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Autore: Regina di cuori15    18/01/2016    8 recensioni
Salve a tutti e benvenuti nella mi fanfiction.
Questi sono i fatti: la vera identità dei 12 vampiri (i Sakamaki, i Mukami e i Tsukinami) è stata cosperta, dagli umani, e quindi sono costretti ad andare a vivere in un altro luogo e a farsi una nuova vita.
Visto che, non esistono altri luoghi in cui vi abitano mostri come loro, sono costretti a camuffarsi e a vivere come persone normali.
Dovranno riuscir a dormire di notte e a rimanere svegli di giorno; mangeranno cibo da umani e soprattutto, non dovranno bere sangue.
Ci riusciranno? Ho i miei dubbi in proposito.
Luogo nuovo, vita nuova e soprattutto "vittime" nuove!
Questa è una OC o OCC, chi vuole iscriversi deve leggere il primo capitolo!
Vi aspetto!
ISCRIZIONI CHIUSE!
Genere: Comico, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hola a tutti! Come state?
Grazie per i vostri commenti, sono felice che alla maggior parte delle lettrici sia piaciuto il primo capitolo!
Mi scuso enormemente per l’altra parte, spero che con questo capitolo riuscirò a farvi cambiare idea. Vi dico che quando non ci saranno “Pov” parlerà il narratore.                                                                          
Yuma:-Ehi, inizia a narrare altrimenti me ne vado!-                                                                                                 
Io:-E vattene tanto io so come farti tornare- dice con una faccina pervy.                                                  
Yuma:-Tsz guarda tu che gentaglia.-
Personaggi:
Regina di cuori15 = Virginia Morgan.
666_hope_666 = Kathrin White.
_Dark_Fallen_Angel = Melody Kurai
_Leopardo delle nevi_ = Glaphyra Lathsveiz.
Gliuly_san = Ririka Hasegawa.
Lady Morjana = Jude Montgomery.
hikari03 = Mecha Rodriguez.
Shiro_neko18 = Satoru Miyamura.
Overdose_nour= Onigiri Matsumoto.
_Mamoru_ = Momo Ishikawa.
Spring_Sun = Usagi Hashimoto.
Nephertiti = Nephy Hashimoto.
Marshall_d_yume = Scarlett Tricou.
Shiota Nagisa = Inoue Sakamaki.
_Fable_666 = May Green.
Suyka99 = Bella Morris.
Scarlett Blue Sakura = Kaiserin Echtmond.
You_know_nothing = Safiya Ase Lofgren.
 
 A Kyoto è mattina e i nostri vampiri sono di ottimo umore, o forse no.                                                                  
-AYATO, dov’è il mio cappello???- urlò Raito, rincorrendo il fratello.                                                                        
-No, così ti impari a nascondere i tuoi porno nella mia valigia!- rispose, senza fermarsi.                                     
-ma non avevo spazio e lo sai che non posso deludere le mie nuove Bitch-chan!-.                                                 
-Ma hai 8 valige! Mi spieghi cosa c’è li dentro per essere così pesanti!-.                                                               
-Smettetela di parlare altrimenti vi strozzo! Sto dormendo!- urlò Subaru nascondendo il viso con il cuscino. 
-Ragazzi la colazione è pronta!- urlò l’anziana signora, dal piano di sotto.                                                              
-Oddio quanto mi sta sul cavolo quella nanetta alta un metro.- disse Subaru lanciando il cuscino contro la porta.                                                                                                                                                                                      
-Vi do sempre l’opportunità di torturarla, ci piacciono le urla. Vero, Teddy.- disse Kanato, sistemando la benda all’orso.
Quando i 4 vampiri arrivarono al tavolo, trovarono seduti, già, tutti gli altri, tranne le due ragazze.
-Ehi dov’è Neko-chan?- chiese Raito agli altri.                                                                                                                    
-Se ne è già andata insieme all’altra- rispose Kou.                                                                                                         
-Nooo, io volevo intimorirla un altro po’- disse, con un’espressione maliziosa.                                                      
-Tieni a bada le tue manie da pervertito e mangia. Tsz, ma guarda tu che gente.- replicò Yuma.  
Dopo aver finito di mangiare, i vampiri entrarono nelle proprie camere e si ritrovarono davanti la divisa della nuova scuola.                                                                                                                                                                                    
-Ma che è questo schifo? Non me lo metterei neanche sotto tortura…- si lamentò Kou, indicando l’indumento.
Era uguale alla loro vecchia divisa, ma la giacca era nera e i pantaloni erano a quadretti, nero e grigio.
-Sarà temporaneo questo trasferimento, quindi non farci caso.- rispose Ruki, infilandosi la giacca.                  
-Uff, che pizza…- disse, iniziando a vestirsi.
Qualche minuto dopo, al piano di sotto, la signora ha iniziato a spiegare dove dovevano andare e che vie prendere, per arrivare prima a scuola. Visto che mentre parlava quasi nessuno la stava ascoltando, perché intenti a fare le loro cose, l’anziana si rivolgeva soltanto a Ruki, Reiji e Carla.                                             
L’edificio della scuola era enorme e a forma di “U”. Il colore era un misto tra il bianco e il rosa, mentre l’enorme giardino, pieno di alti alberi e panchine, lo circondava. Davanti ai 12 vampiri c’era un enorme cancello aperto, rosso, che faceva da entrata principale all’enorme liceo.
-Nii-san, perché ti sei messo la tua enorme sciarpa, sopra questa divisa?- chiese Shin a Carla.
-E perché tu stai indossando i tuoi soliti guanti neri?- rispose il fratello, in modo differente.
-Touchè…-.
-Vi ricordo di non cedere alle tentazioni e di stare attenti, non dovetevi farvi scoprire. Spero che mi abbiate capito e ora dirigiamoci verso la segreteria, senza dare troppo nell’occhio, mi raccomando.- avvertì Reiji, squadrando alcuni di loro.
Quando entrarono nell’edificio, però, non andò come pianificato, perché tutti i liceali iniziarono a fissarli (soprattutto femmine, ovvio) e si liberarono molti mormorii nell’aria.
-Ruki, perché le ragazze ci fissano così tanto?- chiese Azusa, nascondendosi dietro al vampiro.
-Perché sono delle scrofe in calore! Pensano solamente a quelle cose, come questo qua!- rispose Yuma, indicando Raito che, alla vista di tutte quelle ragazze intorno al lui, si era già eccitato.
-Buon giorno, gattine!- urlò Kou, che in risposta ebbe molti strilletti da parte delle ragazze.
-Non dirmi che ti conoscono anche qua!- disse Ayato, rivolgendosi all’idol.
-Geloso?- lo sfidò.
-Affatto, basta che non mi intralci la strada e non rubi le prede del “sommo me”.- rispose, squadrandolo.
-Tsz, voglio andarmene da questo porcile.- disse Yuma, per poi andarsene verso una ragazza che stava posando i libri nel suo armadietto –Ehi, scrofa, dov’è la segreteria?-.
-Scusami? Come mi hai chiamata?- chiese la ragazza irritata.
Era molto alta (all’incirca 1.77), snella, dalle gambe lunghe e magre, e con un seno ne troppo prosperoso e ne troppo piccolo (una terza). Aveva due lunghe trecce, che le ricadevano sulle spalle fino ai fianchi, di colore castano e due occhi di un celeste molto chiaro, nascosti per metà da due occhiali da vista (rettangolari fini) sorretti da un nasino all’insù. Non si poteva certo negare che il suo aspetto non era affascinante e sensuale, soprattutto con quegli occhi ipnotici.
-Tsz, voglio sapere dove sta la segreteria.- rispose lui, un po’ irritato.
-E io voglio sapere, perché mi hai chiamata scrofa senza motivo. Comunque la segreteria è da quella parte, vicino quel distributore di merendine.- disse la misteriosa ragazza, indicando il luogo.
-Ci voleva tanto a rispondermi?- le rispose con un sorrisino, per pi andarsene.
-Ehi non hai ancora risposto alla mia domanda! Che fastidio i viziati figli di papà.- gli urlò per poi sbattere l’armadietto e dirigersi verso la sua classe.
-Meno male che dovevamo non dare nell’occhio.- disse Shu, per poi allontanarsi dai vampiri.
-Che palla questo posto io me ne vado in segreteria, così prima me ne andrò da questa classe e prima me ne ritornerò a casa.- disse Subaru, per poi seguire Yuma insieme ad Ayato, Kanato, Azusa e Raito.
-Kou, li firmi dopo gli autografi. Ora dobbiamo andare altrimenti faremo tardi a lezione.- disse Ruki, per poi andarsene seguito da Reiji.
-Nooo, ma io non voglio! Ok…a dopo micette mie!- urlò Kou, salutando con un gesto della mano e qualche bacetto.
Intanto ai fratelli Tsukinami il nuovo luogo non piaceva affatto.
-Che indecenza, qui è pieno di persone molto inferiori rispetto il nostro livello- esclamò Shin, guardando dall’alto in basso gli adolescenti intorno a loro.
-Lo so, ma dobbiamo rimanere qui fino a quando non avremo trovato un luogo più sicuro. Dopotutto è stata colpa nostra se ci siamo ritrovati in questa situazione. Quindi vedi di non uccidere o torturare nessuno, capito Shin- disse Carla, conoscendo già le intenzioni del fratello.
-Si, Nii-san-.
Giunti in segreteria, ad ogni vampiro venne consegnato un foglietto con su scritta la classe e una piccola mappa, che raffigurava il luogo in cui si trovava. Le disposizioni erano queste: Shin e Ruki in 3°B; Carla e Reiji in 4°A; Ayato e Azusa in 3°F; Yuma e Kou in 3°D; Kanato e Raito in 3°C; Subaru in 1°C; Shu in 5°E.
-Bene, se avete bisogno di altro o di più informazioni, venite qui!- disse la signore con un grosso sorriso, ma fu solamente ringraziata da Reiji, perché gli altri se ne erano subito andati.
 
Pov Satoru.                                                                                                                                                                        
Mi sono trasferito qui, durante il secondo anno di liceo, e non passa giorno che non penso di bruciare questa squallida scuola. Sono un semidio, figlio di Zeus, il quale mi ha esiliato dal Monte Olimpo, perché causavo troppi problemi, ma non è vero.
Ho stretto un patto con un demone, senza sapere le conseguenze, che si è impossessato del mio corpo e a volte tende a prevalere anche nel mio carattere, rendendomi insopportabile.
                                        La maggior parte delle volte, senza esserne a conoscenza, uccido le persone con i miei poteri (fulmini o trombe d’aria) o con le mie amate forbici, e dopo me ne pento amaramente, anche se è estremamente divertente. 
                                                                                            Ora mi ritrovo a camminare nel corridoio con il mio corpo da “normale umano”, evitato dalla gente per il mio comportamento strano, oppure fissato dalle ragazze per il mio bell’aspetto. Infatti sono un ragazzo alto (1.85 cm), magro e affascinante di viso. I miei occhi sono etero cromatici: uno celeste (a destra) e uno grigio (a sinistra), di cui il primo è coperto da una ciocca di capelli arruffati, che partono. dalla radice, da un colore nero fino a sfumare a un colore viola a un lilla chiaro.                                                                                              
Ho pochi amici, per non creare sospetti e c’è una ragazzina fastidiosa, di 16 anni, che è a conoscenza del mio segreto e mi ripete ogni volta che uccidere è sbagliato…                                                                     
Parlando del diavolo eccola, che si aggira per il corridoio in cerca di qualcosa. Non è una brutta ragazza, anche se è un po’ bassetta, ha un bel seno prosperoso e molto intrigante. I suoi occhi sono viola con lunghe ciglia, i suoi capelli le arrivano fino alle spalle e sono neri e le sue labbra sono molto carnose.
Esteriormente, sembrerebbe essere una popolare e che “la da’ a tutti”, ma invece è una qualunque, fissata con i manga e i videogame, anche se, a volte, è un po’ pervertita.
-Ehi hai visto da qualche parte, dove si trova il mio album da disegno?- mi chiese, con un sorriso, che detesto.
-No e non mi interessa.- risposi io, con non curanza, sorpassandola.
-Ehi guarda che ti stavo parlando!- mi urlò dietro, per poi raggiungermi e prendere la manica.                        
Per mia sfortuna persi l’equilibrio e mi ritrovai con lei addosso, faccia a faccia, separati da 10 cm.
-Mi dispiace tantissimo, spero che non ti sia fatto male- mi disse, scusandosi e rialzandosi in piedi.
-Non fa niente. Ora devo andare a lezione- le risposi, per poi andarmene.
 
Nel frattempo  i vampiri, Ayato e Azusa, durante la loro presentazione, in un norme classe con banchi a due, si sentivano…osservati.
-Ragazzi questi sono: Ayato Sakamaki e Azusa Mukami, prendetevi cura di loro, per favore.- annunciò il professore, presentando i due ragazzi.
-Ehi, vi consiglio di non intralciare la strada del sommo me.- disse Ayato, con i suoi soliti sorrisetti.
-Piacere…di…conoscervi- annunciò Azusa, lentamente e con la testa bassa.
Le ragazze li fissavano come se fossero delle divinità venute dal cielo, mentre i maschi sembravano un po’ straniti e irritati dal loro comportamento.
-O…k, vediamo, tu, Ayato ti metti vicino a Kathryn, quella ragazza all’ultimo banco. Mentre Azusa vicino a Takumi. Il ragazzo in Seconda fila.- disse il professore, indicando i loro posti.
-Sensei, io mi oppongo! Non voglio stare vicino a questo presuntuoso, dalla testa a carota!- replicò la ragazza indicata, alzandosi.
Non era molto alta, aveva un seno molto prosperoso e i fianchi erano larghi. I suoi occhi erano grandi e color nocciola, di cui uno dei due era coperto da un grosso ciuffo dei suoi lunghissimo capelli castani. Le labbra erano carnose e rosse come il sangue, mentre il suo colorito era quasi cadaverico.
-Ehi nanetta, calmati e rispettami.- rispose Ayato, al posto del sensei.
-Ma sta scherzando? Veramente mi affidate un tipo così?- chiese.
-Signorina White, deve essere più amichevole con i nuovi alunni.- rispose il sensei, in modo calmo.
 
Mentre il giovane Subaru, non ha fatto una bella impressione hai nuovi compagni.
-Silenzio ragazzi, vi presento il vostro nuovo compagno, Subaru Sakamaki! Presentati e mettiti vicino a quel ragazzo in quarta fila.- annunciò la sensei, indicando un tizio occhialuto.
Subaru, però, a finta di non aver sentito e si va subito a sedere vicino al secchione, senza presentarsi o accennare una sola parola.
-Tsz, sono tutti uguali in quel gruppo.- disse a bassa voce una ragazza, dalle lunghe trecce, alla propria compagna di banco.
-Intendi Subaru-kun? Come fai a conoscerlo Virgi?- chiese la ragazza, girandosi verso l’amica.
-Perché uno dei suoi amichetti mi ha chiamato “scrofa”, senza motivo, e i ha pure ordinato di dirgli dove si trova la segreteria. Non so da dove vengano, ma se quello mi richiama di nuovo in quel modo, giuro che lo uccido.- rispose la ragazza, scocciata.
-Parli di Yuma-senpai? Lui è fatto così. Però c’è un ragazzo in quella famiglia che mi fa letteralmente paura!- le rivelò la ragazza rabbrividendo.
-Di che parli Mecha? Come fai a conoscere quei ragazzi strani? Uno aveva pure una benda sull’occhio, mentre un altro aveva un orsacchiotto in braccio…- le chiese.
-Si sono trasferiti temporaneamente nella villa di mia zia, in cui vivo anche io, ed ho appena scoperto di essere imparentata con 4 di loro- le rispose, oscurando il fatto che sono vampiri.
-Ah ok, non faccio altre domande. Non mi interessa niente di quelli, soprattutto del gigante volgare.-.
-Virginia…non è che ti sei presa una cotta di quel ragazzone. Ehhh!- la punzecchiò la compagna, con il gomito e espressione maliziosa.
-COSA?!- rispose a tono l’altra, per poi arrossire di colpo, perché aveva tutti gli occhi della classe puntati su di lei.
-Signorina Morgan! Non so cosa vuol dire “rispetto” nel tuo luogo di origine, l’America, ma qui significa ascoltare l’insegnante in silenzio e prestare attenzione alla lezione.-rimprovero Virginia, la sensei.
-Si sensei e scusi per il disturbo.- rispose la ragazza abbassando la testa (per scusarsi) e sistemandosi gli occhiali sul naso.
-Beccata- la canzonò Mecha, sotto voce, ma in risposta ricevette solo un occhiataccia.
 
Quando passarono 5, lunghe e noiose, ore di lezione, era arrivata l’ora di pranzo e la mensa era piena fino all’orlo.
-Ruki, mancano Kanato e Raito. Dove sono?- chiese Azusa, al fratello, mentre si dirigeva verso un grande tavolo libero insieme agli altri vampiri.
-Non ne ho idea, forse stanno facendo qualche lavoro nella loro classe- rispose, non staccando gli occhi dal libro, che stava leggendo.
-Wow Yuma, quanto mangi?!- chiese Ayato, sorpreso dell’enorme piatto, pieno di prelibatezze.
-Ho fame e qui le loro “porzioni” non mi saziano.-rispose l’altro, iniziando a mangiare.
-Ehi, maleducato, non sentire la musica a tavola e mangia per bene, con la schiena dritta. Vedo che le lezioni che ti ho dato sulla buona educazione non sono servite.- rimproverò Reiji, dando un colpo al braccio al fratello.
-Fa silenzio. Qui già c’è troppo rumore con questi umani che urlano senza senso, se ti ci mettessi anche te non mi rilasserei per niente. Poi riguardo alle tue noiose lezioni, in quei momenti stavo dormendo e quindi non ho sentito neanche una parola.- rispose Shu, senza aprire gli occhi e sistemandosi sulla sedia.
-Tsz, scansafatiche.-.
 
Intanto Kanato e Raito, cercono di affrettarsi per andare in mensa, però il primo per sbaglio va in contro ad una ragazza, cadendo entrambi.                                                                                                                                  
Era una ragazza molto minuta, dal corpo non formoso e magro. Aveva lunghi capelli che le arrivavano fino alla schiena, biondi con sfumature nerastre alla fine, e grandi occhi bicolore: uno rosso e l’altro dorato.    
Sui suoi libri c’era scritto “Ririka Hasegawa”, ed erano curati con molta cura.
-Ehi tu, scusati all’istante! Hai fatto del male al mio Teddy!- le urlò contro.
La ragazza non rispondeva e lo guardava un po’ intimorita ma, con estrama cautela, prende un block notes e inizia a scriverci sopra per poi mostrare ai due ragazzi una scritta: “Mi dispiace tanto per l’accaduto e per il tuo amico.”.
-Ehi perché non parli!? Ti hanno tagliato la lingua?! Rispondi a parole e non scrivere!- le rispose lui, con voce molto alta, intimidendola ancora di più.
-Kanato, dai, si è scusata. Guarda come è carina con quelle sue guance rosse!- lo calmo Raito, ma con la sua solita espressione pervertita –Ora che ci penso, dov’è la mia Bitch-chan preferita?-.
-Non lo so e non mi frega. Hai lasciato andare quella ragazza e ora ho solo voglia di dolci, quindi andiamo subito in mensa.- gli ordinò Kanato, allontanandosi da lui.
 
Nella mensa, le persone continuavano ad aumentare e un gruppo di amiche decise di pranzare all’aria aperta, sul grande giardino, come in un pic-nic.                                                                                                    
Erano in 4, ed anche molto unite tra di loro. Tre di loro avevano 19 anni e sono state in classe insieme fin dalle medie, mentre l’altra ne aveva 18 e si è unita a loro fin dal primo giorno di liceo.                                                                                                                                                       Una delle più grandi si chiamava Onigiri, non era molto alta e formosa, ma aveva dei bellissimi capelli celesti tirati all’indietro, fino al sedere, e sulla punta del capo vi è una treccia che si collega a due perle, che fanno da elastici, che formano due lunghe ciocche, che le  ricadono sul petto. I suoi occhi sono vitrei e colorati, leggermente, sempre da un ombretto e un espressione nel volto che le dà un’aria misteriosa.
Infatti è una strega che pratica arti oscure.                                                                                                                   
La seconda si chiama Jude, è una vampira e una ragazza ne troppo alta ne troppo bassa, ma molto magra e dal seno prosperoso. Il suo aspetto è molto maturo e sensuale, i suoi occhi sono neri come il carbone,che li rendono affascinanti, molto truccati e curati e le labbra carnose. I capelli rossi come il sangue, le ricadevano fino alle ginocchia, con due ciocche che tiene raccolte in due treccine.                                                         
L’altra ragazza, invece, si chiama Safiya, ha origini arabe, è un’umana, ed ha un corpo mozza fiato, alto, snello e tonico, grazie al duro sport praticato in passato. I suoi occhi sono color celeste chiaro, mentre i capelli castano scuro, che vanno leggermente a schiarirsi sulle punte, con alcune ciocche viola. Ha labbra piccole e non molto carnose, un nasino alla francese e delle leggere lentiggini sul volto causate dal sole.           
L’ultima era Inoue, la sorellastra dei Sakamaki, ed è una vampira.                                                                                                   
Safiya è a conoscenza che le sue amiche non sono delle normali adolescenti, perché una sera in un parco, di notte, le ha viste fare un rito per invocare una creatura, ed ha assistito a tutto l’accaduto. La ragazza, affascinata dal loro legame, dai loro modi e dalla loro amicizia, si è unita a loro, ed è stata accolta subito a braccia aperte.
-Ehi ragazze, avete visto che ragazzi fighi che sono arrivati?! Sono cosìììì sexy!- esclamò Jude tutta eccitata.
-Si è vero, alcuni avevano un aspetto ipnotico, altri sembravano strani.- rispose Safiya.
-Safy Safy hai visto quanto è misterioso quel ragazzo con la sciarpa, che gli nasconde un po’ il volto, è così..- iniziò a dire con espressione alquanto pervertita, infatti fu subito fermata.
-Ehi calmati e raffredda i tuoi bollenti spiriti. Comunque quei tizi li conosco. Si sono trasferiti nella villa di mia nonna e sono vampiri…ah si, sono imparentata con tre di loro.- spiegò Inoue.
-COSAAAA!? E QUANDO PENSAVI DI DIRCELO?!- urlarono Jude e Safiya in coro, mentre a Onigiri non interessava per niente la conversazione, odiava i ragazzi.
-Non me lo avete chiesto e poi l’ho scoperto solo ieri.- si giustificò la ragazza.
-Ehi, amore, vero che un giorno di questi mi inviterai a casa tua!?- chiese Jude, con sorriso malizioso.
-Se mi dai uno dei tuoi biscotti, forse ti darò il permesso.- le propose l’amica sorridendole.
-Tieni sono tutti tuoi!- esclamò Jude, lanciandogli un pacchetto intero di biscotti.
 
All’aria aperta non erano le uniche a pranzare, perché c’era un altro gruppetto di tre amiche, che ridevano allegramente. Erano Momo e le sorelle Usagi e Nephy Hashimoto.                                                                       
Le sorelle non sono gemelle, infatti la prima ha 16 anni, mentre la seconda ne ha 17, ma sono molto unite.
Usagi ha un fisico formoso, dal seno prosperoso, che tende a nascondere con maglie larghe. I suoi occhi sono color nocciola, mentre i capelli sono castani, con lo shatush rosso.                                                    
Mentre la maggiore, era simile alla sorella, ma aveva un corpo più minuto e con meno forme. Pure i suoi erano castani e i suoi capelli erano scuri e le arrivavano fino alle spalle.
-Momo-chan, smettila di giocare con quel gioco e parla un po’ con noi!- si lamentò Usagi, scuotendo l’amica.
-Shhh, questo è un momento cruciale! Kentin fa le flessioni a torso nudo!- si giustificò, con un sorriso malizioso.
-non fare la pervertita! Lo sai che oggi sono arrivati dei ragazzi nuovi a scuola?- chiese Nephy.
-Si, ma non li ho visti bene, perché ero troppo impegnata a cercare il mio album e a litigare con Satoru-senpai-.
-Ma perché non vi mettete insieme!? Siete così carini. Oggi uno di quei tizi mi ha lanciato un occhiataccia inquietante.- disse Nephy.
-COSAA!? Con quello non mi metterei neanche se mi regalassero un’intera collezione di manga! Comunque parli di quello con la benda all’occhio? Perché anche io l’ho visto squadrati mentre passavo davanti al gruppo.-.
-Qualcuno ha adocchiato la mia Onee-chan?! Giuro che gli taglierò la testa, se si azzardasse a toccarti un capello.- esclamò Usagi, iniziando ad accarezzare la testa a Nephy.
-Usagi, smettila, non sono un cane e so badare a me stessa. Non ti preoccupare, ok?- le rispose la ragazza sorridendole.
-Ok, però se ti lancerà di nuovo un occhiataccia, ci farò un bel discorsetto.- le disse la sorellina, in modo autoritario.
- Okay, mammina.-.
 
Intanto il pranzo stava per finire, e mentre i vampiri continuavano ad “ingozzarsi” come se non ci fosse un domani (Yuma, Ayato, Kou, Shin), c’era ancora un gruppetto di ragazze sedicenni, che stava per finire il proprio pranzo in infermeria. Erano Virgina, Mecha, May e Bella.                                                                      
May ha il fisico snello, i capelli lisci e bianchi, che le arrivano alle spalle e grandi nocchi rossi, contornati da lunghe e scure ciglia nere. Sotto gli occhi ha due grandi occhiaie e ha una pelle chiara. La sua bellezza è fredda e misteriosa e porta sempre con se un coniglietto di peluche. Lei fa da aiutante all’infermiera del liceo, perché è la sua sorella maggiore e, a volte, deve fare delle assenze.                                                             
Bella, invece non è molto alta, è formosa e con un seno molto prosperoso. Il viso presentava lineamenti molto delicati, ha occhi a mandorla color ametista, il naso piccolo, le labbra carnose, carnagione chiara e i capelli lunghi fino a metà schiena color castano scuro.
-Ehi May, sai forse dove sono Kathryn e Ririka?- chiese Mecha all’amica.
-No, non le ho viste- rispose lei,con la testa abbassata e continuando a mangiare.
-Dai May! Su con la vita!- la incitò Virginia, dandole le pacche sulla schiena.
-Mi sembra che Kath doveva fare delle commissioni per il sensei. Dice che si era comportata male durante la lezione e ha dovuto rimediare.- disse Mecha.
-Ti immagini se pure lei ha dovuto incontrare uno di quei ragazzi da strapazzo?- disse Virginia a Mecha, mettendosi a ridere insieme a lei.
-Guarda che è successo veramente! L’hanno messa vicino a quello rosso!- rispose lei.
-NOO, sul serio!? Porella.- disse Virginia rammaricata.
-Ah, giusto, ora che ci penso, anche Ririka doveva fare delle commissioni, visto che appartiene al consiglio studentesco.- esclamò Bella.
-Spero che non si faccia male.- disse May, continuando a mangiare.
 
L’ora di pranzo è finita e gli alunni devono ancora affrontare altre 4 noiose ore di lezione, che stranamente passarono velocemente.                                                                                                                                             
Nella scuola rimasero solamente gli alunni che partecipavano ai club o facevano dei lavori per i professori.
C’era anche chi usufruiva della gigantesca biblioteca per fare ricerche per studiare o rilassarsi con una bella tazza di tè, nel piccolo salotto nell’ala ovest.                                                                                                              
La bibliotecaria di questa enorme struttura era una diciassettenne di nome Scarlett, che riceveva spesso delle visite da parte delle sue compagne di classe/migliori amiche. Scarlett non era molto alta, ma era magra e aveva un fisico perfetto e tonico. Ha i capelli neri fino a metà schiena e boccolosi, occhi verdi, nasino all’insù, labbra carnose e pelle chiarissima. Le sue amiche erano Glaphyra e Melody.                          
La prima ha origini tedesche, è un po’ bassa e magra, la pelle pallidissima, le labbra sono rosa chiaro e sottili. I suoi occhi sono bicolore: uno azzurro ghiaccio l’altro blu notte, mentre i suoi capelli sono lunghi e bianchi, tenuti sempre sciolti e le arrivano fino a metà schiena con le punte mosse.                                         
La seconda è bassa, ha il fisico semplice, alla norma, una pelle marmorea, simile alla porcellana. Ha dei capelli lunghi e lisci tinti di turchese, che le arrivano a metà schiena, con una ciocca che le copre un occhio e gli occhi color azzurro molto chiaro, contornati  lunghe ciglia nere.
-Ehi, ehi ragazze, lo sapete che ieri ho caricato un nuovo video della mia band su youtube!?- disse Melody felicemente.
-Bello! Dopo lo vado subito a vedere, però devo prima finire di timbrare alcuni fogli.- rispose Scarlett, sorridendole.
-E tu Griphy?- chiese Melody con occhioni da cagnolino.
-Ok, lo vedrò pure io, ma non chiamarmi più Girphy!- rispose lei fredda.
-Cattiva…wow guardate che bei ragazzi stanno entrando.- esclamò Melody indicando la porta.
 
 
 
 
Angolino di Regina.
Salve popolo!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e scusatemi in anticipo se trovate degli errori o dei tempi sbagliati…GOMENASAI! Comunque tornando a noi, questo capitolo l’ho scritto per presentare tutti i personaggi da voi creati e non vi preoccupate, parlerò molto di loro in futuro! Prima di scrivere questo capitolo ho studiato tutte le storie e le vite dei vampiri e ho scoperto cose che non avrei mai immaginato…..alcune mi hanno anche sorpreso.  
Scusatemi, ma vi devo lasciare, perché domani ho un’interrogazione di chimica(ansia time)
Buona notte,
Regina di cuori.
 
   
 
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