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Autore: DanieldervUniverse    06/01/2016    7 recensioni
Yuna, l'evocatrice che si ama fin dal primo momento in cui la si incontra. Una ragazza forte e determinata, eppure sensibile e lieve come un fiocco di neve. Una ragazza che vuole salvare il mondo, impegnata in una missione suicida per fermare il demone Sin in nome di tutti gli abitanti di Spira, protetta dai suoi indomabili Guardiani. Ma chi sono questi Guardiani? Sono forse immagini scolpite nella nostra memoria, o sono spiriti erranti giunti per caso o seguendo un sogno? Mutevoli o radicati? Se i Guardiani di Yuna fossero diversi da quelli che conosciamo, sarebbe lo stesso? La storia cambierebbe?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rikku, Yuna
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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A N: Tornato in piena forma rinvigorita. Spero di non avervi fatto aspettare troppo, e prego godetevi le (dis)avventure di Yuna e Guardiani.

DII N: Se dici cosi sembra quasi che la sfiga li perseguiti.

A N: Beh, stiamo là (più o meno)...


Yuna fu (di nuovo) la prima degli eroi a svegliarsi.

Anche quella notte si era riposata in modo soddisfacente, anzi, nonostante gli avvenimenti del giorno prima si sentiva più rinvigorita del solito.

Stava per alzarsi quando percepì un soffio d'alito caldo sul collo, alla sua sinistra, e voltandosi si ritrovò il capo di Gabranth pericolosamente vicino, mooolto vicino, decisamente vicino.

Nonostante avessero dormito entrambi appoggiati al parapetto, il giudice era visibilmente proteso verso di lei, con un volto rilassato.

Dopo tutte le emozioni del giorno prima non si aspettava di vederlo così disteso, così...

Fece scorrere il proprio sguardo sui lineamenti rigidi, che davano poco di amorevole.

Eppure era affascinante, le dava sicurezza, la invitava gentilmente a condividere le proprie paure con il suo cavaliere.

Rimase a fissarli per alcuni secondi, finché l'invadente sbadiglio di Kuja non la fece sobbalzare e voltare verso di lui, arrossita per l'imbarazzo.

-Mhhh, che mattino splendido- mormorò pieno di energia il ragazzo, stiracchiandosi, prima di aprire gli occhi e vedere il sole sorgere sul mare.

-E che sole radioso- aggiunse, sognante.

Yuna ebbe un breve sussulto, stropicciandosi gli occhi per darsi un minimo di contegno.

Aveva la testa ancora piena delle immagini del volto di Gabranth, e si sentiva inevitabilmente attratta da quelle linee rette, solide e immutabili.

-Oh. Ah, Yuna, ben sveglia- le disse con un sorriso Kuja, voltandosi verso di lei.

-Ah! B-buongiorno Kuja-san- rispose lei, incerta e imbarazzata.

Fece vagare il suo sguardo altrove per non incrociare quello del compagno, il quale tuttavia rimase rapito dalla guance arrossate e dal tono esitante della voce .

“Kawaii!” risuonò nei suoi pensieri, come il suono di una dolce arpa che si riverberava in un salotto.

-Ah!- fece lui, gemendo teatralmente e alzandosi, con una mano sul cuore -Il Sole! Una lucente aurora che travolge i sentimenti e la mente lesta di un artista! Ma che uso ho io del Sole, quando al mio risveglio posso scorgere la luce del volto della mia musa?

Disse ogni singola parola con enfasi, diretto, con un intreccio di sentimenti che avrebbe potuto sfiorare la cima dei cieli con la sua intensità, e i suoi occhi si posarono nuovamente sul volto di Yuna nell'ultima parte, investendola in pieno con la forza delle sue parole.

La ragazza rimase folgorata da tale dimostrazione d'arte, e sentì il tempo rallentare, lasciandola sola con gli occhi intensi del suo Guardiano, il suo artista, che colorava il suo mondo con delicate frasi e brillanti espressioni.

-Kujahhhh- riuscì a dire, tra le lacrime di commozione -È bellissimo.

-Oh lo so mia principessa- fece lui, inginocchiandosi a prendere le sue mani tra le proprie -Ed è solo per voi, solo e soltanto per voi.

L'espressione di gioia e meraviglia che si dipinse sul volto giovane e radioso di lei lo ricompensò infinitamente per tutte le fatiche presenti, passate e futuro che quel viaggio gli avrebbe riservato: per quel volto avrebbe fatto qualsiasi cosa, qualsiasi gesto; si sarebbe spinto fino a i suoi limiti e anche oltre, pur di vederla sorridere ancora una volta.

E rimasero così, a fissarsi con occhi d'amore e meraviglia, finché una voce seria non li interruppe -Stiamo per arrivare a Luka.

“Anti-climax Gabranth, sei l'anti-climax mandato da Sin per mettermi i bastoni tra le ruote” -Ehi, Gabranth, sei sveglio- pensò e disse Kuja, con un evidente nota di disappunto e sarcasmo nella voce.

-Ovviamente. Come Guardiano, per garantire la salvezza della mia Evocatrice, devo essere sempre vigile- rispose l'ex-giudice, mettendosi in piedi e recuperando il sacco in cui teneva armi e armatura, il suo passato e i ricordi di un lignaggio che non gli apparteneva più.

Erano un peso, ma un peso che poteva sopportare, e andare avanti senza mai dimenticare.

-Hai sentito?- fece la ragazza, arrossendo.

-Ogni parola- fu la semplice e schietta risposta, facendo arrossire fino alla punta dei capelli i due.

-Yo! Yuna!- fece una voce nota, distogliendola dalla situazione imbarazzante in cui era finita.

-Wakka?

-Ehi! Yo! Che coincidenza- fece il giocatore di Blitzball, raggiungendola con passo baldanzoso -Come sta andando il pellegrinaggio?

-Fila liscio come l'olio, grazie- rispose lei, inchinandosi in segno di saluto, mentre Kuja si rialzava sbuffando all'indirizzo del secondo importuno.

-Sia lode a Yevon. Che il tuo viaggio possa condurre alla salvezza di Spira. Oh, Kuja. Yo- lo salutò Wakka, meno entusiasta -Sei ancora qui.

-Si. Dovunque il vento porti Yuna, io sarò sempre al suo fianco- fu la risposta, carica di altezzosità.

-Ah- fece il Blitzballer, annuendo appena.

-Yuna, stiamo per attraccare. Dobbiamo prepararci- intervenne Gabranth, stoico come sempre.

-E cosa dovremo preparare? Stai portando tutto tu- rispose il mago, infastidito da tutte quelle persone attorniate alla sua musa.

-Yo, Yuna. Stavo pensando, quest'anno... indifferentemente dal risultato che riusciamo a conquistarci, ho deciso di lasciare la squadra- Wakka soppesò le parole come meglio poté.

-Cosa? Perché?- domandò Yuna, presa in contropiede dalla dichiarazione improvvisa.

-In onore di mio fratello. Che lo voglia o no, questo sarà il mio ultimo campionato. Ho deciso di diventare un Guardiano- rispose lui, protendendosi leggermente verso la ragazza.

-Un Guardiano?- chiese Kuja con sarcasmo.

-Anche tu hai perso un fratello?- non riuscì a trattenersi Gabranth, incrinando appena la sua armatura inespressiva.

-Si- rispose Wakka, sorpreso -Che è successo?

-Oh, brutta storia- intervenne Kuja, impedendo a Gabranth di aprire bocca -La ferita è ancora aperta. Meglio non pensarci.

-Oh, capisco. Mi dispiace- fece il Blitzballer, facendo il gesto di onore in nome di Yevon -Sono sicuro che Yevon gli ha reso giustizia nell'altro mondo.

Gabranth chinò appena il capo in segno di ringraziamento.

-Insomma Yuna- fece Wakka, tornando a rivolgersi a lei -Posso diventare tuo guardiano?

-Eh?- fece la ragazza.

-Come prego?- disse Kuja, quasi orripilato dall'idea.

Gabranth sollevò il sopracciglio poco convinto.

-Che hai da dire buffone?- replicò offeso l'uomo con il ciuffo, incrociando le possenti braccia sul petto -Non ti garba l'idea?

-Neanche un po- rispose Kuja avvicinandosi a Wakka, apertamente ostile.

-Beh, fattela piacere. Ho fatto una scelta, e nel nome di mio fratello non cambierò idea.

-Quali idiozie sta perpetrando la tua bocca? Come puoi pensare di essere all'altezza?

-Come osi criticarmi? Sei solo capace a parlare e svolazzare in giro- fu la dura risposta.

-Ripeti quello che hai appena detto se sei un uomo- fece gelido il mago.

-Non ci credo- fece Yuna, ignorata assieme a Gabranth dagli altri due, mentre il resto dei Besaid Aurochs si avvicinava per ascoltare e spalleggiare il proprio capitano.

-Stanno... litigando come bambini- osservò la ragazza, sentendo come un onda di stanchezza calarle addosso.

-Coraggio, una volta attraccato se ne andranno per la loro strada e potrai rilassarti, evocatrice- fece Gabranth, posandole una mano sulla spalla.

-Yuna. Chiamami Yuna.

-Certamente Evocatrice!

-Ohhh...


-Vorresti farmi credere di essere capace a giocare a Blitzball?!- gridò Wakka in faccia al mago.

-Ovviamente! Io e mio fratello ci giocavamo sempre con i ragazzi del nostro villaggio! Non esiste bambino al mondo che non sappia giocare a Blitzball!- rispose con veemenza Kuja.

Yuna si abbandonò contro delle casse del porto, depressa ed infastidita.

-Gabranth, anche a te piace il Blitzball?- chiese, cercando di distrarsi.

-Da piccoli io e i miei fratelli ci giocavamo sempre. Quasi tutti i giocatori dei Kilika Beasts erano miei vecchi amici- aveva risposto in tutta tranquillità l'ex-giudice.

-Hai altri fratelli oltre a Larsa?- chiese Yuna, improvvisamente incuriosita.

-Avevo. Alla fine siamo rimasti solo io e lui- rispose Gabranth, con una punta di amarezza.

-Oh, mi dispiace- disse lei, chinando il capo.

-Gabranth?- fece una voce, portando i due ad alzare lo sguardo nella direzione da cui era venuta.

-Larbeight?- disse l'ex-giudice, sorpreso -Isken? Vuroja? Kulukam? Deim? Nizarut?

-EEEEHHII!!! Sei ancora tutto intero!- fecero i ragazzi chiamati in causa, saltandogli al collo.

“Kilika Beasts?” pensò Yuna, sorpresa quanto il suo compagno.

-Come...? Com'è possibile?- chiese Gabranth, fissando i vecchi conoscenti con gli occhi spalancati.

-Alcuni di noi sono sfuggiti alla furia di Sin prendendo alcune navi tenute in secca. Ci siamo salvati per un pelo- rispose uno dei giocatori.

-E tu?- domandò un altro.

-Già, ti credevamo morto al tempio!- fece un terzo.

-Io ero morto. Quando ho scoperto che Sin aveva preso la vita di mio fratello, mi sono sentito morire con lui. Ma poi è arrivata l'evocatrice Yuna, e con la sua luce e la sua forza mi ha trascinato fuori dall'abisso in cui mi ero chiuso. Lei è la donna che mi ha salvato la vita- la indicò con l'indice, facendo voltare l'intera squadra verso di lei.

-Ah... beh, se vuoi metterla così...- rispose, sorridendo imbarazzata.

-Sia lode a Lady Yuna. Grazie per aver salvato il nostro amico, ve ne siamo grati- risposero i Kilika Beasts, eseguendo il tipico saluto rituale di Spira.

-Grazie a voi per la vostra riconoscenza- disse lei, rispondendo al saluto.

-Quindi Gabbry, cosa farai adesso?- chiese il capitano, tornando a rivolgersi all'ex-giudice.

-Sarò il Guardiano di Yuna. Dopo avermi salvato la vita mi ha invitato personalmente a scortarla nella sua missione contro Sin per la salvezza di Spira. Le sarò eternamente grato per quest'occasione di potermi redimere- rispose Gabranth, chiudendo gli occhi per dare un accento più solenne alla frase.

-Oh- riuscì a balbettare la ragazza sentendosi sempre più imbarazzata.

-Bene allora. Che ne dici di una bella partita a Blitzball per commemorare la nostra ultima volta insieme?- propose uno dei giocatori.

“Ugh, ecco che ricominciano” fece lei, sentendo un gruppo allo stomaco, un boccone andato di traverso.

-Guarda qua!- strillò all'improvviso Kuja, afferrando Gabranth per la vita e lanciandolo in aria, per poi compiere una rotazione e calciarlo contro una serie di casse che si sparpagliarono per tutta la banchisa.

-Ehi! Come osi!?- esclamarono i Kilika Beasts all'indirizzo del mago -Quello che hai appena fatto è imperdonabile!

-Yo no! Quello era decisamente un gran colpo! Non mentivi quando dicevi essere bravo- disse invece Wakka, tra il sorpreso e l'ammirato.

-Visto, razza di primate puzzolente?- fu la risposta.

-Senpai!- esclamò Gabranth, sollevandoli dei pezzi di legno e dalla merce danneggiata -Se è una sfida che vuoi una sfida avrai!

-Si, questo è lo spirito!

-Così si fa!

-Facciamogliela vedere!

-Ci sto- rispose Kuja, attendendo che Gabranth gli si fermasse di fronte -Tu e i tuoi Kilika Beasts e io e i Besaid Aurochs. E quello dei due che vincerà avrà come premio...

S'interruppe, arrossendo -Come... premio...

-Facciamo così- intervenne Yuna, mettendo una mano sulla spalla di ognuno dei due, con ostilità celata -Quello che vincerà avrà un premio a sorpresa deciso da me.

Calò il silenzio per un istante, prima che i due s'inchinassero a comando -Si Lady Yuna! Come comanda!

-Perfetto allora. Forza su, filate immediatamente negli spogliatoi a prepararvi- li incalzò lei con un sorriso allegro che in realtà nascondeva una pioggia di istinto omicida tenuta a bada solo grazie agli insegnamenti di Cid.

-Subito!- risposero i due, scattando come missili verso lo stadio e facendo mangiare la polvere ai loro compagni.

-Quindi... ah, yo, Yuna, riguardo a quella faccenda di voler diventare un Guardiano...- Wakka rimase indietro, per parlarle, imbarazzato.

-Wakka- lo interruppe. subito lei -Non averne a male, ma io ritengo che tu sia più necessario alla tua squadra che a me. Il Blitzball è la tua passione, il tuo mondo potrei dire. Non è giusto nei confronti di te stesso buttare tutto all'aria solo perché pensi che sia la cosa migliore da fare. Ascolta attentamente il tuo cuore, sono sicura che la sua opinione non è quella che credi. Vivi la tua vita come meglio puoi, Wakka, non buttarla al vento.

-Oh, ehm, grazie. Yo, ci vediamo allo stadio. Fa in modo di fare un bel tifo!- le disse l'uomo allontanandosi di corsa per recuperare i colleghi, senza perdere il buonumore.

Qualche minuto dopo Yuna era seduta su delle casse del porto, inspirando ed espirando in tutta calma, per rilassarsi.

“Grazie al cielo l'hanno fatta finita” osservò, passandosi una mano tra i capelli, mentre una fresca brezza di mare glieli scompigliava “Sanno proprio essere infantili quando vogliono, quei due”.

-Oh beh, peccato, significa che mi godrò Luka da sola- sbuffò infine, scendendo dal suo seggio improvvisato e cominciando a camminare per le vie della città, osservando tutto in quella grande metropoli.

“Certo, sarà facile perdersi qui” pensò “Ma so cavarmela da sola ormai. Come evocatrice non potrò contare solo sui miei Guardiani, devo essere capace di reagire alle situazioni con prontezza”.

E con questi pensieri iniziò il suo viaggio per le strade di Luka da sola.


A N: Dichiaro il capitolo ufficialmente concluso, ci vediamo al prossimo, e mi raccomando restate tutti e tutte con il fiato sospeso.

DII N: Smettila con questi discorsi e finisci.

A N: Quanto sei rompiscatole. In ogni caso alla prossima. Ciao.

  
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