellissima sensazione!”

“Tu? Non ti vedo proprio camminare per sentieri impervi e polverosi, con il vento negli occhi che ti impedisce di vedere e il sole che ti bruciacchia la schiena…”

“Ehi! Sono più resistente di quello che sembro!” si alzò sulle zampe posteriori, muovendo qualche passo incerto con aria divertita, muovendo le orecchie.

Hai vinto, hai vinto. A piedi fino ad Azzurropoli… dovremo passare per Zafferanopoli e, se va tutto bene, in una settimana dovremmo essere arrivati…” pronosticò il giovane Oak, scuotendo il capo.

“Zafferanopoli? Ma è proprio necessario?” esclamò Bill, sedendosi sul tavolo con aria vagamente preoccupata. “Sai… tra me e Sabrina non scorre buon sangue…”

“Non scorre buon sangue…?”

“Beh, quella era una metafora per dire che ci detestiamo. Ma sai com’è, non sta molto bene…” ammiccò, ora divertito “Sai, è cominciato tutto quando ho, casualmente, causato un Black Out in tutta Zafferanopoli… non me l’ha mai perdonata…”

“Grandioso… io ho già vinto quella medaglia e quella donna mi è sembrata una pazza scatenata… sei sicuro che ti odi tanto? Insomma, magari se ne è dimenticata….”

Il Vulpix scosse il capo color fuoco “No, ha più memoria di un Phamphi e più facile all’ira di uno Spearow arrabbiato… appena mi vede mi spella…”

L’Allenatore sorrise improvvisamente, come colto da un’idea geniale e fulminante. “Ma Sabrina non sa che tu sei un Vulpix… e poi non penso che ti ucciderebbe davvero…”

“Non la conosci… si vede che non la conosci…”  

 

 

“Sei certo di voler partire Gary? Non sei arrivato da neanche un giorno….” Disse l’Infermiera Joy, preoccupata, dopo aver saputo dell’improvvisa partenza del giovane allenatore e del suo strano Vulpix. “Non è meglio che tu ti riposi per qualche tempo?”

“No, Infermiera, grazie comunque per l’aiuto… ho un affare urgente da sbrigare ad Azzurropoli…” sorrise, salutandola leggermente con una mano e raccogliendo lo zaino con l’altra. “Davvero grazie”

“Allora alla prossima… e ciao anche a te, piccolo e grazioso Vulpix”

“Graz… ehm… Vul, vulpix!” fece Bill, saltellando allegro.

Così i due si allontanarono, salutati dalla gentile infermiera, diretti verso la Citta color Zafferano, Zafferanopoli o Saffron City.

 

  
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