Hisoka fremeva di eccitazione.

Il giorno seguente sarebbe stato “quel” giorno.

Lo avrebbe finalmente affrontato, e forse sconfitto.

“Certamente sconfitto” si corresse mentalmente Hisoka con un ghigno.

Il suo cuore correva frenetico, ma di certo non per la paura.

Eccitazione.

Non riusciva a pensare a nient'altro se non alla potenza alla quale avrebbe assistito e la forza che lui stesso avrebbe dimostrato.

Era una droga.

La droga di spingersi sempre più in là, verso il limite invalicabile della perfezione.

Sconfitto lui, ne sarebbe arrivato un altro, qualcuno ancora più appetibile, qualcuno ancora più forte.

E dopo di lui?

Hisoka non riusciva neanche ad immaginarsi le sembianze di un essere così potente, ma già sentiva l'eccitazione propagarsi per le membra.

Con un movimento quasi lascivo andò ad inumidire le labbra con la lingua, già preso dal desiderio di un nuovo confronto.

E un'altra domanda lo fece fremere

Chi lo avrebbe ucciso alla fine?

Chi sarebbe stato?

Hisoka se lo chiedeva con curiosità morbosa e mal nascosta impazienza.

Una cosa era certa, sarebbe morto in uno scontro epico.

E questa certezza lo fece sorridere di gusto.