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Autore: Recchan8    10/01/2016    0 recensioni
[SEGUITO di "Bound by Fire]
Axel si è sacrificato per permettere a Sora di raggiungere la Città Che Non Esiste. La sua vita è giunta al termine, ma sembra che il destino (o qualcuno) abbia dei progetti diversi per lui.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Kingdom Hearts II, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Ignis' Chronicles: The Untold Story'
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Dopo aver attraversato il portale di luce si aspettava di tornare nel Passaggio Oscuro in cui aveva lasciato Sora, o almeno in un posto a lui familiare; invece intorno a lui era apparso un lunghissimo corridoio completamente bianco e privo di finestre.
-"Questa è una presa per il culo bella e buona"- sbottò.
Guardò di fronte a sé e poi dietro: da nessuna delle due parti era possibile vedere la fine, così decise di incamminarsi verso la parte dove era rivolto appena aveva aperto gli occhi.
-"Complimenti Axel, sei una delle poche eccezioni!"- disse Axel scimmiottando Aqua. -"Aah, ma fammi il piacere!"-.
Eppure Aqua gli era sembrata sincera, una brava ragazza. Come aveva fatto una come lei e finire nel Regno dell'Oscurità? Certo, lo aveva fatto per aiutare un amico. Anche se lì per lì non le aveva creduto, era certo che Aqua non era un Nessuno e nemmeno un Heartless, era... umana. Una ragazza che sicuramente non si meritava di stare in quel tetro reame.
Continuando a pensare alla ragazza dai capelli azzurri, Axel non si era accorto di aver sorpassato uno strano punto della parete. Si fermò di colpo e tornò sui suoi passi per controllare di cosa si trattasse. Appeso al muro bianco c'era un quadro: due ragazzi, uno seduto e uno in piedi, stavano osservando il cielo stellato, mentre una ragazza, seduta anche lei, stava mostrando loro dei ciondoli a forma di stella. Tutti e tre erano di spalle, cosicchè era impossibile riconoscerli. Fu la ragazza ad attirare l'attenzione di Axel: capelli corti blu e vestiti strani che aveva già visto.
Quella ragazza era Aqua.
Sbalordito, indietreggiò di qualche passo e si guardò istintivamente attorno. La parte di corridoio da dove era venuto continuava ad essere immacolata, ma il resto...

Si accorse solo allora che le pareti erano tappezzate di immagini: quadri, dipinti, schizzi, disegni e frasi scritte, tutti appesi alle pareti bianche del corridoio. Un'immagine rappresentava una ragazza dai capelli rossi seduta a gambe incrociate in mezzo a una piazza. Dietro di lei si intravedeva una scalinata e l'entrata di un enorme palazzo, forse un castello. In mano teneva un Keyblade rosso fuoco. Axel si guardò sbalordito intorno e decise di proseguire. Un dipinto sulla sua destra mostrava uno strano personaggio, un uomo anziano pelato con un pizzetto bianco che tendeva la mano verso l'osservatore. Per qualche strano motivo, Axel sentì il panico prendere il sopravvento del suo corpo e si mise a correre. Tutte quelle immagini... La maggior parte raffigurava la ragazza dai capelli rossi nell'intento di fare qualcosa e in posti diversi. In Mondi diversi.
I dipinti sfrecciavano accanto al ragazzo in corsa, ostacolato un poco dal suo soprabito nero. Lo scampanellio dei pendagli argentati non faceva altro che urtargli i nervi, e poco dopo la sua corsa divenne una ricerca disperata verso la fine del corridoio.

-"Io... Io non ho un cuore! Perché mi sento così?!"- urlò.
A un certo punto Axel inciampò nell'orlo del soprabito e rotolò per terra. Si ritrovò supino e lo sguardo gli scivolò su una scritta di un foglio appeso al soffitto.
"
Ti ricordi quando mi salvasti da quel branco di Nesciens? Adesso tocca a me salvarti".
Accanto alla frase c'era un quadro incorniciato d'argento: la ragazza dai capelli rossi di spalle e di fronte a lei un ragazzo dai capelli castani armato di un Keyblade.

-"Ma..."-.
I quadri successivi raffiguravano il continuo della vicenda: i due ragazzi che combattevano tra loro sferrando colpi con i rispettivi Keyblade, la ragazza che perdeva di mano la sua arma, il ragazzo che vinceva lo scontro e aiutava la rivale ad alzarsi dall'erba, il vincitore che a bordo di uno strano mezzo lasciava quel Mondo, la ragazza dai capelli rosso fuoco che piangeva al tramonto su un promontorio. Senza distogliere lo sguardo dall'ultima rappresentazione, Axel si alzò lentamente in piedi, e un nome e un volto si fecero strada nella sua mente, fino a raggiungere le sue labbra. Ricominciò a correre, questa volta cercando un disegno in particolare; doveva confermare la sua teoria. Dopo un lasso di tempo che gli parve interminabile, ormai allo stremo delle forze, lo trovò: un semplice foglio con disegnato sopra a matita un ragazzo dai capelli rossi sdraiato con in bocca un gelato celeste e con le mani sotto la testa. Lo sguardo del personaggio era rivolto verso l'osservatore e tradiva una certa curiosità. Sotto il disegno vi era un altro foglio con un'altra scritta: "Organizzazione XIII, numero VIII: Axel, il Soffio di Fiamme Danzanti. Ci vediamo presto!".
Era proprio come aveva immaginato: tutti quei dipinti, quei fogli, quelle immagini... erano i ricordi di un'unica persona, i ricordi della ragazza dai capelli rosso Tiziano. Nello stesso momento in cui un sorriso solcò le labbra di Axel, la fine del corridoio comparve. Una porta bianca dalle rifiniture rosso fuoco con un'anta semiaperta era lì di fronte a lui, e lo stava invitando ad entrare. Il ragazzo lanciò un'ultima occhiata al corridoio ricoperto dalle memorie, e varcò la soglia sperando che le sue supposizioni fossero corrette.

 


 

   
 
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