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Autore: damaristich    11/03/2009    13 recensioni
New moon. edward ha lasciato bella, eppure non è andato via.. lei è nella sua stanza "La testa urtò violentemente contro il pavimento in uno spasmo mentre la crisi raggiungeva picchi considerevoli [...]cominciai a raschiare con le unghie il pavimento.. stranamente l'asse venne via con facilità......" buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...mi voltai lentamente. Avevo la mano ancora aperta come a mantenere il cellulare stretto, ma quello era affondato tra i fili d'erba.

Vidi la scena a rallentatore: alberi, foglie, alberi, il cuore batteva veloce, poi vidi in sequenza un piede nudo e sporco, una gamba fasciata da pantaloni macchiati d'erba e terra e addominali scolpiti: una lama di luce gli trafiggeva il petto infrangendosi in mille riflessi. Salii a scrutare il viso dell'essere, non di certo umano, che mi stava davanti:aveva le labbra tese in un sorriso,i denti bianchi scintillanti, la carnagione pallida e candida, i capelli lunghi, neri. Infine mi soffermai sugli occhi: quelli mi provocaro un brivido lungo tutto il corpo, quasi uno spasmo, tanto che sussultai e presi a tremare come una foglia. Erano rossi, di un rosso forte, vermiglio.. erano del colore del sangue che scorre dalle ferite, dello stesso colore del sangue che aveva incrostato ai lati della bocca.

Aveva mangiato da poco, e non di certo animali, tremai più forte: mi scrutò con la testa leggermente inclinata e gli occhi spalancati, folli, assetati. Muoveva impercettibilmente il volto mantendendo il collo teso. Era di una bellezza non descrivibile, ma gli occhi, non mostravano alcuna parvenza di anima, erano letteralmente iniettati di sangue. Avevo davanti una bestia. Un flash mi colpì in pieno:

un bimbo mi guardava con gli occhi rossi

il sogno! maledizione.. ma questo non era un bambino, o meglio, era un neonato,ne ero certa e in quel caso, la mia morte era molto vicina. Lui inspirò forte e poi rise. Era una risata maledetta che non aveva niente di gioioso, era gelida e terribile come i suoi occhi, ma allo stesso tempo limpida come un canto d'uccelli. Mi raggelai. Senza nemmeno pensarci mi chinai repentina per prendere il cellulare ma con un balzo mi fu addosso: mi trovai schiacciata dal suo peso e urlai con quanto fiato avevo in gola tastanto l'erba in cerca della mia unica ancora di salvezza. Un artiglio gelido mi bloccò il polso e sentì uno scricchiolio sinistro accompagnato da un dolore inaudito: mi aveva spezzato qualcosa, urlai ancora di più e le lacrime presero a scendermi. Ma lui rise ancora e mi strinse la mano al collo premendo leggermente: non potevo respirare.. rantolai

< edward nooooo > ma ne uscì un sibilo leggero. Lui mi avrebbe trovata, sarebbe tornato a prendermi e mi avrebbe portata via. Cercai di pensare a questo quando il suo viso fu a pochi centimetri da me, il sangue negli occhi rossi vorticava, rise ancora e mi strinse il polso, gemetti ancora, avevo come mille lame conficcate nella mano, non avevo aria, lui allentò la presa dal collo e scoppiai in un pianto disperato, con la bocca aperta in cerca d'aria, scossa dai singhiozzi. In un istante si spostò da me. Mi guardava dall'alto soffrire con il sorriso sul volto. Ero ancora a terra incapace di muovermi, mi diede un piccolo calcio al polso e urlai di dolore e disperazione.

Ma inclinando il viso di lato lo vedi: il cellulare era a nemmeno un metro dalla mia mano. Mi lanciai su di lui, sentì la mano pendere a peso morto ma non vi badai, afferrai il cellulare e urlai < EDWARD SONO NEL BOSCO OLTRE IL FIUMEEE > ma il cellulare rimase muto.

Lo guardai: non c'era campo. no... non era possibile... no

Mi voltai. Era accanto a me, non l'avevo sentito. Mi strinse il viso con una mano: le sue unghie sporche affondarono nelle mie guance incidendole leggermente:

< Non penserai davvero che ti faccia chiamare il tuo amichetto carina! > Era la prima volta che lo sentivo parlare, aveva una voce profonda e limpida ma poi fece una smorfia, staccando la mano dal mio viso e osservando le sue unghie, c'era sangue, il mio sangue. NO NO! ora mi uccide. Perso per perso dovevo reagire, se fossi morta l'avrei fatto almeno tentando di salvarmi. Cosi mi alzai di colpo e presi a correre, ignorando il tremore. Non lo sentivo dietro di me, ma sapevo che i loro movimenti erano impercettibili, cosi continuai la mia fuga: inciampai dopo pochi passi e caddi sul polso rotto. Il silenzio venne squarciato da un mio urlo. Strinsi i denti più forti e annaspando tra l'erba mi rialzai e corsi. Poi riudìì quella risata:

< pensi davvero che ti lascerei andare via carina? > Continuavo a correre, voltai solo poco il viso per vederlo...Era una decina di metri dietro di me, camminava tranquillo mani in tasca. NO NO! urlai:

< AIUTOOO AIUTATEMIII EDWAAAAARD EDWAAAARD TI PREGOOOO NOOOOOO > correvo correvo, e la sua risata mi inseguiva. Mi stavo addentrando sempre più nel bosco: la luce del sole non filtrava più. ritentai

< aiutoooooo AIUTOOOOOOOO > e una mano mi tappò la bocca: sentii il suo corpo aderire alla mia schiena. Poi un soffio vicino all'orecchio mi fece venire i brividi: subilò:

< shhhh, niente di personale, fosse per me saresti già dissanguata, sai di buono sai? direi di fiori... ma non posso ucciderti > mi bloccai, tentavo di respirare ma ero in totale iperventilazione: il terrore, la corsa, la sua mano che mi impediva di prendere grossi respiri: non avevo più scorte d'aria. Qualcosa di freddo mi sfiorò la gola: gemetti e le lacrime scesero copiose: < si.. hai proprio un buon odore di fiori senti? > e mi premette le dita intrise del mio sangue sotto le narici. NO NO avevo bisogno di aria, annaspavo in cerca di ossigeno ma l'odore ferroso del sangue mi invase la gola: repressi la nausea crescente ma dopo pochi attimi, crollai, nell'oblio, divenne tutto buio.

 

< Bella amore mio... >

Edward mi accarezzava il viso, ero sdraiata sull'erba.. sentivo i fili scrocchiare sotto le mani. Lui era chino sopra di me, il suo morbido peso era un piacere. E dietro la sua schiena si stagliava immenso il cielo azzurro. Quale visione celestiale!

< principessa, perchè mi guardi così? mi stai mangiando con gli occhi! > sorrideva.. "perchè sei incantevole" avrei voluto dirgli, ma il momento era troppo perfetto per rovinarlo con inutili parole. S'accigliò in attesa di una mia risposta, l'espressione tranquilla e serena; io invece ero angosciata: non sapevo perchè eppure quel sorriso, quel sorriso sghembo aveva il potere di cancellare ogni dolore.

Il bagliore dei suoi denti candidi mi accecava. Desiderai le sue labbra per suggellare la realtà con un tocco. Tesi la mano ma lo trapassai come fosse fatto di vapore... Il cielo s'oscurò e dai suoi occhi scese una lacrima che s'infranse su una mia guancia... Prese a scomparire lentamente..

< no edward no! ti prego non mi lasciare! non ancora! > lo dissi gemendo, mi mancava l'aria, non poteva lasciarmi, non poteva sarei morta. La famosa voragine parve riaprirsi nel mio petto alla sola idea

< resisti principessa... resisti per me > ma a cosa dovevo resiste!!! niente aveva senso se lui non era con me. preferivo morire!

< NOOOO EDWARD NO PER FAVORE NO! NON MI FARE QUESTO > non potevo crederci, non ancora, NO, non avrei retto!

< non posso rimanere qui... > era affranto.. la sua voce scemava nel silenzio

< perchè!?? ti prego non farlo... amore mio no!! no!!! > tendevo le mani spasmodicamente per stringerlo ma era come afferrare il fumo...

< principessa.... > era un sussurro lontano...

< nooooooooooooo noooooooooooooooo EDWARD RIMANIIII NOOOOOOOOOO > URLAVO MI DIMENAVO

Sbattei le mani sull'erba e un atroce dolore mi mozzò il respiro..

il polso, era il polso, faceva male.. tanto male ma perchè? perchè? Poi... capi

gli occhi rossi, la sua risata, lo scricchiolio del polso, la corsa per il bosco, la sua mano che mi stringeva il collo..

no

 

no

non è vero, avevo gli occhi chiusi, un dolore cieco alla mano ma non volevo guardare la realtà.. no... non volevo davvero. ma dovevo. Contai fino a tre.. UNO edward...so che sei qua con me DUE edward.. ti amo edward TRE

aprì gli occhi ma...

era tutto nero, tutto completamente buio

 

< ben svegliata... > da un punto indistinto dell'oscurità venne la voce di un uomo... gelida, tagliente, spaventosa...

 

 

 

 

 

scusate! è corto questo capitolo lo so... ma è stato complesso scriverlo.. rendere la paura etc...spero di essere riuscita.e spero vi piaccia comunque... fatemelo sapere:) chi sarà questo misterioso personaggio?! vediamo un pò se avete qualche idea!

Ringrazio tutti voi che avete commentato lo scorso capitolo: 15 recensioni! quasi 150 preferiti CHE ONOREEEE... mi fa troppo felice vedere quanti siete a seguire la mia fan fic! eheh.. non vorrei farvi venire un infarto con queste suspance!:) ma è divertente daaaaaaiii :D A presto per il prossimo capitolo!promesso ma ormai lo sapete... cerco sempre di aggiornare prima che posso (tranne per ehm.. (colpi di tosse a caso) il periodo di esami all'università!) eheh a presto!

  
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