Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: WibblyVale    17/01/2016    5 recensioni
Una neonata nell'ospedale di Konoha viene sottoposta ad un esperimento genetico e strappata alla sua innocenza. Crescendo diventerà un abile ninja solitaria, finchè un giorno non verrà inserita in un nuovo team. Il capitano della squadra è Kakashi Atake, un ninja con un passato triste alle spalle che fatica ad affezionarsi agli altri esseri umani. La giovane ninja sarà in grado di affrontare questa nuova sfida?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Piccola nota dell’autrice.
Salve a tutti!
Per prima cosa, ringrazio tutti per leggere e per recensire. Con un po’ di supporto riesco ad andare avanti anche in questo periodo folle di esami e lavoro.
Questo capitolo ha bisogno di una piccola spiegazione: la linea temporale di Kakashi e Shiori qui è un po’ sfasata, ma presto tornerà ad essere allineata. Comunque diciamo che Shiori è temporalmente un pelino più avanti del caro Copia-ninja. Ok, così le cose più avanti avranno maggiormente senso.
Vi lascio quindi alla lettura di questo capitolo (spero che sia una buona lettura!)
A presto!!

 
 
 
“Dai ce la puoi fare! Non è difficile.” Kakashi si avvicinò alla sua ragazza, che gli voltava la schiena.
“Normalmente, mi risulta molto più facile imparare una tecnica.” Si lamentò Shiori.
“Questo perché hai sempre imparato tecniche che fanno parte di te. Questa è solo un po’ più difficile.”
“Sarà, ma mi sento le braccia andare a fuoco.”
Kakashi scoppiò a ridere. “Non ti stanno andando veramente a fuoco è solo un’impressione. Da quando ti fai spaventare per così poco?”
“Non sei affatto un bravo insegnante.” Affermò voltandosi verso di lui. “Prendere in giro il tuo allievo, non gli fa imparare meglio le cose!”
Il Copia-ninja si avvicinò alla mora e la fece di nuovo voltare, posando le proprie mani sui fianchi di lei. Poi, le sussurrò all’orecchio.
“Prova ora. Non pensare al fuoco che ti brucia lungo le braccia.” Shiori fece una smorfia poco convinta, ma procedette a seguire le istruzioni del suo ragazzo. In fondo, era difficile non fare quello che ti diceva, quando faceva così. “Concentrati solo sulla mia voce.” Fece i segni con le mani e il fuoco cominciò a divampare sulle sue braccia. A quel punto, di solito, le sembrava di bruciare, così perdeva il controllo e finiva per scottarsi davvero. “Sei fatta per controllare il fuoco. Le fiamme sono parte di te. Bruciano come i sentimenti che senti quando guardi dentro le persone. È un bruciore buono: da calore e ti protegge.” Si sentiva cullare da quella voce bassa e profonda e le fiamme smisero di fare così paura. Bruciavano ancora, certo, ma era un calore piacevole come quello che sentiva nel suo stomaco in quel momento, come quello che sentiva in Kakashi in quel momento.
“Ce l’ho fatta!” esclamò saltando e girandosi verso il suo ragazzo. Gli stava per lanciare le braccia al collo, quando lui fece qualche passo indietro.
“Prima spegni quelle cose.”
“Avevi detto che non bruciano.” Fece lei con un sorrisetto, ma comunque spegnendo le fiamme.
Fu Kakashi a raggiungerla immediatamente e sollevarla da terra. Poi, la baciò con passione. Le loro labbra si muovevano in perfetta armonia, le loro lingue giocavano insieme. Quando si separarono, Shiori poté finalmente rimettere i piedi a terra.
“Mi sbagliavo. Sei un ottimo maestro.”
Lui le baciò la punta del naso. “Ho un’ottima allieva.” Poi, passò a posarle piccoli baci lungo il collo, mentre lei intrecciava le sue mani tra le ciocche dei suoi capelli.
“Credo … che … le … docce … degli … spogliatoi … siano … vuote …” rivelò lui.
“Se ci beccano, siamo morti.”
Il jonin alzò lo sguardo per osservarla negli occhi. “Hai paura?”
Lei infilò le mani sotto la maglietta di lui, disegnando con le punte della dita il contorno dei suoi muscoli.
“Volevo solo essere sicura che conoscessi i rischi.” Sussurrò a qualche millimetro dalle sue labbra, per poi interrompere ogni contatto. Gli voltò le spalle e si diresse vero gli spogliatoi, lasciandolo lì senza parole. Dopo aver percorso qualche metro però si voltò sorridendogli. “Be’ che fai? Ora non vieni?”

 
“Shiori. Shiori svegliati!”
La donna si svegliò di soprassalto, ritrovandosi nel salotto illuminato dalla luce del sole che filtrava dal grande finestrone. Shisui la scuoteva tenendo una mano sulla sua spalla, aveva le guance leggermente arrossate e sembrava in imbarazzo. La mora si sfregò gli occhi.
“Ti stiamo aspettando di là. Avevi detto ai ragazzi che avresti ascoltato i loro progressi.”
“Si, certo.” Disse tirandosi su. Si sentiva ancora un po’ intontita. Il sogno era stato così … vivido. “Dammi solo il tempo di darmi una sciacquata al viso.”
“O di fare una bella doccia fredda.” Commentò l’Uchiha prima di uscire dalla stanza ridacchiando, facendola arrossire come un peperone. Maledetti ormoni!
“Me le fai passare di tutti i colori, vero?” Domandò al piccolo nella sua pancia. Ormai era al nono mese, non contando che il termine era già passato da una settimana. Il piccolo Hatake sembrava già puntuale come il padre.
Amaya era in un angolo della stanza che colorava. Shiori si sbatté una mano sulla fronte aveva detto che avrebbe colorato con lei, poi si era addormentata.
“Fiorellino, mi dispiace. In questi giorni sono stanchissima.”
“Fa niente.” Disse lei con un sorriso. “Ti ho fatto un disegno!” affermò gioiosa come sempre, passandole il foglio. C’era lei con il pancione e la piccola Amaya al suo fianco. Era il disegno di una bambina, stilizzato e con i colori che uscivano leggermente dai bordi, ma la kunoichi non aveva mai visto niente di più bello.
“È bellissimo. Lo appenderò in camera mia.” Detto ciò, si posò una mano dietro la schiena e si diresse verso il bagno.
 
Quando entrò in cucina la sua squadra per intero e Shisui la stavano aspettando. Li avevano raggiunti qualche giorno prima. Aya non voleva perdersi il parto di Shiori. Inoltre, un buon medico le sarebbe stato d’aiuto quel giorno. Be’ sempre che suo figlio si decidesse a nascere!
“Va meglio?” domandò l’Uchiha con il sorrisino di chi la sapeva lunga.
La kunoichi ringhiò. “Stai zitto.”
“Scusa scusa.” Si affrettò a dire lui. “Questa cosa degli sbalzi d’umore finirà, vero?” domandò poi rivolto ad Aya.
La giovane donna sorrise. “Si. Poi devi considerare che ora Shiori è particolarmente stressata. Potremmo provare ad indurre il parto …”
“Uno io non ho sbalzi d’umore.” La interruppe la mora, provocando le smorfie di tutti i presenti, che negli ultimi giorni si erano sorbiti i suoi scatti d’ira, i suoi pianti improvvisi e i suoi momenti di gioia. Shisui, poi, che aveva passato con lei tutta la gravidanza, era stato un santo e lo sapeva. In quel momento però non aveva alcuna voglia di ringraziarlo. Anche perché, non lo avrebbe mai ammesso, ma per una volta stava davvero bene nel mondo dei sogni. “Due, nascerà quando se la sentirà. Non c’è bisogno di affrettare le cose. Poi, Itachi non è ancora arrivato. Ho bisogno che ci sia per … il marchio.”
Shisui si alzò dalla sua sedia e le posò una mano sulla spalla. Ecco ancora che la capiva senza dire alcuna parola. Lui sapeva quanto lei fosse terrorizzata all’idea di dover partorire. Temeva che il bambino fosse come lei e non era sicura di poter essere una buona madre. Soprattutto da quando aveva scoperto che i suoi genitori le avevano mentito sin dall’inizio. Ancora non aveva avuto il coraggio di scrivere a Shikaku per avere una risposta. Se lui fosse stato a conoscenza della verità come loro da sempre? La sua vita sarebbe stata solo una grande menzogna. Timide lacrime fecero capolino agli angoli dei suoi occhi. Imprecando per l’ennesima volta contro i suoi ormoni, si lasciò aiutare dall’Uchiha a sedersi.
“Allora, ragazzi, raccontatemi …”
Kenta tirò fuori una grande mappa e l’appoggiò sul tavolo.
“Stiamo cercando di mantenerci lontano dai guai, ma ogni tanto controlliamo i passi dei nostri vecchi compagni. Sembra che Hisao abbia preso il potere, ma chiaramente non ha il pugno di ferro come Tanoshiji o Pawaki. In ogni caso, hanno ancora il veleno e lo usano per farsi un nome. Non credo però lavorino da soli.”
Fu il turno di Hisoka di alzarsi in piedi, puntando alcuni luoghi sulla mappa con le dita.
“Qui, qui e qui, quelli della Kumori si sono incontrati con uomini misteriosi. Di certo hanno dei benefattori. In precedenza, il nostro maggiore benefattore era Orochimaru, ma adesso non ha più interesse nell’Organizzazione. Insomma, tu hai distrutto ciò che gli interessava.” Shiori si mosse sulla sedia a disagio.
Takeo allungò i piedi sotto il tavolo e parlò tenendo le braccia conserte.
“In ogni caso, per ora sono deboli e dispersi. Non sappiamo come fermarli perché non abbiamo idea di dove abbiano posizionato la loro base.”
Aya posò davanti a tutti loro delle tazze di tè fumanti, e si sedette accanto a Takeo.
“Comunque non ci arrendiamo. Abbiamo promesso che la Kumori non avrebbe più fatto del male a nessuno.”
Shiori cominciò a tormentarsi il ciuffo rosso. Finalmente i suoi capelli erano ricresciuti, le arrivavano appena sotto le orecchie. Sentiva che i suoi compagni erano ansiosi di distruggere l’organizzazione, ma dovevano avere pazienza.
“Mi avete promesso di non muovervi senza di me. Per un po’ io sarò bloccata, quindi … Continuate ad osservare, al momento giusto li distruggeremo.” Affermò determinata, aumentando un po’ le speranze dei propri amici.
 
Più tardi Aya la visitò. La ragazza sembrava più preoccupata del necessario.
“Stai tranquilla. Andrà tutto bene.” Cercò di confortarla Shiori.
“Andrà tutto bene dici? Tu vuoi partorire e eliminare il marchio di Orochimaru nello stesso giorno!” quasi gridò la ragazza.
“Si, ho studiato la cosa a lungo. Ho avuto nove mesi per studiarla. Tsunade-sama mi ha detto che si nutre di chakra, e il momento in cui sarò più priva di chakra probabilmente sarà il parto. Quindi il marchio si indebolirà e …”
“Ma se Itachi non arriva in tempo?”
“Arriverà.” L’abbracciò. “Grazie per preoccuparti per me.”
“Se non fosse stato per te sarei diventata un’altra pedina della Kumori. Invece, mi hai preso nella tua squadra, quando ancora ero una piccola frignona.”
“Non smettevi mai di piangere.” Ricordò Shiori. “Ma era normale. Sai sono molto orgogliosa della donna che sei diventata … E a proposito di questo …” Alzò gli occhi in segno di complicità. “Non c’è niente che mi devi raccontare?”
La ragazza arrossì. “Come hai ..?”
“Be’ i miei poteri funzionano. A sprazzi, ma funzionano. È difficile ingannarmi.” Le sorrise dolcemente. “Allora da quanto tempo va avanti?”
Lei si schiarì la gola. “Dopo che te ne sei andata … be’ io e Takeo abbiamo cominciato a passare più tempo insieme da soli. Così una cosa tira l’altra … Non so quando ho capito che c’era qualcosa di più dell’amicizia, ma … Lui è così dolce! È sempre pronto a starmi vicino e … mi capisce come nessun altro. È anche vero che siamo cresciuti insieme, ma se fosse solo per quello dovrei provare lo stesso per Hisoka, no?”
Shiori sorrise. “Sono molto felice per voi, ma mi raccomando non affrettate troppo le cose.”
“No, no. La stiamo prendendo con calma. Stiamo solo cercando di goderci ogni momento.”
“Non avete mai avuto nessuno dubbio? Sai perché siete compagni di squadra e tutto il resto.”
“Perché mai? Insomma, non ci capitano molte cose belle, no? Ci hai insegnato che quando qualcosa di bello arriva dobbiamo tenercelo stretto.”
“Già, ed è bello che almeno voi seguiate il mio consiglio.” Sorrise benevolmente la donna.
“Però Shiori, gli altri non lo sanno.”
“Terrò la mia bocca chiusa.”
“Grazie!”
 
Itachi arrivò due giorni più tardi. Shiori corse giù dalle scale quando lo sentì arrivare. La gatta le si infilò tra le gambe, rischiando di farla cadere. Anche lei era tutta eccitata per quel fermento.
“Dannata Mostriciattola! Vuoi farmi ammazzare?” la sgridò, ma comunque le diede una piccola grattatina dietro orecchie in segno d’affetto.
Quando arrivò all’esterno Itachi teneva in braccio la piccola Amaya, mentre gli altri lo salutavano in disparte. Shisui se ne stava appoggiato allo stipite della porta. Shiori lo superò e corse tra le braccia del suo amico, che aveva posato la bambina a terra non appena l’aveva vista uscire.
“Finalmente sei qui!” esclamò sollevata stringendosi a lui. “Certo che potevi risparmiarti tutto questo ritardo.”
“Scusami. Sono contento di rivederti.” La allontanò leggermente da sé per osservarla meglio. “Sei …”
“Non dirlo.” Lo avvertì lei.
“… enorme.”
La donna gli diede un leggero buffetto dietro la nuca. “Sono incinta, pezzo di idiota!”
“Non poter allenarti ti starà uccidendo.”
“Si, un pochino.” Ammise lei.
Poi, l’Uchiha alzò lo sguardo fissandolo sull’altro shinobi. Shisui si staccò dalla porta e fece un passo avanti, percependo lo sguardo dell’amico su di lui.
“Stai bene?” chiese Itachi.
“Si, tu?”
“Me la cavo.”
Poi, entrambi rimasero in silenzio. Shiori si schiarì un po’ la gola per toglierli dall’imbarazzo.
“Be’ entriamo a mangiare qualcosa!”
 
Più tardi Itachi e Shiori erano seduti uno accanto all’altra sul divano. Lei teneva le gambe stese su quelle di lui, mentre l’uomo teneva la testa appoggiata contro i comodi cuscini.
“Sei spaventata?”
“A morte. Ora però mi sento un po’ più sicura.”
“Shisui dice che hai paura, che in fondo questo ritardo ti fa sentire meglio.”
“Avete parlato quindi.” Commentò, evitando poco sottilmente la domanda.
“Solo di te. È più facile. Parliamo di cose non troppo complicate.”
“Stupidi.”
Itachi fece una smorfia. “Tornerai a Konoha.”
“Non ancora. Ho un piano.”
“I tuoi piani mi preoccupano.”
“Devo capire di più. Ci sono troppe cose che …” Chiuse gli occhi e respirò a fondo.
“Mi dispiace per i tuoi genitori.”
“Grazie. Ma ora smettila di preoccuparti per me e parla con lui.”
“Cosa dovrei dirgli? Che mi dispiace?”
“Magari dovresti dirgli solo quello che ti senti, no?”
“Non mi darai pace, finché non lo farò vero?”
Lei scosse la testa. “Mi conosci troppo bene.” Affermò con un sorriso.
 
Kakashi si stava lasciando lambire dall’acqua del lago, facendosi dolcemente riportare a riva dai leggeri flutti. In lontananza, attutita dall’acqua che gli accarezzava le orecchie, arriva la risata cristallina di Killer Bee. Isobu nuotava beato accanto a lui. Non appena raggiunse la riva, si alzò in piedi e corse a prendere un asciugamano.
“Non è divertente.” Sottolineò lo shinobi di Konoha.
“Eddai si che lo è!” commentò il Jinchuriki. “Puoi ripetere quello che hai detto?”
Il Copia-ninja fece una smorfia. “Ho detto che era molto più facile di quello che sembrava.”
Lo shinobi della Nuvola scoppiò in una nuova ondata di risate. “E … poi … sei … sei …”
“Sono quasi annegato.”
Le risate diventarono più forti.
Kakashi sapeva che la cosa doveva risultare divertente ad un occhio esterno, ma lui … be’, anche a risultare superbo, doveva dire che raramente veniva preso alla sprovvista.
L’Ottacoda gli aveva insegnato i primi segni con le mani per la tecnica di sigillo e lui li aveva provati. Era convinto che non sarebbe riuscito ad attivarla, invece le cose sembravano andare bene. Poi, dopo aver fatto quella stupida affermazione che faceva tanto ridere Bee, era stato come attirato sott’acqua dalla forza di gravità e non riusciva più a risalire. Non fosse stato per una delle code di Isobu, che lo aveva ritirato su, sarebbe annegato.
“Yo. Non mi vorrai dire, che in allenamento, non ti è mai capitato un fallimento.”
“Certo che mi sono capitati, ma … Erano fallimenti che ho sempre previsto, erano in conto. Questi allenamenti, invece, continuano a prendermi alla sprovvista.”
“C’è una sola cosa da fare, questa nuova esperienza dobbiam festeggiare!”
Kakashi alzò gli occhi al cielo. “Cucini tu?”
“Se bene vuoi mangiare, è meglio che sia qualcun altro a cucinare.”
“Quindi io.” Constatò lo shinobi.
Il rapper alzò le spalle per sottolineare l’evidenza.
“Devi ammettere però che è stato davvero divertente.” Lo incalzò Bee, ripetendo per l’ennesima volta la frase che Kakashi aveva detto prima di affogare.
Il Copia-ninja scoppiò a ridere. “Si, lo è stato.”
 
Erano attorno al fuoco e si godevano il pesce fresco pescato da Isobu per l’occasione.
“Gyuuki-sama, potreste rispiegarmi il sigillo?”
Gli occhi di Killer Bee si fecero più scuri e la sua voce più profonda, segnale inconfondibile che era il demone ad avere il controllo.
Allora, il potere di sigillo funziona su un doppio livello, che serve a combattere la capacità del possessore del potere di vita e di morte. Questo, infatti, assorbe l’energia esterna, assorbendo la vita da un essere vivente, per poi indirizzare quel potere alla resurrezione della persona designata. Tu devi per prima cosa impedire l’assunzione dell’energia esterna, bloccando il contatto del nem …
“Yo, non usare la parola nemico!” gli ricordò Bee da dentro la sua mente.
“… della persona con il mondo esterno. A quel punto dovrai usare la tecnica d’estrazione. Ora la parte complicata del primo livello è che la barriera che devi costruire, può togliere anche a te il contatto con il chakra esterno, che ti servirà per fare il sigillo successivo. Se anche tu vieni tagliato fuori, succede quello che è successo oggi pomeriggio, il potere ti si ritorce contro e rischi di annegare.”
Kakashi meditò. “E facciamo tutto questo in acqua perché è un luogo in cui il mio chakra è già impegnato in un’altra attività, cioè quella di tenermi in superficie, perché così riesco a concentrarmi maggiormente sul suo controllo.”
Non avrei saputo dirlo meglio.”
Il Copia-ninja si passò una mano fra i capelli. Era davvero dura. Ed era diventato persino più difficile ora che stava imparando effettivamente come ucc … Fermare Shiori.
A cosa pensi?” domandò Isobu.
“Ho paura.”
Di cosa? Hai tutte le carte in regola per farcela.” Commentò l’Ottacoda, ma vide Bee alzare gli occhi al cielo come per dire: “Ma sei stupido?”
“Gyuuki-sama, è proprio di questo che ho paura.”
Il mondo non vale una persona, chiunque essa sia.” Insistette il demone.
“Lo so, ma … Non ha importanza. Farò quello che devo fare.” Si alzò e andò a fare una camminata nel bosco.
Questi umani si sono fatti davvero così sentimentali. Ricordo ancora quando ci davano la caccia.”
Non capisco come fai a parlare così, quando tu e il tuo Jinchuriki andate d’accordo.” Disse il Tricoda confuso.
Bee, è diverso da tutti gli altri. Non esiste nessuno come lui.” Isobu parve notare un briciola d’affetto nelle parole del fratello.
 
Kakashi tornò al piccolo accampamento più tardi. Isobu si era già immerso sott’acqua, mentre Killer Bee stava mormorando qualcosa. Avvicinandosi lo shinobi capì che erano delle rime.
“Stai scrivendo una canzone?”
“Si, su questa esperienza.”
“Non dovrebbe essere segreta.”
“Non ti preoccupare, solo per simboli mi metterò a rappare.”
“D’accordo.”
I due shinobi rimasero in silenzio per un po’ a guardare il riflesso della luna nel lago. Fu Kakashi a rompere quel silenzio, voleva sapere delle cose.
“Come hai fatto?”
Killer Bee sorrise. Non c’era bisogno che gli chiedesse a fare cosa. “È un segreto. Diciamo che ci vuole molta meditazione, controllo dei propri poteri e avere fiducia nelle proprie capacità.”
“Sembrate felici.”
“Si, lo siamo. Convivere con sé stessi è difficile.” Sospirò. “Se con il tuo demone però, ti inizi a capire, niente più ti può fermare, lasciatelo dire.”
Il jonin della Foglia sorrise. “Immagino che per te le cose siano più facili al villaggio.”
Il biondo sbuffò. “La gente ancora di me ha paura, ma la consapevolezza rende la mia strada meno dura.”
“Capisco. Aiuterai il mio Jinchuriki?”
“Quando verrà il momento, per me sarà un onore.” Sorrise gentile. “Certo dovrai convincere Ai. Se lui non vuole, saranno guai.”
“D’accordo, Bee. Ti ringrazio.” Il ninja strinse le ginocchia al petto e le avvolse con le braccia, poi fissò il cielo.
“Ti fa soffrire?”
“Cosa?”
“Sapere che sei l’unica difesa del mondo contro di lei.”
Kakashi rimase in silenzio a lungo prima di rispondere.
“Normalmente gli uomini traditi dalla propria compagna reagiscono in modo diverso. Anche se … be’ non lo si può considerare tradimento, dato che non stavamo insieme. Però, le sono sempre stato fedele.” Killer Bee lo guardò storto, l’Hatake sorrise. “Intendo dire, che non ho mai pensato di innamorarmi ancora. Mai una volta. Mentre lei sembra aver trovato l’anima gemella, e non sono io. Non sono uno che si strugge per amore o cose del genere, ma … Insomma se provo un amore così grande da superare l’odio che in realtà dovrei provare … Non voglio ucciderla.”
“Magari non dovrai farlo. Magari, come hai detto tu, lei lo ha distrutto.” Kakashi scosse la testa. “Cosa vuoi dire? Hai litigato persino con Gyuuki perché diceva che lei era debole e non l’avrebbe mai distrutto.”
“Lo so. Non so se è il potere che cresce in me, ma non credo … La conosco troppo bene. In questo lei è simile a me. Ha perso delle persone care e, nonostante stia ripetendo a sé stessa che non lo userà mai, lo tiene accanto a sé come garanzia, come una sicurezza. Quindi no, non l’ha distrutto.” rivelò.
Fu a quel punto che il Copia-ninja si alzò ed entrò nella sua tenda.
 
Passarono i giorni e lui era ancora alla prima fase del suo allenamento con l’Ottacoda. Non riusciva a superare quel punto. Era finito sott’acqua tante di quelle volte, che ormai conosceva i pesci per nome.
Forse non hai capito come funziona.” Affermò il biju per l’ennesima volta.
“Ho capito benissimo come funziona, ma non riesco a non isolare anche me stesso.” Si lamentò il Copia-ninja.
Hai mai pensato che escludi anche te stesso perché non riesci a distinguere la parte primordiale che hai assorbito dentro di te, dal mondo esterno?
In effetti il jonin era troppo occupato a cercare di comprendere il mondo esterno che non pensava affatto al chakra dentro di sé.
Conoscere sé stessi è la prima regola per diventare un ottimo shinobi.” Diceva suo padre, ma lui stesso non conosceva sé stesso e i suoi limiti, per questo alla fine si era suicidato.
Kakashi scacciò suo padre dai suoi pensieri e tornò a concentrarsi sull’allenamento. Guardò a lungo dentro di sé. Il suo chakra era blu e argentato, mentre quello che aveva assorbito era del colore del mattone. Ora lo sentiva, ora la vedeva.
“Rifacciamolo.”
Ma sei sfinito.” Gli fece notare l’Hachibi.
Kakashi, non devi farlo subito.” Affermò il Tricoda.
“Biju-sama, so che apprezzate la mia compagnia, ma è ora che io vi faccia vedere di cosa sono veramente capace.”
Sei sicuro di te, ragazzino.” Constatò Isobu.
Kakashi chiuse di nuovo gli occhi e fece i segni con le mani. Indirizzò il suo potere verso Gyuuki, doveva rinchiuderlo in una bolla impenetrabile. La visualizzò come aveva fatto tante altre volte. Era faticoso tenere a bada tutto quel chakra, ma alla fine ci riuscì.
Le urla di giubilo di Killer Bee lo raggiunsero da lontano da tanto che era concentrato sulla tecnica. La sciolse per permettere a demone e Jinchuriki di tornare a muoversi.
“Ce l’hai fatta!” esultò il biondo. “Te l’ho detto, fratello Gyuuki che l’avrebbe controllato.”
Si si l’hai detto.” confermò il demone sostituendosi al suo Jinchuriki. “Bene, Copia-ninja. Ora passiamo all’ultima parte del tuo allenamento.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: WibblyVale