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Autore: MissVillains    08/01/2016    2 recensioni
E se i personaggi della Rowling vivessero nel Medioevo? E se i Mangiamorte avessero conquistato delle terre sotto la guida di Lord Voldemort? Ma soprattutto in questo universo, che sentimenti potrebbero unire Draco e Hermione? Attenti però, non è la solita Dramione
Partecipante al contest "Game of Judges: Conflitto nella storia" indetto da Encha e Kaika sul forum di EFP
Genere: Angst, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Storia partecipante al contest "Game of Judges: Conflitto nella Storia" indetto da Encha e Kaika sul forum di EFP

Why I see her dancing there?
 
Il giovane Draco, unico figlio della nobile casata dei Malfoy, stava osservando dall’alto del suo castello i contadini, che stavano lavorando per sistemare le provviste per l’inverno, che ormai si stava avvicinando sempre di più. Gli sembravano come tante piccole formiche, indaffarate nel loro lavoro, mentre lui li guardava dall’alto, disprezzandoli per il loro umile lavoro e la loro condizione. Erano solo dei semplici uomini, non figli di un grande feudatario come lui.
Nella mente ricordava ancora come pochi anni prima suo padre aveva affiancato nella guerra per quelle terre Lord Voldemort, il loro nuovo sovrano e come erano riusciti a strappare quei campi e quel piccolo villaggio, che ora lui guardava dalla torre che apparteneva prima alla famiglia Potter, ormai caduta in disgrazia e con un unico erede, rinchiuso in prigione affinché non possa riscattare quei territori, che di diritto sarebbero stati. Ma Draco, e anche i suoi genitori, erano convinti che il governo su quelle terre di Lord Voldemort sarebbe durato a lungo e che lui avrebbe ereditato quel feudo.
-Draco caro, cosa fai alla finestra?- 
Sua madre, la nobile Narcissa era appena entrata nella sua stanza e l’aveva sorpreso assorto nei suoi pensieri mentre osservava fuori. Era una donna molto protettiva, anche perché lui era il loro unico erede, e se mai gli fosse successo qualcosa la dinastia Malfoy si sarebbe estinta e lui sapeva benissimo come questo non doveva assolutamente accadere. 
 –Niente madre, stavo solo osservando cosa facevano i contadini. Volevo solo controllare che nessuno di loro provasse a rubare qualcosa.-
 Sua madre sorrise. 
 –Draco non ti devi preoccupare di questo. Ci pensa già tuo padre. Piuttosto inizia a prepararti. Tra un po’ sarà ora di cena e questa sera sarà ospite il consigliere reale, Lord Severus.- 
 -Va bene, madre. Cercherò di prepararmi al meglio per il nostro ospite.-  

La cena, composta da una ventina di portate, tra cui un cervo catturato quella mattina dalle guardie sotto l’ordine di Lord Malfoy, era stata molto tranquilla: Lord Severus aveva portato notizie dalla capitale, ma non erano niente di importante, solo semplici chiacchiere riguardo a delle rivolte che erano state sedata nel sangue, l’ultima guidata da dei nobili decaduti, la vecchia famiglia Paciock.
Draco si stava annoiando, non lo interessavano tutti quei discorsi sulla politica. Un giorno avrebbe dovuto conoscere tutte quelle infomazioni, ma ora lo stancavano soltanto. Stava quasi per chiedere il permesso a sua madre di poter andare in camera sua, quando dalla porta entrò uno dei suoi servi presentando un gruppo di ballerine e giocolieri.
 –Caro Lord Severus, spero che questo piccolo spettacolo la possa divertire. Purtroppo sono solo questi i divertimenti dei feudi più lontani dalla capitale.- disse Lucius Malfoy.
Draco guardò entrare quella schiera di persone. Di solito erano mezzosangue, ovvero o figli di un nobile e un contadino, non riconosciuto o orfani, sia perché i genitori erano morti sia perché erano stati abbandonati. Non li aveva mai visti da quelle parti, probabilmente erano appena arrivati con quelle loro carovane e suo padre ne aveva approfittato per rendere la serata più interessante.
Draco non era poi così tanto interessato da quella esibizione, erano persone inferiori a lui, che era di sangue nobile. Ma, ad un certo punto, una delle ballerine si portò avanti, per eseguire una sorta di assolo. Non era quel genere di ragazza che definiresti bellissima, ma era la tipica ragazza carina, pensò il giovane.
I capelli erano castani e ricci, e si agitavano scomposti mentre lei ballava. Inoltre i denti davanti, quando sorrideva, era leggermente più grandi del normale. Era una banalissima ragazza di campagna, una nullità per lui.
Ma c’era qualcosa, in come lei ballava, in come lo guardava, con quello sguardo ammiccante, sicuramente finto e presente solo perché doveva essere piacevole agli ospiti. Ma, ma... sentiva qualcosa che avrebbe voluto portarlo a conoscerla meglio. Alla fine delle spettacolo, dopo i convenevoli Draco tornò nella sua camera.

Si addormentò velocemente, ma nei sogni, in quel luogo dove tutto può succedere, quella ballerina ritornò. Draco si trovava in una stanza buia e con a una delle pareti un grande camino acceso da un vivace fuocherello, da dove proveniva un po’ di luce. E lei ballava, lì, solo per lui ed era come se il fuoco la accompagnasse. Si muoveva seguendo una musica che sentiva solo lei e lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Nella sua banalità aveva qualcosa che lo attirava. E lui avrebbe voluto seguirla, ma non era possibile, perché appena provò a toccarla e a unirsi a lei in quella danza, lei svanì come fumo e lui si ritrovò davanti al camino in ginocchio, continuando a vederla nelle fiamme che non poteva toccare.
E il sogno finì, lasciandolo sul letto, sudato e non capendo cosa poteva essergli successo. Aveva visto tante ballerine e molte più belle di quella e non gli aveva fatto lo stesso effetto. Che cosa poteva essere? Stregoneria? Cosa aveva provocato in lui quello strano desiderio?

Il giorno dopo stava passeggiando sui camminamenti delle mura del castello, osservando il paesaggio autunnale, quando notò sotto le mura, vicino alla porta ad est i carri della compagnia di giocolieri e ballerini. E riniziò a pensare a quella ragazza, che magari era lì mentre si stava preparando per uno spettacolo per i contadini che abitavano quel villaggio. Il suo villaggio. Magari si stava pettinando i capelli. Oppure si stava vestendo con uno degli abiti di scena, così colorati, ma anche così inconsistenti, che, a volte, sembrava che non ci fosse nessun vestito e che le ballerine danzassero nude.
 E poi si ridestò dai suoi pensieri. Perché stava pensando a lei in quel modo? Non era nessuno. Però, allo stesso tempo avrebbe voluto conoscere il suo nome. Conoscere qualcosa di lei. E se fosse andato a vedere il suo spettacolo del pomeriggio al villaggio? Dopo avrebbe potuto chiederle come si chiamava. E non solo quello, disse una vocina desiderosa dentro di lui, che però cacciò via prontamente.                                                                                                          

Era lì, vicino a quei contadini che tanti disprezzava, ma per non farsi riconoscere aveva indossato un vecchio mantello, ormai stinto e che quindi poteva essere confuso con quelli di quei bifolchi. Stava osservando quei miserabili, inorgogliendosi della sua posizione privilegiata, quando venne annunciato l’inizio dello spettacolo.
 All’inizio lo trovò noioso, trucchi che aveva già visto la sera precedente, ma che sembravano stupire quel pubblico incolto. La sua attenzione si ridestò quando verso la fine il presentatore annunciò: -E per finire ecco a voi la bellissima e sensuale Hermione!-
Secondo Draco quell’espressione era un po’ esagerata, aveva conosciuto dame molto più belle e più sensuali, ma quando lei entrò e iniziò a ballare, nulla aveva più senso. Quella ragazza era come una calamita per lui. I suoi movimenti erano aggraziati, sembrava che fosse nata solo per ballare e gli occhi, occhi color nocciola, sembravano fissi su di lui, come se lo istigassero ad andare da lei, a pretendere da lei qualcosa. Draco, alla fine dell’esibizione si decise e si avviò verso i carri della compagnia. Doveva assolutamente vederla e parlarle.

Entrò nel carro della ragazza, ma a prima vista sembrava che non ci fosse nessuno. 
-C’è qualcuno?-
-Un attimo- disse una voce da dietro una tenda. La sua voce, pensò il ragazzo. 
Quando uscì era vestita come una banale contadina e a Draco sembrò che avesse perso tutto il suo fascino, ma quando lei lo guardò negli occhi, si ricordò perfettamente perché era lì. 
-Affinchè tu lo sappia, mezzosangue, io sono Draco Malfoy, il figlio del lord di questa città.-
 -Lo so chi siete, mi ricordo di voi. Ma, di grazia, perché siete qui?- 
 Il tono con il quale lei gli aveva parlato non gli era piaciuto. Come si permetteva quella nullità a parlargli così? Non era mica un semplice contadino. Era un nobile. E se desiderava qualcosa lo prendeva senza chiedere. 
   –Sono qui perché avevo il piacere di vedervi. E anche perché vorrei chiedervi un favore.- 
 -Un favore, a me? E cosa mai potrebbe fare una semplice mezzosangue per voi?- 
 Draco le si avvicinò. Era a neanche un braccio da lei.
 –Beh, sono sicuro che altri vi abbiano fatto una proposta del genere, prima di adesso. Considerata la vostra posizione sociale.- 
Hermione aveva paura. Cosa stava insinuando quel damerino? Cosa voleva da lei? Avrebbe tanto voluto scappare ma lui le era così vicino e poi, in un certo senso aveva ragione, cosa avrebbe potuto fare contro di lui? 
  -E quale sarebbe questa proposta?-
 Draco le si avvicinò ancora di più. Era lì, totalmente indifesa. Avrebbe potuto farle qualunque cosa. Prima di risponderle le accarezzò i capelli: ricci e con un forte profumo di menta. Poi passò il suo naso sul collo di lei. Inaspettatamente lo trovò morbido. E profumato. La ragazza era terrorizzata. Aveva capito perfettamente cosa lui voleva da lei. Il ragazzo le accarezzò il corpo, stringendola poi sui fianchi.
 Infine, le sussurrò all’orecchio:- Avete capito cosa voglio?-
 Lei alzò lo sguardo, guardandolo negli occhi, e con un sorriso malizioso disse: – Beh, alla fine “una follia all’anno è lecita”-
 E appoggiò le sue labbra su quelle di lui. A Draco sembrò di star realizzando il suo desiderio, lei lo stava baciando con passione e intanto la mano del ragazzo stava esplorando il corpo della ragazza.
Ma alla fine del bacio, quando la sua mano stava stringendo i piccoli seni della ragazza, paf! Lei lo aveva schiaffeggiato. Una semplice donna lo aveva schiaffeggiato. Si staccò da lei e si tastò la guancia, ancora bruciante per il colpo. Avrebbe voluto reagire, ma aveva paura di quella strega, che l’aveva tentato solo per poi umiliarlo. Corse via, rosso per il dolore e per la vergogna.

Dalla finestra della sua stanza notò che la carovana dei saltimbanchi era partita quella notte. Se ne erano andati e con loro anche lei. Forse era stata proprio quella ragazza a chiedere di affrettare la partenza, sapendo quello che le poteva succedere. E lui non sapeva cosa fare. Non l’amava, quindi pensare di prendere un cavallo per raggiungerla era fuori discussione. La desiderava, ma solo come un semplice giocattolo, da usare e poi buttare via.
Di raccontare tutto ai suoi, per farli fare qualcosa non era neanche da pensare. Non perché lo avrebbero rimproverato per il suo comportamento, era più che lecito per un nobile come lui. Ma per quello che era successo dopo. Si era fatto schiaffeggiare da una mezzosangue, una lurida mezzosangue e l’unica cosa che era riuscito a fare era stata scappare con la coda fra le gambe. Che disonore! Il figlio di un grande Lord, messo in fuga da una semplice ragazza. No, nessuno l’avrebbe dovuto sapere. E se mai fossero ritornati, avrebbe mostrato lui a quella feccia chi era a comandare.
 

Ed eccomi di nuovo qui con un altra fanfiction scritta apposta per un contest.
Allora io sono un'amante della Dramione ma mi rendo conto che sono troppo diversi per realmente stare insieme, soprattutto in questo contesto medievale. per questo la loro storia non è propriamente a lieto fine, anzi.
Riguardo all'ispirazione, oltre al pacchetto del contest è stato anche il film della Disney "Il gobbo di Notre Dame" e in particolare i personaggi di Frollo ed Esmeralda. quindi non stupitevi se vi è venuto in mente, è stato qualcosa di voluto!
Ringrazio in anticipo chiunque vorrà recensire e anche chi la leggerà soltanto.
Alla prossima storia, se mai ci sarà!
 
   
 
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